UNO luglio 2009

Ferocissimo il caldo unito al fastidioso puzzo della stazione Termini di Roma.
E’ domenica 27 giugno, sono le 17.35.
Stavo provando ad intuire in un video distante dieci metri cosa stesse accadendo.
Un rumore sordo di fondo, qualche braccia alzate, sorrido ed un signore sudato e grasso intuisce quello che non è, scambiandomi per un teutonico... Mi abbraccia. Ricambio.
Germania 4 Inghilterra 1
Io, estimatore storico ed innamorato del calcio inglese.
Io, da sempre infastidito dalla Germania, temo più per il resto che per il calcio.. Sono felice.
Ha vinto il calcio su cuoi avevamo scommesso .
Giovane, veloce, fresco, capelli e pelle anche scura senza differenza.
Ha perso la generazione d’oro degli inglesi.
Quelle delle settanta partite all’anno senza fatica.
Quella che investe l’impossibile fino a sfiorare il crack, quella che ha seduto sulla sua panca per otto milioni di euro l’uomo più borioso del mondo.
La partita chiave, la più emozionante di un mondiale nemmeno scadente ma solo spaventosamente “ piatto” era questo scontro.
Prima mi ero goduto il passaggio delle mie predilette.
Che bell’Uruguay, solido, spigliato e con l’attacco meglio integrato del mondiale ( Cavani, Suarez, Forlan).
Ed il Ghana, sempre in ansia ma tanto poco “ africano” .
E l’Olanda che può arrivare ovunque ma anche essere seppellita dal Brasile.
Si il Brasile di quell’unico maestro di tattica di questo mondiale (Dunga), come detto nel mio primo articolo.
E’ lui il grande valore di una squadra fortissima ma senza giocatori spaventosi che riesce addirittura a trascinarsi Kakà ( mi ricorda un po’ Totti 2006).
Che strani i brasiliani.
Si vendono ancora come il calcio più spettacolare del mondo quando l’ultima armata champagne ed ovviamente perdente è vecchia di 30 anni quasi (mondiali 1982/1986)
Dopo, un inquadramento tattico sano e la europeizzazione del gioco, ha prodotto vittorie a raffica ( mondiale 1994/2002, finale 1998 e tanto altro).
E continuano a rimpiangere gli sciagurati di Italia. Brasile 3.2 Ma.. mille volte Dunga.
Siccome avevo scordato un bagaglio in albergo , ho ridisegnato un pezzo di strada incrociando 4 bellissime ragazze spagnole.
Allegrie in tutto il corpo, una maglietta di Torres ed una di Iniesta.
Che meraviglia di giocatore il secondo , che lettore di partita , che finta lentezza, che paura per me , tifoso della sconfitta per le 4 favorite ( Spagna Inghilterra Argentina Brasile) che ancora lui possa ripetere quella notte di Londra quando fece piangere il Chelsea a partita finita.
Raccolgo il bagaglio e mentre sto per andarmene un tavolo di 3 persone , lingua dolcissima, sorriso definitivo, argentini.
Quanto sono belli i popoli di lingua spagnola, ma quando li vedo diversi dal loro comandante vestito da sposo che sembra spontaneo ed è solo una macchietta ricostruita , tutto programmato.
Forza Diego, non tradirmi, hai ancora 3 partite per ripagarmi e farmi ancora credere che il calcio non sia uno sport delle maschere.
“il treno per Bologna è in partenza dal binario 4” .
Salgo. Mi addormento.
Mi passa nel sogno, come sempre, la partita del giorno dopo, le traverse del Giappone che mandano avanti il Paraguay, il gol in fuori gioco della Spagna che rende bella una Spagna così così.
Ma dormo male perché l’ultima parte dell’incubo è un tavolo con 4 persone , tristi. Si guardano, non parlano.
Ad un lato Cristiano Ronaldo , mancato totalmente, colpevole di non esserci nel momento in cui devi.
E se non fosse un fenomeno?
Al fianco J.Terry.
Si guarda sempre intorno, un mondiale da disastro.. e’ rimasto in una stanza d’albergo.
Ha fatto quello che non si fa , quello che quasi tutti fanno o pensano di fare: spogliare la fidanzata dell’amico.
Il capitano scivolato a Mosca ma ripresosi, qui è caduto. Per sempre. Di fronte Ribery.
Il francese sorride triste, scuote la testa .
E tocca al quarto , il campione del mondo Fabio Cannavaro dirgli in un orecchio: tutti quei soldi non li vale mica , ti hanno smascherato piccolo insignificante francese.
Ma Fabio è molto stanco e mentre decide di sedersi al fianco dei tre , questi si alzano e se ne vanno
Neanche loro vogliono stare al fianco di chi è arrivato ultimo nel girone più facile di sempre.
Mi sveglio di soprassalto e mi accorgo di un biglietto sul tavolo lasciato da un signore di media altezza , brizzolato, che sembra camminare ad un metro di altezza. In mano una valigia per Madrid ed il biglietto da Milano.
Il messaggio su recita.. mi piacerebbe una finale Uruguay/Germania .
Quasi con timore lo inseguo ma lo perdo.
Ed allora , nel timore che torni e mi veda correggere il biglietto , aggiungo:
Brasile 80% Olanda 20%
Uruguay 70% Ghana 30%
Argentina 50% Germania 50%
Paraguay 40% Spagna 60%
Ma sono solo i numeri della paura , la paura che si vada verso la finale non voluta.
Scendo dal treno, il maestro senza peccato non c’è più.
Vado a dormire.
Al risveglio è guerra.
Scrivete la vostra finale e tenetela.
La leggeremo insieme, Voi ed il vostro

Da.Ma

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