Fair play finanziario

...una questione di etica sportiva

Il financial fair play (ffp), ovvero il fair play finanziario fortemente voluto dal presidente della Uefa Michel Platini, è già partito.
Se qualcuno non se ne fosse accorto, farà bene ad andarsi a studiare il caso Maiorca.
Il club spagnolo è stato escluso dal quarto turno della Europa League.
Lo ha sostituito un club ritenuto idoneo sotto il profilo finanziario, il Villareal.

L’istituzione del Panel finanziario (una Covisoc all’ennesima potenza) mette al servizio della Uefa la struttura che dovrà vigilare sui conti dei club che intendono partecipare alle competizioni europee e stabilire chi ha diritto o meno alle concessione delle Licenze.
In carenza non si sarà ammessi ai tornei europei (Champions e Europa League).

Per restare in tema, si veda quanto è capitato alla malmessa Lega Pro italiana nel momento in cui lo statuto della Figc ha deciso che l’ottenimento delle Licenze Nazionali fosse propedeutico all’iscrizione nei campionati di competenza.
Sono saltati 20 club tra Prima e Seconda Divisione.
Avrebbero potuto essere molti di più, se solo la Commissione criteri infrastrutturali e la Commissione criteri organizzativi avessero calcato la mano.
Il presidente Macalli ha dichiarato che, senza correttivi, l’ecatombe si raddoppierà la prossima stagione.

La Uefa di Platini ha stabilito che a regime – cioè dalla stagione 2014/15 – i club che non chiuderanno i bilanci in pareggio ovvero saranno indebitati con altri club o con i propri dipendenti o con l’erario, non potranno iscriversi alle due competizioni europee.
“La filosofia consiste nel non spendere più di quanto si guadagni", ha sottolineato il presidente della Uefa, quando lo scorso 27 maggio a Nyon il comitato esecutivo ha approvato le norme del ffp.

Tutto cambierà.
Non basterà più vincere lo scudetto o piazzarsi nelle prime posizioni di classifica per essere certi di partecipare a Champions e Europa League.
Bisognerà avere anche e soprattutto i conti a posto.

Nel triennio 2012-2015 in cui le regole del ffp andranno a regime, le perdite non potranno superare i 45 milioni.
Nel caso in cui lo sforamento di 45 milioni di buco si concentrasse tutto nel primo anno, non si potrà più andare in rosso nel biennio successivo.
Gli sforamenti andranno sempre e comunque ripianati, ma solo con iniezioni di capitale e non con prestiti.
Il ffp è una questione di sopravvivenza per il calcio, ma anche di etica.
Perché il doping amministrativo è una forma di slealtà sportiva sovrapponibile a quello farmacologico.
Nel calcio, e nello sport in genere, le pari opportunità sono fondamentali ai fini della equità dei risultati

Annina2 (MDF)

3 commenti:

Max Basten ha detto...

La "filosofia" che ispira il fair play finanziario è sicuramente condivisibile ... quallo che mi chiedo è se si daranno agli organi di controllo strumenti efficaci per evitare "scorciatoie" come, ad esempio, pagamenti in nero dei cartellini e/o degli stipendi dei giocatori.

Anonimo ha detto...

Il provvedimento è stato preso contro il Maiorca, perchè era il Maiorca, la stessa cosa varrà per Barcellona, Real, Inter, i due Mancestern e compagnia?
L'Europa dimostrerà anche in questa scelta di come è forte con i deboli e come i grandi poteri si faranno beffa delle sue regole.
Amilcare

Anonimo ha detto...

Bella domanda Amilcare.
La risposta la darà il tempo e questa sarà la prova di maturità per L'Uefa.
Se saprà "tenere la posizione" senza paura ne guadagnerà il calcio giocato.
PS.:
*Barcellona ha debiti per 450 milioni e una perdita di ca 70
*Il Mancester ha debiti per 700 milioni.
*Il Real Madrid va per i 500 milioni
*Il Chelsea 800 milioni
NB i debiti sono con le Banche che, per quanto mi riguarda, sono le uniche che quadagno con il calcio
Anna Maria

 
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