Transizioni...??

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Da più parti, nel corso della stagione, per spiegare o comunque illustrare il campionato del Milan, si è più volte abusato di un termine: transizione. "E' un anno di transizione", "Leo è un allenatore di transizione", ecc. Orbene, il significato stretto della parola, preso da Wikipedia, è: "(dal latino transitionis, a sua volta dal verbo transire, "passare"), indica un passaggio da una condizione all'altra o da una situazione all'altra." Secondo quello che mi suggerisce il mio povero intelletto, il passaggio sarebbe dovuto avvenire da una politica societaria ad un'altra. E sempre secondo il povero intelletto di cui sopra, le politiche in questione dovevano essere quella fin qui applicata, che puntava molto sui grandi nomi anche non più di primo pelo, costosi e dagli ingaggi pesanti, ad una nuova mentalità che guardava con risvegliato interesse il settore giovanile, e cercava sul mercato i nuovi Gourcuff, stavolta però da valorizzare in toto, attribuendogli responsabilità e possibilità. Questo ovviamente significava necessariamente accantonare i grandi nomi, i giocatori top class, per invertire la rotta sui talenti emergenti, che se presi per tempo potevano garantire investimenti contenuti e tuttavia ben calibrati. Nello scorso mercato estivo, tuttavia, quello che abbiamo visto è stata la cessione della nostra stella più fulgida, il mantenimento di una struttura economicamente pachidermica, e l'acquisto di un attaccante non certo giovanissimo, ma neanche prossimo alla pensione, che avrebbe dovuto garantire un discreto contributo in fase realizzativa. Storcere il naso già al 31 agosto è stato fin troppo semplice, soprattutto per chi era abituato a ben altre tavole imbandite. Pur tuttavia, dopo lo smarrimento iniziale, e fattasi una ragione dell'inversione a U che era stata intrapresa per un nuovo corso, un po' tutti siamo stati affascinati dall'idea del nuovo Milan pseudo-zemaniano di Leonardo, che vinceva, segnava e divertiva, all'insegna del 4-2-e-quelli-là-davanti -che-fanno-quello-che-vogliono. Almeno io, per tre mesi buoni, mi sono divertito. Poi, fatalmente, una squadra che si reggeva fondamentalmente su tre o quattro individualità di spicco, ha pagato il prezzo della mancanza di alternative valide, ed è bastato avere fuori contemporaneamente Nesta e Pato, risucchiati nell'imbuto cosmico di Milan Lab, per dire addio alle velleità di scudetto che pur ci avevano portato, potenzialmente, ad essere in testa alla classifica (in caso di vittoria in casa col Napoli, storia di qualche settimana fa...) Certo, viste le premesse, e visto l'anno di transizione che da più parti di declama, non ci era andata poi così male! In fondo, a momenti, rischiavamo anche di vincere uno scudetto. E poi ci siamo detti: adesso si punta sui giovani, ricreiamo anche noi la nostra "cantera". Fino a quando Bonera non viene espulso a Genova, e anzichè buttare nella mischia il baldo Albertazzi, centrale di ruolo della primavera portato in panchina per penuria in prima squadra, Leonardo opta per uno sconcertante inserimento di Oddo al centro della difesa. Un po' come voler riparare una gomma bucata usando un vecchio pistone usurato: due cose completamente opposte. Dal canto mio avevo pensato che Leo non se la sentisse di buttare così nella mischia un giovane, rischiando di bruciarlo, in una partitaccia complicata già dall'uomo in meno. Però a Palermo si è giocato una settimana dopo, il tempo per preparare mentalmente Albertazzi ad esordire nel suo ruolo c'era tutto. Eppure ci è di nuovo toccato Oddo, e i risultati sono stati evidenti. Ora, nella speranza che le ultime tre partite non si trasformino in un tragicomico girone dantesco, una cosa è comunque da mettere in chiaro: l'unica transizione a cui abbiamo assistito in quest'anno è stata dal gioco lento, colloso e sparagnino degli ultimi anni di Ancelotti, a quello sbarazzino, speculativo e garibaldino di Leonardo. Abbiamo perso con entrambi i moduli, e soprattutto abbiamo visto giocare sempre gli stessi interpreti, che definire usurati è un segno di rispetto. Il mio augurio è che il cambio di mentalità sia concretamente applicato sia nelle scelte di mercato che in quelle tecnico-tattiche. Perchè la transizione non sia in realtà il passaggio dalla gloria all'oblìo.

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Qualcuno mi spiega perchè...

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... il razzismo vale solo a giorni alterni?

Perchè, solo pochi mesi fa, si era arrivati al punto che il solo dire "sei un bricconcello" a Balotelli era un abominio paragonabile alle leggi razziali di Hitler, e oggi che viene fischiato, insultato e persino picchiato (!) dai suoi stessi tifosi e compagni, l'opinione diffusa è "ma si, se le merita quel bamboccio, suonategliele più forte"?

Balotelli ha provocato il suo pubblico? Perchè, con quello juventino, per dirne uno fra mille, cosa aveva fatto? Davvero crediamo che si sia fatto odiare sin dal primo giorno per quella doppietta ai gobbi in coppa italia? Eppure non mi risulta che Cruz e Seedorf, due che hanno purgato la Vecchia Signora svariate volte, siano mai stati nel mirino bianconero.

Intendiamoci: NON erano razzisti i cori che gli erano stati rivolti a Torino, e NON sono razzisti gli insulti e le legnate che si è beccato martedì sera.

Forse che se sono gli Unti del Signore, gli Illibati per definizione, a sparare sul colored palermitan-bresciano, è tutto buono e giusto?

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la foglia di fico

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Sono anni che non seguo più Controcampo e le trasmissioni sportive targate Mediaset. Perchè ?
Perchè mi sono rotto le scatole di sentirmi dire "è la televisione del padrone", "difende sfacciatamente il Milan", "son tutti milanisti"... insomma, ricordate quello che diceva il buon Mancini oggi allenatore del City?
Per questi motivi, visto che io vedevo tutto meno che aiuti mediatici al Milan, dissi a me stesso "ok, può darsi che il tuo occhio da tifoso veda in modo distorto la realtà ma, visto che rimani della tua... non seguire più quelle trasmissioni"
E così, dopo l'ennesima riprova nelle prima Calciopoli dove davano voce a tutti, tranne al Milan e dove permettevano a tutti di sparare sul Milan senza un minino di contraddittorio, decisi il mio personale spegnimento delle trasmissioni sportive Mediaset.
L'altro giorno, una mia amica, mi telefona e parlando del più e del meno mi dice "ma hai visto l'indegno attacco fatto a Mughini (anche lei è milanista, il che mi ha fatto riflettere -Mughini...-) da Bartolozzi e Scarpini a Controcampo?"
Naturalmente, per quanto detto prima, non avevo visto ma mi sono voluto documentare.
Fortunatamente su internet si trova di tutto ed allora, prima di parlarne, documentiamoci:

1) la scintilla


2) l'epilogo

Era il 30/08/2006 e su questo Blog ci chiedevamo... (clicca)
Cosa è cambiato ?
La "foglia di fico" (Mediaset) che serve a coprire le vergogne (Inter) è ancora belle verde e resistente!
Nei due spezzoni video troviamo :
Barolozzi (Inter)
Scarpini (Inter)
Ferri (Inter) -non è negli spezzoni ma mi dicono che fosse in trasmissione-
Mughini (Juve)
...ma il Milan ???
Dove sono quelli che "a Mediaset son tutti milanisti"?
E quelli che "difendono solo il Milan"?
Quello che ho visto è una indegna aggressione verbale ("sei un pupazzo!" Bartolozzi a Mughini) da parte di interisti ad uno che (anche per me difende l'indifendibile) dice la sua su Calciopoli e, cosa più grave, il conduttore Mediaset non fa nulla per richiamare il duo Bartolozzi/Scarpini
(strano... perchè in "casa del padrone" non c'è Suma?)
ma lascia che Mughini se ne vada, perchè offeso, con un solo... "era inevitabile"
ERA INEVITABILE ???
E' la chiara presa di posizione della redazione sportiva Mediaset sulla vivenda Caciopoli e d'altra parte...
Non dovete credere a me che sono un "visionario" tifoso rossonero, basta che facciate (se seguite ancora quella trasmissione) una semplice operazione:
sommate le presenze in studio, puntata dopo puntata, di opinionisti/giornalisti filo milansiti, filo interisti, filo juventini e traete voi le conclusioni
SE MEDIASET E' FILO MILANISTA
CICCIOLINA E' ANCORA VERGINE !

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Non possiamo esimerci...

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... ,purtroppo, dal commentare l'esito della semifinale di andata di Champions League fra Inter e Barcellona.

Un bagno di sangue annunciato per la squadra nerazzurra, che contro ogni pronostico si è trasformato nella disfatta del calcio-champagne blaugrana, sconfitto più che mai da se stesso.

La filosofia del Barça, storicamente e in particolare negli ultimi anni, è quella dell'imporre su ogni campo il proprio gioco. E' una squadra che gioca, dai pulcini alla prima squadra, sempre nello stesso modo, incapace di attuare strategie sparagnine ma concrete. E' la filosofia che ha fatto nascere il mito del Dream Team (1 e 2), e non sarà una partita a farla vacillare.

Tuttavia, nel caso specifico di ieri sera, la squadra di Guardiola si è esibita in un meraviglioso suicidio. Presentarsi a San Siro con la difesa sulla linea di centrocampo, contro una formazione che è arrivata in semifinale sfruttando quasi soltanto il contropiede in velocità, è follia pura. Non a caso Milito dopo pochissimi minuti viene fermato (ingiustamente) solo davanti a Valdes. Non a caso praticamente tutte le occasioni dell'Inter sono arrivate così, gol compresi: pressing altissimo, e bruciante ripartenza su ogni passaggio sbagliato.

La squadra di Mourinho ha vinto giocando corta e compatta, facendo densità in mezzo con Cambiasso e Motta, e rischiando l'uno contro uno difensivo sugli esterni: scelta rischiosa (dal lato di Maicon è arrivato lo 0-1), ma incredibilmente agevolata dal secondo grave errore di Guardiola, la posizione di Messi. Inghiottito nell'imbuto centrale nerazzurro, l'argentino si è spesso trovato in mezzo a 3 o a 4 avversari, e nei pochi casi in cui è riuscito a saltarne un paio, era comunque ancora a 30 metri dalla porta. Sicuramente la mossa è stata preparata dall'allenatore catalano, perchè non si tratta di un inedito in questa stagione; tuttavia, e noi ce lo ricordiamo con Kakà, il fuoriclasse, dopo 15-20 minuti, legge le pieghe della partita e sceglie da solo la zona da attaccare. E, contro un'Inter barricadera in mezzo ma attaccabile sulle fasce (Maxwell e Dani lo hanno dimostrato a più riprese), andare a creare la superiorità numerica dal lato di Zanetti o magari di Maicon sarebbe stato certamente più opportuno.

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R80/LEO : ECCO COME FINIRA'

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Visto che Milan Day ha la fortuna e l'onore di avere "addetti ai lavori" molto vicini all'ambiente Milan e soprattutto sempre molto ben informati dei fatti, abbiamo svolto una sorta di mini-inchiesta sui "casi" Leonardo-Ronaldinho e vi riportiamo quanto con certezza ad oggi è accaduto, sta accadendo e come, presumibilmente, finirà

 "Le indiscrezioni sul futuro di Leonardo si rincorrono tra i siti sulla rete e le pagine dei giornali. Le smentite del divorzio da parte della società e dello stesso allenatore brasiliano hanno un valore..."


Clicca QUI per leggere l'articolo completo
Il nostro MaxBasten ha sentito le nostre fonti e ci spiega i destini futuri di Leo e Ronaldinho

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Ciao Raimondo...

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CI MANCHERAI

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a domanda, risponde

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Ieri sera in una riunione C.d.A. MD, a margine di programmazioni varie e decisioni sul network, come al solito si è scivolati sull'attualità del Milan.
Dalla Primavera, al prossimo mercato, al nuovo (?) Mister... ma in particolare (e come poteva essere altrimenti?) ci siamo ritrovati a parlare degli sviluppi della nuova Calciopoli e, al di là della convinzione che "è tutto prescritto", ci è sorta una domanda :
"ma se davvero è tutto prescritto, che senso ha la decisione di Palazzi di aprire una nuova inchiesta?"
La risposta più esaustiva e più credibile, cercando qua e là sui media, crediamo la dia Franco Ordine nell'articolo che riportiamo di seguito

Aperto il fascicolo, l’inchiesta aspetta Napoli
di Franco Ordine (il Giornale)
È aperto il fascicolo, non ancora l’inchiesta. E nel fascicolo di Stefano Palazzi, grande inquisitore del calcio italiano, c’è la collezione di ritagli di giornali, appuntate tutte le intercettazioni inedite, le poche pubblicate negli ultimi giorni, emerse dal processo di Napoli. 
L’inchiesta non è ancora cominciata: sarebbe un errore farla a puntate, meglio attendere anche l’udienza del 20 aprile, per collezionare tutto il materiale disponibile accettato dal collegio giudicante, e avere a disposizione le 75 intercettazioni eventualmente ammesse. Solo dopo sarà possibile fare il punto e dare inizio all’inchiesta vera e propria. 
Nel frattempo, l’iniziativa di Palazzi, di aprire il fascicolo con la data del 6 aprile, risalente al summit con Abete in federcalcio, è la mossa che mette l’ufficio al riparo da polemiche sull’inizio di questo nuovo troncone d’inchiesta. 
Prescrizione: ecco la materia intorno alla quale la discussione tra giuristi ed esperti del ramo è già aperta. L’interpretazione proveniente dalla federcalcio, che fa da bussola per Palazzi e anche per i collegi giudicanti, è la seguente: nuove intercettazioni relative al periodo che si conclude con il giugno del 2005 sono coperte dalla prescrizione per i club, non invece per i singoli tesserati. E questo anche se nel frattempo, con una riforma del governo del calcio, le lancette dell’orologio sono state spostate in avanti. 
Viene anche respinta, con decisione, la tesi, accreditata dal gruppo dei legali di Moggi, secondo cui in materia di giustizia sportiva sarebbe possibile realizzare un altro procedimento disciplinare per telefonate intercorse fino al 30 giugno 2005 poiché si trattava di illeciti reiterati. 
A questo punto la strada davanti a Palazzi è già segnata: nel caso di reati coperti dalla prescrizione, si procede nei confronti di tesserati, per altri non coperti, si procede anche nei confronti dei club, purché relativi a episodi con date successive al 30 giugno 2005.
Un capitolo a parte merita invece la questione legata allo scudetto a tavolino, il famoso scudetto di cartone, assegnato da Guido Rossi all’Inter con provvedimento amministrativo. Perciò revocabile in qualsiasi momento, senza alcuna scadenza.
Anche perché l’Uefa non ha mai fatto pressioni perché venisse assegnato, al pari di Aigner e dei due presidenti delle commissioni che hanno firmato i verdetti di calciopoli 1. 
Le bugie hanno le gambe corte

Abbiamo così, finalmente, capito che:
1) le Società non rischiano nulla per prescrizione (quindi togliamoci dalla testa l'illusione di penalizzazioni neroazzurre o di "risarcimento" per le penalizzate del 2006)
2) i tesserati rischiano sanzioni perchè non coperti da prescrizione (e qui... emblematica la esternazione storica fatta da Moratti sulla stessa "intossicazoine" del padre... preludio ad un "forzato" disimpegno dall'Inter?)
3) lo "scudetto di cartone" può essere tolto ai neroazzurri con un semplice atto amministrativo (come quello che ne decise l'assegnazione per intenderci)
...ci sembra tutto molto più chiaro

Come abbiamo sempre sostenuto in questo spazio, sarebbe più che gratificante vedere che dopo il danno (l'ingiusta penalizzazione) non dovessimo più vedere la beffa (QUELLO scudetto su petto di chi, come etica, se non peggio ERA COME  GLI ALTRI)
Certo, se poi dovessimo avere anche pesanti squalifiche dei massimi dirigenti neroazzurri, la Giustizia sportiva italiana non avrebbe vinto ma... STRAvinto

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Rassegna Stampa (??)

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E così arrivò il 13 Aprile, il giorno delle tanto attese telefonate degli "onesti" mai ascoltate e finalmente prodotte al processo di Napoli.
Mi sembra doveroso ribadire che non ci trovo nulla di così sconvolgente dal punto di vista penale.
Trovo conferma al fatto che Bergamo e un po' tutta la classe arbitrale fossero dei chiacchieroni e che, prima della tutela del risultato sul campo, avessero a cuore il loro "posto al sole".
Ma, se si sposta l'attenzione alle motivazioni che portarono alla assegnazione dello scudetto all'Inter (ETICA), allora il discorso cambia perchè (e nemmeno immaginate quanto mi costa dirlo) ha ragione Moggi "o tutti colpevoli o nessun colpevole".
Si perchè mi dite la differenza tra le telefonate di Moggi e Facchetti ?
Non erano tutti e due a colloquio (vietato) per ottenere vantaggi ?
Si può disquisire sul coinvolgimento delle Società (perchè un conto è avere implicato un collaboratore esterno ed un altro è avere coinvolto un Presidente od un Direttore Generale), ma di questo ne parleremo quando la Giustizia Sportiva farà (speriamo) i primi passi per giudicare AL PARI DEGLI ALTRI il comportamento di chi dichiarava (Giugno 2006) :
<<Sì , sarebbe un messaggio sbagliato non assegnare lo scudetto. Un brutto segnale non solo all’Italia sportiva, ma a tutto il mondo. Un qualcosa che autorizzerebbe a pensare che proprio tutti erano sporchi. Noi no, alziamo la mano e urliamo: "Noi no. Con questo sistema sporco proprio non c’entriamo">>

firmato Massimo Moratti

Ma, dopo tanta attesa e curiosità, quale "effetto bomba" avrà provocato quel "metti Collina" o "quella cena livornese" nei maggiori quotidiani sportivi nazionali ?
Andiamo a vedere...

Beh, c'era da immaginarselo.
TuttoSport che ha sempre cavalcato, senza mai nascondersi dietro falsa imparzialità, l'onda bianconera, da grande risalto al fatto che le famigerate "griglie" non erano una esclusiva juventina.
Se poi ci mettete sopra il carico che toglie uno scudetto alla Juventus e lo assegna (PER ETICA) all'Inter che (SEMPRE NEGATO) interviene con il suo Presidente nelle scelte del designatore... come dargli torto?
Ma al di là di questo
IL PROCESSO DI NAPOLI E' la notizia del giorno
...non vorrete mica che un giornale sportivo serio, dia risalto ad una partita di Coppa Italia anzichè ad un processo che "rischia" di riscrivere la storia di quella "maledetta estate" del 2006...

Anche il Corriere dello Sport non ci "stupisce".
Infatti, come apertura, da grande risalto al processo in corso a Napoli puntando l'indice su un'altra questione che, dopo gli elettrostimolatori (ricordate?), la dice lunga sul "vizietto" di casa Moratti.
Dopo il caso Rolex ed elettrostimolatori fu fatto DIVIETO ASSOLUTO a tute le Società di fare regali agli arbitri INDIPENDENTEMENTE DAL PERIODO (Natale o feste varie) E DAL VALORE.
Quindi, anche il quotidiano romano, fa notare GIUSTAMENTE quanto (forse?) nel 2006 NESSUNO poteva dichiararsi onesto od indossare smoking bianchi.
Poi l'atra grossa notizia è l'esonero di Allegri che è chiaramente, per il cammino del Cagliari e per la insospettabile presa di posizione di Cellino, più importante di una partita di Coppa Italia

Ma quello che da Roma a Torino è la norma a Milano...
Il titolone è : INTER ZAMPATA FINALE
che se non ci fosse la foto di un Eto'o esultante, potrebbe far pensare ad una contromossa di via Durini per arginare la valanga di "fango napoletano" che sta per investirla
INVECE NO!!!
Il TITOLONE E' DAVVERO SULLA COPPA ITALIA!
...a Napoli? Non succede nulla... quisquilie!
Ad essere onesti, comunque, un richiamo al nuovo fronte di Calciopoli c'è, anzi, ce ne sono due :
1) la telefonata delle griglie è diventata un "giallo" e con tanto di evidenziatore (chissà se il mio amico Mauro Suma chiederà i diritti del copyright...) si da voce al figlio di Facchetti con un perentorio "Vergognoso!"
2) di spalla ci si affretta a pubblicare un editoriale a titolo "Se la madre di tutte le intercettazioni è sterile". Verrebbe da chiedersi perchè nel 2006 non erano "sterili" gli <<mh... mhh...>> di Galliani o quelle del figlio di Moggi che si lamentava per la D'Amico che non gliel'aveva data...

Il nostro Rassegna Stampa (col punto interrogativo... siamo già arrivati a due) continuerà perchè, da qui alla conclusione della storia volete che i "nostri amici in rosa" non ci forniscano altro materiale ?

D'altra parte...

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le cene di Bergamo

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"Mi sembra di essere diventato quello che faceva le cene".
Queste le parole dell'ex designatore Paolo Bergamo al termine dell'udienza di Napoli (13/04/2010)
"Io ero al mio sesto e ultimo anno di lavoro e avevo deciso, con mia moglie, che quando Milan, Inter e Juventus sarebbero venute a Livorno per giocare, li avremmo invitati a cena per vedere dei vecchi amici come Galliani e Moggi - spiega -.  
Così ho fatto con l'Inter e con Facchetti, 
così ho fatto col Milan di Galliani che però 

ha rifiutato l'invito 

e la stessa cosa ho fatto a fine campionato con la Juventus, invitando in quell'occasione anche Mazzini"

(ndr) visto che se diranno tante, che si cercherà in tutti i modi di continuare ad infangarci, che questa dichiarazione verrà (ad arte) dimenticata come quella telefonata nella quale Galliani invoca sanzioni per gli interventi duri << anche a carico dei giocatori del Milan, beninteso>> e visto che (pronto a scommetterci)  il "giornale del partito" non ne farà menzione... la teniamo in questo spazio PER RICORDARE

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chiamate la Gazza e...

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ditele che le deve essere sfuggita una notizia comparsa su (quasi) tutti i quotidiani nazionali :

"Il consulente della difesa dell’ex dg bianconero, Nicola Penta, ha fornito un’anticipazione su un’intercettazione dove «un presidente di una grande società», nella telefonata con un designatore, lo invita a passare a casa dell’azionista di maggioranza perché «ha un regalo da darti»

Non è una notizia di poco conto per chi il 1 giugno 2006 nel proprio giornale riportava in grande rilievo :
"Moggiopoli minuto per minuto:

tutte le intercettazioni del 2004-2005, le partite sospette, 
le sei indagini in corso con la lista completa degli indagati, 
i sondaggi col trucco di Bergamo e Pairetto. 
Su www.gazzetta.it pagine e pagine sullo scandalo che ha travolto il calcio. 
Aggiornamenti in tempo reale, news, curiosità e un ricco archivio delle tappe precedenti. 
Ma non solo, gazzetta.it ti racconta anche i personaggi coinvolti, i retroscena di Moggi e soci, cosa avrebbero fatto e cosa rischiano. 
E grazie ai sondaggi online, potrai anche dire la tua"


Dai... fate questa telefonata... !!!
Per un quotidiano così attento ai fatti sporchi del calcio è importante
...forse (?) è sfuggita, che dite ?

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La schiavitù del 4-2-fantasia

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Huntelaar all'ala non si può vedere. Il calcio a volte è fatto di concetti semplici, sui quali si è, o si dovrebbe essere, tutti d'accordo.

Huntelaar è un finalizzatore puro, rapace d'area di rigore. Fra le sue qualità non c'è nè la velocità, nè il dribbling, nè la precisione al momento di andare al cross, le uniche cose che Klaas sa fare quando riceve palla nei pressi del fallo laterale, sono sostanzialmente: 1) ri-passarla indietro, 2) scagliarla alla viva il parroco verso un difensore avversario, nella speranza di guadagnare una rimessa laterale o un corner.

Ci sono allenatori che mettono prima i giocatori e poi il modulo: costoro cercano di mettere sempre a frutto le caratteristiche degli 11 che andranno in campo quel giorno, in relazione all'11 avversario. Un nome a caso: Guidolin. Difesa a 3, a 4, a 5, più e più moduli a partita in corso. Altro esempio: Ranieri. L'allenatore della Roma quest'anno è passato dal 4-2-3-1 spallettiano al 4-4-2, poi quando Menez ha attraversato un buon momento di forma ha varato il rombo col fantasista dietro le punte, e nell'ultima fase di questo campionato sta proponendo il tridente. A Napoli addirittura, per limitare le caratteristiche dei partenopei, si è presentato con una inedita difesa a 3 (esperimento non del tutto riuscito, ma non è questo il punto).

Altri allenatori invece (fra cui il nostro mister Leonardo), mettono al primo posto la loro idea di calcio, e diventano i giocatori quelli che si devono "piegare" ad essa. Non è detto che sia la scelta sbagliata (era anche il dogma di Arrigo), e d'altronde Leo sin dalla conferenza di giugno, ha parlato di una squadra in grado di allargare il campo con i terzini e gli attaccanti, e a Varese, prima panchina in carriera, si è subito presentato con due buttafuori (Flamini-Ambrosini quel giorno), e il trittico Borriello-Seedorf-Ronaldinho dietro Inzaghi. Il Marco nazionale fece una prestazione modesta, essendo palesemente fuori ruolo, e nel post partita non mancò di farlo notare. Così lui non ha più giocato lì, ma in compenso sono stati snaturati altri.

Nel corso della stagione Leonardo ha chiesto a Beckham di fare la punta esterna, Becks che ormai si era evoluto in mediano e non aveva neanche lontanamente il passo per farlo, e infatti giù critiche. Adesso sta chiedendo lo stesso lavoro ad un giocatore ancora più inadatto, Klaas appunto.

Mi si dirà: è questo il materiale a disposizione, non si può pretendere di più.

Chiaro, se non c'è una seconda punta alternativa a Pato non se la può inventare, ma allora cambi sistema di gioco. Se non hai ali, gioca senza ali: mi sembra un concetto talmente banale che mi vergogno quasi a scriverlo, eppure Leo non la pensa così.

Leonardo oggi dà la sensazione di essere così attorcigliato alla sua coperta di Linus, ovvero quel 4-2-fantasia che ad ottobre lo ha tirato fuori dal baratro, da essere totalmente miope sulle alternative.

Il rombo, ad esempio, con l'accentramento di Ronaldinho e lo spostamento di Klaas dove gli compete, ovvero in area di rigore, sarebbe sacrilegio? Magari chiedendo a Borriello di fare quel lavoro sporco che faceva Tomasson, perchè non possiamo concedere a tutte le squadre di giocare in 4/5 a centrocampo contro i nostri 2/3.

Certo, mi rendo conto anche io che non sarà spostando di una decina di metri Tizio e di un'altra decina Caio, che si risolveranno tutti i problemi. Il vero problema di ieri col Catania è stato il famoso "approccio", ma lì non so quante colpe abbia Leonardo. Mi sembra inadatto per indole per il ruolo del fustigatore alla Capello di cui questa squadra sembra avere un gran, GRAN bisogno, e non da oggi.

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Anche i Ricky piangono

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250 milioni di euro spesi sul mercato per Xabi Alonso, Kakà, Cristiano Ronaldo, Benzema...

... per uscire agli ottavi di Champions per il sesto anno di fila, tra l'altro accusando la prima sconfitta casalinga col Milan nella storia, impresa non riuscita neanche a Sacchi. Nel frattempo, gli odiati cugini dell'Atletico sono in semifinale di Europa League.

... per uscire in Coppa del Re, battuti 4-0 dal celeberrimo Alcorcon. Nel frattempo, sempre gli stessi odiati cugini dell'Atletico sono già in finale.

... per farsi umiliare due volte dal Barça in campionato, fra andata e ritorno, coi catalani che al Bernabeu hanno chiuso la partita torellando, ipotecando lo scudetto.

Intanto, Sneijder trascina l'Inter in semifinale di Champions, Robben incanta l'Europa col Bayern e porta anch'esso in semifinale dopo una decina d'anni, e persino van Nistelrooy trascina l'Amburgo in semifinale di Europa League a suon di gol.

I loro acquisti? Xabi Alonso sembra la copia mal riuscita di Xavi, come quando l'Inter prese Pizarro per scimmiottare il Milan di Pirlo, Kakà è più in infermieria che in campo, Benzema non gioca neanche titolare... unico acquisto azzeccato: Cristiano Ronaldo. Infatti lo aveva preso Calderon.

Complimenti Florentino!

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Rassegna Stampa (?)

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Ve lo avevamo promesso.
Non molliamo i nuovi sviluppi di Calciopoli 2 per una questione di principio e per quanto abbiamo dovuto subire dagli "onesti" in questi quattro anni.
Lo ripeto: non chiediamo nulla a danno dell'Inter, chiediamo solo che quella "sporca estate" sia rivista e giudicata secondo le "verità nascoste"
Se prima chiamavamo quella faccenda "Moggiopoli" per poi, davanti a legittimi dubbi che oggi sembrano venire a galla, trasformarla in "Calciopoli", ci sta stuzzicando l'idea di chiamare questa nuova fase TELECOMPLOTTO.

Dal 13 Maggio prossimo vedremo la piega che prenderanno le varie istituzioni in base alle intercettazioni mai volute prendere in esame.
Crediamo che ci sarà da "divertirsi" perchè se anche il misurato ed iperprudente Mauro Suma si lascia andare nell'ultimo Studio Milan ad un " Voglio vedere se mi querelano, sfido la querela. Il signor Saverio Borrelli interrogava arbitri e guardalinee dicendo loro: non ci interessa la posizione dell’Inter, o incastrate Milan e Juve o non arbitrate più", beh, c'è polpa... ci deve essere!

Ma intanto, a proposito di Telecomplotto, vediamo i giornali sportivi come titolano OGGI nelle loro prime pagine :
TuttoSoprt è il "giornale del partito" (juventino) e quindi è normale che spari in prima pagina la frase di Abete che (parere nostro) può essere interpretata come una presa di posizione "politica" o come (per il quotidiano torinese) una dichiarazione di intenti seria, credibile e garantista della vera volontà di andare, senza compromessi, fino in fondo.
Un giovedì di Aprile, può essere il Telecomplotto l'argomento del giorno?
Pensiamo proprio di si, anche in virtù delle reazioni alla vicenda, da parte della società di via Durini.
Quindi giornale o no del partito, ci sembra giusta ed azzeccata la notizia di apertura di prima pagina

Anche il quotidiano sportivo romano da grande risalto al rapporto Moratti-Bergamo ed insiste con la dichiarazione di Bergamo nella quale si dice quanto, oltre alle telefonate, fossero le cene (!!!) i rapporti di amicizia e cordialità con colui che ha sempre sostenuto di non aver mai chiamato i designatori.
Anche qua, come dar torto all'apertura di pagina ?
Ci può essere qualche cosa di più saliente ed interessante, OGGI, da portare in primo piano in un quotidiano sportivo ?
Gare di Campionato? Di Champions ? Vittorie importanti ?
NO!
Ed allora, anche il Corriere dello Sport, fa il suo lavoro riportando la notizia del giorno

Ohibò!
Secondo la Gazzetta dello Sport la notizia da "sparare" è :
PIRLO SHOCK
...e perchè è "shock"?
Perchè si è "permesso" di dire : basta Inter? Adesso Barca?
Da non credere!
La società di via Durini è nel mezzo di una megagalattica figura di M. con la sua ostentata "onestà" e Pirlo diventa LA notizia!
Ma c'è di più (!!!)
Si tenta (nel taglio sopra) di sminuire le telefonate (non le cene... chissà perchè...) asserendo che "Moratti ne parlava già nel 2006"
...senza parole di fronte a tale faccia di "bronzo"
Ma ci ricordiamo come la Gazzetta si fiondava su ogni minimo refolo di vento, nel 2006, per sm... (pardon) screditare Juve, Milan e company?
Ma ci ricordiamo i titoli a nove colonne con condanne e sentenze preannunciate senza che ancora fossero state emesse?
Ma ci ricordiamo i QUOTIDIANI editoriali dei vari Cannavò, Paolmbo, Veronelli & C. su tutto quello che andava a screditare i vertici delle società coinvolte?
E gli epinici al Moratti "vittima" di un sistema?
Non ve li ricordate?
Non temete, nei prossimi giorni, in Milan Day troverete tutti quegli articoli e valuterete voi se, oggi, chiamare la vicenda TELECOMPLOTTO è o no, un termine appropriato

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le verità nascoste

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Non avremmo mai creduto di dover occupare lo spazio di questo Blog, rivisitando i fatti di quello che fu il più grande scandalo del calcio nostrano... Calciopoli!
In questo stesso Blog, andando a ritroso, troverete come il sottoscritto etichettava come Moggiopoli, la vicenda e come, con il passar del tempo, si è sempre più convinto che quella "etichetta" (Moggiopoli) non fosse altro che un paravento comodo per distogliere l'attenzione da fatti, se non più gravi, almeno uguali.
In questi giorni dal processo di Napoli sta venendo fuori una rivisitazione completa dei fatti che somiglia sempre più a "Così fan tutte"
...già, TUTTE!
Ma allora perchè si assegnò uno scudetto all'Inter e Moratti si prese la "patente" di solo ed unico onesto ?
Oggi, grazie ad intercettazioni mai volute prendere in esame, (Guido Rossi, Borrelli, Palazzi, Auricchio... PERCHE'?), si viene a sapere che lo stesso Moratti, per non parlare del compianto Facchetti, aveva rapporti telefonici (ADDIRITTURA DI CENE PRIVATE!) con il designatore degli arbitri.
Alla luce di tutto questo mi chiedo, ad esempio, perchè il quotidiano principe di quella vicenda (Gazzetta dello Sport) che con titoli a nove colonne annunciava coinvolgimenti e sentenze a carico di tutti, OGGI si limiti a qualche "trafiletto" sulla novità della vicenda e come, sempre lo stesso quotidiano, poteva non sapere, in quel periodo, visto che annunciava in anticipo le mosse della giustizia sportiva?
Ma non era il solo a "sparare"...ricordate Mediaset? E la Rai?
Insomma, se Moggi, Meani, Della Valle, Lotito, in pieno periodo di indagini, erano i "mostri" perchè OGGI Moratti non lo è ?
Una ragione, nel nostro piccolo, ce la facemmo e la riportammo su questo Blog il 18/12/2006 (QUI)
...venimmo etichettati per visionari faziosi
...prendemmo e portammo a casa
...PUR RIMANENDONE CONVINTI!
Oggi ci accorgiamo che poi tanto visionari e tanto faziosi, forse, non lo eravamo...
oppure siamo in buona compagnia se anche Oliviero Bea...
-mettetevi comodi, ascoltate tutta l'intervista rilasciata il 02/04 u.s. ...e giudicate voi-
(da Radio Radicale : http://www.radioradicale.it/scheda/300756?format=32 - rilasciato con Creative Commons Attribution 2.5 Italy)


Non riportiamo questo per dire "lo avevamo detto", ne per dimostrare la nostra infallibilià ed attendibilità... NON CI INTERESSA!
Quello che ci interessa e sempre ci interesserà è il Milan e la sua/nostra onorabilità
Nel nostro passato non troverete mai una giustificazione o richiamo al complotto quando, per il calcio scommesse, la nostra squadra finì in serie B.
Aveva sbagliato.
Era giusto che pagasse.
Ma oggi rimaniamo convinti che Calciopoli è stata una opreazione di "pulizia etnica" da parte di chi non vincendo mai, aveva bisogno di "campo libero" per vittorie facili che poi, con il tempo (ricordate Oriali e la sua condanna?) e con i media amici, sarebbero rimaste "solo" vittorie senza quella "fastidiosa" appendice di "facili"

Non sarà l'ultimo richiamo di questo Blog, alla vicenda
Saremo, da oggi, "sul pezzo" e non chiederemo mai retrocessioni o radiazioni per l'Inter, ci limiteremo sempre a chiedere CON FORZA che chi ha sbagliato paghi (Juve, Milan, Fiorentina, Lazio... hanno già dato) e che per giudicare l'errore sia usato lo stesso metro
oppure...
se Moratti e l'Inter non hanno fatto nulla di illecito, PER GLI STESSI MOTIVI, anche le altre siano riabilitate... come?
Intanto si cominci a togliere quello scudetto "degli onesti (?)" all'Inter, poi si giudichi l'operato (fraudolento?) di chi disegnò un mondo tutto suo ferendo mortalmente il cuore di milioni di tifosi e la credibilità dell'immagine giustizia

...e pensare che bastava poco
...bastava dire "no grazie, QUELLO scudetto non lo vogliamo"
...bastava non ostentarlo con fierezza ergendosi a padreterno degli onesti sapendo di essere TALE E QUALE AGLI ALTRI
...bastava ESSERE un Signore e NON indossarne gli abiti

[...]

"Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi" (Gv 15,20)

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La premessa è d'obbligo: l'argomento che voglio affrontare non ha nulla da spartire col calcio e con lo sport, e soprattutto non costituisce una sorta di "linea editoriale Milan Day", è un pensiero solo mio, non so neanche quanto condiviso. Il tema è impegnativo, ma mi sta a cuore e sento che devo dire qualcosa, e non posso non approfittare di questo piccolo angolo del web su cui mi è stato concesso di ricavare un mio spazio.

***

Quando nel 2005 morì Giovanni Paolo II, che mi onoro di aver seguiro a Toronto nel 2002 per la Giornata Mondiale della Gioventù, mi trovai a dire queste parole, che ancora ricordo, a mia madre: "speriamo che il nuovo Papa sia un pò meno acclamato, e un pò più ascoltato, del suo predecessore". Le mie speranze erano purtroppo ben riposte solo sul primo punto.

Conobbi il Cardinale Ratzinger proprio a Toronto; era venuto a salutare i giovani presenti in quanto massimo esponente del Pontificio Consiglio per i Laici, e mi aveva fatto una buona impressione. Buona, non ottima. La dialettica e l'espressività di Karol Wojtyla era altra cosa; nonostante il Parkinson di quest'ultimo ne avesse ridotto il viso ad una maschera, la sua capacità di comunicare, perfino senza parole, era di un altro pianeta. Ratzinger mi sembrò perfetto per il suo ruolo, oscuro e di servizio; mai e poi mai avrei immaginato di ritrovarmelo Papa dopo soli 3 anni. Un compito invero ingrato, succedere a "quel" Papa. L'odio latente nei confronti della Chiesa era finalmente pronto ad eruttare.

Si, perchè Giovanni Paolo II piaceva a grandi e piccini, inteneriva per la sua mimica sofferente e così facendo inceneriva sul nascere, pur non volendolo, ogni forma (o quasi) di anticlericalismo. In pochi si permettevano di criticarlo aspramente, non parliamo di sbertucciarlo; l'amore della gente era la sua forza e il suo scudo, a dire una parola contro di lui, si finiva inevitabilmente in minoranza.

E chi arriva dopo di lui?

Non un "giovane" rampante come lo era stato Giovanni Paolo II al momento della sua irruzione sulla scena mondiale, con quel "se sbaglio.. mi corriggerete!", ma un vecchio, brutto, antipatico e per giunta tedesco. L'effige ideale che sognava una larghissima fetta dell'opinione pubblica, per tornare a praticare lo sport preferito: scagliarsi contro la Chiesa cattolica.

Avete provato a cercare la parola "Ratzinger" su google? Il primo accostamento che il motore di ricerca vi proporrà è "Ratzinger nazista". Se cercate delle immagini, la prima schermata servita da google lo vede ritratto in una serie di fotomontaggi per dileggiarlo o insultarlo.

Non una parola di Papa Benedetto XVI è stata accolta senza polemiche, ognuna è stata nel corso degli anni abilmente manipolata, in modo da far passare l'immagine del vecchio misogino, causa messaggi contro l'aborto (come se Wojtyla andasse in giro con un profilattico in testa distribuendo pillole abortive ai passanti), razzista, e adesso probabilmente anche pappone. Non mi stupirei infatti, se nei prossimi giorni dovessi leggere che, oltre a proteggere (?!?) i pedofili, li sfruttava anche. Proprio lui, che per primo nella Chiesa (prima anche dell'amatissimo et celebratissimo Giovanni Paolo II) fece cadere il velo che occultava questi crimini orrendi, è stato trasformato in carnefice.

Non passa giorno ormai (lo ha fatto notare lo stesso corsera ieri, 6 aprile) che i giornali tedeschi, della sua stessa patria quindi, non tentino di infangarlo riesumando storie di violenze di mezzo secolo fa, che in qualche modo vengono sempre ricondotte a lui. Ormai tutto ciò che di deviato è stato commesso a Nord delle Alpi è colpa sua, il concetto è passato così.

Joseph Ratzinger non è il mio ideale di Papa, così come credo che lui stesso si ritenga inadatto ad un ruolo che non ha mai voluto ricoprire, ma dove è stato chiamato per coprire un vuoto generazionale di figure carismatiche, in virtù del suo comunque straordinario spessore intellettuale. Non a caso era il braccio destro di Giovanni Paolo II, anche se da quello che si sente e si legge i due sembrano provenire da pianeti diversi, e parecchio distanti per giunta.

Eppure nella sostanza hanno sempre sostenuto gli stessi concetti ed espresso gli stessi valori.

Purtroppo per Ratzinger, il Papa tedesco è un bersaglio più facile del Papa polacco.

Benedetto XVI dovrebbe rallegrarsene, e sono sicuro che in cuor suo lo fa. Le persecuzioni sono compagne fidate per il cristiano, ed ognuna di esse è una benedizione. D'altronde Cristo ebbe a dire durante il suo martirio: "se trattano così il legno verde, del secco che avverrà?"

Ma questo, il legno secco, non se lo domanda mai.

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La Champions del 2003

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Era difficile pensare quello che sarebbe successo a maggio quando il sorteggio di Montecarlo associò il Milan alla squadra sconosciuta dello Slovan Liberec.
La squadra si era rinforzata con Seedorf, Tomasson, Simic e soprattutto Rivaldo.
La rosa però sembrava incompleta, dato che perso Costacurta per ritiro, non era arrivato nessun nome di alto livello e i tifosi continuavano a chiedere Alessandro Nesta.
La partita di andata con lo Slovan viene vinta 1-0 a San Siro, con gol di Inzaghi, in una partita tutto sommato deludente in cui viene registrato nell’intervallo l’infortunio di Abbiati che lascia il posto a Dida per la ripresa. Il solito cambio? No,di certo,un cambio storico.

In Repubblica Ceca il Milan passa in vantaggio con Tomasson e la strada sembra in discesa, ma incredibilmente gli avversari rimontano e vincono 2-1 portando il Milan vicino a una eliminazione clamorosa. Nel post partita la squadra applaude l’annuncio di Galliani del ritorno di Costacurta, ma il Popolo rossonero si esalta soprattutto il 31 agosto quando il sogno si realizza: Sandro Nesta è del Milan!

La stagione così parte con molte motivazioni e il girone che trova il club non fa paura: la squadra più blasonata, cioè il Bayern Monaco, arriva addirittura ultima con 2 punti, subendo 2 sconfitte col Milan per 2-1, con Serghino protagonista in entrambe le partite. Rivale più pericolosa è il Deportivo la Coruna, che conquista gli stessi punti dei Rossoneri (12) con il Lens al terzo posto.

La partita più bella senza dubbio è la seconda: in trasferta galiziana il Milan vince 4-0 con tripletta di Inzaghi e 4 assist di Rui Costa.

Nella seconda fase a gironi il Milan trova Real Madrid, Borussia Dortmund e Lokomotiv Mosca.
Il Milan vince anche questo girone con 3 grandi vittorie: nel gelo di Dortmund decide Inzaghi, col Real Shevchenko e, a qualificazione già ottenuta, Rivaldo regala su rigore il primo posto a Mosca.

I quarti non sorridono al Milan, che trova l’Ajax: 0-0 in Olanda e si gioca tutto a Milano in una partita tra le più emozionanti della storia rossonera, con in vista la possibilità di giocare il primo derby europeo della storia.
Nel Milan gioca titolare Brocchi per sostituire lo squalificato Gattuso e Shevchenko che nell’inizio di stagione era fermo per infortunio.
In porta naturalmente Dida, autore di parate miracolose dopo l’ingresso in sordina con lo Slovan, ed in difesa terzino destro Dario Simic, che ha sorpreso tutti guadagnandosi il posto da titolare.
La partita inizia bene con Brocchi che sfiora la rete e al 30^ arriva il gol d’Inzaghi. Nella ripresa gol di Litmanen, con nuova rete dopo 2 minuti di Shevchenko. Sembra fatta ma il gol un po’ rocambolesco di Pienaar getta il Milan nello sconforto.
Passano i minuti e il gol viene solo sfiorato, quando nel tempo di recupero Inzaghi su pallonetto scavalca Lobont e Tomasson può appoggiare in rete il pallone della qualificazione mandando in delirio lo stadio tutto esaurito.
Ancora adesso il filmato dell’ultima rete col commento di Sandro Piccini fa venire la pelle d’oca a tutti, ripensando a quel momento.

Si arriva così alle semifinali con ben 3 italiane su 4: Milan e Inter nel primo euro derby e la Juventus contro il Real.
L’attesa è snervante: i giocatori non dormono, i tifosi farebbero di tutto per i biglietti e le tv locali non parlano d’altro.
La partita finisce 0-0, e si decide tutto al ritorno con il vantaggio per il Milan che un’eventuale gol varrebbe doppio.
Quando Shevchenko batte Toldo sembra fatta, ma il pareggio a pochi minuti dalla fine di Martins rende gli ultimi minuti da cardiopalma soprattutto quando Abbiati (titolare al posto di Dida infortunato) para una conclusione molto pericolosa di Kallon.

La Juve supera il Real e per la prima volta 2 italiane si sfidano in finale di Champions.
Lo scenario è l’Old Trafford di Manchester, che per una sera diventa uno stadio italiano.
Nel Milan manca Tomasson e nella Juve lo squalificato Nedved, entrambi i portieri sono in dubbio ma recuperano in tempo.
E’ il Milan di Dida che si è imposto con una stagione perfetta, con un Nesta che ha dimostrato di essere un’acquisto fondamentale, di Maldini in forma perfetta, Seedorf protagonista assoluto e di un Inzaghi autentica macchina da gol.
La Juve ha in porta quel mostro di Buffon, poi Camoranesi, Trezeguet, Del Piero.
Nel primo tempo il Milan sfiora varie volte la rete, ma Buffon non si fa superare; nella ripresa sfiora la rete Conte e si va ai supplementari, che il Diavolo affronterà con Roque Junior infortunato, che rimane in campo a fare quello che può, dato che Ancelotti non può fare altre sostituzioni.
Il finale thriller porta le due squadre ai rigori senza pietà per i tifosi.
Da una parte Buffon ma pochi rigoristi veri, dall’altra invece più rigoristi esperti.
Si comincia: Serginho segna, mentre Trezeguet c’entra la traversa.
Secondo giro: grande parata di Buffon su Seedorf e Birindelli batte Dida, ancora parità.
Zalayeta e Kaladze sbagliano, non c’è ancora una favorita.
Montera tira malissimo e Nesta calcia alla grande: basta un solo gol o l’errore di Del Piero.
Il capitano juventino spiazza Dida, ma anche Shevchenko spiazza Buffon, regalando al Milan la champions più emozionante della storia rossonera.

Vinto il primo girone vincendo a Monaco, battuto il Real, l’Ajax e la doppia sfida italiana che sanciscono la consacrazione di Dida come sorpresa della stagione diventando forse il più forte di tutti, il grande acquisto Nesta, un Maldini che meritava il Pallone d’Oro, Serghino, Pirlo che si inventa centrocampista e poi ancora Gattuso, Rui Costa, Inzaghi e Sheva.
In poche parole è il Milan di Carlo Ancelotti.


Ezio Disingrini

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Ciao Maurizio

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Caro Maurizio, nemmeno nell’ultima dolce espressione sei riuscito a tenere la bocca chiusa.
Spuntano i denti dal tuo sorriso sereno, ora che finalmente riposi.
Ora che finalmente non ti squilla il telefono, non cerchi numeri sulle tue agende consunte, ora che il Padreterno sospira, già sapendo che dovrà sopportare un’anima che come nessun’altra sbuffa, provoca, stuzzica, attacca, incalza, tormenta.
Esagera.
Ti circonderanno su una nuvola per chiederti chi vincerà lo scudetto, distinguerai come sempre a modo tuo tra angeli e demoni, ma distinguerai comunque, parlando con tutti, non privando nessuno di una battuta, un pronostico, la tua ironia feroce.
Sarà stizzito, il Padreterno.
Ti vorrà bene infine, detestandoti, come quelli che non hanno avuto tempo, modo di sapere quale uomo ci fosse in quel piccolo insopportabile anarchico indisciplinato, sfacciato, linguacciuto.
Geniale.
E detestandoti ti hanno amato.
Nessun pavido coraggioso come te.
Nessuna maschera, nessuna corazza, puro vero credibile nella tua grandezza come nei tuoi errori, guidato dal tuo istinto perché quel maledetto fegato è stato il primo, e l’unico, e l’ultimo, a non reggerti più, ma il cuore e la tua mente non ti hanno abbandonato sino al minuto estremo.
Sorrette da quell’amore compulsivo per il tuo lavoro, per il pallone, per quella tua vita luminosa soavemente imprigionata in quelle due sole parole: lavoro e pallone.
Appunto.
Caro Maurizio, impossibile descrivere in poche righe, in pochi minuti, cos’abbia significato avere la fortuna di lavorare, vivere con te.
E quanto sia pesante questo vuoto adesso.
L’unica cosa difficile da capire nella tua vita di fuochi d’artificio, è quale spazio in te avesse Dio e quanto ti disorienterà la pace in cui oggi ti parrà surreale svegliarti.
L’unico segreto che ti sei portato via e che ora ti sarà già stato rivelato.
L’unico segreto che ti accompagna adesso, insieme con la nostra fortuna di averti vissuto.
Luca Serafini

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AUGURI !!!

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