Non possiamo esimerci...


... ,purtroppo, dal commentare l'esito della semifinale di andata di Champions League fra Inter e Barcellona.

Un bagno di sangue annunciato per la squadra nerazzurra, che contro ogni pronostico si è trasformato nella disfatta del calcio-champagne blaugrana, sconfitto più che mai da se stesso.

La filosofia del Barça, storicamente e in particolare negli ultimi anni, è quella dell'imporre su ogni campo il proprio gioco. E' una squadra che gioca, dai pulcini alla prima squadra, sempre nello stesso modo, incapace di attuare strategie sparagnine ma concrete. E' la filosofia che ha fatto nascere il mito del Dream Team (1 e 2), e non sarà una partita a farla vacillare.

Tuttavia, nel caso specifico di ieri sera, la squadra di Guardiola si è esibita in un meraviglioso suicidio. Presentarsi a San Siro con la difesa sulla linea di centrocampo, contro una formazione che è arrivata in semifinale sfruttando quasi soltanto il contropiede in velocità, è follia pura. Non a caso Milito dopo pochissimi minuti viene fermato (ingiustamente) solo davanti a Valdes. Non a caso praticamente tutte le occasioni dell'Inter sono arrivate così, gol compresi: pressing altissimo, e bruciante ripartenza su ogni passaggio sbagliato.

La squadra di Mourinho ha vinto giocando corta e compatta, facendo densità in mezzo con Cambiasso e Motta, e rischiando l'uno contro uno difensivo sugli esterni: scelta rischiosa (dal lato di Maicon è arrivato lo 0-1), ma incredibilmente agevolata dal secondo grave errore di Guardiola, la posizione di Messi. Inghiottito nell'imbuto centrale nerazzurro, l'argentino si è spesso trovato in mezzo a 3 o a 4 avversari, e nei pochi casi in cui è riuscito a saltarne un paio, era comunque ancora a 30 metri dalla porta. Sicuramente la mossa è stata preparata dall'allenatore catalano, perchè non si tratta di un inedito in questa stagione; tuttavia, e noi ce lo ricordiamo con Kakà, il fuoriclasse, dopo 15-20 minuti, legge le pieghe della partita e sceglie da solo la zona da attaccare. E, contro un'Inter barricadera in mezzo ma attaccabile sulle fasce (Maxwell e Dani lo hanno dimostrato a più riprese), andare a creare la superiorità numerica dal lato di Zanetti o magari di Maicon sarebbe stato certamente più opportuno.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ieri sera va dato atto a Mourinho di aver preparato molto bene la partita studiando a fondo le caratteristiche del Barcellona e studiandone accuratamente limiti e contraddizioni.

Resto convinto di un concetto: il Barcellona al meglio della condizione e con i suoi uomini chiave in piena forma è una squadra illegale.

Quando però il meccanismo si inceppa si può lavorare sulla loro difficoltà a marcare un trequartista moderno tra le linee (Snejider ieri ha fatto carne da macello...) sulla loro pervicace ossessione di giocare sempre la palla anche nelle situazioni più difficili (vedasi il gol di Maicon ieri che nasce da una palla persa in uscita) e sulla sofferenza strutturale dei ritmi alti per una squadra viziata dal suo raffinato possesso palla, resa pigra nelle situazioni di non possesso da una cifra tecnica spaventosa che tende a darle un'eccessiva sicurezza.

Ma la chiave di ieri è stato il sacrificio di tutti i dieci giocatori di movimento dell'Inter in fase di non possesso palla. Non hanno fatto spettacolo ma hanno fatto una partita mirabile dal punto di vista dell'abnegazione e della corsa.

Un insegnamento per tutti, soprattutto per noi, intesi come Milan, che presuntuosamente pensiamo che tenendo tre giocatori davanti che non tornano si possano ottenere grandi risultati.

Il calcio purtroppo non è il subuteo.

Max RC

Anonimo ha detto...

un rigore non dato al Barça e un gol in fuorigioco

Unknown ha detto...

Resto sbalordito (e questo è un complimento sincero) del fatto che finalmente, in un blog non nerazzurro, si parla di PALLONE.

Notevole, visto che da più parti si sono sprecati i termini "furto", "rapina", et simila.

Riguardo ieri, premetto una cosa: il rigore su Alves ci stava, e 3-2 non è 3-1 in vista di un ritorno che comunque vedrà l'Inter (a mio parere) ridotta per buona parte della gara come nell'ultima mezz'ora di ieri, e cioè nella propria metà campo.

Detto questo, mi riesce anche difficile capire come si possa sminuire solo perchè di fede contraria la prestazione di una squadra che così come col Chelsea, anche ieri era data per spacciata, ma ha saputo offrire una prova maiuscola contro un avversario il cui potenziale "illegale" è stato limitato tantissimo.

Rimango dell'idea che se l'Inter al ritorno dovesse sbagliare l'approccio alla gara, verrà triturata, ma questo si vedrà al Camp Nou.

zlargoth ha detto...

Antonio ma quando parli di sminuire ti riferisci all'esterno o a quello che ho scritto? Nel secondo caso, io non credo di averla sminuita, e se così è sembrato vuol dire che non mi sono fatto capire. E' un pò il discorso dei vasi comunicanti, se scende uno sale l'altro. Il Barça con delle scelte quantomeno discutibili ha agevolato, secondo me, l'Inter, che però poi per vincere ci ha messo tantissimo di suo.

Sull'arbitro.. sul rigore hai detto tutto tu. Si potrebbe poi dire che il terzo gol era in fuorigioco millimetrico e il secondo nasceva da un fallo, ma anche che Milito (e l'ho scritto) è stato fermato ingiustamente a un passo dall'area del Barça. L'Inter arriverà in finale (perchè ci arriverà, e non è una gufata) per suo merito e per quella componente di fortuna senza la quale non si vince.

Anonimo ha detto...

L'Inter di ieri sera mi ha impressionato davvero in modo molto positivo. Beccare un gol in casa ed avere (finalmente) una reazione del genere (e non di isterismi tipo Valencia) è sintomo di grande squadra.
Sull'arbitro, nulla da dire. In Europa, grazie a Dio, gli errori degli arbitri sono errori e non ORRORI come in Italia.
In giro si legge di furto e vittoria immeritata?
Beh, l'Inter DEVE CRESCERE ANCORA MOLTO sotto l'aspetto societario perchè se si grida al complotto SOLO quando le cose NON vanno...
Fino a che Moratti non cambierà stile (dubito ne sia capace) ed imporrà fair play e signorilità anche nella sconfitta ai propri tesserati, l'Inter sarà una grande squadra "del momento" e non della storia del Calcio

Unknown ha detto...

@Drago Silva
Sul Chelsea non c'era nessun riferimento a te, era sempre riferito a quanto leggo e sento da amici, social network e blogosfera in generale.

Anche col Chelsea sarebbe potuta andare diversamente, ma la sostanza è che questa squadra oggi se la gioca, fino a un anno fa era lo sparring partner delle inglesi e spagnole di turno.

In finale ci può arrivare, i segnali sono positivi: ma davvero, il Barcellona se gioca da squadra illegale può triturare qualsiasi avversario.

@Massimo
Concordo, l'atteggiamento della squadra ancora è soggetto a sbalzi dettati dalla difficoltà di fronteggiare la pressione, e credo che se mezzo scudetto è stato buttato nel cesso è "merito" proprio di tali isterismi assolutamente ingiustificati.

gumas ha detto...

Caro Antonio, in fondo non siamo poi così male, non trovi?...Cmq sia, e tornando alla semifinale di Champions, vanno fatte alcune considerazioni. In primis, bisogna dare atto che l'interpretazione tecnica, tattica e agonistica che l'Inter ha dato alla partita vale una stagione. Chapeu, e sinceri complimenti. Di contro ci sono anche stati gli errori di Guardiola, ma bravo il portoghese (l'allenatore, non l'arbitro) a capitalizzarli nel migliore dei modi. Non so come potrà andare a finire il ritorno al Camp Nou: potenzialmente loro hanno i mezzi per ribaltare il risultato, ma l'Inter sa giocare bene di rimessa, e a patto che non si lasci schiacciare troppo nella sua trequarti, può staccare il biglietto per Madrid. Un ultima annotazione: gli episodi, anche arbitrali, in partite in cui un gol vale doppio, contano e anche tanto. E' mio umile parere, che se nella partita interna col Chelsea fosse stato dato quel rigore alla fine del primo (solare), con conseguente espulsione di Samuel, probabilmente adesso staremmo parlando di altro. Ma è altrettanto opportuno rimarcare come, a certi livelli, non vai avanti solo grazie agli episodi arbitrali, ma devi metterci molto del tuo. E l'Inter, da Kiev in poi, c'ha messo veramente veramente tanto...e Dio solo sa quanto mi pesino certe considerazioni!

Anonimo ha detto...

Doc tutto giusto però l'errore di non attaccare sulla fascia di maicon(su zannetti ci hanno provato ma ha annullato dani alves)guardiola si è sgolato tutto il tempo ma è rimasto inascoltato dai suoi giocatori..si può discutere sul fatto che poi negli spogliatoi li doveva ribaltare dalle urla ma tant'è che lui concettualmente voleva fare quello,i giocatori han deciso di fare altro

moskatomica

Unknown ha detto...

Gumas, non credo di essere nessuno per emettere giudizi definitivi, ci siamo beccati diverse volte ma senza mai trascendere, nulla di grave.

La Champions da sempre è la "competizione dei particolari", voi lo sapete bene (visto che di strada ne avete fatta parecchia, a differenza nostra). Dopo aver dominato gironi ostici con prestazioni da urlo, la strada per Manchester fu tutt'altro che agevole: quasi fuori con l'Ajax, rischio nel doppio derby, i rigori in finale. Ma quel Milan era una squadra che stava aprendo un ciclo, come il Barcellona illegale "figlio" se vogliamo della notte di Londra e del gol di Iniesta.

I particolari fanno la differenza, eccome. L'importante è avere la mentalità per poter beneficiare di eventuali regali della sorte, cosa che l'Inter "europea" finora non aveva mai avuto.

 
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