Palermo - Milan

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PORTSMOUTH (Inghilterra), 27 novembre 2008
Compagni al Milan e forse avversari in Inghilterra?

Dopo Seedorf anche Ricardo Kakà, in un'intervista all'emittente Sky Sports News, ammette il desiderio di provare un giorno l'avventura in Premier League.

"È un campionato che mi piace molto, duro ma con tantissimi campioni e grandi squadre.

Penso che sia il miglior torneo del mondo per cui un giorno, forse, non so quando, sarebbe bello poter giocare in Inghilterra"
"se mi dici dove abiti ti faccio i bagagli...
sinceramente uno che dice una cosa del genere,
non è degno della maglia del Milan,

noi non siamo una squadra da barzelletta...
"

La "notizia" (?)
è riportata dal sito
gazzetta.it
Il commento, in risposta all'articolo,

è di un tifoso
milanista (?)
A me, che mi diletto nel creare titoli, verrebbe...

ANCHE I MILANISTI ABBOCCANO !

Se foste ospiti in casa d'altri
e vi facessero una domanda sull'ambiente in cui siete

come rispondereste ?

E al familiare che, una volta rientrati a casa,

vi dicesse "non sei degno di noi",

cosa rispondereste ?

Non so voi

IO

penserei sicuramente

di avere un familiare con

SERI PROBLEMI MENTALI


Appena atterrati dal volo che ha riportato i Campioni del Mondo da Portsmouth a Milanello nella giornata di ieri, oggi è già tempo di rifare le valigie ed imbarcarsi verso un’altra gara di campionato, gara che ci coinvolge in modo particolarissimo vista l’importanza, la difficoltà e la necessità di conquistare questi tre punti:
si va a Palermo, ad affrontare una trasferta che è sempre stata ostica e complicata per la Nostra Squadra.
Ancora freschissimo e bruciante come non mai il ricordo della gara della passata stagione, che ricordiamo e riconosciamo come una delle migliori uscite del Milan 2007-2008 e terminata con una sconfitta che, tutt’oggi, ci risulta incredibile.
Giocammo una partita assolutamente straordinaria, a due tocchi, facendo girare a vuoto il Palermo per 75 minuti e creando un numero illimitato di palle gol, ivi comprese due traverse e un rigore solare su Emerson non concesso dall’arbitro Farina.
Lo stesso aribitro Farina che concesse il gol del pareggio al Palermo
(dopo il vantaggio iniziale sugellato da Clarence),
viziato da un clamoroso fallo di mano di Amauri, e lo stesso aribtro Farina che, al minuto 93, concesse una punizione inesistente per un presunto fallo di Andrea Pirlo su Diana, punizione poi trasformata da Miccoli per una vittoria finale dei rosanero che ci lasciò increduli e delusi.
Ripetere la prestazione di quella sera sarebbe un sogno, perchè siamo straconvinti che basterebbe per portare a casa un risultato positivo.
Tuttavia, dobbiamo fare i conti con un Palermo totalmente diverso da quello che abbiamo affrontato la passata stagione, allenato da Colantuono prima e da Guidolin poi.
Quella squadra, spesso, era costretta a subire per lunghi tratti il gioco avversario, salvo poi affidarsi a delle iniziative dei singoli, data la carente organizzazione della squadra.
Quello di quest’anno, indubbiamente, è un Palermo totalmente diverso, un Palermo che è sempre ben messo in campo, che ha carattere e che si esalta sempre in partite come quelle di domani, sospinto anche dagli incessanti cori del Renzo Barbera.
La formazione di Ballardini, tecnico che sa sempre tirare fuori doti importantissime dalle sue squadre, nelle ultime settimane ha un pò rallentato la corsa dopo un inizio strepitoso, alternando ottime prestazioni ad altre di tono decisamente inferiore.
Quello che dobbiamo aspettarci, tuttavia, è un Palermo arrembante, che ci presserà alti e che cercherà di sfruttare la velocità di Miccoli e Cavani davanti.
Dal canto Nostro, certamente la trasferta inglese ha portato via numerose energie psico-fisiche, dovute anche alle difficoltà logistiche e all’affrontare tanti viaggi in giorni così ravvicinati.
Va detto, al tempo stesso, che molti giocatori hanno potuto rifiatare e torneranno utilissimi domani sera.
Gente come Dinho, Clarence, Patinho, il Capitano, Pirlo e il rientrante Massimo Ambrosini saranno quasi certamente della partita.
Tatticamente sarà fondamentale prestare la massima attenzione ai calci da fermo e alle palle alte, dato che i saltatori del Palermo sanno rendersi molto pericolosi e ci possono mettere in difficoltà.
Dovremo essere abili nel difenderci con ordine ed innescare tutta la qualità di cui disponiamo nella fase offensiva.
Dal punto di vista dell’approccio, dovremo indubbiamente sfruttare la Nostra grande abilità nel giocare in atmosfere del genere e con un pubblico come quello che ci ritroveremo contro domani sera.
Sono queste le serate dove la Nostra Squadra si esalta e dove riesce a trovare quella concentrazione feroce tipica delle Notti più importanti.
Quella di domani è una di quelle, è una notte nella quale gli stimoli si trovano senza bisogno di ricercarli, dove l’attenzione e la disposizione al sacrificio diventano elevatissimi.
Non vinciamo al Barbera dal 26 Febbraio 2006, dove riuscimmo ad imporci grazie ai gol di Pippo e si Sheva su rigore.
Anche quest’anno sarà durissima
...ma è arrivato il momento

di espugnare nuovamente

questo stadio
!!!

[...]

Portsmouth-Milan 2-2

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ORGOGLIO MILAN DAY
la trasmissione in diretta streaming

di Portsmouth - Milan

ha riportato questi dati
:
Visite totali nei 90 minuti
: 272

Visite nel primo tempo
(tot. 45 min.) : 98

Visite nel secondo tempo
(tot. 45 min.) : 174

Provenienza MDF
: 53%

Provenienza MDB
: 24%

Provenienza esterna MD
: 23%

Siamo orgogliosi di aver reso felici

tutti coloro che hanno usufruito

del nostro servizio

Ci scusiamo per l'eventuale disservizio

causato dalla nostra "prima volta"

ma

visto l'interesse ed il gradimento dimostratoci

CI IMPEGNIAMO

a ripetere l'esperienza
magari
dalla nostra web TV
che sta nascendo
GRAZIE A TUTTI !


Scriviamo ancora caldi ed euforici al termine di questa partita, partita che ci ha visti soffrire, ci ha visti andare sotto anche in modo pesante, ci ha fatto pensare che non era serata, che dovevamo fare i conti con la sconfitta dopo più di due mesi.
E invece siamo quì a commentare un pareggio che ha un sapore dolce, che ci consente di ottenere la qualificazione e che è stato frutto del grande carattere e della grande grinta di questa Squadra, che ha dimostrato ancora una volta la sua fame e la sua voglia di non mollare mai.

Naturalmente abbiamo negli occhi la grande reazione e il grande carattere dell’ultimo quarto d’ora della Nostra Squadra, ma ciò non deve comunque oscurarci la vista e farci tralasciare quello che, nei 75 minuti precedenti, non è andato bene e ci ha fatto andare sotto di ben due gol.

Partendo dall’inizio e dalla formazione schierata dal Nostro Allenatore, notiamo il rientro di Nelson tra i pali, quello di Zambro a destra, Senderos e Beppe Favalli al centro della Nostra difesa e Luca Antonini a sinistra, Rino, il Puma e Flamini a centrocampo con Ricky alle spalle di Sheva e Pippo.

La Nostra partita inizia in modo guardingo, non ci sbilanciamo più di tanto e, pertanto, non concediamo molte occasioni ad un avversario che, contrariamente a quanto ci aspettavamo, cerca di arrivare a crearci pericoli con il possesso palla, con il gioco e cercando di allargare il campo per rifornire poi le due altissime punte di nome Crouch e Kanu.

I pericoli maggiori, tuttavia, arrivano per James, che è costretto a fare i conti con il Nostro immenso Campione con la maglia numero 9, che inizia subito colpendo un clamoroso palo interno, con la palla che non vuole saperne di entrare.

Al minuto 25 è ancora Superpippo a presentarsi solo davanti al portiere inglese e Pippo che cerca di superarlo con un pallonetto che, ancora una volta, bacia la parte superiore della traversa.

Questo, di fatto, è l’ultimo sussulto di un primo tempo che, dal punto di vista delle occasioni concesse, superiamo indenni.

Nella ripresa il tema della partita non cambia di molto, con la Squadra che inizia subito attaccando e rendendosi pericolosa con una bella conclusione di Sheva e ancor prima del Nostro magico 22.

Dopo queste due Nostre occasioni, all’improvviso, loro iniziano a mettere la partita sul piano fisico, cercando di sfruttare tutti i centimetri di cui dispongono e, per la seconda volta consecutiva dopo Torino, andiamo in svantaggio su una palla alta e un inserimento da dietro.

Sullo 0-1 il Mister inserisce immediatamente Clarence al posto di Rino, provando a dare ordine e pulizia al Nostro possesso palla. Tuttavia, pochi minuti dopo dopo un’altra azione sulla sinistra, la palla messa in mezzo finisce sui piedi di Kanu, che deposita in rete a porta sguarnita.
2-0 per loro ed entrano anche Dinho e Pato al posto di Ricky e Sheva.

Da lì in poi la Squadra inizia a rintanare il Portsmouth nella propria metà campo, cosa che non era mai successa nell’arco della partita se non a sprazzi, e al minuto 84 Dinho conquista una punizione importante ed è determinatissimo ad andare alla battuta.

La palla gira e si infila all’incrocio dei pali sul palo di James.

Prodezza straordinaria del fuoriclasse in maglia 80 e viviamo gli ultimi minuti di partita con una speranza nel cuore.
Tale speranza, diventata sempre più una lieve fiammella, si concretizza al minuto 92:
Zambro crede in una palla che sembra persa e la butta lì in mezzo, Pippo aggancia da assoluto fuoriclasse e mette dentro a pochi passi da James.

La Nostra gioia è grandissima ed esultiamo in modo sfrenato, per una partita che ci ha fatto soffrire fino all’ultimo respiro.

Adesso, nonostante il tempo a disposizione della Squadra non sia moltissimo, bisogna far tesoro della Nostra strepitosa reazione, ma bisogna con altrettanta attenzione analizzare i gol subiti e che, come accennato in precedenza, siamo andati in svantaggio per la seconda volta consecutiva.

Ciò non deve preoccuparci del tutto, ma deve senz’altro farci suonare un campanello d’allarme in vista della fondamentale gara di Palermo

[...]

Portsmouth - Milan

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Gussoni
"Kaladze? Non rispondo"
"Non mi abbasso a rispondere
a simili astruserie
"
Così Cesare Gussoni, presidente dell'Aia,

ha commentato le parole di Kaladze

dopo il rigore assegnato dall'arbitro Farina

che ha permesso al Torino
di raggiungere il Milan sul 2-2

Gussoni non si "abbassa"
e perchè dovrebbe ?
Uno che si "abbassa" a taroccare scudetti con Ferlaino
mandando Lo Bello a Verona per giustiziare il Milan
e permettere agli "amici" napoletani
di portarsi a casa uno scudetto
(confessione di Ferlaino, non dicerie... ndr)
perchè dovrebbe "abbassarsi" a rispondere
a simili facezie ?
Piuttosto c'è da chiedersi
PERCHE' E' ANCORA

A CAPO DEGLI ARBITRI ?

Non è un po' come
vedere un pedofilo che
insegna morale
in una classe di bambini alle elementari ?

Dizionario Zanichelli della lingua italiana.
Scarso: manchevole, insufficiente, inadeguato rispetto a quanto sarebbe necessario, mancante di qualcosa.

Se la lingua italiana è ancora leggibile, credo che tutti conveniamo sul fatto che la parola "scarso" esprime un giudizio di valore.

E' un aggettivo che qualifica un sostantivo, dandogli una dimensione precisa.

Arbitro scarso pertanto significa arbitro inadeguato.

Quante volte sentiamo dire che un giocatore è scarso?

Tante, troppe.

Forse che di un arbitro non è possibile dirlo?

Non si tratta di un'offesa.

Non è un giudizio sulla persona e sulla sua sfera intima bensì un giudizio tecnico, meramente inerente una qualità mancante alla base tecnica del Signor Farina.

Il calciatore del Milan Kaladze, reo di tal grave affermazione, è stato deferito dagli organi della giustizia sportiva.

Deferito ovviamente anche il Milan per responsabilità oggettiva.

Ora le considerazioni che nascono da tale accaduto sono due.

In primo luogo ci si chiede perchè un giornalista può tranquillamente definire scarso un arbitro e non può invece farlo un calciatore.

La libertà d'opinione è ancora costituzionalmente tutelata?

In secondo luogo risulta alquanto "curiosa" la discrasia evidente che c'è tra la reazione verso le parole di Kaladze post Torino-Milan e quelle di Ibrahimovic post Milan-Inter.

In quell'occasione Ibrahimovic disse che il derby l'aveva vinto Morganti, cosa ben diversa dall'aggettivo "scarso".

Nella sua frase infatti era implicito il riferimento a una condotta arbitrale parziale della partita, tesa ad alterare il risultato del campo.

Insinuazione che invece non esisteva nelle parole di Kaladze.

Come si spiega allora il mancato deferimento di Ibrahimovic e il deferimento di Kaladze?

Pretendere spiegazioni dalla giustizia sportiva è troppo?

Non era iniziata una nuova era, di pulizia, etica e rispetto per le regole?

Non prendiamoci in giro, almeno tra di noi milanisti!

E' cambiato tutto, è cambiato il centro di potere che gestiva il calcio, la stampa ha scelto la sua nuova parte sportiva di riferimento.
La Juventus ha pagato, l'Inter comanda adesso.
E noi continuiamo ad essere penalizzati.

Fino a una settimana fa il clima mediatico aveva fatto passare il concetto che al Milan "fosse andata bene finora".

Sembra quasi che i torti arbitrali di Torino ci fossero dovuti.

Peccato che, in onore dell'onestà intellettuale, se si vanno a rivedere episodi pro e contro, il Milan ne ha avuti 5 a favore e 13 contro.

Non conta ciò che è, ma ciò che sembra.

La realtà è fragile, conta più il messaggio che fai passare mediaticamente.

Se col Chievo ti danno un rigore 30 cm fuori area è uno scandalo.

Ma che ci fossero 3 rigori per noi nella stessa partita sembra quasi un dettaglio di poco conto.

E' in questo clima di ipocrisia e ambiguità che si sta sviluppando il nostro campionato.

Noi milanisti continuiamo a parlare dei problemi della squadra, dei cambi, del gioco, di questioni di campo.

Tutto nobile per carità.

Ma il film di questi ultimi tempi l'abbiamo già visto qualche stagione or sono.

Il copione è lo stesso, i registi sono diversi.

Il problema non è che ti danno contro un rigore che non c'è.

Quello può capitare.

Il problema è che ci fanno passare per favoriti senza esserlo, essendo poi liberi di bastonarci nei momenti giusti.

Sono esagerato vero?

Mi fa piacere esserlo.

Queste cose le dicevo anche ai tempi di Moggi, senza paure o remore, perchè basta osservare attentamente per capire.

Ci stanno bastonando.

Col sorriso, ma lo stanno facendo.

In società l'hanno capito benissimo.

Ma sanno che protestare è inutile, anzi probabilmente è soltanto peggio.

Per una protesta ci stavano mandando in serie B due anni fa.

Colpevoli si diceva.

Di cosa non si sa, ma eravamo colpevoli.

Questo è il paese in cui viviamo.

Un paese in cui il capo degli arbitri è un tal Gussoni, che nel 90, ammissione di Ferlaino, ci tolse uno scudetto dal petto.

Oggi Gussoni, come premio per tale mirabile impresa, è capo degli arbitri.

Ma noi non dobbiamo avere dubbi ci mancherebbe!

In fondo gli arbitri sono in buona fede

Peccato che il 1 di aprile sia lontano...


Dopo la vittoria contro lo Sporting Braga ottenuta lo scorso 6 Novembre, la formazione di Carlo Ancelotti è prontissima a rituffarsi nell’atmosfera europea della Coppa Uefa, con una trasferta tanto importante quanto difficile e insidiosa. Per la terza giornata della fase a gironi, infatti, saremo impegnati in terra inglese, in quel di Portsmouth per affrontare questa squadra che è certamente una compagine importante nella Premier League inglese.
Andremo a giocare in uno stadio che, dal punto di vista strutturale, rispecchia alla perfezione tutti quelli dell’oltremanica, con il pubblico molto vicino ai giocatori e la assoluta e totale assenza di barriere.

Si giocherà e si avvertirà, pertanto, quella atmosfera che tanto ci piace respirare, un atmosfera dove si vive di calcio e per il calcio e ciò, purtroppo, non avviene sempre nel nostro paese. Ultimata questa nostra piccola introduzione, crediamo sia più opportuno andare ad analizzare quelli che saranno i temi della partita e il modo in cui dovremo affrontarla, anche e soprattutto in considerazione della partita che ci aspetterà domenica che, come è prevedibile, ci coinvolge e ci trattiene maggiormente con il fiato sospeso.

Con ciò, naturalmente, non intendiamo minimamente sminuire o snobbare la gara di domani, che resta molto importante soprattutto per la conquista di quel primato del girone che tanto è caro e che è sempre stato ottenuto da quando Carlo Ancelotti siede sulla Nostra panchina.

L’abbiamo sempre fatto negli ultimi sei meravigliosi anni di Champions League e crediamo sia altrettanto stimolante ripeterci in una competizione con un appeal certamente inferiore, ma che riguarda pur sempre la scena internazionale.
Detto questo, sarà certamente curioso e dolcissimo al tempo stesso incontrare nuovamente Peter Crouch, che entrò al minuto 75 nella magica, immensa, splendida notte del 23 Maggio del 2007 ad Atene, notte della conquista della Nostra settima Champions League.
Tuttavia, tale dolce e sublime ricordo non deve destabilizzarci dalla partita in sè, nella quale sarà necessaria la massima concentrazione e la cattiveria giusta per scendere in campo determinati e concentrati sull’obiettivo di vincere un’altra gara e presentarci a Palermo con un’iniezione di buona fiducia che sarebbe un ottimo biglietto da visita.

Per quanto riguarda i primi undici che scenderanno in campo dal primo minuto, è scontato che il Nostro Allenatore cercherà di mandare in campo la formazione migliore, con il sicuro utilizzo di Ricky Kakà, dato che il Nostro magico 22 dovrà scontare una giornata di squalifica proprio contro la formazione di Ballardini.
Crediamo che altrettanto sicuro dovrebbe essere l’impiego di Andriy Shevchenko, segnalato in grandissima ripresa dal Nostro Master e Commander alla vigilia della gara di Torino.
Per il resto, riavremo a disposizione uomini importanti come Pippo, Zambro e Ambro al rientro dopo qualche lieve acciacco.

Insomma, ci presentiamo alla trasferta inglese in ottime condizioni e con la consapevolezza che, dal punto di vista della Nostra organizzazione di gioco, dobbiamo ritrovarci e metterci un pò a posto.

Dobbiamo, pertanto, sfruttare questa occasione e vincere questa partita convincendo e ritornando sicuri e consapevoli dei Nostri mezzi.

FORZA MILAN!!!

[...]

Torino-Milan 2-2

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c'era una volta Moggi
Bergamo, Pairetto,

De Santis, Pieri, Bertini,

e c'erano i media conniventi che

giustificavano tutto

mistificando la realtà anche nelle cose più lapalissiane

Bastava avvicinarsi alla vetta,

rigorosamente occupata dalla Juventus

e cominciavano ad accadere

"cose" strane

A Torino

(fatalità o segno del destino?)

si è respirata la stessa, identica, maleodorante aria !

Non solo per il rigore "in copia"

negato ai RossoNeri e concesso ai granata

ma anche per

la mancata espulsione di Barone

l'ammonizione a tempo scaduto (il 1°) a Pirlo

l'ammonizione a Kakà (salterà Palermo)

la designazione stessa che,
dopo le dichiarazioni di Ancelotti
a Bergamo,
rendevano quantomeno inopportuna

...non vi sembra di rivedere un film già visto ?

Certo,

cambiano gli attori e, questa volta
,
la pellicola è in

TECNICOLOR

Auguriamoci con tutto il cuore di essere paranoici ma

PREPARIAMOCI
AL PEGGIO


Al termine della gara dell’Olimpico di Torino la sensazione che abbiamo è la stessa di due settimane fa a Lecce: tanta tanta amarezza.
Amarezza per un’altra partita che sentivamo Nostra e che, invece, per un altro episodio contro non riusciamo a portare a casa.
Partita, la Nostra, che è stata indubbiamente ben interpretata dai Nostri che, a tratti, hanno offerto una qualità di gioco elevatissima e giocate spettacolari ma che, purtroppo, non ci hanno consentito di portare a casa questi tre punti.
Abbiamo molta, moltissima rabbia dentro di Noi, proprio perchè ci sembra di rivivere la stesso post della gara di Lecce, sebbene l’andamento della gara sia stato comunque un pò diverso.
Andando con ordine, il Nostro Mister schiera Abbiati in porta, Bonera, il Capitano, Kala e Janku in difesa; Rino, il rientrante Andrea Pirlo e Clarence a formare la linea dei tre centrocampisti e là davanti il tridente delle meraviglie composto da Ricky, Dinho e Pato.
L’inizio della partita per la Nostra Squadra non è certamente dei migliori, è un inizio nel quale fatichiamo molto a fraseggiare là davanti e, pertanto, non creiamo pericoli alla porta granata e perdiamo la palla molto presto.
Il Torino, dal canto suo, ha grande entusiasmo e si affida molto, sin da subito, all’estro di Rosina che agisce sul lato coperto da Bonny e Rino.
Al culmine dei primi 25 minuti nei quali, di fatto, il Torino ci mette un po' sotto, arriva il gol della formazione granata:
proprio dal piede di Rosina spiove un cross tagliato sul primo palo, dove Stellone è abilissimo ad anticipare Kala e a mettere alle spalle di Abbia.
Questo gol ha come la funzione di una sveglia per i Nostri, che iniziano da subito a trovare le misure giuste e, dopo appena quattro minuti dal vantaggio del Toro, Rino è strepitoso ad imbeccare Patinho solo davanti a Sereni, e il Nostro numero sette non perdona. 1-1 e abbiamo subito la sensazione che, da adesso, la musica cambi.
Prendiamo velocità, il Nostro possesso si fa avvolgente e riusciamo a mettere il Toro all’angolo, sino al calcio di punizione ottenuto da Ricky al limite dell’area, e dal quale Dinho è capace di sfoderare una prodezza si assoluta classe: palla sotto la traversa e 2-1 per Noi.
Il primo tempo termina così, con i primi 25 minuti passati in apnea e gli ultimi 20 di grande Milan. Iniziamo la ripresa e iniziamo anche a soffrire:
la formazione di De Biasi, infatti, ha da subito il piglio giusto e porta tanti uomini nella Nostra metà campo, creandoci diversi patemi che non ci consentono di vivere tranquillamente il secondo tempo.
In queste circostanze, la Nostra speranza è sempre quella di vedere le ripartenze della Squadra che sortiscono gli effetti sperati, che ci consentono di realizzare quel gol che tanto vogliamo e che tanto invochiamo in ogni partita.
Ahinoi, però, ciò non accade se non in una circostanza, dove il Nostro 80 calcia a botta sicura sul palo più lontano di Sereni, ma è Pratali a fermare la palla, certamente non con il corpo.
Il tempo trascorre, e la Nostra sofferenza rimane sempre invariata.
L’esigenza della Squadra è quella di avere più copertura in mezzo e il Nostro Allenatore toglie Andrea e inserisce il Puma proprio per coprire questo buco centrale.
La musica, tuttavia, non cambia di molto e il Torino riesce a conquistarsi un rigore discutibile, dato che il pallone, prima di andare sul braccio di Kala, colpisce il suo ginocchio.
Rosina dal dischetto non sbaglia e la partita, di fatto, si chiude lì.
Le riflessioni, al termine di una partita del genere vanno fatte ed è giusto che si facciano.
Riflessioni che devono riguardare sia la Nostra fase offensiva che, data la sofferenza di stasera, la fase difensiva, anche e soprattutto in vista della trasferta imminente contro il Porsmouth e quella di Palermo, ancor più importante.
Noi

siamo con voi
ragazzi!!!

[...]

Torino - Milan

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..."la FIGC dovrebbe appoggiare
la candidatura di Ibrahimovic al Pallone d'Oro
"
Ma quest'uomo
(e chiedo scusa al genere umano)
con le sue mani, sa far qualcosa ?
Non gli è bastato
ACCATTONARE UNO SCUDETTO

dal suo amico "Fido" Rossi
Non gli è bastato ripetersi
ACCATTONANDONE UN ALTRO

grazie alla "pulizia etnica"
fatta dai suoi ascari
Palazzi e Borrelli
Non gli è bastato
ACCATTONARE L'INDULGENZA

per i passaporti tarocchi, per i falso in bilancio,
per le dichiarazioni sugli arbitraggi...
adesso vuole persino che...
Ma una cosa,
UNA SOLA

con le tue mani, con i tuoi sforzi sul campo
RIESCI AD OTTENERLA ?

Di chi sto parlando ?
Ma di
Massimo Moratti

presidente dei pluridecorati
ACCATTONI D'ITALIA

...che pena

Trascorsa la settimana di impegni con le Nazionali e completati, nella giornata di ieri, tutti i rientri dei Nostri giocatori in giro per l’Europa e per il Mondo, a Milanello è già tempo di preparare un’altra gara di fondamentale importanza nella corsa al primato in classifica.
Questa settimana il calendario ci mette di fronte una gara tosta, difficile, che dovremo affrontare e giocare al massimo delle Nostre possibilità, sia fisiche che mentali: questa settimana siamo di scena a Torino, allo Stadio Comunale contro il Toro di Gianni De Biasi.
Squadra di grande tradizione, di grande orgoglio e che sa esaltarsi in sfide del genere, specialmente quando le disputa tra le mura amiche.
I granata sono reduci da una grandissima prova contro una delle formazioni meglio attrezzate per il Campionato in corso, vale a dire il Catania di Walter Zenga.
Seppur terminata con una sconfitta, la prestazione del Toro a Catania ha destato un’ottima impressione, specialmente per una personalità che non era venuta a galla nelle giornate precedenti.
Quello che ci aspettiamo è un Toro ordinato, compatto, che cercherà si aspettarci nella sua metà campo, chiudendoci i varchi e prontissimo a far partire il contropiede cercando di coglierci impreparati.
Inoltre, siamo assolutamente certi che il pubblico granata darà alla sua squadra una carica unica, capace di trascinare il Toro ad una grandissima prestazione.
Nonostante questo, sappiamo bene quanto la Nostra Squadra riesca a trovare le motivazioni e gli stimoli giusti per approcciare ad atmosfere del genere con la voglia di dimostrare la sua forza.
La testa della Squadra, nella settimana che ci stiamo lasciando alle spalle, è stata totalmente e unilateralmente rivolta a questa partita, fatta eccezione per sette elementi della rosa.
Questo, alla vigilia di una gara così importante e difficile, è una cosa che ci teniamo molto stretta, strettissima, perchè sappiamo bene a che livello sarà arrivata la soglia della concentrazione su questa gara.
Il Nostro Allenatore, inoltre, recupererà alcune pedine fondamentali tra le quali spicca, dopo più di due mesi dall’infortunio durante i test di performance a Milanello, Andrea Pirlo, punto cardine e cuore pulsante del Nostro gioco.
Di questo, naturalmente, ne beneficerà in modo significativo la qualità del Nostro gioco che, Lecce a parte, non è mai spiccata in modo esaltante nelle Nostre partite, se non a sprazzi.
Quello che ci auguriamo per la partita di domani sera è di vedere un Milan combattivo, compatto e concentrato.
Un Milan che, in linea con le ultime prestazioni, non si disunisca mai e che sia pronto a lottare su ogni pallone sempre con la stessa intensità e determinazione.
E’ chiaro che, da un punto di vista del gioco, cercare di ripetere la prova offerta a Lecce sarebbe fantastico e ci consentirebbe di vivere la partita con quella fantastica sensazione di poter far gol in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza.
Ci auguriamo, inoltre, che la Squadra, qualora le cose dovessero andare come tutti sogniamo e speriamo e qualora capitasse l’occasione giusta per chiudere la gara, lo facesse essendo anche spietata, letale e cinica, cosa che non ci è riuscita nelle Nostre ultime uscite.
Ci aspettiamo,
insomma,
un grande Milan!!!

[...]

LA SPINA NEL FIANCO

2 commenti

...mi pare si chiami così
(chiedo scusa se citando a memoria, sbaglio)

è un goliardico club interista nato all'interno della redazione sportiva di Mediaset.
Che c'è di male ?
NULLA !

Quanti di noi,
nel proprio ambiente di lavoro, non sognano
di far nascere qualche cosa di simile nei confronti della propria direzione ?
Il problema è che, tra uno scherzo ed una battuta, una goliardata ed uno sfottò
la cosa ha preso contorni seri e viene regolarmente usata per
"far male"
al Milan, ai propri tesserti ed ai milioni di tifosi che,
circondati dalla grancassa mediatico/politica anti berlusconiana, vorrebbero, almeno tra le "mura amiche" trovare un attimo di serenità.
Le prime, grosse avvisaglie si ebbero all'epoca dei fatti di Moggiopoli.
Ricordate Matrix ?
Ricordate in quanti,
Moggi in testa,
ebbero lo spazio per
proclamare la loro presunta innocenza ?
Ricordate quanti, del Milan, ebbero la stessa opportunità ?
ZERO !
E ricordate, invece, quanti, approfittando dell'ingombrante assenza di una voce RossoNera, partecipavano a quella trasmissione per gettare fango sull'onorabilità del Milan e della sua Dirigenza ?
MOLTI !
(uno su tutti l'ineffabile direttore de "il Romanista")

Passata quella maledetta estate avete fatto caso alla serie di opinionisti neroazzurri ospitati a Controcampo ?
MOLTI !
E gli opinionisti RossoNeri ?
NESSUNO !
(ah, già, ci dicono "perchè Diego Abadantuono è spesso impegnato")

Avete fatto caso come
REGOLARMENTE
nel ritiro precampionato neroazzurro ci sia sempre
UN COLLEGAMENTO IN DIRETTA SU STUDIO SPORT ?
mentre da Milanello
SOLO SERVIZI REGISTRATI !
Non vi basta ?
Non siete ancora convinti che
BERLUSCONI PAGA CHI REMA,
IN MALAFEDE,
CONTRO ?

OK
eccone un altra :

è appena terminata Milan - Chievo e sul sito del TGCOM
compare il primo lancio sulla gara





...passano alcuni minuti e, per magia,

compare un sondaggio :




Boldi, in una sua riuscitissima battuta, recitava:
"come si dice da voi pentola a pressione ?"

Io, parafrasandolo, chiedo :

"come si dice da voi ?"

"da noi... MALAFEDE !"

Viene da chiedersi come Confalonieri e lo stesso Piersilvio
possano permettere tutto ciò !
Poi, mi capita di leggere :

Berlusconi jr prepara il suo Milan
Le strade del Milan e di Piersilvio Berlusconi potrebbero ben presto diventare un'unica via.
Almeno a giudicare dalla parole del vice presidente di Mediaset.
"Il Milan è forte oggi, non so in futuro."
"Sono filo romanista da sempre e adoro Totti. Però darei a Kakà il Pallone d'Oro".
Berlusconi junior non ha mai nascosto i suoi dubbi sull'arrivo di Ronaldinho e si ripete anche con Beckham: "Una fiction con lui e Victoria non sarebbe una cattiva idea - ha ammesso, scherzando - . Avevo detto che Dinho non mi scaldava il cuore, visto che ha portato bene per Dinho lo dico anche per Beckham. Mi incuriosisce come personaggio, possiamo definirlo come un eroe moderno, dal look in poi. Realisticamente, però, non penso si possa credere che rimanga oltre i due mesi."
Rigori?
"E' umano sbagliare, capita che una volta si avvantaggi una squadra, altre volte un'altra.
Ammetto che c'è stato dato qualche rigore dubbio, ma da qui a dire che il Milan è avvantaggiato ne corre".
Inevitabile parlare di Mourinho (PERCHE'?... nota personale)
"Di sicuro è un personaggio diverso, curioso. E' così franco, diretto nel modo di esprimersi... Ma non ho ancora capito se mi sta simpatico o antipatico. Alla fine, però, contano solo i risultati...", ha ammesso.
Per ora, tuttavia, al comando resta saldamente papà Silvio.
"Col Milan ci gioca (?!?) mio padre. Poi se bisogna competere a livello internazionale devi stare al gioco...", ha concluso facendo riferimento alle spese richieste dal mondo del calcio.
Da una parte sono contento

HO FINALMENTE CAPITO

perchè ANCHE Mediaset
picchia duro e senza rispetto
verso il mio Milan
Forse, con un capo così,
anche io, nel mio lavoro
MI DIVERTIREI UN MONDO

A FARE I MIEI PORCI COMODI

A SUE SPESE

Non so voi
ma io,
nel mio piccolo,

CAMBIO CANALE !

[...]

Milan-Chievo 1-0

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La notizia non è
la vittoria del Milan
(vorrei vedere, con l'ultima in classifica a San Siro...)
La notizia non è
il rigore concesso
in presa diretta sfido chiunque a dire non ci fosse
e l'arbitro, su quello, giudica
La notizia non è
Ancelotti che non schiera le due punte
nemmeno in casa con il Chievo
(ormai, ahimè, dovremo rassegnarci)
La notizia non è
gli scudetti si vincono
"portando a casa" nei momenti meno brillanti
Ma allora ?
Dove sono le notizie ?
Calmi... calmi...
vedrete...
Vedrete come in settimana
arriveranno puntuali le "notizie" sul Milan
Sul fatto
che è l'ennesimo rigore che non c'era
Sul fa
tto che sono gli ennesimi punti fatti con "l'aiutino"
Sul fatto
che questo campionato "puzza"
Sul fatto
che il Milan è "in scia" solo grazie all'arbitro
Vedrete
prepareranno a dovere la prossima trasferta RossoNera
La "nostra" Mediaset ha già iniziato,
pensate che altri non la seguano ?

E’ una vittoria fondamentale quella che ci troviamo a commentare oggi, una vittoria ottenuta al termine di un’altra intensa sofferenza che ha accompagnato il Nostro pomeriggio.
E’ stato ancora una volta un Milan del sacrificio, dell’attenzione, dello stare corti e raccolti e del concedere poco all’avversario, anche se, quando si resta a lungo in vantaggio di un solo gol, la paura che dal nulla possa sbucare una palla viscida, insidiosa e letale al tempo stesso è sempre presente e non ci consente di pensare serenamente alla partita stessa.

Ad ogni modo, pur avendo avuto dei limiti per quanto riguarda la fase offensiva, nel senso che ancora una volta abbiamo avuto tantissime occasioni per chiudere la gara, ma non siamo riusciti a farlo, va evidenziata la prova di una difesa attenta e concentrata, con le maiuscole prestazioni, su tutti, di Favalli e Daniele Bonera.

Andando con ordine, il Nostro Allenatore deve fare delle scelte solamente per quanto riguarda i due trequartisti e, soprattutto, dell’unica punta che agirà davanti a loro.

Le indisponibilità di Zambro e Antonini e la condizione non ancora ottimale di Philippe Senderos costringono infatti Carlo Ancelotti a schierare un’inedita coppia centrale, formata da due mancini naturali come Beppe e Kala, con Daniel dirottato a destra e Janku a sinistra con Abbiati a proteggere i pali della porta Rossonera: a centrocampo agiscono Rino, Flamini e Clarence Seedorf, con Ricky e Dinho alle spalle di Pippo Nostro.

L’inizio di partita vede sin da subito un Chievo aggressivo sui Nostri portatori di palla, che si chiude ed è pronto a ripartire, anche grazie alla velocità del suo tridente.

Da parte Nostra, il ritmo imposto non è certamente altissimo, iniziamo a gestire la palla e ad avere il controllo del campo e, caratteristica evidenziata anche nelle ultime Nostre uscite, cerchiamo molto il Nostro numero 80.
Proprio dai piedi di Dinho, intorno al quarto d’ora, la partita vive una fiammata improvvisa e che risulterà decisiva al novantesimo: palla vellutata al centro per il taglio di Ricky che viene toccato da dietro da Bentivoglio.

L’arbitro è in posizione giusta e opta per il calcio di rigore a Nostro favore. Dal dischetto va proprio il Nostro 22, che dopo l’errore contro il Napoli, stavolta, mette il pallone in rete. 1-0 per Noi.

Da quel momento inizia la Nostra grande sofferenza dato che, pur recuperando la palla anche abbastanza alta, la perdiamo molto facilmente e banalmente pochi istanti dopo averla recuperata.

Il Chievo, naturalmente, ne approfitta alzando il baricentro e puntando molto ad attaccarci sui lati, sperando in qualche Nostra indecisione che potrebbe spianar loro la strada del pareggio.
Le Nostre ripartenze, come detto, non sortiscono gli effetti sperati data l’eccessiva imprecisione del Nostro possesso palla. Il primo tempo vola via così, senza comunque che la formazione di Di Carlo impensierisca più di tanto la porta difesa da Christian.

Nella ripresa il tema della partita non cambia e la Nostra preoccupazione sale decisamente, visto che la Squadra arretra sensibilmente e il Chievo palleggia con troppa libertà nella Nostra metà campo.

Riusciamo a chiudere bene i varchi ma, tuttavia, siamo ancora troppo imprecisi e, forse, poco determinati a chiudere definitivamente la pratica. Come detto in precedenza, i gialloblù si fanno vedere poco dalle parti di Abbiati.

L’unica vera palla gol del secondo tempo del Chievo è un tiro forte e preciso all’angolino che il Nostro portiere sventa provvidenzialmente.

Entra anche Patinho al posto di Pippo, e il ragazzo col numero 7 impensierisce Sorrentino al termine di una triangolazione spettacolare con Ricky e Dinho, che gli serve un assist semplicemente sensazionale.

Gli ultimi minuti li viviamo in grande, grandissima apnea, visto anche quello che è successo appena sette giorni fa.
Il fischio finale del direttore di gara è una liberazione, è una grande gioia per aver conquistato tre punti importantissimi che ci permettono di essere solitari al secondo posto della classifica, ad un solo punto di distacco da quelli lì.

Dobbiamo certamente imparare a chiudere prima queste partite, proprio onde evitare patemi d’animo che, a volte, possono anche giocare brutti scherzi.

Al tempo stesso, tuttavia, siamo molto contenti per la solidità mostrata dalla Nostra difesa, che continua a fornire prestazioni sicure, attente, concentrate nonostante le grandissime assenze alle quali siamo costretti ad ovviare.

Adesso è necessario vivere la prossima settimana assolutamente proiettati verso la partita di Torino, che sarà altrettanto importante e difficile

FORZA MILAN !!!

[...]

Milan - Chievo

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Ibrahimovic nel dopo Derby
che parla di vittoria "arbitrale" e non Milanista
...Collina silente

Mourinho che elogia il Milan
"anche se aiutato dai rigori"
...Collina silente

Il presidente del Napoli che
accusa il Milan di aiuti arbitrali
...Collina silente

Ancelotti che si lamenta
perchè in Italia si fischia troppo
...Collina si "sveglia" e...

PARLA !?!

MA COME ???

Se sento persone che si lamentano
per il prezzo troppo alto della pasta
(nella vita mi occupo di un noto pastificio)
non me la prendo come se sentissi dire:
ALLA ******* SIETE DEI LADRI
E LUCRATE SUL PREZZO!
Perchè Collina fa il contrario ?
Sarà peggio sentirsi dire:
"Oggi non ha vinto il Milan,
oggi HA VINTO L'ARBITRO!
"
che
"in Italia si fischia troppo"
...o no ?

Per chi fa da giudice, in qualsiasi campo,
sarà peggio sentirsi dire che "bara" o
sentirsi criticare per le troppe sanzioni ?
E allora...
PERCHE' COLLINA
SENTE IL BISOGNO DI ESTERNARE
PROPRIO E SOLO
SULLE PAROLE DI ANCELOTTI ?
Forse perchè "l'amplificatore" (Gazzetta dello Sport)
era quello giusto ?
Forse ha già parlato e stigmatizzato
anche le più gravi parole degli altri ?
Forse quelle stigmatizzazioni non sono arrivate
perchè i media hanno voluto "insabbiare" ?
NO

non è possibile che i media in questo caso insabbino
NO

non è possibile che i media
non diano una mano a Berlusconi
...non sono
TUTTI IN MANO SUA ?

Delle due l'una
O è una bufala
il controllo totale dei media da parte di Berlusconi
O è una bufala
l'imparzialità di Collina e dei suoi
Una cosa sola è certa
ANCELOTTI FACEVA
MEGLIO A STARE ZITTO !

NO

non perchè non è giusto esternare i propri pensieri
MA

perchè...
SIAMO IN ITALIA !


Al termine di un'intensa settimana di lavoro per la Nostra Squadra e dopo la beffa in terra salentina di appena sei giorni fa, il cammino RossoNero in Campionato riprende dalla gara interna contro il Chievo Verona.
Come appena detto, è stata una settimana nella quale la Squadra ha potuto pensare unicamente a questa gara, data l'assenza di impegni infrasettimanali sia in campo nazionale che internazionale e che è senz'altro servita al Nostro Allenatore per testare le condizioni dei suoi in vista di questa partita fondamentale.
Facendo un rapido flashback sulla gara di Lecce, essa ci consegna un Milan in salute, che ha giocato una grandissima partita e che è stato capace di rinchiudere la formazione giallorossa nella propria metà campo, imponendo ritmi, gioco e tempi della partita.
Se ci fermassimo a questa analisi, rischieremmo di approcciare alla gara di domani senza la giusta preoccupazione, così come è stato molto spesso chiamata dal Nostro Allenatore in diverse circostanze, cioè senza esserci occupati di come porre rimedio ad alcuni aspetti negativi che, al tempo stesso, sono usciti proprio al "Via del Mare".
Tali aspetti riguardano, oltre alla gestione dei minuti finali che, tuttavia, non può essere progettata prima, la Nostra fase offensiva.
Certo, la fase offensiva che la Squadra è stata capace di sfoggiare è stata qualitativamente di alto, altissimo livello e ci ha consentito di creare tantissime palle gol.
Al tempo stesso, però, non siamo stati altrettanto bravi a tramutare in gol tutte queste occasioni, prestando il fianco ad un finale dove, quando si è sopra di un solo gol, l'ansia e la paura di rovinare quanto di buono fatto fino a quel momento possono prendere il sopravvento.
Siamo del parere, e siamo sicuri che la Squadra la pensi allo stesso modo, che per la mole di gioco che produciamo e per le occasioni che riusciamo a creare i gol fatti fin'ora siano un pò pochi.
Va detto, comunque, che il creare tante occasioni è comunque sintomo di una buona manovra e di una alta percentuale di realizzare gol in qualsiasi momento, ma è anche cosa saggia riuscire a chiudere le partite quando necessario.
Parlando del nostro avversario, ci torna alla mente il cambio di panchina che è avvenuto in casa gialloblù appena una settimana fa, con Di Carlo che ha sostituito Iachini.
Il tecnico del Chievo ci fa ritornare con la mente alla doppia sfida contro il Parma della passata stagione, dove incontrammo grandissime difficoltà nel sbloccare la partita sia a San Siro che al Tardini, seppur condizionati da tantissimi infortuni e numerose assenze.
L'allora formazione di Di Carlo, infatti, organizzò un muro difensivo imponente che ci fece dannare l'anima per tutti i 180 minuti, con il rischio di subire fulminanti contropiede come quello che portò al pareggio di Pisanu nel finale nella gara d'andata.
Con ciò vogliamo ovviamente cercare di entrare nell'ottica migliore per affrontare questa partita, che sarà dura e difficile e che dovremo affrontare con il massimo della concentrazione e della pazienza, perchè non sarà facile sbloccarla nè tantomeno venirne a capo.
L'atmosfera che si respira a Milanello, tuttavia, è quella della grande concentrazione e della grande consapevolezza di chi ha capito che la stagione sta entrando nel vivo e che bisogna cercare di vincere il più possibile.
FORZA
RAGAZZI !!!

[...]

ma allora...

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ANCHE IO
POSSO FARE IL GIORNALISTA
!
Assumetemi in una redazione,

invitatemi (pagando) in TV,

tanto...


Ma secondo voi
qual'è il più bel mestiere del mondo ?

Secondo me...

IL GIORNALISTA !

Più le sparano grosse

più sbagliano, dimostrando che

CHIUNQUE
può fare le loro previsioni

più sono invitati a scrivere e a parlare

di una materia che
NON CONOSCONO

...più guadagnano
!

Giugno 2007
Why
Perché non vedremo mai Ronaldinho con Kakà nel Milan?

Perché ventiquattr'ore dopo l'arrivo di Dinho a Milanello, Kakà se ne andrebbe al Real.
Ricardo, prossimo Pallone d'oro, vuole essere l'unica grande stella del firmamento rossonero: oggi è talmente forte e "condizionante" da imporre anche le scelte tecniche.
Gilardino ne sa qualcosa.

La "trattativa" con Madrid l'ha alimentata il Divino in risposta alle ripetute dichiarazioni d'amore di Berlusconi nei confronti di Ronaldinho.

Perché, salvo ripensamenti, Galliani molla Emerson?
Per salvaguardare Gourcouff che con l'arrivo dell'ex juventino troverebbe ancor meno spazio.

Perché il Milan non teme il no di Eto'o?
Perché il camerunense ha una sola alternativa: il Chelsea.
E se Sammy sceglie Londra, a Milano scende Drogba.

Questa
lucida, precisa, impeccabile, documentata opinione,

non è del primo "bischero" che incontri al bar sport

E' di uno dei più assidui e ricercati giornalisti

delle varie tribune televisive


IVAN ZAZZARONI

...ma voi, da uno così,
comprereste un'automobile ?
...ma voi, se nel vostro ambiente di lavoro,
foste chiamati a dare un giudizio,
un indirizzo alla vostra azienda
e toppaste così in maniera clamorosa,
pensate continuerebbero a pagarvi ed a
tenervi ben saldi alla vostra poltrona ?
La risposta più "normale" è arrivata
da un nostro amico MDF
"Una persona totalmente RIDICOLA...
ma io non me la prendo con Zazzaroni...

ma con chi lo fa parlare in televisione o sui giornali

e con chi gli da retta!!!
"


...la cosa tragica è che il buon Ivan
non è che la punta dell'iceberg della
penosa situazione giornalistica italiana

[...]

Lecce-Milan 1-1

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Usciamo dal “Via del Mare” con una grandissima amarezza, dovuta al risultato di questa partita, che sentivamo Nostra, che avevamo stretta in pugno.
Siamo molto dispiaciuti, soprattutto per come ce la siamo vista togliere dalle mani, in un modo così brusco, così violento da non sembrare vero.
Ci dispiace per la Squadra, che è stata ad un passo dal vincere e dal confermarsi ancora una volta da sola in testa alla classifica e che ha speso tesori di energie psico-fisiche, tenendo anche in considerazione lo sforzo di giovedì.
Abbiamo visto il Lecce di Beretta, allenatore che, come detto ieri, ci aveva imbrigliati nei scorsi incroci di Campionato, soffrire costantemente il Nostro gioco e correre a vuoto per lunghi tratti della partita.
Andando con ordine,
il Nostro Allenatore mette in campo la formazione più collaudata possibile, tenuti anche in considerazione gli indisponibili che avevamo alla vigilia di questa partita.
Giochiamo con Abbiati in porta, Zambro, Bonera, Favalli (preferito a Kala Kaladze, non ancora in grado di reggere due partite in tre giorni) e Janku, Flamini, Rino e Clarence a centrocampo con Ricky e Dinho alle spalle di Borriello.
L’inizio della Squadra è ottimo:
la palla viaggia veloce tra i piedi dei Nostri giocatori, il Nostro possesso palla è costante e continuato e riusciamo a renderci pericolosi più volte, specialmente con Marcone Nostro che, più volte, ha sui piedi la palla del vantaggio RossoNero.
La formazione giallorossa è molto timorosa, e contrariamente a quanto hanno fatto tutti i nostri ultimi avversari non ci attacca alti, non ci pressa e non si preoccupa delle Nostre principali fonti di gioco.
L’unico intento dei leccesi è quello di fare densità nella loro metà campo, organizzando la fase difensiva con tutti gli effettivi.
Con il passare dei minuti loro si fanno più propositivi e alzano un po’ il baricentro, ma il tema della partita non cambia e restiamo in totale e assoluto controllo della partita.
Stesso discorso nella seconda frazione di gioco, dove il Lecce, stavolta, non riesce addirittura a mettere un piede fuori dalla propria metà campo.
Il Nostro gioco è coinvolgente, siamo trascinati, come al solito, da un Rino in versione super, che conquista palloni su palloni e imposta tutte le Nostre azioni offensive.
Sulle corsie esterne siamo supportati da uno strepitoso Janku, appoggio costante e fastidio perenne per la retroguardia giallorossa.
La Nostra mole di gioco ci consente di creare tantissime occasioni da gol, che tuttavia non riusciamo a concretizzare.
Non appena il Nostro Allenatore decide di cambiare la disposizione tattica della Squadra, inserendo Patinho e Pippo al posto di Flamini e Borriello e schierando Dinho, Ricky e lo stesso Patinho alle spalle di Pippo, riusciamo a suggellare una superiorità schiacciante:
palla in verticale verso il Nostro numero 7, che scatta e mette il pallone al centro, dove Dinho è bravissimo a farsi trovare pronto e a mettere dentro il pallone del meritatissimo 1 a 0.
Siamo al minuto 35 e inizia la grande sofferenza che ci accompagnerà fino alla fine.
Il Lecce, spinto dall’orgoglio e dal suo pubblico, si riversa in avanti e al minuto 91 trova l’oro, con una punizione che ci lascia molto perplessi.
La palla è tagliatissima e va a toccare la testa di Esposito, subentrato all’infortunato Polenghi, e si insacca inesorabilmente alle spalle dell’incolpevole Abbiati.
L’amarezza che ci rimane è tanta, perché, come detto in apertura, era una partita che sentivamo ormai Nostra e che la Squadra aveva ampiamente meritato.
Ad ogni modo, la partita di stasera ci lascia la convinzione di avere una grande Squadra, che terrà testa a chiunque fino alla fine.
Lasciamo temporaneamente la testa della classifica, ma siamo convinti che possiamo ritornarci molto presto!
Forza Ragazzi!!!

[...]

Lecce - Milan

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"che faccia che c'ha questa stagione" urlava Mauro Suma
commentando il gol di Ronaldinho contro il Braga...
E' VERO !
Che faccia !!!
In casa sprazzi di bel gioco, un po' di sofferenza ma...
IL MILAN VINCE !
Fuori casa,
gioco decisamente più "affannoso",
a tratti anche abulico ma...
IL MILAN VINCE !
Decisamente sembra una stagione...
(non aggiungiamo altro in ossequio alla scaramanzia)
Però attenzione, la "stagione dalla bella faccia",
quando si presenta, va supportata con anche del proprio.
Adesso il Milan è primo,
adesso viene il bello e, con il bello,
viene anche il dovere morale di dimostrare che
la fiducia che il fato sembra donarci, è meritata.
Quale migliore banco di prova di
un campo "provinciale" contro una neopromossa ?
Quale migliore occasione per dire al fato
"guardaci ancora con benevolenza,
perchè abbiam voglia di ripagare"
Insomma "aiutati che Dio, ti aiuta"
Devo però ammettere che
nonostante le vittorie da "anno Santo"
vedo uno spirito diverso nell'approccio RossoNero
alle gare di campionato... fateci caso
Ma quant'è che non vedevamo un calciatore del Milan
arrabbiarsi per un fallo laterale a centrocampo ?
Oppure "ringhiare" contro l'arbitro
per una decisione avversa ?
E che dire dell'esplosione di gioia
per un rigore, in casa, contro il Siena ?
Decisamente, oltre alla stagione,
anche questo Milan

ha un'altra "faccia"


Nemmeno il tempo di riprendere un po’ fiato dopo le fatiche di Coppa Uefa che è già tempo, per la Squadra RossoNera, di ritornare a creare attorno all’ambiente il clima della grande attenzione, della scrupolosa e meticolosa preparazione e della concentrazione di alto livello in vista di un’altra tappa fondamentale nella corsa allo scudetto.
Nella domenica 9 Novembre che ci apprestiamo a vivere tutta d’un fiato, infatti, saremo impegnati in un campo da sempre ostico per Noi, contro un avversario che fa dell’entusiasmo e dell’organizzazione difensiva le sue prerogative principali.
Stiamo parlando del Lecce di Beretta.
Se pensiamo alle Nostre ultime due trasferte nel Salento, ci accorgiamo ben presto della difficoltà della gara di domani:
la prima che andiamo ad analizzare è quella del 15 Maggio 2005, valevole per la 36ª giornata del campionato 2004-2005, il campionato che ci ha visti vittime dell’organizzazione Moggi.
In quella circostanza riuscimmo ad andare in vantaggio per ben due volte, con Kaladze prima e successivamente con Sheva, ma fummo raggiunti in entrambe le circostanze e uscimmo dal “Via del Mare” con un 2 a 2 che spianò, di fatto, la conquista dello scudetto alla Juventus di Capello.
Appena un anno più tardi e precisamente il 1 Aprile del 2006, andammo a Lecce con la speranza di rosicchiare qualche punto importante ancora una volta alla Juventus.
Tuttavia, le scelte di formazione del Nostro Allenatore in quella circostanza risentirono parecchio del grande evento che ci attendeva appena tre giorni più tardi, ovvero la gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Lione a San Siro.
Ad ogni modo, l’approccio alla partita non fu certo dei migliori e, alla distanza, finimmo per pagarlo a caro prezzo, con uno 0 a 1 che pesò come un macigno, in termine di punti, a fine stagione.
Il breve riassunto storico serve per farci entrare bene nell’ottica della gara con la quale avremo a che fare, e ricordare alcuni episodi di questo genere non può fare altro che aumentare ancor di più la soglia della concentrazione, fermo restando che, ovviamente, il Lecce che andiamo ad affrontare nella gara di domani è una squadra ben diversa dalle ultime che abbiamo affrontato
E’ una squadra che non brilla particolarmente dal punto di vista dei singoli, ma che ha nell’organizzazione, nella corsa e nel sostegno di un pubblico che non cessa mai di incitare la propria squadra le caratteristiche fondamentali del suo gioco.
Beretta, inoltre, è un allenatore che ci conosce molto bene, che ci siamo trovati di fronte diverse volte negli ultimi anni.
Sempre alla guida di squadre che lottano per non retrocedere, l’allenatore lombardo è riuscito più volte ad imbrigliarci, a farci soffrire e a farci pensare che non era giornata; ricordiamo molto bene, a tal proposito, la doppia sfida col Siena della scorsa stagione.
Siamo molto convinti, pertanto, che la preparazione della partita della formazione giallorossa sarà stata meticolosa, attenta e curata nei minimi dettagli.
Dal canto Nostro, nella serata di giovedì, oltre a vincere e ad archiviare quasi del tutto il discorso qualificazione, siamo anche riusciti a risparmiare diversi elementi della Nostra Squadra, elementi del calibro di Ricky, Ambro, Zambro, del Capitano, di Clarence e di Dinho che, pur essendo stati impiegati nella partita contro il Braga, sono partiti dalla panchina.
Il Nostro Mister, pertanto, avrà a sua disposizione una scelta molto ampia sulla formazione da mandare in campo domani al Via del Mare di Lecce, sapendo di poter contare su una rosa che sta attraversando un ottimo momento di forma, soprattutto psicologica.
Sarà una partita dura, in linea con le ultime partite che abbiamo affrontato ultimamente, partite nelle quali bisogna anche saper soffrire, saper stare all’angolo e aspettare il momento giusto per vincerle e portarle a casa.
In vetta si sta proprio bene ragazzi
,
e allora…

RESTIAMOCI !!!

[...]

Milan-Braga 1-0

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Siamo qui a commentare un’altra vittoria della Nostra Squadra, una vittoria che ricalca appieno il momento della Squadra e che si basa, ancora una volta, sulla capacità di soffrire, di tenere duro e di tirare fuori la fiammata decisiva al momento giusto, tagliando in pieno le gambe ai nostri avversari.
Anche oggi abbiamo sofferto, non siamo stati brillanti e continui nel gioco (e da questo punto di vista abbiamo fatto un piccolo passo indietro rispetto alla gara contro il Napoli) e, specialmente nel secondo tempo, ci siamo un po’ disuniti prestando il fianco al palleggio di un Braga che era tutt’altro che una squadretta.
La prima sorpresa della serata arriva nel modulo iniziale:
il Nostro Allenatore, infatti, schiera un 4-3-3 puro, il cui unico precedente ci ricorda una situazione di piena emergenza di un Milan – Torino del 10 dicembre 2006, terminato con il punteggio di 0 a 0.
In porta va Nelson Dida, in difesa da destra a sinistra Antonini, Senderos all’esordio ufficiale con la Nostra Maglia, Kaladze e Janku, centrocampo di grande sostanza con Rino, Emerson e Flamini e il tridente composto da Sheva, Pippo (fresco di rinnovo contrattuale fino al 30 Giugno 2010) e Patinho.
L’inizio del Nostro tridente è abbastanza incoraggiante: Sheva e Patinho, che partono larghi rispettivamente a destra e a sinistra, mettono più volte in difficoltà la retroguardia portoghese, giocando molto sullo scatto e riuscendo a tirare più volte verso la porta avversaria.
Dopo i primi 20 minuti, tuttavia, iniziamo ad avere qualche difficoltà in più nel fare arrivare i rifornimenti ai tre davanti e i portoghesi iniziano a fraseggiare molto bene cercando anche di addormentare la partita, salvo poi dargli qualche fiammata improvvisa.
Nelson è strepitoso su una conclusione ravvicinata che ci aveva fatto tremare e pensare di aver già preso il gol e il primo tempo si conclude con uno 0 a 0 tutto sommato piacevole e con diverse occasioni, specialmente da parte nostra.
Nella ripresa il Nostro tridente fatica ancora di più, anche perché il Braga riesce a prenderci molto bene le misure sulle fasce e finiamo per imbottigliarci al centro.
Loro continuano nel loro torello tra centrocampo ed attacco e riescono nell’intento di controllare la partita e di imporle un ritmo molto lento, che si protrae fino al minuto 92 e 20 secondi, quando Sheva riesce a saltare un uomo sulla fascia, mette il pallone in mezzo, Rino lotta e riesce ad indirizzarlo verso il Nostro 80, subentrato al minuto numero 60 a Patinho, che esplode un destro secco, pulito e bellissimo che va a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali:
1-0 per Noi e il tempo è scaduto!
Vinciamo anche questa partita e questa vittoria mette anche in luce tutti gli aspetti positivi della serata, iniziando dall’ennesima grandissima prova di Rino Gattuso, per andare a Ronaldinho che entra e, pur toccando un solo pallone, illumina d’immenso la scala del calcio, alla ottima prova di Senderos e, soprattutto, facciamo recuperare bene giocatori fondamentali come Ambro, Ricky, Marcone Borriello, Zambro, Clarence e Dinho in vista della fondamentale partita di domenica al Via del Mare di Lecce, dove ci vorrà una grandissima prova di Squadra, proprio come quelle che stiamo offrendo in questo Nostro splendido momento.
Avanti così

Campioni!!!

[...]
 
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