Gussoni
"Kaladze? Non rispondo"
"Non mi abbasso a rispondere
a simili astruserie"
Così Cesare Gussoni, presidente dell'Aia,
ha commentato le parole di Kaladze
dopo il rigore assegnato dall'arbitro Farina
che ha permesso al Torino
di raggiungere il Milan sul 2-2
Gussoni non si "abbassa"
e perchè dovrebbe ?
Uno che si "abbassa" a taroccare scudetti con Ferlaino
mandando Lo Bello a Verona per giustiziare il Milan
e permettere agli "amici" napoletani
di portarsi a casa uno scudetto
(confessione di Ferlaino, non dicerie... ndr)
perchè dovrebbe "abbassarsi" a rispondere
a simili facezie ?
Piuttosto c'è da chiedersi
PERCHE' E' ANCORA
A CAPO DEGLI ARBITRI ?
Non è un po' come
vedere un pedofilo che
insegna morale
in una classe di bambini alle elementari ?
"Kaladze? Non rispondo"
"Non mi abbasso a rispondere
a simili astruserie"
Così Cesare Gussoni, presidente dell'Aia,
ha commentato le parole di Kaladze
dopo il rigore assegnato dall'arbitro Farina
che ha permesso al Torino
di raggiungere il Milan sul 2-2
Gussoni non si "abbassa"
e perchè dovrebbe ?
Uno che si "abbassa" a taroccare scudetti con Ferlaino
mandando Lo Bello a Verona per giustiziare il Milan
e permettere agli "amici" napoletani
di portarsi a casa uno scudetto
(confessione di Ferlaino, non dicerie... ndr)
perchè dovrebbe "abbassarsi" a rispondere
a simili facezie ?
Piuttosto c'è da chiedersi
PERCHE' E' ANCORA
A CAPO DEGLI ARBITRI ?
Non è un po' come
vedere un pedofilo che
insegna morale
in una classe di bambini alle elementari ?
Dizionario Zanichelli della lingua italiana.
Scarso: manchevole, insufficiente, inadeguato rispetto a quanto sarebbe necessario, mancante di qualcosa.
Se la lingua italiana è ancora leggibile, credo che tutti conveniamo sul fatto che la parola "scarso" esprime un giudizio di valore.
E' un aggettivo che qualifica un sostantivo, dandogli una dimensione precisa.
Arbitro scarso pertanto significa arbitro inadeguato.
Quante volte sentiamo dire che un giocatore è scarso?
Tante, troppe.
Forse che di un arbitro non è possibile dirlo?
Non si tratta di un'offesa.
Non è un giudizio sulla persona e sulla sua sfera intima bensì un giudizio tecnico, meramente inerente una qualità mancante alla base tecnica del Signor Farina.
Il calciatore del Milan Kaladze, reo di tal grave affermazione, è stato deferito dagli organi della giustizia sportiva.
Deferito ovviamente anche il Milan per responsabilità oggettiva.
Ora le considerazioni che nascono da tale accaduto sono due.
In primo luogo ci si chiede perchè un giornalista può tranquillamente definire scarso un arbitro e non può invece farlo un calciatore.
La libertà d'opinione è ancora costituzionalmente tutelata?
In secondo luogo risulta alquanto "curiosa" la discrasia evidente che c'è tra la reazione verso le parole di Kaladze post Torino-Milan e quelle di Ibrahimovic post Milan-Inter.
In quell'occasione Ibrahimovic disse che il derby l'aveva vinto Morganti, cosa ben diversa dall'aggettivo "scarso".
Nella sua frase infatti era implicito il riferimento a una condotta arbitrale parziale della partita, tesa ad alterare il risultato del campo.
Insinuazione che invece non esisteva nelle parole di Kaladze.
Come si spiega allora il mancato deferimento di Ibrahimovic e il deferimento di Kaladze?
Pretendere spiegazioni dalla giustizia sportiva è troppo?
Non era iniziata una nuova era, di pulizia, etica e rispetto per le regole?
Non prendiamoci in giro, almeno tra di noi milanisti!
E' cambiato tutto, è cambiato il centro di potere che gestiva il calcio, la stampa ha scelto la sua nuova parte sportiva di riferimento. La Juventus ha pagato, l'Inter comanda adesso.
E noi continuiamo ad essere penalizzati.
Fino a una settimana fa il clima mediatico aveva fatto passare il concetto che al Milan "fosse andata bene finora".
Sembra quasi che i torti arbitrali di Torino ci fossero dovuti.
Peccato che, in onore dell'onestà intellettuale, se si vanno a rivedere episodi pro e contro, il Milan ne ha avuti 5 a favore e 13 contro.
Non conta ciò che è, ma ciò che sembra.
La realtà è fragile, conta più il messaggio che fai passare mediaticamente.
Se col Chievo ti danno un rigore 30 cm fuori area è uno scandalo.
Ma che ci fossero 3 rigori per noi nella stessa partita sembra quasi un dettaglio di poco conto.
E' in questo clima di ipocrisia e ambiguità che si sta sviluppando il nostro campionato.
Noi milanisti continuiamo a parlare dei problemi della squadra, dei cambi, del gioco, di questioni di campo.
Tutto nobile per carità.
Ma il film di questi ultimi tempi l'abbiamo già visto qualche stagione or sono.
Il copione è lo stesso, i registi sono diversi.
Il problema non è che ti danno contro un rigore che non c'è.
Quello può capitare.
Il problema è che ci fanno passare per favoriti senza esserlo, essendo poi liberi di bastonarci nei momenti giusti.
Sono esagerato vero?
Mi fa piacere esserlo.
Queste cose le dicevo anche ai tempi di Moggi, senza paure o remore, perchè basta osservare attentamente per capire.
Ci stanno bastonando.
Col sorriso, ma lo stanno facendo.
In società l'hanno capito benissimo.
Ma sanno che protestare è inutile, anzi probabilmente è soltanto peggio.
Per una protesta ci stavano mandando in serie B due anni fa.
Colpevoli si diceva.
Di cosa non si sa, ma eravamo colpevoli.
Questo è il paese in cui viviamo.
Un paese in cui il capo degli arbitri è un tal Gussoni, che nel 90, ammissione di Ferlaino, ci tolse uno scudetto dal petto.
Oggi Gussoni, come premio per tale mirabile impresa, è capo degli arbitri.
Ma noi non dobbiamo avere dubbi ci mancherebbe!
In fondo gli arbitri sono in buona fede
Peccato che il 1 di aprile sia lontano...
Dopo la vittoria contro lo Sporting Braga ottenuta lo scorso 6 Novembre, la formazione di Carlo Ancelotti è prontissima a rituffarsi nell’atmosfera europea della Coppa Uefa, con una trasferta tanto importante quanto difficile e insidiosa. Per la terza giornata della fase a gironi, infatti, saremo impegnati in terra inglese, in quel di Portsmouth per affrontare questa squadra che è certamente una compagine importante nella Premier League inglese.Scarso: manchevole, insufficiente, inadeguato rispetto a quanto sarebbe necessario, mancante di qualcosa.
Se la lingua italiana è ancora leggibile, credo che tutti conveniamo sul fatto che la parola "scarso" esprime un giudizio di valore.
E' un aggettivo che qualifica un sostantivo, dandogli una dimensione precisa.
Arbitro scarso pertanto significa arbitro inadeguato.
Quante volte sentiamo dire che un giocatore è scarso?
Tante, troppe.
Forse che di un arbitro non è possibile dirlo?
Non si tratta di un'offesa.
Non è un giudizio sulla persona e sulla sua sfera intima bensì un giudizio tecnico, meramente inerente una qualità mancante alla base tecnica del Signor Farina.
Il calciatore del Milan Kaladze, reo di tal grave affermazione, è stato deferito dagli organi della giustizia sportiva.
Deferito ovviamente anche il Milan per responsabilità oggettiva.
Ora le considerazioni che nascono da tale accaduto sono due.
In primo luogo ci si chiede perchè un giornalista può tranquillamente definire scarso un arbitro e non può invece farlo un calciatore.
La libertà d'opinione è ancora costituzionalmente tutelata?
In secondo luogo risulta alquanto "curiosa" la discrasia evidente che c'è tra la reazione verso le parole di Kaladze post Torino-Milan e quelle di Ibrahimovic post Milan-Inter.
In quell'occasione Ibrahimovic disse che il derby l'aveva vinto Morganti, cosa ben diversa dall'aggettivo "scarso".
Nella sua frase infatti era implicito il riferimento a una condotta arbitrale parziale della partita, tesa ad alterare il risultato del campo.
Insinuazione che invece non esisteva nelle parole di Kaladze.
Come si spiega allora il mancato deferimento di Ibrahimovic e il deferimento di Kaladze?
Pretendere spiegazioni dalla giustizia sportiva è troppo?
Non era iniziata una nuova era, di pulizia, etica e rispetto per le regole?
Non prendiamoci in giro, almeno tra di noi milanisti!
E' cambiato tutto, è cambiato il centro di potere che gestiva il calcio, la stampa ha scelto la sua nuova parte sportiva di riferimento. La Juventus ha pagato, l'Inter comanda adesso.
E noi continuiamo ad essere penalizzati.
Fino a una settimana fa il clima mediatico aveva fatto passare il concetto che al Milan "fosse andata bene finora".
Sembra quasi che i torti arbitrali di Torino ci fossero dovuti.
Peccato che, in onore dell'onestà intellettuale, se si vanno a rivedere episodi pro e contro, il Milan ne ha avuti 5 a favore e 13 contro.
Non conta ciò che è, ma ciò che sembra.
La realtà è fragile, conta più il messaggio che fai passare mediaticamente.
Se col Chievo ti danno un rigore 30 cm fuori area è uno scandalo.
Ma che ci fossero 3 rigori per noi nella stessa partita sembra quasi un dettaglio di poco conto.
E' in questo clima di ipocrisia e ambiguità che si sta sviluppando il nostro campionato.
Noi milanisti continuiamo a parlare dei problemi della squadra, dei cambi, del gioco, di questioni di campo.
Tutto nobile per carità.
Ma il film di questi ultimi tempi l'abbiamo già visto qualche stagione or sono.
Il copione è lo stesso, i registi sono diversi.
Il problema non è che ti danno contro un rigore che non c'è.
Quello può capitare.
Il problema è che ci fanno passare per favoriti senza esserlo, essendo poi liberi di bastonarci nei momenti giusti.
Sono esagerato vero?
Mi fa piacere esserlo.
Queste cose le dicevo anche ai tempi di Moggi, senza paure o remore, perchè basta osservare attentamente per capire.
Ci stanno bastonando.
Col sorriso, ma lo stanno facendo.
In società l'hanno capito benissimo.
Ma sanno che protestare è inutile, anzi probabilmente è soltanto peggio.
Per una protesta ci stavano mandando in serie B due anni fa.
Colpevoli si diceva.
Di cosa non si sa, ma eravamo colpevoli.
Questo è il paese in cui viviamo.
Un paese in cui il capo degli arbitri è un tal Gussoni, che nel 90, ammissione di Ferlaino, ci tolse uno scudetto dal petto.
Oggi Gussoni, come premio per tale mirabile impresa, è capo degli arbitri.
Ma noi non dobbiamo avere dubbi ci mancherebbe!
In fondo gli arbitri sono in buona fede
Peccato che il 1 di aprile sia lontano...
Andremo a giocare in uno stadio che, dal punto di vista strutturale, rispecchia alla perfezione tutti quelli dell’oltremanica, con il pubblico molto vicino ai giocatori e la assoluta e totale assenza di barriere.
Si giocherà e si avvertirà, pertanto, quella atmosfera che tanto ci piace respirare, un atmosfera dove si vive di calcio e per il calcio e ciò, purtroppo, non avviene sempre nel nostro paese. Ultimata questa nostra piccola introduzione, crediamo sia più opportuno andare ad analizzare quelli che saranno i temi della partita e il modo in cui dovremo affrontarla, anche e soprattutto in considerazione della partita che ci aspetterà domenica che, come è prevedibile, ci coinvolge e ci trattiene maggiormente con il fiato sospeso.
Con ciò, naturalmente, non intendiamo minimamente sminuire o snobbare la gara di domani, che resta molto importante soprattutto per la conquista di quel primato del girone che tanto è caro e che è sempre stato ottenuto da quando Carlo Ancelotti siede sulla Nostra panchina.
L’abbiamo sempre fatto negli ultimi sei meravigliosi anni di Champions League e crediamo sia altrettanto stimolante ripeterci in una competizione con un appeal certamente inferiore, ma che riguarda pur sempre la scena internazionale. Detto questo, sarà certamente curioso e dolcissimo al tempo stesso incontrare nuovamente Peter Crouch, che entrò al minuto 75 nella magica, immensa, splendida notte del 23 Maggio del 2007 ad Atene, notte della conquista della Nostra settima Champions League.
Tuttavia, tale dolce e sublime ricordo non deve destabilizzarci dalla partita in sè, nella quale sarà necessaria la massima concentrazione e la cattiveria giusta per scendere in campo determinati e concentrati sull’obiettivo di vincere un’altra gara e presentarci a Palermo con un’iniezione di buona fiducia che sarebbe un ottimo biglietto da visita.
Per quanto riguarda i primi undici che scenderanno in campo dal primo minuto, è scontato che il Nostro Allenatore cercherà di mandare in campo la formazione migliore, con il sicuro utilizzo di Ricky Kakà, dato che il Nostro magico 22 dovrà scontare una giornata di squalifica proprio contro la formazione di Ballardini. Crediamo che altrettanto sicuro dovrebbe essere l’impiego di Andriy Shevchenko, segnalato in grandissima ripresa dal Nostro Master e Commander alla vigilia della gara di Torino.
Per il resto, riavremo a disposizione uomini importanti come Pippo, Zambro e Ambro al rientro dopo qualche lieve acciacco.
Insomma, ci presentiamo alla trasferta inglese in ottime condizioni e con la consapevolezza che, dal punto di vista della Nostra organizzazione di gioco, dobbiamo ritrovarci e metterci un pò a posto.
Dobbiamo, pertanto, sfruttare questa occasione e vincere questa partita convincendo e ritornando sicuri e consapevoli dei Nostri mezzi.
FORZA MILAN!!!
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