Le assenze forzate di Seedorf e soprattutto Pato, ci hanno consegnato un Milan diverso, con Gattuso e Beckham a restituire un minimo di raziocinio ad una squadra che fino a dicembre è andata avanti contro ogni ragionevole logica.
E' interessante notare una cosa: questo Milan di Leonardo in versione normalizzata, celebrato come l'esaltazione della fantasia, non è molto diverso (brivido lungo la schiena) dall'abete ancelottiano, che ci ha condannato a 3 stagioni anonime in campionato. Provate a immaginare il Milan di ieri, schierato così:
Gattuso-Pirlo-Flamini
Beckham-Dinho
Borriello
Eccolo, è lui! Il mitico (altro brivido) albero di Natale!
Dove sta allora la novità di Leonardo? E' tutto un bluff?
Io adesso vi sfido a dire con quale modulo abbiamo giocato ieri. Come? 4-2-3-1? Ma se Beckham lo si vedeva spesso al centro e persino a sinistra! Idem per Pirlo. E quindi? 4-3-3? 4-4-2?
La verità è che nessuno sa dire con precisione quale sia il modulo con cui abbiamo giocato nelle ultime 3 partite. E questo non perchè in campo regna l'anarchia, ma semplicemente perchè abbiamo riscoperto il MOVIMENTO SENZA PALLA! Qualcosa che non vedevamo da secoli.
Ricordo ancora un parente del 4-2 e fantasia di Leonardo: il Milan di Ancelotti sceso in campo a Verona con il Chievo nello scorso campionato. Ricorderete che Carlo schierò un 4-2-3-1 con Seedorf a destra, Kakà centrale e Pato a sinistra, e Inzaghi (ovviamente) unica punta. Quella squadra era la quintessenza dell'immobilismo, tutti da bravi soldatini si limitavano a tenere la posizione, proponendo passaggetti scontati per ingannare il tempo (anche se, va detto, finì 0-1 per il Milan, dopo una grande sofferenza).
Si disse: "ecco la prova che non possiamo giocare col modulo spagnolo".
Mi ero permesso allora di dire che il nostro modello non doveva essere quel presepe vivente, ma, ad esempio, l'Olanda di Van Basten agli ultimi Europei, che schierava 3 incursori fra Van der Vaart, Sneijder, Afellay, Van Persie e Kuyt, che si scambiavano la posizione in velocità dietro l'ariete Van Nistelrooy.
E non è forse quello che accade oggi? Ok, ok, Dinho dalla fascia sinistra non schioda e lo sappiamo (e con 6 gol realizzati nelle ultime 3 partite, resti pure dove sta), ma per il resto, quando riusciamo ad accelerare i ritmi di gioco, il Milan propone un turbinio di centrocampisti (Pirlo, Ambrosini, Beckham) che a turno vanno a destra o a sinistra, attaccano lo spazio. Ambrosini col Genoa sembrava Gerrard, Pirlo con la Juve ha causato il calcio d'angolo del secondo gol con un inserimento senza palla sulla fascia sinistra (!), e di Beckham in campo sembra ce ne siano almeno un paio. Borriello fa il Van Nistelrooy e Gattuso fa l'Engelaar (lo schermo davanti la difesa di quell'Olanda).
Mettiamoci poi 2 terzini come Abate e Antonini che corrono su e giù come due invasati, ed ecco che il "calcio totale" di cui ha parlato Arrigo Sacchi dopo Milan-Genoa 5-2, è servito.
Non credo sia una formula che troverà continuità nel tempo, anche perchè ha i suoi limiti in fase offensiva. Dice come, ma non abbiamo fatto 12 gol in 3 partite? Si, ma non dimenticate che il Genoa era senza difensori (ed ha la peggior difesa del campionato), alla Juve ne abbiamo fatti 3 su altrettanti calci d'angolo, e il Siena ha giocato 80 minuti in 10.
Sono convinto che se dovessimo giocare contro, ad esempio, una squadra allenata dal Gigi Cagni della situazione, faremmo una fatica immane a creare occasioni. Ma contro l'Inter, in una partita che si preannuncia aperta, sembra la formula giusta. Paradossalmente, Seedorf e Pato serviranno più la domenica dopo contro il Livorno.
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