Milan - Werder Brema

(clicca sull'immagine con il tasto sinistro)

Il designatore arbitrale è intervenuto a Radio Anch'io Sport:
«Io ero in tribuna a San Siro e nessuno
si è accorto del tocco di Adriano
- ha detto Collina -
E anche in campo era difficile vederlo in diretta.
E Platini non ha detto che
la rete del brasiliano nel derby era irregolare...
Ha detto che i giudici di porta
avrebbero potuto valutare il tocco da più vicino.
Su Bologna, invece, anche riviste le immagini
secondo me non c'è neppure da parlare.
Sul derby invece se non si coglie un piccolo movimento...».
E' francamente a dir poco imbarazzante

rivedere proposto lo stesso "film" a distanza di così pochi anni:

Una bella "riverniciata" alla pellicola

(dal bianco-nero al colore),

sotituiti gli attori

(Collina/Bergamo-Pairetto,
Adriano/Ibra... quello juventino,
Moggi/Moratti, Juventus/Inter),
spostata la copertura mediatica

(Torino/Milano)...
ma la trama

IDENTICA

il finale

SCONTATO

l'impunità

GARANTITA

Non ci rimane, alla domenica,

che andare al cinema.

Almeno lì è dichiarato che

SI TRATTA DI

FINZIONE


E’ arrivato, anche per il Nostro cammino in Coppa Uefa, il momento decisivo, il momento nel quale sbagliare diventa un peccato imperdonabile:
il momento, insomma, del dentro o fuori.
E’ una fase, quella di questa competizione, che ci fa davvero venire i brividi e ci fa salire una grande adrenalina e una grande tensione.
E’ una fase difficile e complessa, proprio perchè il margine di errore è ridottissimo.
Al tempo stesso, tuttavia, essa è stimolante come nessun’altra, e la Nostra Squadra, in circostanze del genere, sa sempre trovare le motivazioni, la concentrazione e la cattiveria giusta per dimostrare la sua forza.
La gara di domani sera è una gara certamente molto difficile, dura, data la caratura dell’avversario che ci troveremo di fronte, cosa che abbiamo già visto e, in certi tratti della gara, patito, nella partita d’andata del Weserstadion la settimana scorsa.
Le insidie principali, pertanto, non riguardano solamente tutte le incognite che un turno ad eliminazione diretta presenta, bensì dovremo anche fare i conti contro un avversario molto preparato e che sa perfettamente come metterci in difficoltà.
La settimana scorsa, in Germania, la Nostra Squadra ha mostrato due volti ben differenti:
il primo corrisponde a quello della prima frazione di gioco, nella quale i Nostri sono riusciti senza troppe difficoltà ad imporre il Nostro gioco, fatto di possesso palla, di scambi veloci, di tocchi precisi in spazi stretti che hanno messo in crisi per gran parte della gara la difesa del Werder.
E’ questa, pertanto, il volto della gara di andata che dobbiamo conservare con Noi più gelosamente possibile, al fine di riproporlo al meglio nella partita di domani.
L’altro volto evidenziatosi, invece, nella gara di andata, è stato quello corrispondente alla seconda parte della gara, nella quale non siamo stati sufficientemente bravi a gestire il vantaggio e, soprattutto, il pallone.
Squadra fisica, tosta e di grande intensità la loro che, approfittando di questa Nostra difficoltà e di tutte le Nostre piccole incertezze, anche in tocchi e scambi banali, è riuscita a venir fuori in maniera importante nella ripresa, sfiorando in diverse occasioni il gol del pareggio, arrivato puntualmente al minuto 84 con il loro giocatore di maggior talento, il brasiliano Diego.
E’ quest’altra, invece, la faccia della medaglia sulla quale la Squadra deve maggiormente lavorare, concentrarsi e studiare approfonditamente in sede di preparazione della gara di ritorno.
E’ chiaro ed evidente che, al giorno d’oggi e con il calcio moderno, è diventato impossibile, oltre che giusto e sacrosanto, trovare squadre deboli, che non riescono mai, nell’arco di un turno ad eliminazione diretta, a giocarsi le proprie armi.
Quindi, gli avversari ci sono, sono tutti forti e bravi ed è lecito anche andare in difficoltà qualche volta, per qualsiasi squadra.
Quello che, nonostante questa doverosa premessa, chiediamo alla Nostra Squadra, è di non smarrirsi mai.
Domani sera, specialmente se le cose dovessero mettersi bene per i Nostri colori, non chiediamo alla Squadra di non soffrire o di continuare ad imporre un ritmo alto.
Quello che chiediamo, e che chiede soprattutto il Nostro Presidente, è che proprio nei momenti di maggior sofferenza venga fuori la Nostra classe, la Nostra personalità, il Nostro coraggio e il Nostro grande carisma che, nel recente passato, ci ha consentito di arrivare a traguardi che qualunque squadra di calcio sogna di raggiungere.
Dobbiamo pertanto, saper soffrire e, addentrandoci un pò di più in una questione tattica, riuscire a tenere alta la palla, far girare e correre l’avversario a vuoto.
E’ la serata della concentrazione feroce e della voglia di vincere a tutti i costi, la serata della personalità e della Nostra usuale grinta in occasioni del genere...
E’,
insomma,

il Nostro

momento
!!!

0 commenti:

 
© 2010 MILAN DAY | grazie a Templates para Você