...è strano
...non ho parole
l'adrenalina mi blocca i pensieri
il sangue nelle vene, fa fatica a scorrere
Il Milan
il MIO MILAN
è di fronte ad un punto di non ritorno
cerco con la mente di trovare un appiglio
una speranza, un ricordo che mi dia
LA FORZA DI CREDERE
...questo derby
lo vivo così
...non ho parole
l'adrenalina mi blocca i pensieri
il sangue nelle vene, fa fatica a scorrere
Il Milan
il MIO MILAN
è di fronte ad un punto di non ritorno
cerco con la mente di trovare un appiglio
una speranza, un ricordo che mi dia
LA FORZA DI CREDERE
...questo derby
lo vivo così
e non potete
neanche lontanamente immaginare
cosa darei
per un finale così
...comunque vada,
sarò ancora qui
a parlare della mia passione
perchè nessun derby di questo porco mondo
sarà mai in grado di farmi dimenticare cosa
IL MIO MILAN
MI HA DATO !
FORZA RAGAZZI
METTETECELA TUTTA
e questo...
mi basterà !
E’ trascorso esattamente un girone dalla data in cui la Nostra stagione ha preso una svolta importante.
Una svolta che ci ha consentiti e che ci consente, tutt’ora, di essere in piena e assoluta lotta per la conquista del titolo.
Fu una svolta fondamentale, non decisiva in termini di classifica, dato che si trattava solamente della quinta giornata di Campionato, ma senz’altro salutare per tutto l’ambiente, in termini di consapevolezza dei propri mezzi, autostima, e fiducia di tutto l’ambiente RossoNero.
La Nostra svolta, fino a questo momento, è stata proprio la vittoria del Derby d’andata, decisa dal Nostro Fuoriclasse in maglia 80, che siglò, proprio all’andata, il suo primo gol in Rossonero e proprio nella stracittadina.
Da quel 28 Settembre, infatti, la Nostra stagione iniziò a prendere una piega strepitosa che, salvo qualche incidente di percorso assolutamente evitabile, ci porta a giocarci questo Derby di ritorno con in palio un qualcosa di importantissimo.
La gara di andata è un qualcosa che ci portiamo dentro e che conserviamo in modo gelosissimo, ma che, soprattutto, dobbiamo tenere in considerazione per preparare e affrontare nello stesso modo anche quest’altro crocevia della Nostra Stagione, ancora una volta contro l’Inter.
Ma il Derby e il significato della sfida Rossonerazzurra va al di là di qualsiasi classifica, al di là di qualsiasi traguardo da raggiungere, specialmente per Noi Tifosi che viviamo da sempre questa rivalità in modo accesso, carico di passione e di adrenalina, mista a voglia di vincere e paura di perdere che, proprio nei Derby, si fondono fino a diventare una cosa sola.
Il Derby non si vive solo in quei novanta minuti, centottanta se consideriamo sia l’andata che il ritorno, ma è una forza inconscia che ce lo fa vivere durante tutto l’anno.
In estate con il mercato, durante la stagione negli appuntamenti cruciali e in tutte le giornate di Campionato, fino ad arrivare, poi, allo scontro diretto, dove sono le emozioni, la grande tensione e la passione del tifo più viscerale a farla da padrona.
E’ una rivalità che, naturalmente, è andata accentuandosi e aumentando dall’estate del 2006, l’estate di Moggiopoli nella quale loro sono riusciti ad affondare le radici di tutti i loro recentissimi successi in campo nazionale.
Da quell’estate ne uscì un’ Inter fortissima, che è andata consolidandosi e rafforzandosi sempre di più.
E’ una squadra fortissima in ogni songolo reparto, a partire dai pali difesi da uno strepitoso Julio Cesar, passando per una difesa solidissima, con gente del calibro di Cordoba, Samuel, Chivu, lo stesso capitano Javier Zanetti e da un giocatore straripante come Maicon.
Passando poi al centrocampo, formato da gente come Stankovic e Muntari, concludendo con l’attacco, dove è senza dubbio Ibrahimovic a fare la differenza, insieme ai vari Cruz, Crespo, Adriano e Balotelli che, tuttavia, non sarà a disposizione di Mourinho per squalifica.
Al di là delle strepitose individualità, comunque, la vera forza della formazione di Mourinho è quella di riuscire quasi sempre ad imporre lo strapotere fisico, la possenza atletica e i centimetri della squadra, che hanno fatto la differenza anche in momenti di difficoltà.
Quello che però emerge dal confronto con l’Inter di Mancini, è che se il modo di giocare di quella squadra era avvolgente, a volte addirittura spaventoso per la capacità di rintanare gli avversari nella propria metà campo e di stordirli fino ad arrivare al colpo vincente, quella del portoghese appare molto meno impressionante, lascia giocare molto di più e, spesso, va anche in difficoltà.
Ed è proprio quì che i Nostri devono inserirsi, in questa pecca che la Nostra Squadra deve cercare di sfruttare al massimo per raggiungere l’obiettivo di domani sera, che è l’unico possibile se vogliamo veramente continuare a dire la Nostra in termini di scudetto: la vittoria.
Sarà durissima, tremenda per certi versi, ma è quello che dobbiamo ripeterci costantemente nella Nostra testa.
La settimana non è stata certamente delle migliori quanto a lavoro svolto, dati gli impegni con le nazionali che hanno portato via, come a loro d’altronde, tantissimi giocatori.
Tuttavia, Noi sappiamo bene che certe partite non hanno bisogno di essere preparate ricercando degli stimoli particolari, perchè essi, in circostanze del genere, vengono da soli.
Ne, tantomeno, è necessario ricercare il giusto livello di attenzione e di concentrazione, che risulta essere sempre feroce in occasioni del genere.
Dobbiamo semplicemente cercare di opporci con le Nostre doti sopraffine alla loro fisicità estrema, dobbiamo metterli sotto con il palleggio, il possesso palla e le penetrazioni veloci di Patinho, Clarence e Dinho, e non andare sotto sugli inserimenti dei loro potenti centrocampisti.
Dobbiamo, nei momenti di difficoltà, far vedere loro che anche Noi, quando vogliamo, sappiamo portargli via la palla e andare in porta.
Dobbiamo opporre, in sostanza, il Nostro talento e la Nostra classe, unita allo spirito di sacrifico di tutti, alla loro forza d’urto e la loro potenza.
È’ durissima ragazzi, lo sappiamo e lo dobbiamo tenere in considerazione, ma certi treni non passano mai due volte e, pertanto, bisogna prenderli al volo..
NOI
CI
CREDIAMO!
Una svolta che ci ha consentiti e che ci consente, tutt’ora, di essere in piena e assoluta lotta per la conquista del titolo.
Fu una svolta fondamentale, non decisiva in termini di classifica, dato che si trattava solamente della quinta giornata di Campionato, ma senz’altro salutare per tutto l’ambiente, in termini di consapevolezza dei propri mezzi, autostima, e fiducia di tutto l’ambiente RossoNero.
La Nostra svolta, fino a questo momento, è stata proprio la vittoria del Derby d’andata, decisa dal Nostro Fuoriclasse in maglia 80, che siglò, proprio all’andata, il suo primo gol in Rossonero e proprio nella stracittadina.
Da quel 28 Settembre, infatti, la Nostra stagione iniziò a prendere una piega strepitosa che, salvo qualche incidente di percorso assolutamente evitabile, ci porta a giocarci questo Derby di ritorno con in palio un qualcosa di importantissimo.
La gara di andata è un qualcosa che ci portiamo dentro e che conserviamo in modo gelosissimo, ma che, soprattutto, dobbiamo tenere in considerazione per preparare e affrontare nello stesso modo anche quest’altro crocevia della Nostra Stagione, ancora una volta contro l’Inter.
Ma il Derby e il significato della sfida Rossonerazzurra va al di là di qualsiasi classifica, al di là di qualsiasi traguardo da raggiungere, specialmente per Noi Tifosi che viviamo da sempre questa rivalità in modo accesso, carico di passione e di adrenalina, mista a voglia di vincere e paura di perdere che, proprio nei Derby, si fondono fino a diventare una cosa sola.
Il Derby non si vive solo in quei novanta minuti, centottanta se consideriamo sia l’andata che il ritorno, ma è una forza inconscia che ce lo fa vivere durante tutto l’anno.
In estate con il mercato, durante la stagione negli appuntamenti cruciali e in tutte le giornate di Campionato, fino ad arrivare, poi, allo scontro diretto, dove sono le emozioni, la grande tensione e la passione del tifo più viscerale a farla da padrona.
E’ una rivalità che, naturalmente, è andata accentuandosi e aumentando dall’estate del 2006, l’estate di Moggiopoli nella quale loro sono riusciti ad affondare le radici di tutti i loro recentissimi successi in campo nazionale.
Da quell’estate ne uscì un’ Inter fortissima, che è andata consolidandosi e rafforzandosi sempre di più.
E’ una squadra fortissima in ogni songolo reparto, a partire dai pali difesi da uno strepitoso Julio Cesar, passando per una difesa solidissima, con gente del calibro di Cordoba, Samuel, Chivu, lo stesso capitano Javier Zanetti e da un giocatore straripante come Maicon.
Passando poi al centrocampo, formato da gente come Stankovic e Muntari, concludendo con l’attacco, dove è senza dubbio Ibrahimovic a fare la differenza, insieme ai vari Cruz, Crespo, Adriano e Balotelli che, tuttavia, non sarà a disposizione di Mourinho per squalifica.
Al di là delle strepitose individualità, comunque, la vera forza della formazione di Mourinho è quella di riuscire quasi sempre ad imporre lo strapotere fisico, la possenza atletica e i centimetri della squadra, che hanno fatto la differenza anche in momenti di difficoltà.
Quello che però emerge dal confronto con l’Inter di Mancini, è che se il modo di giocare di quella squadra era avvolgente, a volte addirittura spaventoso per la capacità di rintanare gli avversari nella propria metà campo e di stordirli fino ad arrivare al colpo vincente, quella del portoghese appare molto meno impressionante, lascia giocare molto di più e, spesso, va anche in difficoltà.
Ed è proprio quì che i Nostri devono inserirsi, in questa pecca che la Nostra Squadra deve cercare di sfruttare al massimo per raggiungere l’obiettivo di domani sera, che è l’unico possibile se vogliamo veramente continuare a dire la Nostra in termini di scudetto: la vittoria.
Sarà durissima, tremenda per certi versi, ma è quello che dobbiamo ripeterci costantemente nella Nostra testa.
La settimana non è stata certamente delle migliori quanto a lavoro svolto, dati gli impegni con le nazionali che hanno portato via, come a loro d’altronde, tantissimi giocatori.
Tuttavia, Noi sappiamo bene che certe partite non hanno bisogno di essere preparate ricercando degli stimoli particolari, perchè essi, in circostanze del genere, vengono da soli.
Ne, tantomeno, è necessario ricercare il giusto livello di attenzione e di concentrazione, che risulta essere sempre feroce in occasioni del genere.
Dobbiamo semplicemente cercare di opporci con le Nostre doti sopraffine alla loro fisicità estrema, dobbiamo metterli sotto con il palleggio, il possesso palla e le penetrazioni veloci di Patinho, Clarence e Dinho, e non andare sotto sugli inserimenti dei loro potenti centrocampisti.
Dobbiamo, nei momenti di difficoltà, far vedere loro che anche Noi, quando vogliamo, sappiamo portargli via la palla e andare in porta.
Dobbiamo opporre, in sostanza, il Nostro talento e la Nostra classe, unita allo spirito di sacrifico di tutti, alla loro forza d’urto e la loro potenza.
È’ durissima ragazzi, lo sappiamo e lo dobbiamo tenere in considerazione, ma certi treni non passano mai due volte e, pertanto, bisogna prenderli al volo..
NOI
CI
CREDIAMO!
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