Genoa - Milan

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Vincere aiuta a vincere
ed è anche vero che perdere...

Non è successo niente,

siamo ancora all'inizio,

in pratica siamo alla pari
con le principali pretendenti allo scudetto,

si può benissimo parlare di
prova sfortunata contro il Bologna

ma...
incominciare, parlando di sfortuna,
aiuta a vincere ?

Questo Milan, per come è stato costruito,

non può permettersi nemmeno, più di tanto, la sfortuna

Un palo, una decisione arbitrale sbagliata,

una parata miracolosa del portiere avversario

possono essere validi argomenti di analisi

con avversari di primissima fascia ma

con Bologna, Genoa e simili no!

Non possono e non debbono essere scusanti

del risultato, troppo importante è il divario

tra queste squadre e la rosa attuale del Milan

L'ultima amichevole contro il Lugano

ha fatto suonare IL campanello d'allarme più importante :

Ancelotti sa farsi sentire,
quando chiede impegno,
da tutti

o solo
dalle seconde linee smaniose di mettersi in luce ?

E se NON tutti lo "sentono",
sa far sedere in panca chi

non recepisce il suo volere in fatto di impegno ?

Insomma,
perchè si deve vedere un Kakà al rientro che da tutto,

che fa persino falli da "difensoraccio"
ed altri, belli freschi,

che "trotterellano" per il campo
quasi fossero sicuri "del posto"?

Il Milan di quest'anno non può permettersi di fallire

ed il suo allenatore lo deve rammentare bene

e non guardare in faccia

NESSUNO
LA FACCIA CHE CONTA

E' SOLO QUELLA DEL MILAN !


LA RONDINE E' IN ARRIVO
PER LA PRIMAVERA SI VEDRA'

Nella scorsa stagione Alberto Costa introdusse il pezzo sul pre-Fiorentina-Milan con queste parole:
"ve lo diciamo da subito, il Milan vincerà. Troppe volte questi anni hanno dimostrato che quando i rossoneri sono con l'acqua alla gola, quando il match è realmente decisivo, quasi mai falliscono".
Puntualmente la sua previsione si avverò.
D'altronde, non era poi così difficile immaginare quello che sarebbe accaduto:
storicamente il Milan di Carlo Ancelotti non vacilla nelle gare fondamentali (Milan-Inter dello scorso maggio), ma in quelle che ritiene già scritte (Napoli-Milan, la settimana dopo).
Ecco perchè si può maturare la stessa convinzione di Costa su Genoa-Milan:
faremo una grande partita, questo è sicuro, se poi accompagnata anche dal risultato... questo non lo si può garantire, troppe variabili entrano in gioco; ma la prestazione ci sarà.
Il resto è tutto in divenire: quante volte l'anno scorso abbiamo assistito a questo spettacolo?
Celtic-Milan 2-1, e pronto riscatto nell'1-5 all'olimpico contro la Lazio.
Poi però un "bel" Milan-Empoli 0-1, e subito rinascita in Champions con lo Shakhtar, ed ecco dopo 3 giorni il nuovo crollo casalingo con la Roma, con a seguire lo 0-5 a Marassi con la Samp, e via così, per un'intera stagione.
La nostra diversità rispetto a quel Milan schizofrenico si misurerà con la Lazio e con la Reggina, più che con il Genoa.
Nulla è compromesso, e ci mancherebbe altro dopo una giornata di campionato.
Serve un filotto positivo, nelle prestazioni e nei risultati, prima dell'Inter.
Perchè neanche una grande vittoria contro gli onesctoni servirebbe a riscattare altri passi falsi;
picchi di rendimento e spaventosi burroni, il menù dell'anno scorso, non consentono sogni di gloria


QUESTIONE DI TESTA!


Quattro-due-tre-uno o quattro-tre-uno-due?
Quattro-quattro-due o quattro-tre-tre?
Albero di Natale o Colomba Pasquale?

No cari amici, non è questo il punto!
Non è un problema di allenare la squadra ad applicare dei moduli, non è un problema di allenare la tecnica…ho l’impressione che a Milanello sia necessario allenare la “testa” di questa squadra.
Non pensavo di dover scrivere queste cose dopo una sola gara ufficiale e non appartengo al partito di quelli che hanno l’abitudine di fasciarsi la testa prima di essersela rotta, ma dopo la stagione scorsa e dopo quasi due mesi di attività agonistica (anche se fatta soprattutto di amichevoli) credo sia comunque il caso di fare qualche riflessione.

Se la testa non ti dice di correre… tu non corri,
se la testa non ti dice di giocare concentrato…
commetterai degli errori di superficialità, se la testa non ti dice di osare un cambio di gioco di 50 metri…
tu farai sempre e solo dei passaggi laterali sterili e prevedibili.
Se non hai la convinzione di essere il più forte di tutti… rischi di fare solo delle brutte figure contro avversari di gran lunga più deboli ma che a differenza tua non credono che le partite si vincono per la tecnica individuale che hai o perché fai gol per opera dello Spirito Santo!

CHI E’ PIU’ FORTE VINCE SEMPRE,
MA CI DEVE CREDERE!

Ed invece a cosa assistiamo da un po’ di tempo?
Alla disarmante sensazione che chiunque (e sottolineo chiunque) si presenti al cospetto del Milan nutra la quasi certezza che possa giocare per vincere.
Che non c’è differenza tra l’affrontare il Milan in casa propria o a S.Siro…
”tanto qualcosa concedono sempre”
oppure
“tanto se ci chiudiamo bene loro fanno una fatica immane a fareci gol”!
In questi due anni ci siamo “allenati” benissimo agli alibi (la penalizzazione, la preparazione per Yokohama, il fatto che in Italia si vince solo se sei muscolare) ed abbiamo sviluppato la convinzione che questa squadra quando ha gli stimoli giusti difficilmente sbaglia le partite importanti.
Beh… è il caso di cambiare atteggiamento e soprattutto di voltare pagina.
E’ il caso di pensare che per vincere il campionato italiano bisogna correre e soprattutto affrontare tutti gli avversari con la stessa cattiveria.
E’ il caso di credere veramente che abbiamo una rosa fortissima e che gli stimoli devono essere presenti sempre… anche nelle amichevoli, perché è comunque fondamentale ricordarsi sempre quale Maglia si sta portando in giro per il mondo.

Sapete qual’è la consolazione in tutto questo?
Che per fare tutto bene non abbiamo bisogno di giocatori diversi da quelli che abbiamo e che questi giocatori (e questo staff tecnico), per storia personale e carisma, posseggono dentro di loro le qualità morali per cambiare registro.
Tutto questo mi fa essere comunque ottimista nel fatto che basti poco per accendere l’interruttore giusto!
Solo dopo che avremo fatto questo potremo tornare a parlare di moduli, di tecnica, di scelte di formazione e quant’altro…
ma prima sarebbe solo un esercizio inutile!!!

Qualche anno fa sui cartelloni pubblicitari delle nostre città campeggiava uno slogan di una famosa casa di abbigliamento sportivo che diceva:
“Amico, se tu non credi in te stesso come puoi pretendere che gli altri credano in te?”.
Ecco, noi
VOGLIAMO FERMAMENTE
CREDERE IN VOI
ma voi, cari giocatori del Milan…
COSA VOLETE FARE?

Come sempre
FORZA MILAN
ora più che mai !


Rieccoci!
Esattamente dopo due settimane da Milan – Bologna, somigliante più ad un prologo della passata stagione piuttosto che all’inizio di quella che ci apprestiamo a vivere, riprende la marcia RossoNera nel Campionato di Serie A 2008-2009.
Due settimane nelle quali, tuttavia, il calcio non si è assolutamente fermato, né tantomeno è restato in attesa, ma ha bensì visto all’opera le varie squadre nazionali, impegnate nelle gare di qualificazione ai prossimi Mondiali, in programma in Sudafrica nel 2010.
Nazionali che, come era preventivabile, hanno portato temporaneamente via parecchi uomini alla rosa di Carlo Ancelotti (Gattuso, Pirlo, Zambrotta, Jankulovski, Kaladze, Shevchenko, Ronaldinho e Flamini), il quale è stato costretto a lavorare con i pochi giocatori a disposizione, incentrando il lavoro sul miglioramento della condizione di alcuni elementi.
Proprio i pochi giocatori rimasti a Milanello sono stati i protagonisti dell’amichevole disputata il 10 Settembre allo stadio “Cornaredo” di Lugano, proprio contro la formazione svizzera.
Il Nostro Allenatore ha schierato in campo dal primo minuto Abbiati in porta, Bonera, Senderos, Maldini e Antonini a comporre la linea difensiva, Cardacio, Emerson, Ambrosini a centrocampo con Seedorf alle spalle di Pippo Inzaghi e Alexandre Pato.
Seppur il grande sospiro di sollievo tirato per il ritorno del giocatore più forte del Mondo e la crescente condizione di Philippe Senderos e del Puma, le note dolenti in casa Rossonera sono troppe e, purtroppo, ancora le stesse.
Oltre all’infortunio di Pippo nostro, costretto a lasciare il terreno di gioco dopo soli 17 minuti di gioco a causa di un risentimento all’adduttore della coscia destra, la sconfitta per 2-0 lascia, in cuor nostro, molti dubbi e molte incertezze, e crediamo sia tanto inutile quanto controproducente nasconderselo.
Squadra lenta, molle, impalpabile e a tratti addirittura nulla la nostra.
Pur con tutte le giustificazioni e le attenuanti del caso (che vanno sempre tenute in considerazione nelle analisi che vengono effettuate) tutto ciò è veramente difficile da mandar giù.
La nostra squadra deve sempre essere in grado di correre quel metro e, in certi casi, anche quel centimetro in più dell’avversario per carpirgli il pallone, deve sempre mettere in campo quella cattiveria agonistica che, a volte, può anche risultare decisiva, deve sempre dare l’impressione di essere impenetrabile, solida e concentrata.
Senza queste armi, infatti, capita troppo spesso che l’avversario ci metta in serissima difficoltà, e non per una questione tecnica, tattica o di un tasso complessivo di squadra più elevato, ma soprattutto per una reattività e una dedizione di gran lunga superiore alla nostra.
Altra nota che concorre ad alimentare le incertezze RossoNere è il fatto che, ad un certo punto di ogni partita, pur se la qualità e il ritmo sono discreti, l’avversario si presenti indisturbato e con tutto il tempo a sua disposizione per pensare prima, mirare poi e, infine, trafiggerci inesorabilmente.
E’ successo troppe volte in questo 2008, a partire dal Campionato della scorsa stagione, per confermarsi nelle amichevoli estive e anche nella gara d’esordio contro il Bologna a San Siro: crediamo fortissimamente che sia giunto il momento di dire basta, crediamo che sia ora di scendere in campo e commettere una percentuale di errori pari allo zero, di avere una concentrazione feroce in ogni singola partita se vogliamo davvero competere per il Nostro grande obiettivo.
Il compito che ci spetta , pertanto, è tutt’altro che semplice e non solo per la caratura del Genoa che andiamo ad affrontare.
E’ una partita già fondamentale, perché dobbiamo dimostrare principalmente, per non dire esclusivamente, a noi stessi che ci siamo, che siamo veramente quella corazzata che sulla carta indubbiamente siamo, ma è giunto il momento di dimostrarcelo, di trasformare questo entusiasmo, che è aleggiato nei corridoi di Milanello e in giro tra tutti i milioni di Tifosi Milanisti, in sana rabbia agonistica su quel rettangolo verde, per far si che esso sia dovuto a certezze e non a delle speranze.
E’ questo il compito che spetta alla Nostra Squadra domani a Marassi, in un campo tremendamente difficile, contro un avversario tosto e mai domo, che scenderà in campo per dare battaglia fino all’ultimo istante, prerogativa fondamentale nello scacchiere di Gasperini.
Genoa che, naturalmente, si presenterà per la prima volta di fronte al suo pubblico, mostrando una campagna acquisti strepitosa, coronata dall’arrivo al fotofinish di Diego Milito.
Squadra, quella rossoblù, intenzionata anch’essa a sfoderare una grande prestazione dopo il passo falso di due domeniche fa in quel di Catania.
Pertanto, quello che ci aspettiamo è un avversario stimolato al massimo, applicato, concentratissimo, dedito alla corsa e al pressing asfissiante e che, magari, cercherà anche di imporre ritmi sostenuti per metterci in difficoltà.
Dal canto nostro, la nostra formazione dovrebbe vedere gli importanti rientri di Ricky Kakà e di Marco Borriello (probabile panchina per lui), la conferma di Mathieu Flamini come cuore pulsante del Nostro centrocampo, data anche la contemporanea indisponibilità di Rino, e qualche dubbio riguardante i due attaccanti che faranno compagnia a Ricky nel reparto avanzato.
Tuttavia, al di là di chi e come scenderà in campo, quello che Noi tutti speriamo e ci sogniamo, è di vedere la Nostra Squadra controbattere all’atteggiamento del Grifone con uno sguardo duro, tenace, imperturbabile; che sappia perfettamente quello che va fatto e che, soprattutto, lo faccia con esperienza e attenzione massima, e che sappia colpire nel momento in cui sarà giusto farlo.
Vogliamo, per tagliarla corta, una squadra glaciale.
Per alimentare questo atteggiamento, ovviamente, ci stringiamo tutti quanti attorno alla nostra squadra, concentrati e sul pezzo anche Noi, con la mente e con il cuore.
AVANTI MILAN!!!!!


MILAN
ORA BASTA SCUSE!


Per il milan sembra già un dentro o fuori , ora non ci sono scuse...
ora non ci sono alibi .

La rosa è quasi al completo , manca il miglior difensore , però Senderos sembra che possa sostituirlo quasi senza farlo rimpiangere.
Manca Pippo Inzaghi , ma non era molto in forma...
e Shevchenko sembra invece in buono stato

poi manca Viudez... che credo gli sarà riservato solo qualche spazio in coppa italia.
quindi niente piu alibi ...

Ancellotti deve mettere i giocatori più in forma...
nomi o non nomi... quindi se qualcuno non è in forma...
deve avere il coraggio di tenerlo fuori

Paradossalmente sembra il dentro o fuori anche per lui , per il tecnico, quindi pensiamo positivo !

Se i giocatori del Milan... faranno i giocatori
DA MILAN
domenica vedremo un magnifico spettacolo di calcio...

specialmente se in campo ci saranno contemporaneamente
SMOKING BIANCO e L'EROE DEL DESTINO

in attacco oltre al ritrovato Sheva e Pato , torna BORRIELLO..
.
ma con dietro quei due...

1 commenti:

Anonimo ha detto...

La gara con il Genoa nn sarà facile su di NOI già ci sono pressioni oggi il MISTER in conferenza stampa m'è parso tranquillo alla mia amata SQUADRA kiedo gioca come sai io ti sarò vicina e con tutto il fiato griderò FORZA MILAN SEMPRE
Carmen

 
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