FORZA STEFANO !

Prima di rientrare a casa
mi sono fermato al bar del mio amico per il mio solito caffè delle 19.30.
Molti amano prendere l'aperitivo prima di cena, io invece adoro il caffè.
Entro nel locale e vedo il mio amico, che ha 43 anni, scuro in volto.
Gli chiedo cosa avesse e mi dice che dopo aver letto la notizia di Borgonovo stamattina era di pessimo umore.
Lui è un grande milanista.
Ci conosciamo da anni, ci lega una sana amicizia e una grande passione RossoNera
Per la prima volta l'ho visto quasi in lacrime
Mi ha detto:

"Quella sera di Monaco non la scorderò mai.
Non davano la partita in tv
e la stavo ascoltando per radio.

Ero teso e nervoso,
pronto ormai per i rigori.

Quando Stefano ha segnato
ho urlato come un pazzo.

Sono andato in camera da letto
dove c'era mia moglie sdraiata sul letto,

incinta di 6 mesi
e le ho baciato la pancia.

E' uno dei ricordi più teneri che ho,
che mi fa capire quanto la mia vita
sia condizionata dal Milan.

Borgonovo non mi è entrato nel cuore
perchè era un fuoriclasse,

ma per quella gioia così bella e particolare.

Darei tutti gli scudetti che abbiamo vinto
per vederlo ancora stare bene e

rivedergli fare quello splendido pallonetto"

A me queste parole hanno colpito molto
Ho ricordi molto sfuocati, per via dell'età di Borgonovo.

Ma aver visto alcuni moti di affetto dei tifosi del Milan verso di lui

mi ha fatto piacere e mi ha messo anche un pizzico di malinconia


Stefano, io in questi giorni non sto pregando perchè tu possa guarire.
Sto pregando perchè tu possa entrare nella tua storia in pienezza.
Io credo che nulla avviene a caso, e credo che se il Signore ha voluto provarti così duramente nel fisico con queste sofferenze, un motivo c'è.
Quando mio padre si è ammalato di cancro, ormai 13 anni fa, io lui e mia madre non avevamo ancora assaggiato la gioia vera di scoprire l'amore immenso e totale di Cristo per noi, non sapevamo cosa significasse dare un senso autentico alla vita.
Le sofferenze di quei mesi ci hanno cambiato; mio padre se ne è andato con le lodi di Dio sulle labbra, io e mia madre immediatamente dopo siamo entrati nel cammino neocatecumenale, percorso di fede cristiana, fortemente voluto anche da Giovanni Paolo II.
Adesso siamo 2 persone diverse.
Non è finita;
pochi mesi dopo all'ambulatorio di mia madre (pediatra) si presentò una bambina con un livido nel culetto. Un normale livido, dovuto forse a una caduta, una botta, una sculacciata troppo vigorosa. Ma il ricordo di mio padre era ancora vivo, la nostra incapacità di leggere quei piccolissimi segni che in tempi non sospetti annunciavano quello che sarebbe accaduto, tenne mia madre sul chi va là.
Lei stessa dice che non fu un'intuizione, d'altronde nessuna indicazione medica suggeriva di preoccuparsi.
Fatto sta che i test a cui mia madre fece sottoporre la bambina, portarono alla luce un tumore agli inizi.
Fu preso appena in tempo, ed oggi quella bambina è una donna.
Stefano, noi non sappiamo quali sono i disegni di salvezza per noi;
ma anche una grande sofferenza è segno dell'amore di Cristo.
Lui stesso ha sofferto più di tutti, volontariamente e per noi.
Se la volontà di Dio sarà che tu guarisca, guarirai e ne saremo tutti felici;
io comunque continuerò a pregare perchè tu e i tuoi cari riusciate ad abbracciare la vostra croce,
perchè è quella che ci salva



FORZA STEFANO
SEGNA IL TUO GOL
PIU' BELLO !!!

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