Il brasiliano ha ancora un anno di contratto con un ingaggio di 8 milioni netti.
Esisteva un'opzione per prolungare al giugno 2012 alle stesse cifre, ma il Milan ha deciso di non esercitarla per ovvie ragioni economiche e, anzi, ha proposto a Roberto de Assis un prolungamento con riduzione dell'ingaggio, proposta che il fratello del Dinho non ha voluto prendere in considerazione.
A questo punto gli scenari possibili sono solo due:
- non si fa niente, si pagano i 16 milioni lordi a Ronaldinho e lo si perde a parametro zero nel giugno 2011
- si cerca una sistemazione gradita al Gaucho, si incassano una decina di milioni dal cartellino e se ne risparmiano 16 di ingaggio
Personalmente, e ho avuto occasione per affermarlo nel recente passato, venderei il Dinho per tutta una serie di motivi.
Molti tifosi milanisti sono soddisfatti della sua ultima stagione, elencano i 15 gol e i 17 assist, si esaltano per i numeri e le giocate, sostengono che sia stato il trascinatore della squadra in questa stagione.
Io li capisco, quando si è innamorati anche i difetti dell'oggetto del nostro amore vengono percepiti come pregi.
Un osservatore meno coinvolto emotivamente si accorgerebbe che il Dinho, come parecchi suoi compagni di squadra, non va mai in profondità ma, anzi, vuole ricevere la palla sui piedi rallentando l'azione (l'unico che si butta negli spazi è Pato), che dispone di scarsa mobilità e tende a stanziare in un'area circoscritta del campo rendendosi facilmente marcabile e raddoppiabile, che non contribuisce minimamente alla fase difensiva, che costringe Pato a fare il guardalinee invece che la seconda punta, che il prossimo anno non sarà stimolato dalla prospettiva di disputare un mondiale, che è incompatibile con l'idea di calcio del nuovo allenatore (Allegri gioca con un trequartista vero), e che, a proposito di allenatore, non potrà più godere del rapporto privilegiato che lo legava a Leonardo.
Era emerso un interessamento del Manchester City, ma sembra che questa possibilità sia ormai tramontata.
Attualmente ci sono indiscrezioni relative ad una proposta dei Galaxy quantificabile in 10 milioni all'anno per quattro anni, offerta che Ronaldinho prenderebbe in seria considerazione.
Ma sembra che Galliani e Berlusconi non abbiano intenzione di cederlo, e vista la situazione attuale, come dicevo prima, l'alternativa è tenerlo ancora una stagione per perderlo a parametro zero tra un anno.
Se proprio si voleva trattenerlo bastava esercitare l'opzione per prolungare l'attuale contratto di un anno, in modo da incassare qualcosa dalla sua cessione nel giugno 2011, il fatto che non sia stata esercitata potrebbe essere un indizio che, alla fine, Ronaldinho andrà a chiudere la carriera lontano da Milano, probabilmente in California.
Sarebbe interessante verificare in che percentuale il tifoso milanista gradirebbe un'eventuale cessione di Ronaldinho. In alto a destra, nella pagina, è possibile votare il sondaggio.
2 commenti:
Io lo venderei immediatamente per diversi motivi.
Innanzitutto è un giocatore i cui stimoli in un club, storicamente, si sono sempre esauriti in un arco temporale piuttosto breve.
Il motivo più importante però ritengo sia quello tattico: nonostante la valanga di assist di quest'anno, la sua presenza in campo comporta un costante rallentamento del gioco e, in un 4-3-3, è impensabile che uno dei due attaccanti esterni sia costantemente immobile.
Inoltre il suo addio ed il contestuale acquisto di un esterno d'attacco, possibilmente da piazzare a destra, consentirebbe di riportare Pato nella zona dalla quale può partire facendo più male:il centrosinistra.
Qualsiasi ipotesi che preveda un Dinho trentaduenne o trentatreenne che caracolla per il campo è da escludere: tra Pirlo e Seedorf, di rallentatori del gioco, ne abbiamo già sin troppi...
Concordo pienamente con l'articolo e con il commento precedente. Nonostante i numeri, e nonostante io sia un ammiratore del giocatore, Ronaldihno rallenta il gioco e lo rende prevedibile, non corre, non difende, nel calcio attuale è solo un danno. Va venduto, anche se a malincuore per me. Saluti
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