cose da Milan... Day!

L’appuntamento è fissato per le 15 in un bar a pochi passi dallo stadio di San Siro, il tempio del calcio.
E così tutti i protagonisti e tutti i partecipanti del raduno per quell’ora calda del pomeriggio convergono verso il luogo dell’incontro.
Tipica l’emozione dell’attesa come anche quella della scoperta.
La curiosità di vedersi materializzare facce sconosciute, la voglia di
rivedere vecchi amici.

Tutto questo ci frulla nella testa.
E così dopo un incontro cordiale tra tutti in cui non mancano le battute e gli scherzi, in cui si cerca di mettere a loro agio i nuovi, si inizia a scaldare i motori e ci si dirige verso un campo di calcetto, distante poche miglia da lì, dove si ha in programma una partita di calcetto.
Non ci sono campioni in campo ma lo spettacolo non manca anche se di altra natura.
Tra un gol sbagliato e qualche liscio sfiorato, tra una scivolata improbabile e qualche tiro fuori bersaglio, si mette in luce Gumas con una tripletta da bomber di razza, tocchi felpati e grande visione di gioco.
Peccato per il rigore sbagliato alla fine, ma la classe non è acqua…
Il tempo di una doccia e di qualche chiacchiera tra vecchi amici ed è già ora di cena.

Una cena che potrebbe presentarsi come istituzionale viste alcune presenze e alcuni invitati ma che, nel breve volgere di pochi minuti, diventa più che altro un raduno di compagnoni, dove la confidenza diventa immediata e l’ironia più pura diventa la direttrice unica di tutta la serata.
Protagonista della cena senza dubbio un Luca Serafini in versione guest star, pungente, ironico, perfettamente calato nella veste dell’intrattenitore

un po’ provocante.
Il Direttore Mauro Suma si diverte nei battibecchi e nelle discussioni con lui, sembra una riedizione di Studio Milan, ma stavolta i toni sono molto più aperti e meno inquadrati.
Si gioca a fare delle domande a tutti gli ospiti presenti, curiosità soddisfatte, alcune forse rimaste in sospeso, non mancano le risate per alcune espressioni dei protagonisti.
E così la cena vola via veloce, tra battute sui giocatori, siparietti burloni, divertenti quanto improvvisate gag, condite da qualche rivelazione qua e là, alcune inattese, altre un po’ brucianti.
Quando gli ospiti vanno via però la serata non è ancora finita per il popolo del Milan Day.
Sembra di essere in gita scolastica, tutti riuniti in un posto a chiacchierare sia di Milan che di altro, l’empatia collettiva tra tutti gli astanti è contagiosa, tanto che anche i più timidi riescono a trovarsi a loro agio.
Mattatore indiscusso, l’amico Roberto, che si firma sempre Robi66 nei suoi messaggi al canale.
Istrionico, mai banale, sempre pronto nelle provocazioni e nei discorsi, ha reso la nostra serata e le ore che passavano molto più liete e divertenti del solito.
In assoluto un personaggio fuori dal comune, capace di trasformare l’ordinario in straordinario.
Un piacere assoluto per tutti noi averlo conosciuto ed esserci beati della sua compagnia.

La mattina seguente, nonostante gli evidenti danni di una nottata quasi in bianco, la visita al cimitero monumentale di Milano, caratteristico come pochi.


Si porta un mazzo di fiori sulla tomba di Herbert Kiplin, il papà di tutti i milanisti, colui che nel lontano 1899 ha dato inizio a questa grande passione rossonera.



Il pranzo prima dei saluti diventa oggetto di contesa, alla fine prevale la linea giovanile e si sceglie di consumarlo in un Mc Donald, per la gioia assoluta di MaxSenior, felicissimo della scelta…
Fotografie, scherzi, discorsi a metà tra il calcistico e il folcloristico accompagnano il pranzo che si conclude con un inevitabile caffè al bar.
Il raduno è ormai alle battute finali, il momento dei saluti è giunto ed è sempre quello più singolare perché il tempo è trascorso così celere come in tutte le cose piacevoli.


La stazione di Milano fa da scenario al saluto dei protagonisti, con l’arrivederci all’anno prossimo, una certezza ormai, non più un semplice augurio.





MaxRC

0 commenti:

 
© 2010 MILAN DAY | grazie a Templates para Você