Quella che andremo ad affrontare sarà, con buona pace di Galliani, una stagione di transizione.
L'auspicato e necessario rinnovamento del gruppo viene ostacolato dalle esigenze di bilancio e dai contratti (liberamente firmati dalle parti) in scadenza tra un anno.
Il raggiungimento degli obiettivi minimi necessari per archiviare positivamente la prossima stagione passano obbligatoriamente per un salto di qualità di quei giocatori che dispongono ancora di un buon margine di miglioramento.
Analizzando la rosa attuale si può sperare che mantengano i loro standard quei giocatori che hanno disputato un'ottima ultima stagione come Thiago Silva, Antonini e Ambrosini (che va, però, spremuto di meno) e nella tenuta fisica e mentale dei più anziani.
I miglioramenti si possono ottenere da Abbiati se ripete la stagione di due anni fa, da Bonera se ritrova la piena efficienza fisica, da Flamini se, come sembra, avrà da Allegri quella fiducia che nè Ancelotti nè Leonardo gli hanno mai concesso, da Borriello, al quale mancano i gol nelle partite di cartello e, soprattutto, da Pato.
Nella prossima stagione sarà indispensabile il definitivo salto di qualità del Papero.
Il brasiliano ha le potenzialità per essere il valore aggiunto necessario a sopperire alle carenze dell'attuale organico e a dare ai tifosi prospettive e speranze nel futuro, ma molto dipenderà da una sua maturazione mentale oltre che fisica. Qualcuno sostiene, infatti, che i problemi muscolari patiti lo scorso anno siano legati all'evoluzione in atto nel suo fisico di ventenne.
Come dicevo prima, però, una ritrovata integrità fisica dovrà essere accompagnata da una maturazione mentale.
Nel frattempo, una volta chiuso malamente il suo prematuro matrimonio, Pato assurge a protagonista, in compagnia dell'amico Ronaldinho, delle cronache mondane provenienti dal Brasile.
E' vero che i due sono in vacanza, però i segnali sono questi ...
Molto importante sarà anche la posizione nella quale Allegri deciderà di schierarlo.
Se costretto a giocare defilato a destra invece che vicino al centravanti, in conseguenza della predilezione del Dinho per l'out sinistro, le sue potenzialità offensive vengono in parte limitate.
La storia di Pato al Milan, dopo tre stagioni, non è ancora decollata definitivamente.
Le sue sono state, per motivi diversi e a dispetto dei luoghi comuni, delle mezze stagioni:
per motivi burocratici nel 2007/08
per questioni tecniche nel 2008/09
per problemi fisici nel 2009/10
La prima stagione di Pato al Milan è, come dicevo prima, una mezza stagione per motivi burocratici.
Se fosse nato 48 ore prima avrebbe raggiunto la maggiore età in tempo utile per essere tesserato durante la sessione estiva del mercato.
Invece ha potuto esordire in partite ufficiali solo nel gennaio 2008, contro il Napoli, contribuendo con un gol ad "espugnare" San Siro dopo cinque pareggi e due sconfitte. Consideranto le ultime due partite giocate a Milano la stagione precedente sono nove partite interne consecutive senza vittorie ... la più lunga serie negativa di tutta la storia rossonera nei campionati a girone unico.
La batteria di attaccanti all'avvio di un campionato che ci avrebbe relegati al quinto posto e alla Coppa Uefa, era composta da Gilardino, Inzaghi e Ronaldo.
La società ritenne che quei tre attaccanti sarebbero stati sufficienti ad affrontare la prima parte di stagione in attesa di poter schierare il Papero a partire da gennaio, ma non fece i conti con gli acciacchi di Ronaldo che esordì solo a fine novembre nell'unica partita disputata tra agosto e dicembre.
Dopo la diciassettesima giornata, ultima prima della sosta natalizia, il Milan occupa la 12° posizione con 18 punti, +4 sulla terz'ultima e -11 dalla quarta, ma con tre partite da recuperare a causa della trasferta giapponese per il mondiale per club (partite nelle quali, però, mettiamo insieme solo 4 punti).
Probabilmente i due punti mancanti a fine campionato per l'accesso alla Champions li perdiamo nei quattro mesi giocati con i soli Gilardino e Inzaghi in attacco.
Totale in campionato per Pato: 18 presenze (1277') e 9 reti (una ogni 142'), più le due presenze contro l'Arsenal negli ottavi di Champions League.
Quelli di Pato sono sicuramente numeri positivi per la media realizzativa, ma il risultato di squadra si rifletterà negativamente sulla stagione successiva per le minori entrate causate dalla mancata partecipazione alla Champions 2008/09.
Anche la seconda stagione di Pato si può considerare, in un certo senso, una mezza stagione ... ma questa volta per ragioni tecniche.
Ancelotti, infatti, lo fa partire spesso dalla panchina. Il Papero deve attendere la 9° giornata per disputare gli interi 90'.
Al 16 novembre, dopo la 12° giornata, Pato ha dodici presenze per 569' (media di 48' a partita con sei panchine di partenza e cinque sostituzioni) e due gol ... un avvio di stagione al rallentatore.
Nelle successive cinque partite, che portano alla pausa natalizia, parte sempre titolare ma viene sostituito tre volte aggiungendo altri 356' e quattro reti, e dando segnali di risveglio in relazione alla media realizzativa.
Tra gennaio e metà aprile 2009, il Papero salta solo una partita su quattordici partendo sempre tra i titolari e giocandone nove intere con un bottino di otto reti.
Brutto il suo finale di campionato, complice la fioritura primaverile di Inzaghi. Nelle ultime sette giornate Pato gioca sei gare, tre volte partendo dalla panchina e altrettante venendo sostituito, e sommando altri 238' e un gol.
Totale in campionato: 31 presenze (2279') e 16 reti (una ogni 142'), media realizzativa ottima e identica a quella ottenuta l'anno precedente.
Inoltre vanno aggiunte sei presenze (su otto, 298') in Coppa Uefa con tre realizzazioni.
La stagione appena conclusa ha dovuto registrare il limitato contributo di Pato nella seconda parte per ricorrenti e recidivi problemi muscolari.
Sorprendente, però, la media realizzativa.
Nelle 22 partite di campionato giocate dal Milan nel 2010, Pato ha totalizzato solo 7 presenze (506') ma "condite" da ben 5 gol.
Tra agosto e dicembre 2009, nelle prime sedici giornate, Pato è stato sempre presente (1296') e ha segnato 7 reti, con una media di un gol ogni 185'.
Totale in campionato: 23 presenze (1802') e 12 reti (una ogni 150'), mentre in Champions League salta "solo" la trasferta di Manchester totalizzando 7 presenze intere (630') e 2 reti.
Questi numeri, oltre alla visione delle sue partite, danno la sensazione che le potenzialità di Pato siano notevolissime, e che se il giovane brasiliano trovasse continuità e una certa maturità potrebbe raggiungere altissimi livelli di rendimento con grandi benefici per la squadra e grandi soddisfazioni personali per sè stesso.
E', però, certo, che Pato debba cominciare ad assumersi delle responsabilità e a mettere in campo personalità e atteggiamenti da leader ... alla dirigenza, invece, spetta il compito di rendere competitiva la squadra per evitare pericolosi "maldipancia" ai giocatori più forti e rappresentativi.
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1 commenti:
Ti faccio i complimenti, Basty x il pezzo su Pato, molto interessante ed esauriente,magari potesse leggerlo LUI, e metterli in campo,personalmente credo,manchi di concretezza,come Sheva o Kaka.Carmen
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