Cosa resterà

La stagione si chiude con lo scudetto che va, ancora una volta, sulle maglie dell'Inter.
Diciamolo francamente (onestamente no, non possiamo dirlo perchè non possediamo il loro copyright), lo hanno meritato.
Meritato sul campo perchè indubbiamente superiori a tutte le altre squadre del nostro massimo campionato.
Fuori dal campo... beh, lì come al solito, meriterebbero la radiazione da qualsiasi attività dove compare la parola sport.
"se lo vince l'Inter è qualcosa di bello, giusto e gloriso"
"se vincono altri... c'è sicuramente sotto qualcosa che li ha danneggiati"
Dal lor presidente al loro allenatore (grande motivatore e tecnico ma piccolissimo uomo) solo insulti e sospetti sulla regolarità delle manifestazioni cui stanno partecipando sino a che non le vincono.
Hanno tutto per diventare una "big d'Europa"... gli manca la cosa più importante, il saper vincere ed il saper perdere... e questo stile, purtroppo per Moratti, non lo si compra a suon di milioni

Ma guardiamo in casa nostra...
Cosa resterà?
Resterà la bella sorpresa di un campionato che doveva vederci arrancare per un posto in Europa League e che, invece, ci ha visti protagonisti fino all'ultimo mese e mezzo.
Le previsoni di inizio stagione, con le partenze di Ancelotti (sostituito da uno "yes man"), l'addio al calcio di Maldini (insostituibile a prescindere) e la cessione di Kakà (indiscusso fuoriclasse), la pressochè inesistente campagna di rafforzamento estiva, davano il Milan :
per i più ottimisti, in grado di lottare per il quarto posto utile Champions
per i realisti, una qualificazione Europa League
per i pessimisti, la sudata permanenza in serie A
Il risultato finale è andato fuori da ogni previsione.
Già l'accesso diretto in Champions è un risultato, per questa rosa, apprezzabilissimo, se poi ci mettiamo il rammarico di aver perso Nesta e Pato nel momento in cui potevamo prendere il comando della classifica...
Una stagione da tenerci stretta per l'impegno e la serietà del gruppo.

Per le cose in "esterno campo" ci resterà:
- la incomprensibile assenza del tifoso rossonero a San Siro addotta al fatto che una Società come questa non merita l'abbonamento.
Ma da quando il tifoso Milanista si abbona per la Società ?
Il vero Casciavìt non si è sempre abbonato per la Maglia ?
Il Milanista, non è sempre andato fiero del fatto che "noi in Milan-Cavese avevamo lo stadio pieno, -loro- non avrebbero avuto più di tremila spettatori" ?
...crediamo dipenda dal cambio generazionale; la generazione di Milan-Cavese ha lasciato il posto a quella di Van Basten e solo così, si può capire l'atteggiamento del Milanista che lascia in trasferta la propria squadra anche quando gioca a San Siro.
- La goffa (?) comunicazione e la sensazione del "navighiamo a vista" della Società
Dalla frase di Galliani "ma quale Madrid, sono a Forte del Marmi" (mentre stava mettendo le firme per la cessione di Kakà), passando attraverso i "problemi dentali" di Cissokho, arrivando alle esternazioni presidenziali che tutto han fatto, meno che rendere sereno il clima intorno alla squadra... è decisamente una stagione da dimenticare
Sarà difficile, però, dimenticare.
Il silenzio che arriva da Arcore è ancor più inquietante di mille strampalate ed estemporanee dichiarazioni
- L'assenza di colui che ci ha fatto credere e vivere un sogno, permettendoci, a petto in fuori, di ripetere con orgoglio "Noi siamo il Milan!"
Al Milanista rimarrà la consapevolezza di aver vissuto una stagione... da solo.
In balia di voci, dichiarazioni, illazioni che, durante tutta la stagione, paventavano scenari inquietanti (amplificati dalla "magnificenza" neroazzurra), il Milanista si è sempre guardato attorno cercando una parola, una frase, un'affermazione del suo Presidente che, al di là del presente, gli avesse ridato la fiducia nel domani.
Ricordate la prima intervista di Berlusconi Presidente del Milan e quel "porteremo il Milan ad essere protagonista in Italia, in Europa e nel mondo"... lo prendemmo per pazzo (visto da dove venivamo) eppure...
Ecco, oggi, servirebbe QUEL Presidente che ci guarda negli occhi, ci parla al cuore e che ci rende quella fiducia che, grazie a lui, ci ha sempre fatto guardare gli altri, dall'alto in basso.
Questa stagione ci lascia un "non" Presidente... e fa male ammetterlo

Questa stagione ci lascia le immagini finali di Milan-Juventus in uno stadio pieno (finalmente) di commozione, riconoscenza e valori rossoneri.
E' stato l'atto finale di una stagione agro/dolce.
Ma da quel clima se, ad Arcore, qualcuno si ri-innamora del suo Milan, può nascere un futuro che sa tanto di glorioso passato

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh troppo comodo criticare adesso una società che per anni ci ha fatto vincere e godere e andar fieri di essere milanisti, solo per un momento di crisi siete tutti pronti a criticare. Voglio vedere poi che scriverete quando si tornerà a vincere, salirete sul carro dei vincitori come sempre, bravi, bravi.

Dario

Anonimo ha detto...

Ciao Dario,
non so se leggere questo tuo commento come battuta o provocazione.
Dico questo, pur rispettando la tua opinione, perchè se tu avessi "letto bene" o se tu conoscessi il nostro pensiero sul Presidente (dando un'occhiata anche al sito), non arriveresti ad accusarci di contestazioni irriconoscenti.
Milan Day (e siamo stai chiari in altre sedi) non salirà mai sul carro di "spendi o vendi", non dimenticherà mai quello fatto per il Milan da Silvio Berlusconi, non aderirà mai a petizioni "contro" ma, consenticelo, non può non notare la "lontananza" attuale del Presidente dal Milan.
Detto questo...
VOGLIAMO CHE BERLUSCONI RITORNI
non che se ne vada
Scusandoci con te se non siamo stati chiari e sperando di non aver perso tempo a rispondere ad un allegro "provocatore"
ti auguriamo una buona giornata

 
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