ESCLUSIVA MD

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il nostro Gianpiero Sabato ha parlato, con Francesco Letizia, del Milan attuale ma, soprattutto, del Milan che verrà.
In una intervista esclusiva, il giornalista di SportItalia, ci spiega quali saranno le scelte sulla rosa attuale alla fine della stagione e sulle manovre del prossimo mercato del Milan.

"...Una campagna misurata, che non vuol dire "spilorcia": il grande acquisto verrà fatto, dalla Germania, ma poi si proverà a rinforzarsi con movimenti di contorno. Importante sarà capire quanto Galliani riuscirà a..."

L'intera intervista  QUI
Buona lettura

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Il miracolo di Leo

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Scrivo stuzzicato dal "facciamo il punto" di Max Rc di questa settimana ( che vi invito a leggere, basta cliccare  QUI ).

La questione sollevata è molto interessante: come valutare, fin qui ovviamente, la prima stagione da allenatore di Leonardo?

La disamina critica di Max è largamente condivisibile, almeno per ciò che riguarda la gestione delle grandi partite, e l'approccio troppo dogmatico al calcio. Appoggio meno, devo dire, la parte riguardante Flamini.

Come possa questo giocatore entusiasmare alcuni addetti ai lavori, in primis Buffa e soprattutto Ghisi, per me rimane un mistero. Raramente ho visto in vita mia un giocatore con così poco autocontrollo, un giocatore che rimedia un giallo a partita e che non prende rossi a valanga solo perchè gioca in una grande squadra. Alcuni dei suoi interventi tra l'altro non sono frutto solo di eccessiva foga, ma proprio di cattiveria; non è raro vedergli alzare il piede all'ultimo secondo col deliberato scopo di far male, di "segnare il territorio". Questo farà sorridere gli ammiratori del "fight club", ma allora piantiamola con le ipocrisie sui Montero, i Materazzi e i Felipe Melo, alcuni dei massimi esponenti della stirpe a cui appartiene Flamini. Non è che i fabbri degli altri quando giocano da noi diventano simpatici agonisti: sempre di stronca-carriere si tratta.
Dice "però quanto corre...". Si, ma allora candidiamo i gemelli Filippini al pallone d'oro. Tira bene, dicono, ma ha fatto un gol in 65 presenze con la nostra maglia. Se lui tira bene, Gerrard e Lampard cosa fanno?
E' un buon centrocampista Mathieu, discretamente completo, ma del tutto inaffidabile e privo di vette di eccellenza: farebbe panchina fissa in tutte le grandi squadre inglesi e spagnole.

Tornando a Leo, comunque, io sono d'accordo con Max quando dice che il valore oggettivo di questa rosa non è basso come si dice, e d'altronde a settembre avevo scritto che questa squadra era da terzo posto in campionato e poteva battere il Real in Champions, quindi figuriamoci se ritengo il nostro secondo posto attuale (frutto del crollo della Juve) un evento fuori dal mondo.

Il punto però, a mio giudizio, è un altro: non possiamo dimenticare qual è il terreno di coltura in cui è nata questa stagione.

A giugno, fra mille bugie presidenziali, telefonate mai fatte e fiumi di lacrime, Kakà viene impacchettato e spedito fra le braccia di Florentino Perez. La sua presentazione al Bernabeu è una coltellata per tutti i milanisti.

Intanto, Maldini lascia il calcio in una desolante conferenza stampa a San Siro, abbandonato dai dirigenti rossoneri, nella quale Paolo sentenzia che per questo Milan senza Kakà vincere la Champions è pura utopia.

I soldi saranno reinvestiti, si dice, e si parte subito con i 15 mln per il promettentissimo terzino Cissokho. A quel punto, lo scandaloso retro-front: scartato alle visite mediche per motivi odontoiatrici, mentre però anche i canali di informazione vicini alla società fanno filtrare che è tutta una balla, e che semplicemente Berlusconi ha stoppato tutto per risparmiare.

Come dimenticare poi la mitica pantomima davanti a un seggio, quando Silvio e un vecchietto si esibiscono in uno splendido duetto sputtanando Andrea Pirlo in piazza (Andrea Pirlo, colonna portante del Milan di Manchester e Atene, mica Ricardo Oliveira).

Nel frattempo sui giornali fioccano le interviste agli esponenti della famiglia Berlusconi, i quali uno dopo l'altro fanno capire che del Milan ormai importa giusto a Galliani. Contestualmente, si fanno sempre più insistenti le voci di una società in vendita, e veniamo sballottati un giorno dall'emiro, un giorno dal cioccolataio e un giorno dall'albanese che non parla.

Dice un acquisto lo faremo, Dio santo. Da San Paolo fanno sapere che per Hernanes le nostre casse di banane non sono ben accette, Dzeko dopo una estenuante telenovela decide di non forzare troppo la mano e resta dove sta, O Fabuloso costa troppo, si ripiega su Huntelaar, annunciato da Berlusconi in un vertice a Milanello come "il bomber che serviva", quando solo pochi giorni dopo dice "Huntelaar? Non lo conosco". Non contento, alla prima uscita stagionale a Varese parla di Zigone, Pirli, Ziidorvs e Borrelli come i nuovi punti di forza del post-Kakà, mentre Dinho fa promesse arrampicato sui tavolini.

La società per racimolare una manciata di euro in più, espone la squadra ad una tournée estiva assolutamente folle, costringendoci alla più umiliante serie di amichevoli estive della storia rossonera. E, dulcis in fundo, alla seconda giornata l'Inter ci stritola nel derby.

Non ricordo un'estate altrettanto sconvolgente e traumatica per una squadra di calcio e i suoi tifosi. Ce ne era abbastanza per stendere chiunque. Un Lippi, per esempio, si sarebbe probabilmente dimesso già ad agosto, quando la società non sapeva più dove sbattere la testa per vendere Oddo, visto che senza la sua cessione non intendeva acquistare nessun altro terzino.

La squadra, anche se ancora intrisa del suo vecchio valore, era col morale sotto i tacchi, e i tifosi disertavano lo stadio.

E' lì che sta il miracolo di Leonardo: non nell'aver condotto al secondo/terzo posto una squadra da secondo/terzo posto. Ma nell'aver disinnescato una stagione che era una bomba pronta a far implodere il Milan dal suo interno.

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Milan, pondera ... l'insostenibile assenza del Papero ...

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La tegola del nuovo stop di Alexandre Pato è un duro colpo da sopportare.
L'aspetto che emerge da questi ultimi tre mesi scarsi, è la difficoltà che incontra la squadra in fase realizzativa in mancanza di un attaccante come Pato. La carenza nell'organico del Milan di un giocatore con quelle caratteristiche si sta rivelando un problema difficilmente risolvibile, e che il problema di non avere un'alternativa a Pato esistesse non lo scopriamo certo oggi; è stato oggetto di discussione sia durante il mercato estivo sia nella sessione invernale.
In assenza del Papero è stato utilizzato Beckham contro Genoa, Juventus e Siena con risultati ottimi (12 gol) ma in qualche modo fuorvianti, perchè ottenuti rispettivamente grazie all'atteggiamento tattico spregiudicato adottato dal Genoa, in virtù dei tre gol segnati alla Juventus su calcio d'angolo e a causa dell'espulsione di Curci dopo dieci minuti (con annesso rigore) con il Siena.
Ma dopo i nodi sono venuti al pettine: nel derby, con il Livorno e a Bologna facciamo un solo gol schierando ancora Beckham nelle prime due partite e Mancini nella terza.
Poi rientra Pato e in cinque partite (Udinese, Man Utd, Bari, Fiorentina e Atalanta) il Milan realizza dodici reti comprese le cinque di Patinho che, però, si rifà male a Bergamo e salta le ultime quattro (Roma, Man Utd, Chievo e Napoli) nelle quali la squadra segna solamente due reti pur utilizzando un attaccante come Huntelaar nelle prime due (0 gol) e ancora Beckham con il Chievo e Mancini domenica scorsa.
Il dato che emerge è poco rassicurante: tre sole reti, sempre a San Siro, nelle ultime sette partite senza il brasiliano ... Ambrosini con il Livorno, Seedorf con il Chievo e Pippo con il Napoli; mentre nelle quattro trasferte neanche un gol.
Questa sera a Parma siamo chiamati ad invertire la tendenza, a cambiare marcia, cercando di sopperire in qualche modo a queste oggettive difficoltà. Con la speranza di non dover rimpiangere tra un paio di mesi quanto avremmo dovuto e, forse, potuto fare al momento di allestire la rosa da affidare a Leonardo.

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vincere... PERDENDO!

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Si dice che chi vince ha sempre ragione... niente di più semplicistico e falso!
Si può scegliere di COME vincere (o perdere) ed essere coerenti con la scelta fatta, se si ha a cuore la propria onestà intellettuale.
Quello che NON si può certamente fare è essere "disonesti" intellettualmente.
Ci si può "attaccare agli arbitri" per giustificare una sconfitta ma, allo stesso tempo, si deve avere la forza morale di riconoscere "l'aiuto" che inevitabilmente ci viene in soccorso.
Oppure
non si RICORRE MAI agli errori arbitrali per giustificare una sconfitta e, giustamente, si giudica una vittoria al di là di un errore arbitrale che ci ha favorito
Ci sarebbe poi da chiedersi come mai i media giudicano gli stessi errori arbitrali, dando un peso diverso all'accaduto, a seconda della maglia interessata.

Voglio riportarvi un articolo di Franco Ordine apparso su IL GIORNALE dopo la mega-vittoria dell' "INTERISSIMA" che ha scatenato il quotidiano sportivo più importante d'Italia con pagine e pagine di "glorioso racconto dell'impresa" e con mega poster degli "eroi"

Il Chelsea esce senza dire una parola sui rigori:
qualcuno in Italia arrossisce?
Dirigenti e tecnici che alzano polveroni sui presunti torti arbitrali dovrebbero specchiarsi nel perfetto fair-play del Chelsea e di Ancelotti. Neanche una parola sui rigori negati all'andata e ritorno ma parole sincere dedicate al valore del rivale e all'impresa realizzata dall'Inter
Ci sono molte chiave di lettura dell'impresa storica realizzata dall'Inter di Mourinho a Stamford Bridge, martedì notte. La celebrazione del talento del portoghese è una, forse la più importante. L'effetto Balotelli sul resto della truppa la seconda e la terza è invece incarnata dal volto malinconico di Ancelotti, preso di mira dai critici inglesi e messo già alla gogna.
Qui vogliamo parlare di altro e raffrontare la bolgia del campionato italiano con il garbo e la misura delle dichiarazioni del Chelsea seguite alle due sfide, di andata e ritorno, scandite da altrettanti errori marchiani. Sia lo spagnolo Meijuto Gonzales che il tedesco Stuart hanno infatti ignorato falli vistosi in area di rigore ai danni dei Blues: a San Siro di Samuel su Kalou, a Londra la trattenuta stile rugby di Thiago Motta su Ivanovic. Rigori? Zero.
Bene: fosse accaduto dalle nostre parti, si sarebbero sprecati i pianti, gli strilli e i rimpianti, le censure aspre all'arbitro e anche le polemiche. É accaduto in Champions e non si è sentita una sola parola forte volare negli spogliatoi nè da parte di Ancelotti nè tanto meno da qualche dirigente inglese a nome del club, uscito anche l'anno scorso dalla finale all'ultimo minuto della semifinale col Barcellona.
Chissà se questo comportamento può diventare d'insegnamento per il calcio italiano. Temiamo di no, purtroppo. E non solo perchè al contrario dell'Uefa, nel nostro regolamento domestico non ci sono provvedimenti che sconsigliano agli addetti ai lavori feroci discussioni sull'operato dell'arbitro. Ma è la mentalità che è diversa. Ancelotti e i Blues hanno dato atto all'Inter di aver meritato la qualificazione e anzi l'hanno pronosticata come sicura finalista dell'attuale edizione. Così, alla fine, su un risultato possiamo sperare. Non che cambino le abitudini di casa nostra ma che almeno qualcuno, dalle parti di Appiano Gentile o di Napoli, possa arrossire constatando la differenza di comportamento e di stile

Parlare di "stile Inter" è come sparare sulla croce rossa
Parlare di terzietà da parte del quotidiano sportivo più venduto in Italia... pure
Nel nostro piccolo, abbiamo solo voluto dimostrarvi come si può, anche perdendo, uscire vincitori con se stessi e con quei (ahimè) pochi che ancora credono nei valori dello sport e del giornalismo

Carlo Ancelotti, al di là delle splendide vittorie che ci ha regalato, noi Milanisti, lo abbiamo sempre apprezzato anche e sopratutto per questo.
Era ED E' una persona perbene
che ha perso una partia ma, grazie a Dio,
NON LA FACCIA

Mi piace chiudere questo pezzo citando il finale di un Scripta Manent del nostro MaxRC dedicato a colui che sarà sempre orgogliosamente il NOSTRO allenatore :
"Carlo ci ha dato tanto, è stato bello essere rappresentati per tanti anni da una persona come lui, dalla sua semplicità e dalla sua ironia mai offensiva e sempre bonaria.
La sua umanità è insostituibile, non esistono vittorie paragonabili ad essa.
Ma è inevitabile che, anche inconsciamente, senza quel sorriso pulito e quel sopracciglio che si inarca, i tifosi del Milan si sentiranno un po’ più soli
"

[...]

un onore... GRATIFICANTE!

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Come sapete, siamo sempre alla ricerca di nuovi spunti d'interesse sulla vita del nostro amato Milan.
Il successo (per certi versi inaspettato) che stiamo ricevendo su Facebook, come vi abbiamo detto, ci sprona a darvi sempre il meglio di quello che siamo capaci di fare.
I continui successi con opinionisti TV, giornalisti e giovani promesse del calcio RossoNero, ci danno il "coraggio" per tentare di arricchire le nostre rubriche sul sito ufficiale, con testimonianze dirette.
Siamo in costante lavoro in tal senso e, qualche giorno fa...
"Ciao Massimo , sono Tato Sabadini.
Mio figlio Enrico (che sinceramente capisce più di me tutte queste cose al pc me lo devo imparare) mi ha fatto leggere le tue bellissime parole e ne sono rimasto colpito, mi sono sentito in dovere di risponderti personalmente!
 Ti ringrazio veramente per la la disponibilità dimostrata, per me è un piacere poter , tramite mio figlio , collaborare e dimostrare la mia vicinanza a tutti i tifosi milanisti che ricordano i periodi d'oro della nostra squadra.

...omissis
 Mio figlio mi ha detto anche che state preparando un intervista, quando è pronta ...omissis
Sarebbe anche il primo passo per far crescere insieme i nostri siti internet.
 Che dire! per qualsiasi cosa sono a disposizione!
 Un abbraccio!
 Tato
"
 Il nostro Gianpiero Sabato (con la preziosa collaborazione di Gabriella Spica ed Enrico Sabadini) ha realizzato una edizione straordinaria di Terza Pagina...

FACENDO PARLARE
LA STORIA ROSSONERA

Cliccate QUI ed... emozionatevi !!!

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1000... GRAZIE!

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Non è passato neanche un mese (era il 23 Febbraio scorso) quando, su spinta di Gianpiero Sabato e Francesco de Napoli, Milan Day decise di aprire una propria pagina su Facebook.
Eravamo titubanti perchè, al di fuori delle nostre "mura", non avevamo mai provato a toccare con mano il consenso che ci veniva dimostrato con le visite a tutti i nostri canali.
I vari "SI" che ci venivano da personaggi televisivi vicini al Milan e da coloro che aderivano, dopo averci visitato, alle nostre richieste di collaborazione, ci dicevano che qualche cosa di buono stavamo facendo ma...
così è davvero commovente!
Milan Day ringrazia tutti coloro che, attraverso la loro sottoscrizione per divenire nostri fan, ci danno un riconoscimento gradito ed inaspettato.
Questo non è un traguardo, ma una partenza per fare ancora di più e meglio per tutti voi
SIETE FANTASTICI
e con l'impegno di fornirvi sempre più un prodotto migliore, vogliamo dirvi ancora una volta
GRAZIE !!!

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MD risponde Inter Nos(tra)

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(ndr) la "nostra Inter" (non l'abbiamo chiamata così per caso, ma per la sua storia e per il suo modo di porsi nei nostri confronti) continua nelle offese e negli attacchi inqualificabili ed ingiustificabili a tutto ciò che fa, si avvicina o appartiene al nostro "mondo". Come CdA di questo network abbiamo deciso di non frequentare quelle pagine per non correre il rischio di esser costretti a denunce.
Ciò non vieta a nessuno la libertà di certe letture e di rispondere, attraverso i nostri mezzi, alle farneticanti provocazioni di chi, nella vita, non trova di meglio che "guardare fuori" anzichè costruire con le sue mani.
Nel nostro Network non troverete link, nome o indirizzo di quella pagina, semplicemente perchè, come fatto in passato, ad un nostro "in bocca al lupo" al momento della loro nascita, siamo stati ripagati sempre e solamente con insulti.
Il nostro amico (e a breve componete C.d.A.) Max Basten, si sente in dovere di rispondere ad un loro "pezzo" e noi non facciamo altro che pubblicarlo dopo questa doverosa premessa per chi (grazie a Dio, tanti e sempre più) ci onorano delle loro visite e, non conoscendo la nostra storia, potrebbero chiedersi di cosa stiamo parlando.

Ciao Giancarlo
Per prima cosa voglio ricambiare i saluti a Fabio, persona con la quale ho avuto un ottimo rapporto sul forum e che considero un amico anche se solo virtuale.

Sono sinceramente dispiaciuto per quanto accaduto.
Vorrei tranquillizzarti sul fatto che il provvedimento disciplinare preso nei confronti di Fabio (sospensione) è stato reso noto alla comunità. 

Immediatamente dopo la sospensione, lo stesso Fabio ha cancellato il proprio account su ForumFree e la sospensione si è trasformata automaticamente in qualcosa di diverso.
Anche sull’ “affaire mail” Ti voglio rassicurare. 

La questione fu posta a caldo, ma già allora sia Tu che io sapevamo bene quale fosse la risposta. 
Ti assicuro che NON sono in trepidante attesa di ricevere un messaggio di risposta, ma capisco che per Te è uno spunto gustoso da riproporre di tanto in tanto.
Per risponderti sull’ultima questione nella quale mi tiri in ballo, voglio rassicurarti anche in questo caso … non ho bisogno di nascondermi, si può essere lettori fissi anche non essendo “Lettori Fissi”, forse è solo una questione di opportunità “istituzionale”.

A parte un paio di commenti che ho postato questa estate sul vostro blog, non abbiamo mai avuto occasione di dialogare e non ci conosciamo.
Sono un tipo pacifico e non mi piace partecipare a faide o risse “virtuali”, apprezzo molto di più il confronto, anche aspro, ma sempre nel reciproco rispetto.
Pur ponendo i contenuti in primo piano nell’ambito di un contraddittorio, devo confessare che anche la “forma” ha una sua importanza nella mia personale classifica … sarà anche una mia debolezza, e non ho nessuna difficoltà nell’ammetterla.
A questo proposito vorrei precisare che sono spesso d’accordo con quello che leggo sul vostro blog, e che le stesse opinioni si possono leggere nel nostro forum, quello che non condivido è lo stile.
Se devo esprimere una valutazione su una persona (non un giudizio, cerco di non giudicare mai nessuno), provo ad immaginare se sarei in grado di sostenere le mie tesi avendo fisicamente di fronte la persona in questione.
Sono sicuro che se dovessi dire a Oddo o a Zambrotta che non li ritengo più in grado di essere titolari nel Milan per tutta una serie di motivi (esponendomi ed accettando il rischio di essere smentito), o se dovessi dire a Galliani che a mio parere la sua strategia sul mercato in questi ultimi anni è stata deficitaria, o se avessi la possibilità di comunicare a Berlusconi che sul caso Kakà mi sono sentito preso in giro, non avrei nessun problema.
Ma se dicessi di persona a Kaladze che è una Kapra Kakaminkia o ad Ancelotti che è un maiale ci sarebbero pochi dubbi sul fatto che il mio obiettivo sarebbe buttarla in rissa e non avere un confronto civile.
Ad ogni modo sono certo che Tu lo faresti anche di persona e non solo sulle pagine di un blog.

Un’ultima cosa, vedo, e leggo, che uno dei tuoi cavalli di battaglia è il confronto tra i due blog; il vostro denso di post e commenti e il nostro “morente”.
Vorrei solo sottolineare che i due soggetti sono strutturati in maniera molto diversa.
Il blog del Day è parte di una costruzione più ampia che comprende un sito nel quale vengono quotidianamente pubblicati contenuti che siete liberi di apprezzare o meno, ma esistono.
Se tutto ciò che viene pubblicato sul sito e sul blog fosse inserito in un'unica struttura, la produzione di contenuti apparirebbe diversa quantitativamente, è solo una differente impostazione.
Per quanto riguarda i commenti, sul vostro blog, a occhio e croce, il 95% sono delle solite 5/6 persone, cioè voi stessi.
Se volessimo metterci in competizione per numero di commenti, cosa che non ci stuzzica particolarmente, basterebbe un pizzico di impegno.

Con cordialità 

Max Basten

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un momento...

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Siamo inaspettatamente (?) ad un punto dall'Inter e, come è normale che sia in questi casi, ci giochiamo lo scudetto nelle restanti 10 giornate di campionato.
Detta così e parlando di Milan... dove è la novità?
Per chi non ha memoria, o peggio, per chi ha un'altra parte anatomica al posto della faccia, in effetti, è normale ma per chi (come chi vi scrive) ha dovuto sorbirsi lezioni sul calcio e di conduzioni "illuminate" di società... è una novità... e che novità!
Delle due l'una: o chi prevedeva, dall'alto della propria saccenza, un campionato da metà classifica per il Milan dichiara semplicemente "mi sono sbagliato", oppure si arrenda al fatto di non essere credibile da oggi in avanti.
Mi si può dire di tutto.
Mi si può dire che è l'Inter che sta letteralmente buttando via uno scudetto... ma mi si deve spiegare perchè è il Milan ad essere il primo ad (eventualmente) raccoglierlo
Mi si può dire che è un "miracolo" senza Kakà... ma mi si deve poi spiegare perchè, con Kakà, un'altra squadra non sta facendo nulla di più del mio Milan
Mi si può dire che "il vento arbitrale" ci sta aiutando... ma mi si deve dimostrare come, una squadra di vecchi come il Milan, può dar noia al "faro del calcio italiano" pur con tutti gli aiuti di questo mondo
Poi ci sarebbero altre considerazioni che mi piacerebbe, qualcuno, mi spiegasse:
- come è possibile che una squadra che vende Kakà, vede chiudere la carriera ad un certo Paolo Maldini e che da un allenatore pluridecorato e "navigato" passa ad un "apprendista" possa insidiare una squadra che in due sessioni di mercato si compra due squadre e che strapaga (lo stipendio di Mourinho è pari alla somma di tutti i suoi colleghi di serie A) il proprio celebrato mister?
- come è possibile che la Juventus, eletta regina "delle seconde" nel mercato estivo, sia oggi a 13 punti dal Milan?
- come è possibile che "villa arzilla" a 10 giornate dalla fine abbia ancora energie per essere l'unica a tener ancora aperto il discorso scudetto?
- come è possibile vedere l'affetto dei 5000 "eroi dell'Old Trafford" verso una squadra eliminata con un umiliante 4-0?
Ora...
va tutto bene, è tutto capibile (solo chi non fa previsioni non sbaglia) ed è persino giustificabile (viste le premesse estive) ma...
PER FAVORE
ONESTA' e DIGNITA'!
Comunque vada a finire questa stagione, il Milan, ha dato l'ennesima lezione a chi non crede in lui.
Il Milan, come Società e Squadra, ha dimostrato come, in umiltà, con cuore e coraggio, si può arrivare a togliersi soddisfazioni inimmaginabili
Per questi motivi invochiamo
- ONESTA': si abbia il coraggio di dire "mi sono sbagliato", "sono stato smentito", "avevo torto"
- DIGNITA': qualora dovesse accadere "l'impensabile" non salite sul famigerato carro dei vincitori... rimanete giù e... meditate

A tal proposito e per la prima volta mi tocca fare i complimenti alla "nostra Inter" dove, mi dicono, siano comparse queste righe nel post Milan-Chievo:
"S'è svegliato Fancazzo. Milan - Chievo 1 - 0"
e... (da non credere)
"Temo il goal risolutore di Seedorf"
COMPLIMENTI!
...non scherzo, di cuore!
...almeno voi, siete coerenti.
Da Milanista mi auguro con tutto il cuore che il vostro livore e veleno contro la nostra Squadra, con annessi tutti gli sciagurati scenari previsti, siano smentiti
...non per me o Milan Day ma per il MILAN che, in fondo,
E' LA SOLA COSA CHE CONTA
(almeno per noi)

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4 partite

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Adesso è ufficiale, Nesta sarà operato lunedì, e quindi si può ragionevolmente considerare chiusa la sua (strepitosa) stagione.

Per Bonera invece, il rientro è previsto fra 10/15 giorni, quindi verosimilmente per la trasferta di Cagliari.

In mezzo, 4 partite:

Milan-Chievo
Milan-Napoli
Parma-Milan (turno infrasettimanale)
Milan-Lazio

Tutta la nostra straordinaria emergenza che ci sta togliendo il sonno, si riduce in realtà a 4 partite.

Abbiamo a disposizione 3 centrali: l'immenso Thiago, Favalli e Kaladze.

Beppe solo l'anno scorso è stato titolare per quasi tutta la stagione, fornendo quasi sempre ottime prestazioni da centrale. Si integra benissimo con Thiago, amante dell'anticipo, grazie alla sua intelligenza tattica. Chiaramente non è un fulmine di guerra nè un colosso dal punto di vista fisico, ma per alcune partite è affidabile.

Kaladze deve essere assolutamente recuperato alla causa. Sarà disattento, sarà maldestro, quello che volete, ma contro attaccanti fisici con le caratteristiche di Denis (avversario della prossima settimana) occorre qualcuno in grado di andare a saltare con lui. E se Thiago dovrà prendere Quagliarella/Lavezzi, con che coraggio potremmo mettere Favalli su Denis?

L'ipotesi Albertazzi è suggestiva, ma chi segue la Primavera con costanza mi dice che ormai viene impiegato quasi sempre da terzino (al posto di De Vito), a causa della sua inaffidabilità in mezzo (palesata a dire il vero anche negli ultimi mondiali under 20). Piuttosto in caso di emergenza, anche per la panchina, potrebbe essere convocato Capitan Romagnoli, protagonista fin qui di un'ottima stagione con la squadra di Stroppa.

Una volta rientrato Daniele, sarà tutta un'altra musica. Ditemi quello che volete, ma sinceramente in Italia una coppia Bonera-Thiago Silva non è seconda a nessuno, e se la gioca alla pari con Lucio-Samuel (lo avete visto Lucio ieri sera?) e Burdisso-Juan.

4 partite di passione, da affrontare senza drammi, e con la consapevolezza che dalla settimana prossima, col rientro di Pato, risolveremo gran parte dei nostri problemi.



p.s. per una decina di giorni non ci leggeremo, sono in partenza per l'Egitto... a presto!

[...]

Giusto per chiarire...

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... la mia posizione (non vorrei che ci fossero dubbi) ogni giorno che passa senza che giungano notizie sul rinnovo del contratto al Gaucho, per me è un giorno positivo.
Voglio sottolineare che riconosco le capacità tecniche da fuoriclasse del Dinho (non sono mica cieco), ma nel calcio moderno sono necessarie anche altre caratteristiche.

La mia convinzione, magari sbagliata, è che rinnovare per 2/3 anni il contratto ad un giocatore (che questo mese compie 30 anni) così "ingombrante" e così condizionante dal punto di vista tattico sia il modo migliore per stoppare sul nascere il rinnovamento totale di cui necessita la squadra.

E' arrivato il momento di operare un taglio netto con il Milan del passato, il Milan dei trequartisti, il Milan degli artisti, il Milan dai ritmi compassati, il Milan delle individualità.
Bisogna dare una svolta a partire da un nuovo assetto tattico (il 4-4-2) assemblato con giocatori adatti al modulo. Non è un'infamia l'idea di un Milan pragmatico, un Milan atletico e giovane, un Milan che sviluppi alti ritmi di gioco, un Milan che esalti il collettivo invece che il singolo pur senza rinnegare la qualità degli interpreti.

Ho voglia di disintossicarmi dall'eccesso di classe diluendola e miscelandola, nelle giuste proporzioni, con qualità meno nobili ma altrettanto utili per essere competitivi nel calcio moderno.

E' chiaro che per realizzare un progetto di questa portata servono coraggio, idee chiare ma anche la volontà di investire. Le risorse finanziarie si possono trovare certamente operando sulla rosa e tagliando le spese su giocatori, e relativi ingaggi, non coerenti con un simile progetto, ma non basta, è necessario integrare le risorse reperite in questo modo con un adeguato (non folle) sforzo economico da parte della proprietà.

Max Basten

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Tutto Previsto?... Quasi!

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Che botta ragazzi!
Perdere ed uscire, soprattutto dopo il risultato dell'andata, ci stava ma così...
Eppure... non era forse già tutto previsto?
Non ci siamo detti, per mesi, che "questo" Milan non avrebbe superato il girone di qualificazione Champions ed avrebbe "galleggiato" in un anonimo centro classifica italiano ?
Quindi... perchè "oggi" meravigliarsi ?
Ce lo avevano detto, a noi incurabili ottimisti e tifosi a prescindere, che sarebbe finita così!
Ce lo avevano detto che senza Kakà non saremmo andati lontano
Quindi... tutto previsto!
Vero, come negare l'evidenza ?
Ma a noi che piace guardare sempre il bicchiere mezzo pieno ci teniamo stretti gli "imprevisti" e con loro continuiamo a credere!
Si perchè noi non siamo abituati (magari sarà sbagliato, sarà un difetto, ma tant'è) a salire o scendere dal carro a seconda dei risultati o dei nostri personali punti di vista.
Noi siamo abituati, anche nella sconfitta più cocente, a cercare un qualche cosa di positivo che ci spinga a dare il massimo sino a quando, la parola "fine", non è nero su bianco.
Ed allora vediamo quali sono questi "imprevisti" ai quali ostinatamente ci attacchiamo per il bene del nostro Milan.
1) in Champions abbiamo fatto più di quello per il quale eravamo accreditati. 
Abbiamo raggiunto gli ottavi e siamo andati a vincere in quel di Madrid dove (beati loro che hanno un presidente che "caccia i soldi") si è accasato in cerca di gloria il "nostro" Riccardino Kakà.
Se poi vogliamo dare un'occhiata in casa d'altri... non è che con quella vagonata di milioni spesi nell'ultimo mercato, il "grande" Florentino Perez, abbia fatto più strada di "braccino Berlusconi"
ma questi, sono affari loro e... di Kakà
2) in Campionato, non solo non "galleggiamo" a metà classifica ma, se soltanto guardiamo alle prossime due giornate, ci vengono "pruriti" inimmaginabili solo qualche mese fa.
Questi ragazzi ci hanno dimostrato quanto tengono alla nostra Maglia perchè era facile, con l'ambiente che li circondava, nascondersi dietro l'alibi "tanto, se non frega niente a nessuno..."
Invece no !
Domenica dopo domenica, nell'indifferenza ostile della gran massa dei propri tifosi, ci hanno riportato a "veder le stelle".
Ma dopo calciopoli, a Marzo, quando era mai successo di essere ancora in corsa per qualche cosa di importante ?
Nell'anno più disgraziato della storia rossonera, siamo a quattro punti da una capolista che deve affrontare due trasferte insidiosissime con in mezzo una gara secca di Champions
Non vale la pena lasciar perdere le beghe personali e correre a stringersi attorno a dei ragazzi che stanno regalandoci un sogno ?
3) altro imprevisto, il più piacevole.
Dite la verità, per come siamo abituati a vivere il calcio in Italia, che effetto vi ha fatto sentire i tifosi rossoneri all'Old Trafford che, sul 4-0 per il Manchester, cantavano "forza lotta vincerai non ti lasceremo mai" ?
Quale messaggio pensate ne abbia tratto la squadra?

Ognuno è libero di pensarla come crede ma concedete anche a noi, malati di Milan, di cogliere questi "imprevisti" come l'estremo atto di fede nel credere nell'impossibile (che ci avevate detto)
E se andrà come tutti ci auguriamo... tranquilli, noi non siamo abituati a guardare in casa d'altri e giudicare stando alla finestra arrogandoci il diritto di essere il "verbo".
Gioiremo come un qualsiasi buon Milanista dovrebbe fare e saremo contenti anche di vedere, chi non credeva, in strada col bandierone
Se invece non andrà... beh, ci sarà sempre chi, di noi milanisti, gioirà nel dire "lo avevamo detto"

Un grazie di cuore
(c'era anche un pezzo di Milan Day)
agli stupendi tifosi dell'Old Trafford
anche soltanto per i vostri cuori
varrebbe la pena...

[...]

ESCLUSIVA MD

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Roma-Milan dalla delusione per la mancata (e meritata) vittoria alla soddisfazione per la immutata distanza dalla vetta alla quale nessuno più credeva.
Il nostro Gianpiero Sabato ne ha parlato, in esclusiva Milan Day, con Cristiano Ruiu dando uno sguardo anche alla trasferta di Manchester
"Il tifoso del Milan deve essere orgoglioso di questa squadra, di come si comporta dentro e fuori dal campo e dei suoi dirigenti che nella scorsa difficile estate ha criticato in modo davvero eccessivo e irriconoscente.
Io lo vado dicendo da mesi, fin da quest'estate.
Comunque vada dobbiamo essere orgogliosi di essere Milanisti.
Detto questo credo che
..."

Potete leggere QUI l'intera intervista in esclusiva

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Errata corrige

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"L'Inter ci sta sopra di 6 punti (do per certa la vittoria col Genoa, troppo scarso in difesa per salvare le penne a San Siro)."

Gufata riuscita.

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La rincorsa che non c'è

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Il Milan esce dall'Olimpico di Roma forte di una grandissima prestazione, che ha però fruttato solo un pari e patta. Il dibattito è aperto: punto guadagnato oppure occasione sprecata? Io mi iscrivo al primo partito.

Non si può non ricordare da dove veniamo. Ma non per uno sterile esercizio retorico, o ancor peggio per rinfacciare qualcosa a qualcuno. Quando si dice che siamo gli stessi che ad agosto erano considerati da buttare, lo si fa per non smarrire la bussola.

Non siamo stati costruiti per insidiare l'Inter dei miliardi, ma per fare una dignitosa stagione di transizione (Piersilvio Berlusconi dixit in estate). Adesso siamo secondi a +3 sulla terza e con scontro diretto a favore? Tanto meglio. Ma non per questo si può rimpiangere nulla. E' come se il Cagliari recriminasse perchè non è quarto, invece di godere per la sua stagione al di sopra delle aspettative.

Lo scudetto?

A mio modo di vedere è un discorso che si è chiuso il pomeriggio di Milan-Livorno 1-1. Spero di essere smentito, visto anche l'ottimismo di Buffa in tal senso, ma la vedo un pò così.

Il calendario, contrariamente a quanto sento dire in giro, ci è sfavorevole.

L'Inter ci sta sopra di 6 punti (do per certa la vittoria col Genoa, troppo scarso in difesa per salvare le penne a San Siro).

Nelle restanti 11 giornate, ci sono 4 incroci pericolosi per i nerazzurri:

- Palermo-Inter ......... alla 29esima
- Roma-Inter ............ alla 31esima
- Fiorentina-Inter ..... alla 33esima
- Inter-Juventus ....... alla 34esima

In un mese, dal 20 marzo al 18 aprile, l'Inter ha tutte le gare teoricamente più dure. Le altre invece, soprattutto le ultime 4 (Atalanta-Lazio-Chievo-Siena), sono per loro una vera e propria passeggiata di salute.

Per noi, invece, gli scogli più duri sono in fondo:

- Palermo-Milan ........ alla 35esima
- Genoa-Milan ........... alla 37esima
- Milan-Juve .............. alla 38esima, e ultima, giornata

Inoltre, se per loro le altre sono più o meno tutte 3 punti matematici, per noi ci sono altre partite forse non a 5 stellette per difficoltà ma comunque mediamente più ostiche: vedi trasferta di Parma, trasferta in casa della Sampdoria, o partita in casa con la Fiorentina.

Insomma, razionalmente, per avere qualche speranza loro dovrebbero perdere terreno in tutte le partite più difficili, e noi dovremmo vincere sostanzialmente sempre. Un sogno, appunto.

Una sola variabile potrebbe far saltare il banco: la nostra eliminazione dalla Champions, con contemporaneo passaggi ai quarti degli Onestoni. Allora si che il gioco si potrebbe riaprire. Ma da qui ad augurarsi tutto questo, ce ne passa.

Adesso attenzione tutta su Manchester, dunque: sapendo però che anche un'eliminazione, paradossalmente, potrebbe alla lunga essere benedetta.

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Sempre più orgoglioso di non pagare il canone

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Da molti giorni ormai, già dopo Bari-Milan e soprattutto dopo la partita di Firenze, i media si sono scatenati per far passare i rossoneri come una banda di ladri, con un Adriano Galliani stile Boss Artiglio, il celebre arcinemico dell'Ispettore Gadget, che tutto controlla dall'alto.

Il "Manovratore del campionato", così è stato definito da un giornalista di Tele Lombardia, una sorta di grande vecchio che, non si sa bene come, dirige gli arbitri della serie A dalla scrivania di Via Turati.

Non abbiamo nessuna intenzione di star qui a ribadire i motivi per cui tale teoria sia ridicola, vogliamo solo arricchire questo teatrino con un'altra vergognosa pagina.

Quest'oggi, nelle ore di vigilia di Roma-Milan, la redazione di raisport ha ritenuto opportuno intervistare Julio Baptista, un pò l'uomo copertina visto il suo gol al Napoli e le recenti dichiarazioni di Galliani.

Fatto sta che la signora Francesca Sanipoli (che potete "ammirare" nella foto in alto), giornalista, lo ribadiamo, della RAI, televisione pubblica, il cui stipendio viene pagato anche dai tifosi del Milan, se ne esce con la domanda del secolo:

"Julio, come giocatore della Roma, temi di più il potere tecnico ed economico dell'Inter, o quello politico del Milan?"


Ora, vorremmo dire a questa vera e propria ultrà giallorossa (basta farsi un giro su google o su facebook per leggerne le passate "prodezze"): se lei proprio non può fare a meno di esercitare la sua professione in modo tanto squallido, almeno cerchi in mezzo alle sue lardellose gambine le palle che non ha, e dica esplicitamente che Galliani è il nuovo Moggi. Portando ovviamente tutte le prove di cotanto teorema.

Rifugiarsi dietro espressioni come "potere politico", che Julio Baptista dovrebbe secondo lei "temere" (dunque potere politico che si esercita concretamente sul campo di gioco), oltre che come vergognosa, la qualifica anche come vigliacca. Complimenti vivissimi.

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A Roma senza paura

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Messa ormai alle spalle questa tornata di amichevoli fra Nazionali, quanto mai insipida, la luce dei riflettori torna sull'Olimpico di Roma, e il nodo che deve sciogliere Leonardo è sostanzialmente uno: chi al posto di Pato?

La logica imporrebbe l'utilizzo di Mancini. Non tanto per la scaramanzia legata alla legge del gol dell'ex, anche se il nostro Direttore, fatalista com'è, si aggrapperebbe anche a quello: persino la presenza delle onoranze funebri, avvistate nei pressi di Trigoria, per lui sono dei segni (vedi Milanello Oggi di mercoledì 3 marzo). La questione è puramente tecnica, essendo Amantino l'unico attaccante esterno oggi in rosa.

Ciò che però mi lascia perplesso, non è tanto la sua presenza, quanto la collocazione.

Nel 4-3-3 classico che giochiamo da quando si è fatto male Seedorf, un assetto con Ronaldinho a sinistra, Mancini a destra, e Borriello in mezzo, a mio avviso mortifica le velleità offensive della nostra squadra, e ci condanna ad una partita di stenti, aggrappata all'episodio (vedi Juve-Milan, pur finita in gloria).

Le ali brasiliane in questione, sono molto più predisposte all'assist che al gol. Mancini non ha realizzato una-rete-una in campionato da quando ha lasciato la Roma, mentre per quanto riguarda Ronaldinho, è vero che fanno fede i tanti gol realizzati in questi 2010 (col contributo dei rigori, va detto), ma ciò che lascia veramente perplessi è la quantità di volte in cui arriva al tiro verso la porta. Non è raro che giochi 90' illuminando il gioco, ma senza mai tirare nello specchio.

Senza Seedorf, che come ci eravamo detti prima di Milan-Manchester, è l'unico che ci assicura pericolosità per le vie centrali, quel tridente ci costringerebbe sostanzialmente a catapultare valaghe di palle lunghe nell'area giallorossa, con Borriello asfissiato da Burdisso e Juan così come lo è stato nell'ultimo derby da Lucio e Samuel.

Proprio quel derby, e magari anche la partita di Bologna, dovrebbero far riflettere. Infiniti passaggi in orizzontale in entrambe le partite (nel primo caso con Beckham al posto di Pato, nel secondo proprio con Mancini), e palle gol a ripetizione appena entra Huntelaar. Non perchè l'olandese sia un fenomeno, ma perchè da che mondo e mondo se punti a buttare tanti palloni in area, crei infinitamente di più con due finalizzatori e non con uno.

Ok Mancini, dunque, ma con Huntelaar. Farebbe così schifo un bel 4-4-2 con Mancini, Pirlo, Ambrosini e Ronaldinho, e davanti il tandem Borriello-Huntelaar?

Conosco già l'obiezione. Ronaldinho non è un esterno di centrocampo e saremmo troppo spregiudicati.

Vero in parte: chiaro che Ronaldinho non può fare il doppio lavoro per 38 partite di campionato, ma credo che gli si possa anche dire, dopo una settimana di "riposo", di coprire un filo di più nella partita della vita, quale è per noi quella di Roma. Soluzione tampone, nient'altro. Ma che ci darebbe tanto peso in più.

Se però i deboli di cuore così si vedono troppo in balia del vento, c'è sempre l'opzione Bonera terzino destro e Abate al posto di Mancini. Tutto dipende dalla condizione fisica del nuovo arrivato, e quella la conosce davvero solo Leonardo. Ad ogni modo, 2 punte, please.

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