riprenderemo a parlare di calcio

impressionanti i numeri del terremoto
294 morti, 1.500 feriti, 55 mila sfollati


a distanza di pochi giorni dai momenti di paura che hanno vissuto le popolazioni terremotate dell'Abruzzo, almeno i bambini sembrano voler tornare alla normalità, ricominciando a giocare.
Lentamente, ma almeno ci provano.
Senza un tetto sopra la testa e con tutti i disagi che si trovano a dover affrontare gli abitanti colpiti dal sisma la voglia di riprendere la vita di tutti i giorni è tanta.

Così nei pressi delle tende allestite dalla Protezione Civile sono state create aree dedicate al gioco e ad attività ludiche proprio per permettere almeno ai bambini di distogliere l’attenzione dall’angoscia e dalla paura che hanno colpito tutti in questi giorni.

Nel campo di San Demetrio nè Vestini è stata addirittura allestita una tenda interamente dedicata al gioco per i bambini.
''Si tratta - ha spiegato Anna Sozzi, psicologa parmigiana in Abruzzo con la Protezione Civile - di una struttura che è un po' scuola, un po' asilo, un po' ludoteca. E' l'inizio di un tentativo di ricostruzione concreta. Con mezzi di fortuna stiamo cercando di organizzare attività per i bambini per farli giocare, scrivere, ma anche per fornire loro un sostegno psicologico".

A San Demetrio, nel campo sportivo dove è stata montata la tendopoli, è stato ritagliato anche un piccolo spazio dove sono state piazzate due porte per improvvisare anche qualche partita a calcetto.


E' esattamente quello che faremo
noi di Milan Day

"tornare alla normalità"
...non dimenticando
ma credendo che l'aiuto più importante in questo momento sia
riprendere il normale corso della vita.

Dopo il momento del dolore per questa immane tragedia

DEVE ESSERCI

il momento di riprendersi la propria vita, le proprie abitudini...

per ritrovare lo stimolo, la voglia, di andare avanti e

RICOSTRUIRE UN FUTURO

Nessuno potrà mai dimenticare quelle vite spezzate
ma adesso,
occorre distogliere il più possibile dal torpore del dolore

i sopravvissuti e far veder loro che la vita non solo può ma

DEVE

RICOMINCIARE

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