Roma-Milan 2-2

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Non ci stiamo!
Ci escono queste tre parole al termine della gara dell’Olimpico, terminata con un 2-2 che, come sempre nelle ultime sfide contro la Roma, ci lascia con l’amaro in bocca.
E’ stata una partita molto equilibrata, come era ampiamente preventivabile alla vigilia, giocata sul filo del rasoio per tutti e novanta i minuti, che abbiamo prima immaginato andare storta, poi improvvisamente trasformarsi in un qualcosa di meraviglioso e importantissimo e, infine, mandare ancora giù un boccone amaro.
Inizialmente, la formazione messa in campo da Carlo Ancelotti spaventa un pò diversi cuori RossoNeri sparsi per tutto il mondo ed esponendola si capisce bene il perchè:
Abbiati in porta, Zambro, il Capitano, Beppe Favalli e Jankulovski in difesa;
esordio di David Beckham a fianco di Pirlo e Clarence Seedorf nella linea dei tre di centrocampo,
con Ricky e Dinho sulla trequarti a sostenere Alexandre Pato.
Come facilmente desumibile, trazione anteriore e la paura di tutti va al modo in cui, in fase di non possesso palla, avremmo dovuto riconquistarla e soprattutto contrastare le ripartenze della formazione di Spalletti.
Tuttavia, l’inizio è abbastanza rassicurante da questo punto di vista e, seppur non mantenendo un ritmo altissimo di gioco, la partita è saldamente nelle Nostre mani e la gestiamo con grande personalità e con un possesso palla di grande qualità.
Gli occhi di tutti sono puntati su David Beckham, specialmente quelli che non vedono l’ora di prenderci in giro con la solita storia delle figurine.
Invece, e ce ne dispiace per le loro mascelle che non potranno allargarsi così facilmente, David gioca in modo pulito, essenziale e, soprattutto, si mette sin dal primo secondo al servizio della Squadra, rincorrendo anche l’arrembante Riise.
E’ proprio da un cross effettuato dall’esterno norvegese che la palla arriva dalle parti di Vucinic, che salta in modo sin troppo semplice Janku e piazza inesorabilmente alle spalle di Abbiati.
1-0 per loro.
Da lì la Squadra ha l’abilità e la forza di non perdere la testa, di organizzarsi e, comunque, di tenere la palla e far correre la Roma.
Inizia la ripresa e tutto cambia:
il Nostro possesso si velocizza e il ritmo imposto si alza decisamente.
In più, entra in partita il Nostro 22, che dopo appena 4 minuti mette in mezzo un pallone che Patinho deve solo spingere in rete.
Pareggiamo e, per quanto riguarda il Nostro numero 7, il bello deve ancora venire:
passano altri 4 minuti e Alexandre vola sulla corsia si sinistra e lascia sul posto un grande Mexes, beffando con un tocco sotto sublime che si poggia dolcemente alle spalle di Doni.
Andiamo in vantaggio e la Roma rimane stordita.
Tuttavia, proprio quando il Nostro Allenatore richiama Ronaldinho in panchina per inserire Ambro, su una palla sporca, beffarda e su un rimpallo che non ci saremmo aspettati così spietato, spunta nuovamente Vucinic e pareggia il conto, che è anche il risultato finale della partita, seppur rischiamo, proprio al 90esimo, di mettere il sigillo su questa partita, ma il colpo di testa di Clarence è alto sopra la porta di Doni.
Finisce così, dunque, finisce con la Nostra Squadra che, purtroppo si fa ancora rimontare.
Ovviamente la palla sporca e beffarda non si può prevedere alla vigilia e, soprattutto, non ci si può preparare prima su come contrastarla, ma se vogliamo veramente competere per posizioni come quelle per cui vogliamo fortissimamente lottare, tutto ciò non deve più accadere.
Siamo
con voi Ragazzi!

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