Milan-Genoa 1-1

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E’ un film che abbiamo già visto quello che è andato in scena questa sera a San Siro, una partita che deve farci capire, una volta per tutte, che le partite si devono chiudere onde evitare sorprese dell’ultimo minuto.
Una serata amarissima, nella quale abbiamo assaporato di tornare davvero nel giro scudetto, approfittando della sconfitta della Juventus e agganciandola a quota 43, salvo poi tornare drasticamente con i piedi per terra.
Anche in questa circostanza, infatti, non abbiamo chiuso la pratica e, così come ci è andata bene molte volte, capita, ogni tanto, che la sorpresa negativa arrivi in modo spietato, proprio come quella che ci ha riservato Milito questa sera.
Nonostante il Mister nella conferenza di ieri avesse detto di pensare a qualche cambio rispetto alla gara di domenica, la formazione schierata dal primo minuto rimane pressocchè invariata, con Abbiati tra i pali, la linea difensiva composta da Zambro, il Capitano, Beppe Favalli e il rientrante Janku sulla sinistra;
a centrocampo riproposta la formula con Beckham, Pirlo e Ambro;
Ricky affiancato da Clarence sulla trequarti a rifinire Alexandre Pato.
L’inizio di partita è molto positivo per la Nostra Squadra, che cerca di imporre subito un ritmo elevato alla gara, mettendo in crisi il pressing rossoblù.
Il possesso palla è fluido e, proprio come piace a Noi e al Nostro Allenatore, la Squadra si muove tanto e bene davanti, sulla falsa riga della partita di Bologna.
Le occasioni, tuttavia, non fioccano numerose come domenica, a causa dell’ottima organizzazione della squadra di Gasperini, che ci aspetta e ci chiude tutti i varchi. Riusciamo, ad ogni modo, a renderci pericolosi su calcio piazzato:
è Andrea Pirlo che disegna una traiettoria sublime, sulla quale Rubinho non può far altro che ammirare, perchè non ci sarebbe mai potuto arrivare.
A fermare Andrea e a strozzare il Nostro urlo è la traversa, imperiosa e spietata come sempre.
Il legno, tuttavia, non può impedire, al minuto numero 32, il lungo girare della traiettoria di David Beckham, che dal lato corto dell’area calcia una punizione magistrale, che Rubinho può solo sfiorare.
Andiamo in vantagggio meritatamente, per la mole di gioco prodotta e per per le occasioni ampiamente a Nostro favore.
David realizza il suo secondo gol consecutivo con la Nostra Maglia, e il feeling che sta nascendo tra lui, l’ambiente di Milanello e tutti i tifosi Milanisti è un qualcosa di specialissimo, che merita di andare oltre al prossimo 9 Marzo.
Ritornando al primo tempo della gara, da lì in poi c’è ancora tempo per un altro calcio di punizione di Andrea Pirlo che va a sbattere nuovamente contro la traversa.
La gara di Andrea con i legni continua e, proprio sul finale, anche il Genoa si rende pericoloso su calcio piazzato dal limite con Thiago Motta, ma Abbia è sicurissimo come sempre e blocca bene tuffandosi sulla sua destra.
Il rientro in campo della Squadra, tuttavia, ci lascia un pò perplessi.
L’inizio non è certamente scoppiettante, ma riusciamo comunque a mantenere il controllo della gara e della palla senza problemi.
Tutto ciò, però, dura un pò troppo poco.
Progressivamente, infatti, usciamo dalla partita:
non riusciamo più a creare pericoli alla porta di Rubinho, facciamo fatica a tenere le distanze corte e ad essere compatti, pressiamo con meno intensità e, di conseguenza, anche il Genoa prende coraggio.
Questa fase della gara è caratterizzata più che altro dai cambi effettuati dal Nostro Allenatore, che toglie Alexandre Pato, autore ancora una volta di una partita eccellente, e inserisce Dinho, cercando così di congelare la gara con la grande qualità del Nostro 80.
Entrano anche Flamini e Senderos rispettivamente per Beckham e Clarence.
L’ultimo quarto d’ora è da cuori forti, perchè la Squadra inizia ad avvertire anche la stanchezza e arretra sensibilmente, non riuscendo praticamente più a tenere la palla alta.
Milito ci prova di testa a botta sicura, ma Abbia è letteralmente strepitoso a levare una palla che era già dentro.
Passano solo due minuti, tuttavia, e stavolta Milito ci fa male davvero, insaccando da due passi dopo un’azione dalla destra di Palladino.
Finisce, dunque, con un grande rammarico, con un’occasione persa in un momento in cui non doveva essere persa, sia per le ambizioni della Squadra che, soprattutto, per il momento che stiamo attraversando.
Adesso bisogna rialzare la testa, ripartire e trovare la continuità di risultati già a partire da domenica nella gara dell’Olimpico contro la Lazio

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