Aspettiamo ancora....

C'è un errore che il Milan non può permettersi di commettere in questo momento. E cioè quello di pensare che la vittoria del Bernabeu, per quanto storica e meravigliosa, significhi il superamento dei limiti e delle contraddizioni insite nella rosa di questa stagione. Il Milan non è fuori dalla crisi, non è ancora il cigno nato dal brutto anatroccolo. La vittoria di Madrid, infatti, si basa su fattori circostanziali, soggettivi e non oggettivi. La squadra che Florentino Perez ha fortemente voluto accatastando milioni su milioni, ha infatti rivelato tutte le sue precarietà, che paradossalmente il rientro di Cristiano Ronaldo contribuirà ad acuire. A Pellegrini è stato praticamente detto che i pezzi da novanta del mercato estivo devono giocare tutti, e quindi in campo devo trovarsi contemporaneamente lo stesso Ronaldo, Kakà, Benzema, Xabi Alonso. E meno male che il Bayern ha resistito per Ribery. E come si fa a fare a meno dell'eterno Raul, unica vera anima delle merengues? Ieri sera si è capito una volta di più che non basta schierare nomi altisonanti per vincere, se questi nomi non li puoi collocare correttamente e coerentemente in campo. Il Real è una squadra spaccata in due, con un centrocampo che fa acqua da tutte le parti e che ha più volte concesso al Milan, soprattutto nel secondo tempo, di trovarsi quattro contro quattro verso la difesa avversaria. E' stato intelligente nella sua lucida follia il buon Leonardo, che a Madrid ha capito che anche il Ronaldinho di questi tempi avrebbe potuto incidere sulla gara, se non altro collezionando calci di punizione che contribuivano a far rifiatare la difesa e a far salire la squadra. Ma, dicevamo, era il Real Madrid, non il Chievo. Difficilmente la squadra gialloblù concederà al Milan gli spazi che Raul e compagni hanno lasciato nella propria metà campo. Certo, la vittoria di ieri è una flebo di autostima inenarrabile. Ma credere che tutto sia passato, sarebbe un grosso problema. Il risveglio, infatti, potrebbe essere ancora più doloroso dei tanti che abbiamo già avuto quest'anno, ed è per questo che il Milan non deve addormentarsi, ma continuare a rimanere vigile, sapendo perfettamente che siamo ancora una squadra che può sfoderare prestazioni di orgoglio che regalano notti come quella di ieri, ma che alla lunga può fare fatica a centrare anche l'Europa League. Figuriamoci i primi quattro posti! E' ancora presto per salire sul carro, non è stato fatto niente, e al momento purtroppo è questa la realtà dei fatti: ma se riusciamo a crescere nella convinzione, qualcosa di buono ancora lo si può fare. Speriamo.

Guglielmo

3 commenti:

Max RC ha detto...

Oggi su Sky Mario Sconcerti faceva giustamente notare che se il Milan ha la possibilità di giocare di rimessa su 5o metri di campo diventa micidiale avendo Pato che salta l'uomo e gente come Seedorf e Pirlo che ti mettono la palla sulla corsa ad occhi chiusi.

Il problema sta nell'80% delle partite del nostro campionato, in cui giochiamo contro squadre che ci aspettano, ci aggrediscono e preparano le partite sui nostri limiti e sulle nostre contraddizioni piuttosto che su se stessi e sul loro modo di proporre calcio.

Antonio ha detto...

borriello deve giocare titolare inzaghi fuori dall'area è nullo

carmen ha detto...

Sono del tuo stesso pensiero Guglielmo bisogna stare sul pezzo niente è ancora fatto x quanto riguarda l'altro commento sui pezzi da novanta del mercato beh hai descritto il mio credo (Nessuno può dire ke una squadra anche se campione del mondo và contro una dell'oratorio vince esempio Barca Rubin (ki l'ha mai sentita nominare io nn sò nemmeno di ke nazionalità sia ) questo è il bello del calcio deve esserci un certo quid xkè sia a tuo favore Carmen

 
© 2010 MILAN DAY | grazie a Templates para Você