lo strano caso del...

Dr. KLAAS e Mr. HUNTELAAR

Può Klaas-Jan Huntelaar, un attaccante che in carriera ha tenuto la strepitosa media di 0,69 gol a partita, che nei 4 anni con l'Ajax aveva mostrato una prolificità (0,77) vicina a quella del Ruud Van Nistelrooy del Psv (0,82) e del Marco Van Basten dello stesso Ajax (inarrivabile col suo 0,88), venire al Milan e fare 0 gol in 4 presenze, lasciando sempre la sgradevole sensazione di essere uno che spara a salve?

Certo che può.
Ed è un film già visto.

Il signor Alberto Gilardino era arrivato al Milan con al seguito i 51 gol segnati in 2 stagioni da titolare a Parma, con una media di 0,57 gol a partita, sovrapponibile a quella di 0,56, esibita nel primo anno alla Fiorentina.
Peccato che fra gli ultimi 2 anni di Parma e il primo di Firenze, e dunque nel triennio rossonero, "il Gila" abbia offerto ben altre prestazioni: 44 gol in 132 partite, media 0,33.
Certo, mi si obietterà che Alberto era (scusate la brutalità) un "senza palle", che falliva nelle grandi occasioni e furoreggiava solo con l'Ascoli, ma qui la domanda è: perchè la vena realizzativa di un bomber che fa 25 gol ovunque vada, si dimezza appena mette piede a Milanello?

Il terzo indizio, che costituisce la classica "prova", è lo stesso Marco Borriello.
Tralasciamo per un attimo i suoi precedenti prima di sbarcare al Genoa: in fondo ci sta che determinati giocatori sboccino un pò più avanti (v. Luca Toni).
Ma il Borriello di Gasperini era un vero trascinatore: finalmente sicuro dei suoi mezzi, un gran lavoro per tutta la squadra, e poi i gol, 19 in 35 partite (seppur con 5 rigori), per una media di 0,54 a partita.
Al Milan è stato quasi sempre infortunato, è vero, ma ha trovato comunque il tempo per proseguire il cammino tracciato dal Gilardino milanista: 2 gol in 8 presenze, media presto fatta, 0,25.
Anche in questo caso, come per il Gila, come per Huntelaar, il Milan sembra avere l'effetto di bagnare le polveri dei centravanti, delle prime punte d'area di rigore.
Perchè?

Perchè il Milan dal 2006 ha messo in mostra un non-gioco preoccupante (a quanto sembra solo per i tifosi), esibito anche nella famosa Champions (i cui effetti stiamo ancora pagando) di Atene.
Ricorderete il girone che ci ha visti perdere contro AEK e Lille, e gli ottavi di finale col Celtic dove, senza la volata di Kakà, saremmo ancora lì a cercare di capire come perforare Boruc.
Poi il Milan gioca 3 strepitose partite che ci portano in finale (Monaco, le due col Manchester), e finisce tutto in gloria, ma...

Il Milan, fino alla stagione 2005-06, era una macchina quasi perfetta: un gioco arioso, iper-offensivo, con Cafu e Serginho a sprintare sulle fasce, un centrocampo a 3 tutto qualità con Pirlo e Seedorf schierati sempre insieme, Kakà, e due punte, Sheva e Pippo.
Una goduria per un centravanti, tanto che Crespo nel 2004-05 compie un percorso inverso rispetto a quelli citati prima: arrivato come rottame dal Chelsea, lascia il Milan dopo un solo anno, ma avendo segnato 18 gol in 39 presenze (media 0,46). Il Milan, quel Milan, era il Paradiso del Centravanti.

Dal 2006 in poi accade che il Milan perde sostanzialmente Cafu (in declino) e Serginho (ernia), e nessuno dei vari Jankulovski, Oddo e Zambrotta ne saprà prendere il posto.
Accade che a centrocampo il calo atletico, dovuto all'usura, di Pirlo e Seedorf, impone l'utilizzo in contemporanea di 2 mediani e non più di 1 solo, con un crollo dal punto di vista della qualità della manovra.
E infine accade che va via lo Zar, quello Shevchenko che era il leader offensivo della squadra, in grado di portarsi sempre dietro 2 uomini, e di servire pregevoli assist al compagno d'attacco.

Una prova di quello che sto dicendo, è il rendimento del Milan in campionato, da scudetto fino agli 88 punti del 2005-06, sempre in bilico fra terzo e quinto posto dal 2006 ad oggi.
Il Milan della qualità, del gioco sulle fasce e delle triangolazioni veloci, è diventato il Milan del ti-tic ti-toc lento ed esasperante, dei cross col contagocce e dei gol frutto dell'individualità più che della manovra.

Ed ecco trovato il bandolo della matassa: al Milan post-Calciopoli, fa bene l'attaccante che si inventa il gol dal nulla.
Kakà, Ronaldo fin quando è stato sano, Pato: attaccanti in grado di tirar sempre fuori dal cilindro un tiro da 30 metri, un'accelerazione bruciante, una giocata di grande classe.
Chi per lavoro invece deve concretizzare la manovra della squadra, il centravanti d'area appunto, non concretizza più, per mancanza di materia prima.
E si trova sacrificato dall'allenatore di turno, che chiaramente preferisce a quel punto utlizzarlo come sponda, una boa per le giocate funamboliche di chi gli sta intorno.

Fa eccezione giusto Filippo Inzaghi, il più atipico dei centravanti, con quel modo tutto suo di galleggiare sulla linea del fuorigioco, quella sua capacità forse unica nella storia del calcio di capitalizzare anche le palle più sporche: quanti altri giocatori avrebbero segnato il primo gol di Atene, avendone già confezionati altri (derby 2003-04, Empoli 2005-06) quasi identici in carriera?
Pippo, nella sua unicità, grazie anche alla conoscenza perfetta, acquisita negli anni, dei movimenti dei suoi compagni, è l'unica punta d'area del Milan che ancora tiene botta; e d'altronde non è un caso se, Ancelotti ieri e Leonardo oggi, quando butta male bussano alla sua porta.

"Noi dobbiamo pensare a non prendere gol, che poi quelli lì davanti prima o poi qualcosa si inventano".
Parole di Rino Gattuso risalenti all'autunno scorso, forse la miglior conferma di quel che sto scrivendo.
Ce lo vedete il primo Milan di Ancelotti, così simile all'attuale Barcellona, che fa ragionamenti così sparagnini e provinciali?

Quest'estate la stra-grande maggioranza dei tifosi (me compreso) preferiva Huntelaar a Luis Fabiano, perchè (ingenui!) avevamo creduto ai buoni propositi dell'ormai celebre conferenza stampa di Leonardo del primo giugno: un nuovo modulo, nuovi schemi, nuovi giocatori sulle fasce per tornare ai fasti di Cafu e Serginho... sappiamo come è finita.
Adesso forse capiamo perchè Leo preferiva O'Fabuloso: avrà pensato che con questo "nuovo" Milan così simile al vecchio, era meglio insistere con i giocatori in grado di inventare "la giocata", il gol che prescinde dal contesto tecnico della partita.
Proprio perchè il contesto è veramente desolante.

Buona fortuna Klaas, consolati pensando che 20 gol fatti in questo Milan ne valgono 35 realizzati in una qualunque grande squadra europea.
Se sfondi qui, sei un Fenomeno; altrimenti, avrai modo di rifarti lontano da San Siro, come chi ti ha preceduto.

FrancescotheDoctor

2 commenti:

carmen ha detto...

Non credo si possa fare già dei paragoni su Klaas è troppo presto ed ancora nn inserito diamogli un po di tempo e minuti veri nn scampoli di gara

Carmen

Spiderman Rossonero ha detto...

Klass non sarà un fenomeno ma non è un brocco, quindi sicuramente si sbloccherà, ma il giocatore che deve riprendersi per farci fare il salto di qualità e RONALDINHO!!

http://spidermanrossonero.blogspot.com/

 
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