MD... l'evoluzione!

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"avete mai provato
a realizzare un sogno?
"









...poco più di un titolo.
Sempre la stessa immagine con, naturalmente, il titolo ed il breve commento che accompagnava tutti i pre ed i post partita del Milan

Grazie all'interesse dimostrato da Milan Channel per quella "bischera mail", cominciai a perfezionarla, a renderla più personale e più indipendente (se non nel colore) dal rifacimento della Gazzetta.
Pensando ad un nome pensai a quante volte, chi mi conosceva, diceva di me
"ah no, oggi gioca il Milan e potrebbe cadere il mondo, Massimo, non se ne accorgerebbe. Oggi c'è solo il Milan"
ed allora fu semplice coniare... MILAN DAY
Un po' per sancire quella verità assoluta che mi riguarda quando gioca il Milan,
un po' (l'inglese) per le origini RossoNere,
un po' perchè, letto "in italiano", suonava come un incitamento... Milan dai!
Questa idea trovò un piacevole riscontro anche nel forum che frequentavo allora (devilszone.com) ma, visto il consenso su forum e canale, cominciai a pensare che quelle pseudo prime pagine avrebbero avuto un seguito e che era un peccato perderle una volta esaurita l'attualità dell'oggetto.
Come conservarle ?
Fu così che nacque il Blog
Seguendo il sito di Mauro Suma mi trovavo a condividere sempre più spesso le idee di molti abbonati al Canale che inviavano al Direttore i loro pensieri in materia Milan.
"Come sarebbe interessante e piacevole avere un rapporto più diretto con loro..."
Nacque il Forum e, a pensarci bene, il Milan Day di oggi, nacque proprio quel giorno.
Entusiasmo per nuove iniziative, idee per crescere ed aumentare la cerchia di amicizie, lo spontaneo senso di appartenenza ad una Comunità che provavano, dopo poco, i nuovi iscritti, ma soprattutto la completezza e competenza nei post che somigliavano sempre più in modo impressionante a veri e propri articoli.
Perchè non costruire anche un Sito dove dare spazio a queste "penne" ?
Perchè, se abbiamo la fortuna di avere tra di noi gli abbonati a Milan Channel più apprezzati (per le loro riflessioni sulle mail), non dare loro la soddisfazione di essere apprezzati e condivisi anche da chi non è abbonato al Canale RossoNero?
L'intuizione era giusta.
Poco meno di un anno fa nacque il nostro sito e da subito, la linea delle visite e delle pagine lette, puntò in alto senza flessione alcuna, anche grazie al nostro Milan Day Channel
Poco più di un mese fa ci è arrivata una importante richiesta di collaborazione da parte di una testata giornalistica.
Sempre più spesso, altre testate, invitano "gente Milan Day" a collaborare presso di loro (l'ultima è di una settimana fa) e per questo ci siamo chiesti :
"adesso che siamo visibili ed apprezzati, ci dividiamo ed andiamo a scrivere per chi è più importante di noi chiudendo qui l'avventura ?"
La risposta UNANIME è stata :
"NO, creiamo ed ufficializziamo una struttura che leghi in modo indissolubile tutti i nostri canali di comunicazione internet e analizziamo di volta in volta le proposte di partnership"
Saranno giorni, mesi di programmazione, di investimenti, di rivisitazione (in modo più professionale) di tutti i nostri canali...
La voglia, la passione, i mezzi, le idee e soprattutto la sana passione RossoNera che ci accomuna, faranno in modo che questo nuovo importante progetto, abbia la stessa fortuna di quella...
prima "bischera" mail.

Chiediamo scusa e pazienza a chi ci segue (Blog, Forum, Sito, WebTV) se, nel prossimo futuro, vedrà degli assestamenti che potrebbero, temporaneamente, rendere poco fruibile il servizio.
Lavoreremo su tutti i nostri canali e quindi ci può stare qualche disguido o disservizio ma lo facciamo perchè MILAN DAY diventi, con il tempo, la vostra lettura quotidiana sempre più ricca di appuntamenti, news e anticipazioni sul Mondo Milan... e non solo


E' con orgoglio
che siamo lieti di
PRESENTARCI

Direttore :
Massimo REGINALI
Coordinatore e responsabile Official WebSite :
Gianpiero SABATO
Responsabile Blog :
Massimo BAMBARA
Responsabile Community :
Francesco DENAPOLI
Responsabile WebTV
Guglielmo MASTROIANNI
Redattori :
Paolo BELLETTIERI
Antioca COCCO
Mario SCHIRO'
Gabriella SPICA

[...]

A.A.A.: Progetto vero cercasi!

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La tanto discussa estate rossonera è finita, e dopo le parole, quindi, si è cominciato a passare ai fatti.
E’ vero che stiamo ancora parlando di un bilancio di 6 gare ufficiali disputate, e che quindi in questa sede non si intende emettere nessuna sentenza, ma è anche vero che possiamo mettere ordine alle prime sensazioni scaturite da questo breve scorcio di stagione.
Francamente, per quanto visto, le sensazioni non sono positive, e non sto parlando solo di risultati e campo.
Anzi, sono proprio i risultati, le formazioni schierate, le scelte tecniche e tattiche a permetterci di fare una valutazione a 360° della situazione in casa Nostra.
Partiamo dall’inizio.
Ad inizio estate mi capita di confrontarmi con un mio caro amico che, da antimilanista e juventino accanito, mi dice: “Mi spiace ammetterlo, ma ancora una volta state facendo per primi la cosa giusta! Vendete Kakà, vendete anche Pirlo, Seedorf e qualcun altro, mettete a posto il bilancio, puntate su giovani sconosciuti ma di prospettiva, rinfrescate la squadra e l’ambiente, vi fate 2/3 anni di transizione e nel frattempo diventate una “squadra” in grado di competere a tutti i livelli. Ma, soprattutto, avrete ottenuto un vantaggio non secondario: quando i costi del calcio saranno ancora più insostenibili e la maggior parte dei club europei sarà sull’orlo del collasso, avrete un vantaggio di 2/3 anni sulla stragrande maggioranza delle squadre concorrenti e potrete tranquillamente tornare a vincere!”.
Personalmente la sterzata che si stava prospettando nella politica del Milan non mi aveva spaventato molto, ma come tutti i tifosi “coinvolti emotivamente” facevo comunque fatica a metabolizzarla senza colpo ferire.
La teoria del mio amico però mi aveva convinto:
questo sicuramente è il Progetto dell’AC Milan!
Risultano chiare due cose:
1
- un progetto va studiato, realizzato e poi, eventualmente, corretto/limato in corsa;
2
- nel calcio chi gestisce (società) si confronta con una componente importantissima e numerosa a cui dare conto e che è importante cercare di portare dalla propria a condividere il progetto: i tifosi!
I tifosi difficilmente non rimpiangeranno la partenza del proprio idolo Kakà, tuttavia se vengono “coinvolti” dal progetto e si fanno contagiare dall’entusiasmo e dalla freschezza di chi quel progetto l’ha messo in piedi (la società) e da chi lo deve mettere in pratica e portare in giro (i giocatori e il tecnico), sono disposti (almeno la maggior parte) a sposarlo e diventarne una componente attiva.
Perché è vero che fa piacere avere i campioni e farli diventare degli idoli, ma è altrettanto vero che tutti i tifosi (o almeno la maggior parte) sanno bene che i giocatori passano ma la società resta, e se la società ha le idee chiare e le competenze giuste, ogni progetto può trasformarsi in un sogno, ed al tifoso non va tolta, principalmente, la

VOGLIA DI SOGNARE!
Ma allora il problema dove sta?
Sta nel fatto che il progetto c’è, ma non si è fatto le cose giuste per metterlo in pratica, ed allora è come se non ci fosse.
Senza pensare che i nomi siano per forza quelli giusti (ma giusto per rendere l’idea) mettere in squadra Cissokho, Huntelaar, Thiago Silva, Dzeko, Abate, Marchetti e Hernanes al posto di chi puoi sfruttare per monetizzare (Kakà), di altri che ormai hanno poco da dare (ed in questa squadra ce ne sono) e di chi col calcio ha smesso per davvero (Maldini) e poi affidarne la guida ad un allenatore giovane, stimato ed amato (Leonardo) può essere (anzi lo è) un modo corretto di mettere in pratica il cambio deciso.
Questo doveva essere fatto (se il cambio di politica e strategia è realmente voluto), e questo non si è fatto.
Ed allora cosa succede?
Succede che dalle formazioni schierate, dal gioco espresso e dai risultati ottenuti fin qui ciò che rimane nel tifoso, il messaggio che è passato, è questo:
il Nuovo Progetto non è altro che la vecchia squadra meno Kakà;
che abbiamo un allenatore nuovo ma una squadra vecchia e che tale allenatore, non potendo avere a disposizione i giocatori chiesti e con cui “crescere insieme”, si affidi ai “soliti” giocatori per tenere su la baracca (fateci caso: ieri a Udine non c’era nessun volto nuovo tra i titolari rispetto alla scorsa stagione ad eccezione di Oddo e Storari che nuovi non sono);
che a gennaio, se ci troveremo in difficoltà di classifica, è più probabile che cercheremo rinforzi (ammesso che lo faremo) in giocatori affermati e navigati (Beckam in primis) piuttosto che su giocatori giovani, nuovi e di prospettiva, vista la necessità ribadita da Galliani di dover tornare in Champions.
Può in questo momento esserci fiducia ed ottimismo nel tifoso rossonero?
Difficile.
La sensazione è che ci sia la consapevolezza che quest’anno non si possa competere per vincere e che ci aspetta un anno all’insegna della discontinuità : ma fin qui non ci sarebbe nulla di male.
Ma la cosa più grave è che, stando così le cose, alla fine della stagione ci troveremo nella stessa situazione di oggi, e cioè con una squadra da rifare ed un progetto di rinnovamento da avviare con un anno di ritardo.
Cosa ci tocca fare nel frattempo?
Tocca “tenerci” la squadra che abbiamo e quindi sostenerla, ci tocca credere che i giocatori nuovi non siano per forza tutti come Oliveira, ci tocca sperare che i “vecchi” facciano ricorso al loro carattere (e quello, indubbiamente, ce l’hanno) per tirarci fuori dalle situazioni più difficili, ci tocca sperare che col tempo Leo dia una parziale sterzata verso il nuovo già da quest’anno puntando sui giocatori più giovani che abbiamo in rosa.
Perché in fin dei conti, se dovessero rivelarsi all’altezza della situazione (ed io credo che lo siano), una squadra che abbia in pianta stabile in campo Abate, Thiago Silva, Flamini, Huntelaar, e Pato potrebbe essere un “inizio” di progetto che necessiterebbe in futuro di una rivoluzione meno pesante di quella che si prospetta oggi;
se però non li facciamo giocare mai insieme o se lo facciamo col contagocce e senza continuità, allora sì che sarà un anno buttato al vento e senza un minimo di costrutto!
Forza ragazzi
noi stiamo aspettando che scocchi una scintilla che riaccenda l’entusiasmo che in questo momento manca e che ci porti completamente e con trasporto dalla vostra parte, ma quella scintilla, per ora, potete accenderla solo voi in campo!
In futuro (da gennaio in poi) chiederemo (anzi pretenderemo) qualche scintilla anche dalla società!
Soprattutto, chiederemo idee chiare e costruttive, che dissipino quella sensazione di approssimazione che oggi sembra avvolgerla inesorabilmente.
Gianpiero Sabato

[...]

lo strano caso del...

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Dr. KLAAS e Mr. HUNTELAAR

Può Klaas-Jan Huntelaar, un attaccante che in carriera ha tenuto la strepitosa media di 0,69 gol a partita, che nei 4 anni con l'Ajax aveva mostrato una prolificità (0,77) vicina a quella del Ruud Van Nistelrooy del Psv (0,82) e del Marco Van Basten dello stesso Ajax (inarrivabile col suo 0,88), venire al Milan e fare 0 gol in 4 presenze, lasciando sempre la sgradevole sensazione di essere uno che spara a salve?

Certo che può.
Ed è un film già visto.

Il signor Alberto Gilardino era arrivato al Milan con al seguito i 51 gol segnati in 2 stagioni da titolare a Parma, con una media di 0,57 gol a partita, sovrapponibile a quella di 0,56, esibita nel primo anno alla Fiorentina.
Peccato che fra gli ultimi 2 anni di Parma e il primo di Firenze, e dunque nel triennio rossonero, "il Gila" abbia offerto ben altre prestazioni: 44 gol in 132 partite, media 0,33.
Certo, mi si obietterà che Alberto era (scusate la brutalità) un "senza palle", che falliva nelle grandi occasioni e furoreggiava solo con l'Ascoli, ma qui la domanda è: perchè la vena realizzativa di un bomber che fa 25 gol ovunque vada, si dimezza appena mette piede a Milanello?

Il terzo indizio, che costituisce la classica "prova", è lo stesso Marco Borriello.
Tralasciamo per un attimo i suoi precedenti prima di sbarcare al Genoa: in fondo ci sta che determinati giocatori sboccino un pò più avanti (v. Luca Toni).
Ma il Borriello di Gasperini era un vero trascinatore: finalmente sicuro dei suoi mezzi, un gran lavoro per tutta la squadra, e poi i gol, 19 in 35 partite (seppur con 5 rigori), per una media di 0,54 a partita.
Al Milan è stato quasi sempre infortunato, è vero, ma ha trovato comunque il tempo per proseguire il cammino tracciato dal Gilardino milanista: 2 gol in 8 presenze, media presto fatta, 0,25.
Anche in questo caso, come per il Gila, come per Huntelaar, il Milan sembra avere l'effetto di bagnare le polveri dei centravanti, delle prime punte d'area di rigore.
Perchè?

Perchè il Milan dal 2006 ha messo in mostra un non-gioco preoccupante (a quanto sembra solo per i tifosi), esibito anche nella famosa Champions (i cui effetti stiamo ancora pagando) di Atene.
Ricorderete il girone che ci ha visti perdere contro AEK e Lille, e gli ottavi di finale col Celtic dove, senza la volata di Kakà, saremmo ancora lì a cercare di capire come perforare Boruc.
Poi il Milan gioca 3 strepitose partite che ci portano in finale (Monaco, le due col Manchester), e finisce tutto in gloria, ma...

Il Milan, fino alla stagione 2005-06, era una macchina quasi perfetta: un gioco arioso, iper-offensivo, con Cafu e Serginho a sprintare sulle fasce, un centrocampo a 3 tutto qualità con Pirlo e Seedorf schierati sempre insieme, Kakà, e due punte, Sheva e Pippo.
Una goduria per un centravanti, tanto che Crespo nel 2004-05 compie un percorso inverso rispetto a quelli citati prima: arrivato come rottame dal Chelsea, lascia il Milan dopo un solo anno, ma avendo segnato 18 gol in 39 presenze (media 0,46). Il Milan, quel Milan, era il Paradiso del Centravanti.

Dal 2006 in poi accade che il Milan perde sostanzialmente Cafu (in declino) e Serginho (ernia), e nessuno dei vari Jankulovski, Oddo e Zambrotta ne saprà prendere il posto.
Accade che a centrocampo il calo atletico, dovuto all'usura, di Pirlo e Seedorf, impone l'utilizzo in contemporanea di 2 mediani e non più di 1 solo, con un crollo dal punto di vista della qualità della manovra.
E infine accade che va via lo Zar, quello Shevchenko che era il leader offensivo della squadra, in grado di portarsi sempre dietro 2 uomini, e di servire pregevoli assist al compagno d'attacco.

Una prova di quello che sto dicendo, è il rendimento del Milan in campionato, da scudetto fino agli 88 punti del 2005-06, sempre in bilico fra terzo e quinto posto dal 2006 ad oggi.
Il Milan della qualità, del gioco sulle fasce e delle triangolazioni veloci, è diventato il Milan del ti-tic ti-toc lento ed esasperante, dei cross col contagocce e dei gol frutto dell'individualità più che della manovra.

Ed ecco trovato il bandolo della matassa: al Milan post-Calciopoli, fa bene l'attaccante che si inventa il gol dal nulla.
Kakà, Ronaldo fin quando è stato sano, Pato: attaccanti in grado di tirar sempre fuori dal cilindro un tiro da 30 metri, un'accelerazione bruciante, una giocata di grande classe.
Chi per lavoro invece deve concretizzare la manovra della squadra, il centravanti d'area appunto, non concretizza più, per mancanza di materia prima.
E si trova sacrificato dall'allenatore di turno, che chiaramente preferisce a quel punto utlizzarlo come sponda, una boa per le giocate funamboliche di chi gli sta intorno.

Fa eccezione giusto Filippo Inzaghi, il più atipico dei centravanti, con quel modo tutto suo di galleggiare sulla linea del fuorigioco, quella sua capacità forse unica nella storia del calcio di capitalizzare anche le palle più sporche: quanti altri giocatori avrebbero segnato il primo gol di Atene, avendone già confezionati altri (derby 2003-04, Empoli 2005-06) quasi identici in carriera?
Pippo, nella sua unicità, grazie anche alla conoscenza perfetta, acquisita negli anni, dei movimenti dei suoi compagni, è l'unica punta d'area del Milan che ancora tiene botta; e d'altronde non è un caso se, Ancelotti ieri e Leonardo oggi, quando butta male bussano alla sua porta.

"Noi dobbiamo pensare a non prendere gol, che poi quelli lì davanti prima o poi qualcosa si inventano".
Parole di Rino Gattuso risalenti all'autunno scorso, forse la miglior conferma di quel che sto scrivendo.
Ce lo vedete il primo Milan di Ancelotti, così simile all'attuale Barcellona, che fa ragionamenti così sparagnini e provinciali?

Quest'estate la stra-grande maggioranza dei tifosi (me compreso) preferiva Huntelaar a Luis Fabiano, perchè (ingenui!) avevamo creduto ai buoni propositi dell'ormai celebre conferenza stampa di Leonardo del primo giugno: un nuovo modulo, nuovi schemi, nuovi giocatori sulle fasce per tornare ai fasti di Cafu e Serginho... sappiamo come è finita.
Adesso forse capiamo perchè Leo preferiva O'Fabuloso: avrà pensato che con questo "nuovo" Milan così simile al vecchio, era meglio insistere con i giocatori in grado di inventare "la giocata", il gol che prescinde dal contesto tecnico della partita.
Proprio perchè il contesto è veramente desolante.

Buona fortuna Klaas, consolati pensando che 20 gol fatti in questo Milan ne valgono 35 realizzati in una qualunque grande squadra europea.
Se sfondi qui, sei un Fenomeno; altrimenti, avrai modo di rifarti lontano da San Siro, come chi ti ha preceduto.

FrancescotheDoctor

[...]

Ma siamo sicuri che...?

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Dopo gli ultimi deludenti risultati del nostro Milan (derby e Livorno) si è diffusa la tendenza a ricercare in Ronaldinho la causa dei mali della nostra squadra, come se tutto dipendesse esclusivamente dalle prestazioni del Gaucho rossonero.
Prima di imbattermi nell’analisi che seguirà, voglio fornire brevemente delle istruzioni per l’uso:
chi scrive è uno di quelli che ha voluto Dinho al Milan (specifico a scanso di equivoci) ma nello stesso tempo non crede che Ronaldinho sia quello di tre anni fa, non crede che sia un giocatore che debba giocare sempre e per forza (non si sta in chiesa a dispetto dei santi), non crede che si possa fare il professionista fidandosi solo del proprio talento naturale senza fare sacrifici e senza una adeguata preparazione atletica.
L’unica cosa che mi riprometto di fare è quella di cercare di capire se le feroci critiche che piovono addosso al brasiliano siano giustificate o meno.
Lo scenario è variegato ma quasi tutto in una unica direzione:
“è una zavorra insopportabile”,
“è un ex-giocatore”,
“non è funzionale al gioco della squadra”,
“gioca per volere presidenziale”
e così via.
Vediamo di analizzare allora “lo scempio” di una stagione (quella passata) e tre partite (quelle di quest’anno) di avventura con la nostra maglia.
Nel girone d’andata dello scorso campionato Ronaldinho è titolare del Milan fino alla partita di Roma contro i giallorossi (penultima giornata e prima subito dopo la sosta invernale),
partendo nell’undici titolare 15 volte su 18 in campionato,
1 volta in coppa Italia
ed 1 in Coppa Uefa (praticamente 17 volte su 25).
Sono 1.164 minuti giocati in campionato, dove risulta (fino a dicembre) il primo cannoniere della squadra con 6 reti (praticamente 1 gol ogni 2 partite).
Tutti i gol (a parte quello di Palermo) risultano decisivi in termini di punti, e se il Milan negli ultimi 4 anni (dico 4) torna a vedere nel pieno della stagione la testa della classifica di serie A lo deve ai gol del brasiliano ed ai suoi assist.
Nessuno (sottolineo nessuno) risulta decisivo quanto lui.
In Coppa Uefa (sempre fino a gennaio) ha messo insieme
167 minuti e segnato 2 gol (1 gol ogni 84 minuti):
non male, tenendo anche conto che si tratta di gol decisivi per la qualificazione agli ottavi (vittoria col Braga e pareggio a Porthsmouth).
Insomma, fin qui tutto bene.
Dalla partita contro la Fiorentina comincia l’eclissi di Dinho:
in 20 partite di campionato parte titolare in sole 2 circostanze,
e mette insieme solo 440 minuti (1 solo gol realizzato).
Verrà lasciato in campo per 90’ solo una volta: gioca per intero il derby contro l’Inter, risulta il migliore in campo ed il Milan, pur sconfitto, gioca una buona partita al punto da non meritare affatto la sconfitta.
Dopo la vittoria di Bologna, il Milan pian piano esce inesorabilmente dalla lotta per il vertice, e questa inesorabilità sembra dettata dalle carenze della squadra intera, e non certo dalla “presenza” di Ronaldinho!
La squadra è quello che è, e l’uscita di scena (per esclusione tecnica) del Gaucho non apporta nessun vantaggio, anzi….!
Riepiloghiamo.
Prima stagione, 37 presenze in totale e 10 reti, per un totale di 1978 minuti disputati.
La media voto in campionato della Gazzetta dello Sport è pari a 6,07!
L’inizio di questo campionato è alterno.
Alla prima giornata incanta sul terreno di Siena: prende 7,5 in pagella sulla Gazzetta, ma soprattutto mette 5 volte davanti alla porta avversaria un suo compagno, fornisce l’assist a Pato per il primo gol ed il pre-assist a Flamini per il secondo.
Decisivo!
La seconda e la terza partita sono da dimenticare:
è avulso dal gioco, non illumina mai con delle giocate, è fermo dal punto di vista fisico!
Insomma non c’è!
Tuttavia una cosa sembra evidente:
se i suoi piedi non tirano fuori la giocata (come a Siena), il Milan non ha i giocatori per creare azioni da gol (se non per giocate individuali di Pato), ed in 2 partite partorisce la “bellezza” di 3-tiri-3 verso la porta avversaria.
Qualcosa vorrà pur dire!
Cosa?
Che il destino del Milan di oggi passa, inevitabilmente, per le giocate di Ronaldinho:
se lui “è in campo” (e non intendo solo dal punto fisico) abbiamo speranza di far male a qualcuno, se lui “è assente” difficilmente siamo in grado (ahimè)di far male ai nostri avversari.
Abbiamo la necessità (vista la rosa attuale) di puntare sulla qualità del nostro nr. 80 e… pregare! Questo è il punto di vista di chi crede che per i risultati del Milan bisogna puntare sulla qualità e non sulla quantità!
E’ per questo che chiediamo a Dinho uno sforzo ed un sacrificio in più:
lui deve credere di poter essere ancora un giocatore importante, lui deve lavorare duramente per esserlo, lui deve sacrificarsi (soprattutto in allenamento) per tornare ad essere un “fattore decisivo” per le sorti della nostra stagione.
Lungi da me l’idea di voler dimostrare che Ronaldinho sia stato in questi primi 14 mesi il miglior giocatore del Milan!
L’unica cosa che volevo sottolineare è che forse ritenerlo l’unico colpevole (in campo) delle disavventure e degli scarsi risultati della nostra squadra non è un esercizio molto serio e produttivo. E' il caso che si faccia un esame oggettivo della nostra realtà e si dividano tra tutte le componenti (società, tecnici e quasi tutti i giocatori) le responsabilità, ognuno per la sua parte.
Anche perché mi viene da fare un’altra domanda:
all’inizio di stagione Rino Gattuso aveva detto in un’intervista che il gruppo avrebbe sopperito con il carattere alle mancanze che questa squadra avrebbe avuto a livello di organico dopo le partenze di Kakà e Maldini!
Scusa tanto caro Rino:
ma qui di carattere da parte dell’intera rosa se ne è visto veramente poco, e solo a sprazzi.
E se è vero che la società ha le sue colpe per la gestione della campagna acquisti e per la costruzione della rosa, è anche vero che in campo ci vanno i giocatori, e da essi, chiunque essi siano, ci aspettiamo che gli attributi vengano tirati fuori!
E non solo

da parte di Ronaldinho!

Gianpiero Sabato

[...]

il nostro carissimo amico...

2 commenti

MAURO SUMA
(Mauro per gli amici)


Pazzo
depresso
irascibile
estasiato
umorale a seconda di un risultato
orgoglioso
stretto al suo Milan
nell'Olimpo di Atene
come nell'inferno di Istanbul
...insomma
UN MILANISTA

COME NOI
!

Come NOI siamo
come A NOI piace essere
Non si può piacere a tutti
non si può avere la pretesa di
essere "il verbo"
L'importante è
ESSERE SEMPRE

quello che effettivamente siamo
senza dover spiegare il perchè
senza biasimare chi, così, non è
e NOI
siamo orgogliosi
di
ESSERE COME LUI

INNAMORATI PAZZI

DI UN SOGNO

CHIAMATO MILAN

Grazie
Mauro
!

[...]

2 DOMANDE 2

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Il mondo del calcio è bello, entusiasmante, ci appassiona tutti più di ogni altra cosa.
Con l'avvento della tecnologia, poi, è ancora più interessante perchè ci fa sentire tutti protagonisti.
Una volta si diceva che in Italia erano tutti allenatori.
Oggi, grazie al propagarsi di TV satellitari, internet, giornali, trasmissioni sportive ad ogni ora e per ogni gusto... tutti siamo non solo allenatori ma anche presidenti di società di calcio, manager di calciatori, direttori sportivi, medici sportivi...
Oggi, grande prova di libertà, possiamo dire tutti la nostra.
Tutti siamo in grado di dire tutto ed il contrario di tutto.
In questa grande conquista di libertà, c'è però una falla.
Diventa ogni giorno, tutto, meno credibile.
Perchè ?
Perchè se ne "spara" una e poi, a comodo, se è "scomoda" ce se ne dimentica contando sul fatto che, con le milioni di parole sul calcio ogni giorno... chi vuoi che si ricordi se in quell'occasione ho detto/scritto una putt...ta.
E poi, fare ammenda e pubblicare un mea culpa a chi giova ?
Al mio "rivale" ?
Meglio lanciare il sasso, cercare di colpire bene... tanto chi vuoi ne chieda conto ?
Beh da questo piccolissimo spazio, oggi, ne chiediamo conto... così... tanto per non passar da "boccaloni" o "fessi".
Tanto per ricordare agli imbonitori che, ogni tanto, qualcuno... ricorda e, come noi oggi, pone due domande.

La prima :
ma Gourcouff...
GIOCA POI NELL'INTER ?
No perchè quando la Gazzetta (sempre ben informata e amorevole nei confronti del Milan) riprese una pseudo notizia dalla stampa francese che dava per certo l'interessamento reciproco tra il bretone e la "beneamata", la fece sua e la "sparò" come notizia certa e come fatto assolutamente imminente.
Per chi, come noi, si ricordava "l'imminente arrivo" di Lampard alla Pinetina e conosce "la parrocchia" Gazzetta... non fu difficile capire la bufala.
Tra l'altro, proprio su questo blog, avevamo accennato ai "problemi" di adattabilità alla vita milanese di Yoann e quindi, messo insieme fonte e notizie certe... come poteva essere ?
Aveva voglia il buon Letizia ad etichettare il tutto come "colossale bufala".
Una buona parte di Milanisti che attendono notizie "contro" per scatenarsi verso tutto quello che fa via Turati... andarono a nozze.
Gli stessi Milanisti che, quando Gourcuff era al Milan, gli avevano storpiato il nome (a mo di scherno), che avevano accusato la dirigenza milanista di aver preso una "pippa", che quando Yoann scendeva in campo mugugnavano, che avevano esultato al suo passaggio in prestito al Bordeaux...
Ora accusavano il Milan di essersi lasciato sfuggire il nuovo Zidane e deridevano (eufemismo) chi aveva cercato di spiegare perchè Gourcuff non sarebbe tornato a Milano.
Praticamente a leggere la Gazzetta e certi siti, blog, forum rossoneri ci saremmo ritrovati contro il francesino nel primo derby di quest'anno.
Non solo è arrivato il derby e di Gourcuff nemmeno l'ombra, ma non lo si è visto giocare, con la maglietta neroazzurra nemmeno nelle amichevoli.
Non lo si vede allenare alla Pinetina...
Che lo tengano nascosto ?
No, perchè a sentire i bene informati e a leggere il primo quotidiano sportivo d'Italia, Gourcuff DEVE essere un tesserato Inter !
La seconda :
Vi ricordate, allo scoppio di calciopoli, che carica ricopriva Galliani oltre a quella di AD del Milan ?
Vi ricordate le accuse mosse dalla Gazzetta dello Sport e poi a cascata di tutti i media al nostro Amministratore Delegato ?
Vi ricordate il "c'è anche un sistema Milan" ?
Vi ricordate quante volte ci hanno detto "la Juve gli arbitri, voi i guardalinee"
Vi ricordate quante volte, sostenendo che il "peccato" del Milan era solo riconducibile ad un addetto agli arbitri che non contava nulla in Società e che faceva tutto in proprio, per apparire importante agli occhi dei suoi dirigenti, usciva la classica frase del "non poteva non sapere" ?
Quanta gente c'è ancora in giro che crede veramente che al Milan sia andata bene perchè, con Galliani alla Lega, i rossoneri traevano vantaggi "sporchi" ?
E i presidenti di società ?
Ricordate Zamparini quante ne diceva ?
E Della Valle ?
E Moratti che ha sempre visto il conflitto di interessi di Galliani ?
Bene.
Sapete, OGGI, i presidenti delle società di calcio di serie A chi hanno votato come loro rappresentante in Lega Calcio, conferendogli la carica di vice presidente ?
G A L L I A N I !
Ma come, non può essere...
con quante ne hanno dette...
avranno avuto delle prove per dire e sostenere quello che hanno detto in piena calciopoli
...ma allora
...se è così
...se Galliani ricopre (dietro regolare e libera votazione) una delle cariche più alte della Lega
...NON ERANO VERE LE ACCUSE ?
No perchè se uno è un ladro dichiarato... non è che gli affidi il portafogli pregandolo di custodirtelo.
Ma allora perchè a questa notizia non è stata data la stessa enfasi di quel "c'è anche un sistema Milan" ?
Perchè nessuno si è sentito in dovere di dire
AVEVAMO SBAGLIATO
I casi sono due
1) o Galliani (e il Milan) erano le vittime del sistema Juve
2) o Galliani gira in Lega con una pistola che punta alla tempia dei presidenti di serie A, per farsi votare

Il mondo del calcio è bello... ma
STATE ATTENTI
A
NON FARVI PRENDERE PER...


PS

Per essere un "perdente di successo"...
perchè "un maiale non può allenare"...
mica male !
Col suo Chelsea
HA SEMPRE
E SOLO
VINTO

Complimenti

Mister
!

[...]

historia magistra vitae est

9 commenti

Ho sempre pensato che la storia di un popolo, di una nazione, di un'azienda, di una persona,
debba insegnarci qualche cosa anche se, in un momento particolare, non riusciamo a capire e prevediamo chissà quali scenari apocalittici o entusiastici per il futuro.
Voglio dire che per giudicare una qualsiasi cosa, accadimento o fatto contingente, dobbiamo affidarci alla storia della "cosa" presa in oggetto.

Il nostro Milan
Anche chi scrive ha mostrato perplessità sul momento ed in particolar modo sul Silvio Berlusconi attuale.
Nel mio editoriale della scorsa settimana sul sito ho, addirittura, paventato l'ipotesi (per il suo ultimo comportamento) che a Silvio Berlusconi, del Milan, non interessi più nulla.
Sono arrivato persino a pensare che... meglio se vende
SI
ma "se vende... a chi?"

Ho letto i nomi che tutti fanno ed accostano alla nuova proprietà del Milan ed ho messo, sulla bilancia della storia, la loro storia con il calcio.
A parte un nome accostabile al Sassuolo (con tutto il rispetto, non parliamo di Manchester)... il nulla.
Una montagna di soldi ma di calcio... il nulla
e di fede RossoNera...
praticamente ZERO !
Mi sono chiesto PERCHE' questi signori accostati alla mia squadra dovrebbero garantirmi cose migliori dell'attuale proprietà.
Io, che non sono amante delle statistiche, mi sono voluto divertire a farne, rifacendomi proprio alla storia del Milan e partendo DAI FATTI
Il Milan 1899-1985 : (86 anni)
Scudetti - 10
Coppe Italia - 4
Coppe Campioni - 2
Coppa Coppe - 2
Coppe Mondo - 1
TOTALE = 19 TROFEI
Il Milan 1986-2009 : (23 anni)
Scudetti - 7
Coppe Italia - 1
super Coppa Italiana - 5
Coppe Campioni - 5
Coppa Coppe - 0
superCoppa d' Europa - 5
Coppe Mondo - 3
TOTALE = 26 TROFEI
A questo punto ho voluto, facendo una media e proiettandola per tutti i 110 anni di vita Milan...
SENZA BERLUSCONI
(trofei vinti : anni passati per vincerli x 110 anni di storia)
29 TROFEI
CON BERLUSCONI
(trofei vinti : anni passati per vincerli x 110 anni di storia)
124 TROFEI
Cioè...
con Berlusconi per 110 anni avremmo quadruplicato i trofei della bacheca (già oggi) più titolata al mondo !
E' chiaro che è una proporzione matematica improponibile nella vita
E' chiaro che è poco più di un gioco
E' chiaro che può apparire una provocazione (anche se la matematica...)
Ma intanto, secondo me, smonta la teoria "caccia i soldi se vuoi vincere" e la riprova è sotto gli occhi di chi vuol vedere
(Berlusconi nella sua gestione ha speso 200 milioni d'euro contro gli 800 di Moratti)
Poi, guardando gli anni berlusconiani, ci accorgiamo che anche sotto di lui, il Milan, ha preso delle topiche pazzesche
e che anche sotto di lui ci sono stati anni di "disperazione"
(ricordate il Milan di Capello che stava per retrocedere?)
Anni in cui, come oggi, non si vedeva un futuro... ma poi...
E' proprio quel "ma poi..." che mi fa rimanere aggrappato alla speranza che Berlusconi non venda.
Conoscendo tutti, il Berlusconi uomo, il suo spaventoso ego... sapete cosa mi da speranza ?
Il fatto che, mai come in questo inizio di stagione
(dopo che è entrato in politica),
lo abbiamo visto spendersi in dichiarazioni sul Milan in prima persona.
La speranza ?
Ma voi pensate veramente che il Berlusconi
"sono imbattibile" "come me nessuno"...
sapendo che sta smantellando il Milan si metterebbe così in mostra ?
No
tiene troppo al proprio io.
E se Berlusconi ritrova la voglia di rimettere mano al Milan
(magari lasciandoci disorientati ed impauriti)
NON E' FORSE
UNA MAGGIORE GARANZIA
DI ARABI
ALBANESI
AFRICANI
O "CIOCCOLATAI"?
Quello che sarà domani, come diceva un mio vecchio idolo, è nelle mani di Dio
quello che sarà il Milan, spero vivamente, continui ad essere nelle mani di Silvio Berlusconi
anche perchè...
"NON HA FUTURO
CHI NON HA MEMORIA
DEL PROPRIO PASSATO
"
Massimo

[...]

si fa presto a dire...

5 commenti

BANDIERA!
Chiariamo subito, non ce l'ho con Riccardo... e come potrei.
Come potrei avercela con colui che, dopo l'addio forzato di Van Basten, mi ha regalato momenti di Calcio (la maiuscola non è un caso) che pensavo svaniti con l'addio del cigno.
Non ce l'ho con Riccardo... ce l'ho con Kakà!
In questi giorni, sul nostro MDC, stanno passando i tributi (mio personale e di MaxRC) dedicati a lui e, immancabilmente, all'istinto di spegnere il player o di cambiare pagina sul browser mi ritrovo a guardarli provando le stesse identiche emozioni provate negli stessi attimi in cui accadevano.
Stiamo vivendo un momento Milan, strano... molto strano.
All'improvviso vengono meno certezze, punti di riferimento ed il futuro appare, quanto meno, nebbioso... incerto.
Questo momento passerà sicuramente.
Nella storia RossoNera abbiamo vissuto altri momenti del genere e proprio in quei momenti ci aggrappavamo alle nostre "Bandiere".
Bandiere vere che, anche se a mezz'asta, non smettevano mai di sventolare orgogliosamente dandoci la speranza di un domani migliore.
Ma Riccardo, oggi Kakà, non doveva essere una nostra bandiera ?
Sbaglio o, nel Gennaio scorso, la frase più gettonata del tifoso Milanista era "non si vendono le bandiere!"?
Sbaglio o lui con quella sua mano battuta sul cuore, con quelle sue dichiarazioni... "voglio scrivere la storia di questo club" "voglio essere il capitano di questa squadra" "voglio entrare nella storia del Milan come Maldini" aveva confortato e sottoscritto la parola bandiera ?
E quel rifiuto ai ponti d'oro degli arabi del Manchester City, non era un rifiuto al "vil denaro" in nome di principi e valori che non hanno prezzo ?
E allora perchè SI al Real ?
Perchè dichiarare "ho aiutato il Milan anche in questa occasione" facendo intendere che il passaggio alle merengues è stato un atto d'amore verso i Colori quando, andando al City, questo "atto d'amore" sarebbe stato più grande e redditizio ?
PER FAVORE !
...le Bandiere sono una cosa seria
Le Bandiere sventolano comunque.
Sia sul podio più alto del mondo, sia a mezz'asta nell'inferno della serie B.
Le Bandiere non si chiedono cosa è meglio fare...
LE BANDIERE RESTANO !
...e sventolano
Negli anni bui del Milan, ad una nostra Bandiera, furono fatti ponti d'oro per passare ad altri lidi e il Milan (anche allora) ne avrebbe trovato grande giovamento per le sue misere casse.
Ma QUELLA Bandiera DISSE NO!
Disse IO RESTO!
Si fece il suo anno di serie B, ritornò in serie A e ritornò mestamente a giocare con la Cavese.
Non scelse PER SE, scelse per il Milan !
Non si fece allettare da "vetrine" prestigiose, attese che "la sua vetrina" diventasse la più prestigiosa e dopo anni di "mezz'asta", ritornò a sventolare sul tetto del mondo.
QUESTE sono Bandiere... gli altri... Campioni... niente più.
Capisco e comprendo tutte le posizioni dei tifosi Milanisti a riguardo.
Capisco l'amore sviscerato di Mauro Suma verso quello che fu "il Ricardino nostro" e la posizione più laica di Furio Fedele.
Capisco di chi non riesce a dimenticare come il mio amico Max e chi, come il sottoscritto, considera Kakà come un Ibra qualsiasi e si arrabbia perchè non avrebbe mai creduto fosse possibile arrivare a tanto.
Capisco, comprendo e non giudico nessuna di queste posizioni ma mi permetto di far osservare una cosa:
se parliamo di Kakà ci dividiamo in due "partiti" ben distinti con opinioni diametralmente opposte e rigorosamente rispettabili,
com'è che se
parliamo di Baresi diciamo e pensiamo TUTTI la stessa cosa ?
Sarà per il vero significato della parola BANDIERA?

Massimo

[...]

ECCO... dove va il Milan

1 commenti

Preferiamo lavorare, informarci, confrontare ed incrociare le fonti e notizie che riguardano il nostro Milan... prima di pubblicare o sparare notizie.
Non ci interessa confrontarci con nessuno... ci interessa il Milan!

Quello che veniamo a sapere, una volta certi della fondatezza, lo pubblichiamo

E, come in passato, a volte vi offriamo un'anticipazione di quello che realmente sta accadendo sulla nostra pelle RossoNera

Non pretendiamo di essere creduti, prendete queste nostre anticipazioni come volete e con tutto il beneficio d'inventario che volete ma non dite mai che... non ve lo avevamo detto

...nessun organo di informazione, ad oggi, ne ha parlato e se domani sentirete qualche cosa in merito, ci basta che ricordiate dove lo avete letto per la prima volta
(la Redazione MD)

di MaxRC
Giovedì sera nel corso di una conversazione telefonica, mi è stata data un'indiscrezione importante sul Milan da una fonte abbastanza attendibile.
Trattandosi di un'indiscrezione abbastanza precisa e dettagliata ho ritenuto che meritasse conferma e per tale ragione ho chiamato Guglielmo, l'uomo degli scoop del forum, al quale ho chiesto di verificare alla sua fonte, molto vicina alla società, quanto mi era stato riferito.
La sua fonte ha confermato il tutto.
La notizia è che
il Milan, nella persona del suo Presidente, sta trattando la cessione di una quota della società vicina al 50 %, con l'imprenditore Giorgio Squinzi, attuale presidente del Sassuolo Calcio.
Chi è Squinzi?
Si tratta di un imprenditore molto facoltoso, proprietario della Mapei, società che produce adesivi per pavimenti e rivestimenti.
Se andrà in porto questa trattativa non lo sappiamo.
E' un fatto però che questa trattativa esiste ed ha il pieno beneplacito dei due figli maggiori di Berlusconi.
Le perplessità maggiori sono proprio del Cavaliere e dello stesso Squinzi che pare ancora non del tutto convinto.
I contatti finora sono stati di natura informale e strettamente personale e in essi sono stati affrontati vari nodi, tra i quali la gestione societaria e un possibile nuovo organigramma verticistico.
Di certo c'è che l'attuale gestione dovrà chiudere l'esercizio di bilancio relativo al 2009.
Poi, dalla primavera del 2010, gli scenari sono aperti a nuovi sbocchi.
La trattativa esiste ed ha contorni strettamente personali e non pubblicizzati.
Sul resto non ci sono certezze

breve biografia (fonte)
GIORGIO SQUINZI
Nasce a Cisano Bergamasco (Bergamo) nel 1943.
Fin da giovanissimo inizia a lavorare nell'azienda di famiglia fondata nel 1937 attiva nella produzione di collanti per pavimentazioni leggere.
Nel 1969 si laurea in chimica industriale all'Università di Milano.
Nel 1970 fonda insieme al padre la Mapei S.n.c. (Materiali ausiliari per edilizia e industria) ampliando le attività dell'azienda paterna diventando responsabile della funzione ricerca e sviluppo della stessa.
Nel 1976 la Mapei diventauna società per azioni e assume il ruolo di direttore generale. Negli anni trasforma una piccola realtà industriale in una multinazionale leader nel settore degli adesivi per pavimenti e rivestimenti che opera con 47 stabilimenti in 24 paesi con un fatturato globale di 1,6 miliardi di euro e 3600 dipendenti.
Nel 1978 inizia ad investire fuori dai confini europei ed apre uno stabilimento in Canada da lì il processo di internazionalizzazione del Gruppo è inarrestabile costruendo stabilimenti sparsi in tutto il mondo.
Nel dicembre 1984, in seguito alla morte del padre, diventa amministratore unico della Mapei.
Nel 1994 il gruppo inizia una fase di diversificazione ed acquista la Vinavil con i due stabilimenti di Villadossola e Ravenna specializzandosi così nel settore degli adesivi.
Il 7 dicembre 1996 viene premiato dell'"Ambrogino d'oro"dal Sindaco di Milano.
Nel 1997 è stato eletto presidente della Federazione Nazionale dell'Industria Chimica carica che ricopre fino al 2003.
Nel 1989 è eletto Presidente del Technical Committee 67 WG3 "Adesivi per piastrelle ceramiche" del CEN.
Il 6 aprile 1998 viene nominato Cavaliere di S. Gregorio Magno in Vaticano.
Il 31 maggio 1998 viene nominato Cavaliere del Lavoro.
Il 21 Dicembre 1998 è stato nominato "Commandeur de l'Ordre de la Couronne" in Belgio.
Il 14 giugno '02 è stato eletto Presidente di ABM (Assembly Business Member).
Il 10 dicembre 2002 gli viene conferita la laurea ad honorem in Ingegneria Chimica dal Politecnico di Milano.
Nella stagione 2003-2004 la Mapei investe nel calcio che prende le redini finanziarie del Sassuolo militante nella serie C1. La squadra nella stagione 2007/08 viene promossa in serie B. Agli inizi della stagione 2008/09 il patron Squinzi forte del suo primato in serie B afferma che: "in Champions e compro Kakà."
Nel giugno 2005 viene rieletto a capo della Federazione Nazionale dell'Industria Chimica.
Il 30 settembre 2006 è eletto vice presidente della Confederazione delle Industrie Chimiche Europee.
Il 4 dicembre 2007 è stato premiato con il Premio Leonardo Qualità Italia dal Capo dello Stato Giorgio Napoletano.
Nel 2008 ricopre la carica di vice presidente di Assolombarda ed è Membro del Consiglio Direttivo di Assopiastrelle.
Giorgio Squinzi è coniugato ed ha due figli.
CURIOSITA'
Giorgio Squinzi non ha mai effettuato licenziamenti per riduzione di organici e non ha mai chiesto trattamenti di cassa integrazione.
Giorgio Squinzi è un tifoso del Milan

[...]

Troppe domande...

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Dov'è finito il Milan?
Dov'è?
Dov'è finita la squadra che a marzo aveva già completato il mercato estivo, comprando il meglio che c'era sulla piazza?
Dove sono finiti i progetti tecnici che per anni ci hanno permesso di dover inserire giusto un paio di tasselli ogni estate perchè il resto andava già quasi bene così?
Dov'è finito il presidente che si vantava di dire: "non verrà mai nessuno a prendermi il mio miglior giocatore perchè offre di più"?
Dov'è finito l'orgoglio Milan?
Dov'è finita la grinta e la determinazione con la quale abbiamo vinto tutto lo scibile negli ultimi vent'anni?
Com'è possibile che quella grinta non sia esplosa furiosa nel momento in cui era palese che i giocatori dell'Inter si stavano fermando per non infierire?
Non c'è stato nemmeno un briciolo di orgoglio di fronte a tanta maramaldica arroganza nei confronti dei nostri colori?
E' mai possibile che l'ego smisurato e avvolgente del nostro presidente non si sia sentito preso per i fondelli da quell'indegno e indecoroso spettacolo?
E se quest'ego così abnorme ha deciso di rintanarsi in un angolo a godersi lo spettacolo, è possibile che non ci sia nessuno pronto a lanciare un grido, un segnale, un qualsiasi cosa, buon Dio?!
Dove sono finite le tante soloniche voci autorevoli pronte e chiedere biglietti e accrediti fino a quando andavamo in finale di Champions?
Perchè non c'è nessuno che ha il coraggio di dire: Berlusconi non ha più palesemente a cuore il Milan?
Per carità, sarà stanco, anestetizzato dalla bulimia di successi di tanti anni di presidenza, ma perchè nessuno gli fa presente "Presidente, la ricordano tutti come il più vincente, perchè adesso vuole sbiadire e rovinare ogni ricordo?"
E perchè Leonardo si presta a questo gioco?
Cosa succede a chi si siede sulla panchina del Milan, che non si sente nemmeno in dovere di dire: "ma non è questo ciò di cui avevamo parlato"?
Com'è possibile che Leonardo parli apertamente di gioco nuovo sulle fasce, e non arrivi nemmeno l'ombra di un terzino, o di un esterno?
Perchè da quattro anni a questa parte il mercato del Milan non tiene minimamente conto di quelle che sono le esigenze dettate dalla guida tecnica della squadra?
Com'è possibile che dal 2006 in poi Ancelotti abbia chiesto una torre in attacco, e siano arrivati, nell'ordine, Ricardo Oliveira, Ronaldo, Pato, Ronaldinho e Sheva?
Perchè il massimo che il Milan è riuscito a reperire sul mercato in questi anni nel ruolo di terzino sinistro è stato Jankulovsky, che non è un terzino?
Dove sta correndo questa macchina impazzita?
Verso quale baratro?
Tutti hanno le loro responsabilità, mi ci metto anch'io che tante volte davanti a chi si spazientiva dicevo: abbiate pazienza, la società sà quello che fa.
Adesso non ne sono più così sicuro...

Guglielmo


[...]

Buon compleanno Forum!

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"Nelson Dida - Data e luogo di nascita.........07.10.1973 Irarà (Brasile)
da maxsenior - Inviato: 29/08/2006 - 12:06"
Quello che ho appena riportato
è il primo post pubblicato sul forum
Milan Day
Era la fine di agosto del 2006, tre anni fa, e Massimo, nel forum
maxsenior, stava mettendo in pratica un suo vecchio pallino: la creazione di un forum nel quale discutere di Milan.
Per carità, nulla di particolarmente nuovo oppure originale, anzi, già all'epoca il web pullulava di piattaforme che davano l'opportunità a tifosi
rossoneri di confrontarsi, discutere le cose che riguardavano il caro vecchio Milan.
Uno in più, però, non avrebbe fatto male, così si pensò.
E poi la particolarità specifica c'era:
mettere in contatto quotidianamente abbonati al canale tematico della società,
Milan Channel.
Il forum uscì on line il
2 settembre del 2006, tre anni fa.
L'elenco utenti riporta, in ordine di registrazione, i seguenti nick:

maxsenior, giancarlo da fr, Rui-nat, Marcel, massimo56, e gli altri che poi seguirono, fin dai primissimi giorni.
E come tutte le cose, all'inizio ci volle un po' per carburare, per crescere, per diventare realtà quotidiana.
Quello che poi è accaduto nel forum è stato già più e più volte scritto, discusso, dibattuto.
Mi viene da sorridere al pensiero che
Dida rappresenti un po' l'alfa e l'omega del primo ciclo del Milan Day:
il primo post in assoluto del forum è su di lui, e poi una serie di post che lo riguardavano, a distanza di quindici mesi, hanno portato alla diaspora, alla frattura con un'importante componente di utenti che decidono di andare a scrivere altrove.
Peccato, l'ho detto già altrove, ma lo ripeto: peccato.
Anche da lì il Milan Day è ripartito, e oggi rimane un forum visitato quotidianamente, con una media di circa 200 messaggi giornalieri.
Personalmente ho conosciuto questo forum un anno e mezzo fa, leggendo il
bannerino sotto la mail di un abbonato a Milan Channel e venendo a vedere che aria tirasse da queste parti.
Mi sono trovato in sintonia da subito con alcuni utenti, onestamente meno con altri, ma ci sta nella dialettica "internettiana"!
Ho conosciuto persone molto interessanti, legate sia in presente che in passato a questo forum, e considero questa cosa il maggior arricchimento che mi abbia mai dato il web.
Ho avuto il piacere di vedere a
Reggio Calabria la partita del Milan assieme ad un altro utente, che mi permetto di chiamare amico, Massimo Bambara, nel forum MaxRc, una delle persone migliori che abbia mai conosciuto in vita mia.
Sono stato al
raduno dello scorso giugno, nei giorni della tempesta Kakà, e ho condiviso con chi c'era l'ansia per un qualcosa ormai inevitabile:
fossi stato a casa da solo l'avrei vissuto molto peggio, quel maledetto fine settimana.
Insomma, ho iniziato a vivere questo forum, pur con i suoi limiti, ma con le enormi potenzialità che lo strumento può dare.
A distanza di tre anni mi sarebbe piaciuto poter organizzare un incontro in stile "
Come eravamo" con chi c'era e non c'è più e con chi c'è sempre stato, anche per cercare di fare mie esperienze che non ho potuto vivere, con la consapevolezza di essermi perso, nel bene e nel male, momenti importanti, perchè chiunque è passato da qui ha lasciato qualcosa di importante!
Da quando ho deciso di scrivere qualcosa per il compleanno del forum, in quanto ultimo arrivato, ho riletto centinaia e centinaia di pagine di discussioni, con sbalzi d'umore che non avrei mai immaginato di poter avere, tanto passavo dal ridere da solo, all'essere serio e quasi ancora preoccupato per cose che riguardavano magari la squadra e che sono ormai passate, tanta era la
dovizia e la competenza con cui erano affrontante!
Oggi abbiamo un forum e un Milan diverso da quello di tre anni fa.
Veniamo da un derby perso in maniera umiliante, devastante, che ci lascia smarriti e terribilmente confusi sul futuro prossimo.
Ma è
proprio in momenti come questi che capisco quanto mi sia utile l'esperienza nel forum: almeno non si ha la sensazione di affrontare tutto da soli!
Un abbraccio e
buon compleanno a tutti!
Guglielmo

[...]
 
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