Lacrime per i giocatori? NO...

solo per la Maglia!


Fine anni settanta:
il Milan di Liedholm si appresta a vincere la tanto agognata Stella, e nei cortili vicino a casa si svolgono interminabili partitelle fino a quando il buio funge da triplice fischio finale!
Mio fratello ha come idolo Aldo Maldera (...ancora oggi è il suo soprannome), mio cugino Gigi stravede per Rivera, ed io?
Io sono affascinato dal mediano di spinta con la maglia rossonera n° 4, e cioè Walter De Vecchi.
E' il mio idolo incontrastato, ma purtroppo dura poco: sarà un grande protagonista della Stella, ma a causa delle numerose vicissitudini alla fine del 1981 lascia il Milan.
La delusione è enorme, ed allora per alleviare il dispiacere della perdita di Walter decido di affezionarmi al suo naturale erede di ruolo, e cioè il giovane e promettente Sergio Battistini.
Battistini è fortissimo, è giovane, ha talento, ha una capacità enorme di inserirsi da dietro ed una buona predisposizione al gol.
Insomma, un centrocampista coi fiocchi, talmente coi fiocchi che arriva a fino alla Nazionale!
Addirittura diventa il vice-capitano alle spalle di Franco Baresi, e quella fascia la porterà sul braccio varie volte.
Che bello, che fortuna...
quel giocatore cresciuto nel Milan è tutto nostro, e nessuno ce lo porterà via
...ed invece.
Ed invece alle 18.55 dell'ultimo giorno di mercato del 1985, il Presidente Giussy Farina lo cede alla Fiorentina in cambio di soldi (non moltissimi) e Andrea Manzo!
E' uno choc vero e proprio, al punto che mi scende una lacrima di rabbia.
Decido che non voglio più avere degli idoli: troppo duro staccarsi da loro.
Ma ecco che d'incanto arriva l'era Berlusconi:
non solo i migliori li compriamo noi, ma addirittura una volta che ce li abbiamo
NON LI VENDIAMO MAI A NESSUNO!
Arrivano tanti campioni, e tra questi è inevitabile legarsi affettivamente a qualcuno di loro.
Così mentre tutti sono affascinati dalle treccine di Gullit, sin da subito il mio sguardo si posa sul n° 9 di Marco Van Basten:
che classe, che spettacolo, che talento, che freddezza davanti alla porta!
La cotta è enorme!
Comincio a contare tutti i suoi gol, comincio a fare tutte le statistiche possibili ed immaginabili: numero di gol, media-gol a partita, media gol in base ai minuti giocati.
Ma soprattutto è la sua classe a mandarmi in sollucchero: non perdo occasione di andare a vedere il Milan, ma, soprattutto, non perdo occasione di andare a vedere LUI!
E poi cosa succede?
Succede che il destino imperscrutabile, sotto forma di una cartilagine, decide di portarcelo via: e di nuovo giù una lacrima mentre corre per l'ultima volta a S.Siro con quel suo giubbottino di renna.
Basta!
Basta affezionarsi ai giocatori, si soffre troppo!
Ma come si fa!
Eccolo, c'è chi torna a rapire il cuore del tifoso:
una faccia timida e pulita, una faccia che arriva dall'Est e che ispira tenerezza.
Ma in campo è una furia, in campo sa fare una solo cosa: sa fare i GOL!
Per anni è l'uomo che ci trascina in ogni circostanza, per anni è l'uomo a cui ci aggrappiamo nei momenti di difficoltà!
Per anni è stato il Milan!
E' Andry Shevchenko!
Fa gol in tutti i modi, e mi permette di fare una cosa che avevo deciso di abbandonare: le statistiche.
Gol dopo gol, partita dopo partita, la voglia di confrontarlo (solo numericamente però) con Marco Van Basten è grande!
Lui è il nostro simbolo, lui sarà il nostro capitano, lui è il figlioccio del presidente, lui...
lui ci lascia!!!
Ma come?
Ci lascia perchè i figli devono imparare l'Inglese?
Ma siamo impazziti?
Ma che cazzata è?
Ok, ok!
Vai pure, non ti meriti nessuna lacrima, tanto noi abbiamo con chi sostituirlo!
Noi abbiamo Kakà!
Lui vuole fare il capitano del Milan, lui sì che è innamorato del Milan!
Lui è un ragazzo che dà la precedenza ai valori, a Gesù, mica al denaro come gli altri.
Lui è il nostro scoglio a cui aggrapparci quando il mare è in tempesta.
Lui sì, lui non ci lascerà mai!.. forse!
Forse dobbiamo ponderare, forse è tempo di pensare ai bilanci, forse il Real è più prestigioso del Milan, e forse anche Kakà pensa ai soldi ed alla carriera senza curarsi dei valori.
Non lo so qual'è la spiegazione più corretta, e non mi interessa neanche cercarla e saperla!
Di una cosa sono certo: che il giorno dell'annuncio del suo passaggio al Real Madrid non ho versato neanche una lacrima:
le avevo già consumate tutte!
L'ultima di quelle dedicate ai giocatori l'avevo versata il giorno dell'ultima prestazione con la maglia RossoNera dell'ultima bandiera rimasta, quella rappresentata da Paolo Maldini!!!
Finite lì, non ce ne sono più!
Forse un giorno piangerò ancora per il calcio, ma voglio farlo solo ed esclusivamente per il Milan, per la Maglia!
Le altre lacrime si sono asciugate tutte, per nessun calciatore vale più la pena versarle.
Gli anni e l'esperienza ce l'ha insegnato:
abbiamo fatto a meno di tutti ed abbiamo vinto, ci siamo ritrovati soli quando abbiamo dovuto soffrire per le sconfitte, anche le più atroci!
L'unica cosa che abbiamo sempre fatto e che continueremo a fare in futuro è questa:
ogni domenica apriremo il nostro cassetto, prenderemo la maglia a strisce RossoNere, la indosseremo ed andremo a soffrire per essa
...a prescindere da chi sia il Presidente e, soprattutto, a prescindere da chi saranno i calciatori in campo.

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