Testa o croce ?

Riflessioni di un amico del forum
sul mercato RossoNero





Testa o croce,
il mercato rossonero sembra essere ormai ben chiaro :
un attaccante, solo un attaccante, nulla di più,
almeno stando alle parole profuse in queste settimane.
Ma chi tra Shevchenko e Pato dopo che si è passati dal ballottaggio Henry-Eto’o e Adriano-Cassano?
Sono come il bianco e nero, uno è la Storia passata del Milan, il secondo probabilmente la storia del calcio del futuro,
uno ha segnato 174 gol in rossonero vincendo tutto, l’altro in rampa di lancio a 17 anni, pronto a stupire,
che non sta nella pelle per dare inizio alla sua corsa a inseguire sogni di gloria,
pronto a seguire quella scia scintillante di una coppa alzata al cielo o di un pallone d’oro accarezzato e baciato,
simbolo di una carriera da numero uno.
Un testa o croce, o meglio un testa a testa, che affascina i tifosi in questa bizzarra estate,
dove i primi fuochi d’artificio son stati esplosi, vedi Barcellona e Manchester United,
ma dove ancora molte cartucce non sono ancora state sparate.
O cosi’ almeno sperano i tifosi, specie di quelle società spacciate per colpevolmente immobili.
Un colpo di tacco di un giocatore di cui tutti i giornali abbinano alla tua squadra che vale quanto un gol nella finale di Champions,
un colpo promesso ma fatto dagli acerrimi rivali cittadini che vale un rigore sbagliato nella lotteria decisiva di una finale mondiale,
un attesa a un comunicato ufficiale dal proprio sito che vale quanto l’attesa della vigilia di una partita da dentro o fuori che vale una stagione.
Ecco la bizzarria dell’estate, in particolar modo di quel fenomeno sociale che è il calciomercato, dove tutto viene detto e smentito
e dove anche la piu’ nitida certezza si sgretola in colpo di coda da parte di qualcun altro, dove il tifoso litiga, impreca, gioisce
e si fa portatore di capacità assolute da direttore del mercato.
Come quando si dice riguardo all’allenatore della nazionale, che tutti gli italiani si vestono da Mister,
d’estate tutti ci travestiamo da tanti piccoli Braidini.
Dicevamo, di Pato e Shevchenko, di due giocatori cosi’ diversi ma cosi’ intimamente legati l’uno all’altro dal destino
che vorrebbe una maglia rossonera libera e disponibile per solo uno dei due, perché entrambi sono extracomunitari,
perché entrambi il Milan non puo’ acquistarli anche se vendesse in blocco tutta la rosa di extracomunitari.
E chi potrebbe essere questo attaccante?
Tutto è avvolto in un alone di mistero difficilmente dispiegabile ora come ora.
Per voce dello stesso Galliani e del presidente Berlusconi pochi minuti dopo il triplice fischio di Atene,
il Milan prenderà un grandissimo attaccante. Si ma chi?
Quelle parole han acceso un sogno immediatamente dopo averne realizzato uno (la coppa al cielo)
ed ecco cosi’ una bagarre sempre piu’ serratissima di nomi che svolazzano da un giornale all’altro, da un microfono all’altro, da un pensiero all’altro (nei tifosi)
manco fossero figurine sospinte dal vento: mister x o mister y?
E allora?
Allora il dibattito tra tifosi è già caldo,
tra chi auspica il ritorno dello Zar che ha scritto pagine ricche di storia in rossonero
e chi risponde per le rime domandandosi, lamentandosi, se è normale che una società campione d’europa, con un bell’assegno in tasca da 66 milioni di euro spendibili sul mercato,
possa pensare al grande colpo quello di un ritorno di un 31enne, reduce da una stagione piuttosto negativa al Chelsea.
Dove sta la verità?
In teoria in mezzo, ma in questi casi puo’ risiedere da una parte cosi’ come dall’altra:
bisognerà aspettare il prossimo maggio per la sentenza da emettere.
Il Papero o il Cerbiatto Ucraino? La freschezza e la voglia di sfondare o l’esperienza e il gol garantito? La novità o il riabbraccio? Tutte domande da testa o croce, come quando a inizio dell’estate scorsa si ragionava prima in termini di Serie A o Serie B e poi: Oliveira o Ronaldo? E poi ancora: Scudetto o Champion’s League? Per fortuna, in quest’ultima domanda, non c’e’ testa o croce che tenga, perché la testa (quella di Ancelotti) non è saltata e la croce, beh quella dell’estate di calciopoli da sopportare ce la siamo tolti di dosso.
E allora, un’altra domanda da testa o croce:
dopo una Coppa vinta, ci sarà pazienza da parte dei tifosi in questo caldo, caldissimo mercato estivo dove pare che ad ogni giorno, un obiettivo di mercato se ne va in altri lidi?
Ai posteri l’ardua sentenza…
che non sarà piu’ quella tanto temuta di una corte di cassazione e di una corte federale.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Il primo testa o croce ke non vorrei mai + essere nelle mani di non so cosa fatta passare x giustizia il secondo lo lascio alla SOCIETA s'intende + di me ke tipo di giocatore serve e pur avendo preferenza l'ultima parola sarà la SUA forse l'euforia della coppa vinta con SOFFERENZA ha fatto esplodere una gioia delirante oggi nn fattibile e a bocce ferme nemmeno tanto utile io sono abituata a voler prima vedere poi giudicare xciò usando questo metodo dico Sheva la stagione scorsa nn fa testo x me Eto'Ronaldnio Drogba costano troppo e sono ingiudicabili nel NOSTRO sistema Pato un riskio preferirei non correrlo in una stagione dove gli obiettivi sono molteplici e se fosse possibile oltre la Champions mi piacerebbe raggiungerne altri sia ben kiaro mi accontenterei anke solo di quella magari potessimo rivincerla la lotta sarà solo contro di NOI e il testa o croce + preoccupante ad armi pari o discriminante solo nel MIO FORZA MILAN SEMPRE non esiste testa o croce

 
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