Milan - Lille

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Ancora Ancelotti.
Ancora Milan.
Ancora primo posto nel girone Champions.
Una delle poche grandi soddisfazioni di quest'annata maledetta.
Il risultato ?
Non conta, è già arrivato...
Grazie Mister !



Voglio sottoporre a tutti coloro che seguono il mio blog,
un interessante, esauriente e ben fatto articolo
sulla "situazione Milan" scritto da un amico del forum.
Non voglio esprimere giudizi
sulla condivisibilità della disamina fatta
(anche se chi mi segue da tempo saprà come la penso),
voglio solo fare i complimenti a Max
per la passione che mette in tutte le "cose Rossonere"
ed invitare anche altri (magari di idee opposte)
a seguire il suo esempio.
Avete qualche cosa da dire sul Milan ?
Fatelo presente nel Forum e verrete pubblicati sul Blog.


I perché di una situazione
che suscita perplessità

Ci si interroga sempre più frequentemente
sulla situazione societaria del Milan.
C’è il sospetto, la paura da parte di molti rossoneri,
che non si voglia più investire e che si voglia puntare
ad una società che vada avanti da sola,
senza immissioni di denari da parte della proprietà.

Io non credo che Berlusconi sia improvvisamente diventato
un Presidente taccagno.
La sua generosità la conosciamo bene
e non credo vada messa in dubbio.

Qual è pertanto il problema ?
Fondamentalmente uno solo:
Silvio Berlusconi spende se deve farlo e non si tira indietro,
ma in tal momento preferisce aspettare che la situazione evolva
e che si schiarisca meglio l’orizzonte.

Tre riflessioni:

1) La proprietà è ben conscia del fatto che questa squadra come organico vale meno di quella dell’anno scorso. Ma sa, allo stesso tempo, che quest’organico non è da zona retrocessione. Lo sa perché senza la penalizzazione il Milan sarebbe quarto, e senza errori arbitrali in serie ed infortuni indotti da una preparazione fisica inesistente probabilmente non staremmo qui a parlare di sfascio.

La società ricorda che, circa dieci anni fa, nei mesi in cui decise di fare una rivoluzione vennero fatti errori che ancora oggi tutti ricordiamo. Venne venduto Panucci (un giocatore che ancora oggi ci sarebbe utilissimo), venne sacrificato Simone e soprattutto vennero acquistati dei giocatori che suscitarono grande fascino ma pochissima resa…..Bogarde…Kluivert…Andreas Anderson…
Cruz…Maini…Ba…Cardone…Taibi…Nielsen…Maniero… Inoltre venne ceduto frettolosamente Davids e alla fine dell’annata 1997-98 fu venduto Desally, un giocatore considerato vecchio (che coincidenze…) ma che seppe riciclarsi al Chelsea per qualche anno come fortissimo difensore centrale.

Insomma i dirigenti del Milan sanno bene che operare rifondazioni sull’onda dell’emotività e del desiderio di stravolgere tutto non è cosa buona e giusta. Hanno imparato che è più saggio aspettare, beccarsi le critiche dei tifosi più caldi e valutare bene ciò che si ha a disposizione.
2) Fin qui le motivazioni tecniche. Scendendo agli ultimi avvenimenti la storia è ben nota. Il mercato di questa estate ci è stato precluso. Fino a fine luglio non sapevamo nemmeno in che serie avremmo giocato, e ad agosto fare mercato per una grande squadra è come tentare la fortuna. Sono tutti sistemati e sono disponibili solo giocatori di medio livello (la cui quotazione viene pompata ad arte per approfittare dello stato di necessità milanista). Il Milan ha tentato una scommessa con Oliveira, certamente esosa, ma la cui validità sarà opportuno giudicare solo a fine stagione.
Inoltre per ciò che concerne il nostro ultimo mercato va precisata una cosa: il Milan ha chiuso il suo bilancio (come tutte le società di calcio) il 30 giugno 2006, ed ha aperto il nuovo il 1 luglio 2006. Tecnicamente, sul piano strettamente burocratico-fiscale, una società che ha appena ceduto il suo marchio, non può chiudere il bilancio in perdita, soprattutto per una questione di immagine. E’ una regola finanziaria di primaria importanza. I tifosi appassionati la ignorano, ma i dirigenti di una società non possono.
3) Sul piano politico il clima è diventato improvvisamente ostile ai nostri colori. La nuova legge sui diritti televisivi impoverirà di molto il nostro campionato, portando ad un appiattimento sia di immagine che di gioco. Ci sarà qualche sorpresa in più, ma la qualità diminuirà drasticamente.

Molti obiettano: "anche in Inghilterra c’è la legge sui diritti televisivi collettivi" Verissimo.
E’ utile ricordare però, che il sistema fiscale inglese non è paragonabile a quello italiano, dato che le tasse sugli stipendi dei giocatori incidono molto meno che nel nostro Paese.
In più, particolare decisivo, il Inghilterra il merchandising è tutelato. Chi vende articoli fasulli o contraffatti rischia il carcere. Esiste insomma una vera tutela del marchio delle società. Ecco spiegata la ricchezza del Manchester.
Tutto ciò in Italia non esiste, e le società sono costrette a vivere unicamente dei soldi delle tv, degli sponsor e della generosità delle proprietà. I livelli di tassazione che l’Italia potrebbe raggiungere sotto il governo-Prodi sconsigliano al momento investimenti troppo esosi. Le aziende del Presidente Berlusconi sono, forse più di tutte, a rischio. Non solo sul piano della persecuzione giudiziaria, che questa estate purtroppo abbiamo provato sulla nostra pelle, ma anche sul piano della tassazione, data in aumento per tutte le aziende sia sotto forma di tributi, che sotto forma di impacci burocratici.
Insomma, lo scenario in cui ci troviamo è questo. La politica putroppo, condiziona pesantemente i destini della nostra squadra. La società non può essere così esplicita da affermare tali cose, ma un’attenta e lucida analisi della situazione porta a questo.
A tutto ciò aggiungerei il grosso dispiacere del Presidente per il fango buttatoci addosso. Lui, che ha sempre preteso il bel gioco dal Milan, che sia arrabbiava per le due punte, che scendeva a fare i complimenti all’avversario che era stato più bravo, che pretendeva che il Milan fosse anche la squadra più corretta in campo. Si, lui che nei valori dello sport e della sana rivalità sportiva ha sempre creduto e che ha sempre visto nel Milan un modello da seguire, non può non aver accusato il colpo. Questa estate ai veri rossoneri (come lui è) non pesava tanto l’idea di andare in serie B. Pesava piuttosto l’idea che ci fossero ombre sulla nostra onestà. Una delle poche cose, su cui non credo possa esistere discussione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

BELLISSIMO! COMPLIMENTI! Conga

Anonimo ha detto...

Grazie Conga,
giro volentieri il tuo più che meritato apprezzamento, all'amico Max

 
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