L' opinione

Ricevo e pubblico volentieri, l' opinione di un tifoso Rossonero e utente del ns. Forum, in merito al tanto "chiacchierato" complotto ai danni del Milan. E' una analisi dettagliata e lucida dei perchè sul momento attuale dei Rossoneri. Non è certo solo questa la spiegazione... ma ha il suo grosso peso. Come sempre, disponibile, a pubblicare tutti i pareri (anche contrari al mio pensiero) purchè improntati alla correttezza, alla educazione ed al bene del nostro Milan.



CALCIOPOLI

la certezza di una strategia anti-Milan

di M.B.



Quando ai primi del mese di maggio dell’anno in corso, vennero fuori le prime intercettazioni di Calciopoli, i tifosi rossoneri ebbero un sussulto di orgoglio. Finalmente! Dopo due anni di di fegati lacerati, e di scudetti rubati, un po’ di giustizia si stava presentando all’orizzonte. Sembrava…
Il 12 maggio la doccia fredda: coinvolto anche il Milan! Il Procuratore della Repubblica di Napoli, Lepore, definì Juventus, Fiorentina, Lazio e Milan, le squadre che avevano costituito un grumo di potere nella stagione 2004-2005.
Per chi aveva vissuto quel campionato da tifoso appassionato dei colori rossoneri era un’autentica corbelleria. Il Milan quell’anno fu senza ombra di dubbio la squadra maggiormente penalizzata, il tutto a vantaggio ovviamente della Juventus di Moggi.
Come non ricordare infatti i due scontri diretti che tra andata e ritorno videro negare al Milan ben 4 rigori(Zebina su Crespo e Zebina su Kaladze a Torino, Zambrotta su Cafu e fallo di mano in area di Cannavaro a San Siro), e videro un arbitro(il signor Bertini) fermare il gioco con Kakà lanciato a rete per ammonire Thuram!!! E come dimenticare Siena-Milan in cui venne tolto un gol regolarissimo al Milan sullo 0-0, con Shevchenko che veniva da dietro rispetto alla linea della palla e che quindi non poteva essere mai in offside. Questo non volendo menzionare tutti gli altri episodi anti-Milan che non hanno mai lasciato sola la squadra di Ancelotti nel corso della stagione.
La speranza che si trattasse solo di un coinvolgimento formale fu vana. Perché da quel giorno iniziò una martellante campagna stampa anti-Milan, e con l’avvento di Guido Rossi ai vertici della Federazione e di Borrelli all’Ufficio Indagini, le famose garanzie di giustizia e imparzialità andarono a farsi benedire.
Tutto ciò nonostante un Ansa del 13 giugno recitasse chiaramente: ”L' associazione finalizzata alla frode sportiva ha predeterminato gli esiti del campionato di serie A 2004-2005 (scudetto, piazzamenti per le coppe europee e retrocessioni). Lo scrivono i pm della procura di Napoli Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci nell'avviso di conclusione dell'inchiesta notificato ieri a 37 indagati nell'ambito del procedimento per presunti illeciti nel mondo del calcio. L'associazione avrebbe controllato e condizionato l'intero sistema del calcio professionistico italiano nell'intesse della Juventus e delle altre societa' legate all'associazione (Messina, Reggina, Lazio, Fiorentina, Sampdoria, Arezzo, Sassari Torres, ecc.) realizzando in definitiva illeciti e ingentissimi profitti economici per tutti gli affiliati all'organizzazione e ai soggetti che comunque ad essa hanno fatto riferimento”. Cio' “con l'aggravante per Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini, Paolo Bergamo, Pier Luigi Pairetto, Massimo De Santis di aver promosso, costituito ed organizzato l'associazione”. Un'associazione “costituitasi in epoca e luogo imprecisati ed operante in tutto il territorio nazionale, con condotte accertate fino al giugno 2005”.
Alla fine dell’inchiesta il fascicolo del Milan era stato pertanto “dismesso in quanto non presente nulla di rilevante penalmente”.
Ma il Signor Borrelli, uomo notoriamente super partes e privo di qualsivoglia pregiudizio ideologico…, pensò bene di presentare al Procuratore Palazzi un rapporto in cui si descriveva il Milan come una società colpevole di un illecito strutturato! Calunnie, teoremi, mistificazioni della realtà, portate avanti anche grazie al contributo determinante della “libera” stampa italiana.
Si faceva passare un signor nessuno, come l’addetto agli arbitri Leonardo Meani, come il contropotere che faceva da contraltare a quello di Moggi. Accuse che si basavano su una semplice chiamata di protesta fatta da Meani al responsabile dei guardalinee Gennaro Mazzei, dopo l’ennesimo gravissimo torto subito dal Milan sul campo.
Nel campionario d’accuse rientrò ovviamente Adriano Galliani, pur senza avere mai chiamato un designatore, ma per una semplice telefonata con Meani di un minuto e quarantasei secondi.
Viene montato su un processo farsa. Sarebbe meglio dire un non-processo. I motivi sono essenzialmente tre:
1)sono state introdotte captazioni, la cui legittimità (nel procedimento madre dinanzi alla Procura di Napoli) nessuno ha vagliato;
2) non si sono ammessi testimoni, con provvedimento assai originale anche in sede spotiva e con grave vulnus al diritto di difesa; inoltre non sono stati ammessi documenti e non è stata ammessa la possibilità di ascoltare le intercettazioni dal vivo.Le difese hanno potuto solo argomentare senza portare delle prove.
3) le richieste di pena hanno aperto il dibattimento.Ovvero il Procuratore ha anticipato le conclusioni: dinanzi ad un tribunale ordinario ciò, oltre che inammissibile, avrebbe fatto immediatamente scattare lo strumento della legittima suspicione (legittimo sospetto).
Ma il processo farsa è andato avanti, e dopo le sentenze definitive il Milan si trovava costretto a scontare 38 punti di penalizzazione, di cui 30 nel campionato passato e 8 in quello 2006-2007 che stava per iniziare.
Scandaloso se si considera che il Milan era stato condannato per responsabilità oggettiva, il cui precedente più gravoso aveva previsto la condanna a 3 punti di penalizzazione.
Scandaloso ancor di più se paragonato alle sentenze su Fiorentina e Lazio, punite rispettivamente con 49 e 41 punti di penalizzazione, pur essendo state condannate per responsabilità diretta dei loro vertici massimi: Diego Della Valle e Claudio Lotito.
Ma vecchia regola vuole, che l’assasino torni sempre sul luogo del delitto ed il 27 di ottobre, in sede di arbitrato, ecco l’ultimo ma forse più ignobile scempio. Sconti per tutti, tranne che per il Milan. Motivazione? Il Milan ha già avuto la Champions. Come se fosse un reato e non un merito aver fatto 88 punti in campionato, che nonostante la penalizzazione consentivano ai rossoneri l’accesso alla Coppa, seppur dalla porta secondaria. Sconti per tutti ovviamente e rivolgimento della gradualità delle condanne con la Lazio che finiva per avere la pena più contenuta.
Uno scempio giuridico di proporzioni assurde che veniva confermato dagli sconti sulle inibizioni, date a tutti i dirigenti coinvolti, eccetto che a Galliani. In particolare al Signor Diego Della Valle, amico del Ministro della Giustizia Clemente Mastella, che ha visto derubricato il suo reato, gravissimo, in un’infrazione veniale,comportamento sleale, al pari di Adriano Galliani, il quale però non ha mai parlato direttamente con i designatori, e mai ha intrattenuto colloqui con il vicepresidente federale Mazzini, per garantirsi il salvacondotto per i risultati sul campo.
E’ troppo? Non ancora!
Il giorno dopo le sentenze dell’Arbitrato il giornalista Franco Ordine pubblica un articolo nel quale denuncia apertamente che ci sarebbero state delle pressioni di natura politica per non fare alcuno sconto al Milan. Ordine fa nomi e cognomi. Il Ministro dello Sport Giovanna Meandri e il Presidente del Coni Gianni Petrucci. Nessuna querela è a tutt’oggi giunta ad Ordine da parte degli interessati. Nessuna secca smentita c’è stata da parte del Coni.
Per tutto quello che hanno dovuto subire in questa pazza estate, i tifosi del Milan sono autorizzati a pensare, finchè tale cosa non verrà adeguatamente smentita e Ordine condannato per avere detto il falso, che tutto ciò che è avvenuto nulla ha a che vedere con il calcio e con la giustizia ma solo ed esclusivamente con la politica.
Con la voglia ossessiva e disarmante di una certa parte politica di andare contro e distruggere ciò che appartiene al suo Presidente, Silvio Berlusconi.
D’altronde, per chi ha occhi per vedere, gli arbitraggi sul campo sono lì a dimostrarlo!

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