il Silvio furioso

Questa storia non l'ho inventata,
ne mi è stata in alcun modo suggerita ad arte.

E' molto più semplicemente
quanto mi è stato raccontato da un mio vecchio amico.

Ci si può credere o no.

Io ci credo per amicizia e perchè mi fido,
al punto da assumermi personalmente
la responsabilità di quanto scritto,
firmandomi con nome e cognome.

Chi legge è liberissimo di non crederci.

Dunque, la nostra storia inizia ad aprile di quest'anno, periodo di Pasqua.
In quell'occasione, il presidente del Milan Silvio Berlusconi rileva come le proiezioni di bilancio al 30 giugno 2009, facciano già registrare una perdita pari all'intero disavanzo dell'esercizio commerciale del 2008 (milione più, milione meno).
L'input all'amministratore delegato, Adriano Galliani, è chiaro e netto:
rientrare, chiudere il primo semestre in pareggio.
L'unica via percorribile per una società di calcio qual è il Milan è quella che passa per le cessioni.
E il giocatore più appetibile, Ricardo Kakà,rappresenta una spina nel fianco:
il padre e procuratore, infatti, ha già raggiunto un accordo con il Real Madrid, e chiede un adeguamento economico (come da prassi consolidata negli anni) per rimanere.
Galliani, a questo punto, propone al presidente la cessione di Kakà:
in un colpo solo si riequilibrano i conti e ci si sgrava di un ingaggio assai pesante.
Berlusconi, tuttavia, non è della stessa idea.
E' convinto, infatti, che la cessione di 4/5 elementi della rosa possa portare a raggranellare la stessa cifra che porterebbe la cessione di Kakà.
L'idea del presidente è quella, una volta azzerato il debito già maturato, di ripartire da zero dal primo di luglio, ricostruendo una squadra attorno a Kakà, fatta di giocatori giovani e di prospettiva.
Galliani e Berlusconi si danno appuntamento a fine campionato: è di quei giorni la frase di Berlusconi "se Riccardo vuole andare al Real deve dirmelo guardandomi negli occhi".
Si arriva, dunque, a Milan-Roma.
Il programma del presidente, per quella domenica, è molto semplice:
a fine partita vuole salutare direttamente sul campo Paolo Maldini, prima del giro d'onore per l'ultima a San Siro.
Purtroppo, però, accade qualcosa di imprevisto:
la curva accoglie il presidente con striscioni fortemente critici e con l'invito a levarsi dai cosiddetti.
Attenzione a questa frase: qualche giorno dopo sarà lo stesso Berlusconi a ricordarla nel corso di un'intervista telefonica a Milan Channel,
"dopo tutto quello che ho speso in questi anni hanno avuto il coraggio di dirmi di levarmi dai coglioni".
E' la prima volta che si sente in pubblico il presidente pronunciare parole di questo tipo.
Berlusconi è furente: non accetta, dal suo punto di vista, che dopo quanto speso in tanti anni di gestione, che gli si dia del tirchio e del menefreghista
(tanto più che un paio di mesi prima il bilancio era stato risanato proprio da un assegno dell'azionista di riferimento pari a circa 65 milioni).
Come se non bastasse, durante la partita, ad ogni gol della Roma, diverse persone in tribuna si girano verso il presidente invitandolo, con il consueto gesto della mano, a spendere per la squadra.
A fine partita Berlusconi non assiste nemmeno al giro d'onore di Maldini: va' negli spogliatoi, saluta la squadra e parte verso Arcore, convocando lì, per la sera stessa, Adriano Galliani.
Che si sente dare, una volta arrivato a Villa San Martino, un ordine chiaro e preciso:
la squadra va' smantellata.
In sostanza, Berlusconi furioso per la contestazione annuncia di voler ridimensionare nettamente la rosa, vendendo i giocatori migliori:
"il Milan dovrà diventare come la Sampdoria", dirà testualmente a Galliani.
E' un bulldozer.
Una sorta di punizione e di purgatorio che, nelle intenzioni del presidente, dovrebbe durare 3/4 anni!
A Galliani non viene dato alcun badget per il mercato: quello che comprerà lo dovrà fare con le sole risorse del club.
In questo contesto matura la cessione di Kakà, peraltro già concordata da tempo, al Real Madrid.
La strategia, a quel punto, è chiara:
comprare solo giovani di prospettiva che costino poco e che guadagnino poco.
L'unica eccezione il presidente è disponibile a farla per Dzeko.
Per il resto, che la società si arrangi.
Parte il mercato, e Galliani inizia a muoversi come può: il primo obiettivo, per ovvi motivi, è Dzeko, che tuttavia il Wolfsburg non vuole vendere, perlomeno fino all'acquisto di un valido sostituto.
Messa in stand-by questa pista, Galliani si concentra sull'altra esigenza pressante della rosa: un buon terzino, individuato in Cissokho del Porto.
Galliani va, trova l'accordo con club e giocatore e lo porta a Milano per le visite mediche: in questo frangente, però, Berlusconi blocca tutto.
Va bene giovani e forti, ma non che costino 15 milioni.
E inizia la pantomima dei denti, seguita dalla richiesta di uno sconto a 9 milioni, rifiutata, comprensibilmente, dal Porto.
Durante tutto questo periodo, intanto, si muove quella che viene definita da sempre "la congiura degli innocenti": un gruppo di persone particolarmente vicine a Berlusconi (il fratello Paolo, Confalonieri, lo stesso Galliani), che cercano di far tornare sui suoi passi il presidente, ottenendo di contro secchi rifiuti.
A quel punto il mercato del Milan si blocca.
E fortunatamente anche quello in uscita.
Sembra, e ribadisco sembra, che sia stato addirittura Ancelotti a convincere Berlusconi a non cedere Pato, andando contro i suoi stessi interessi.
Il mercato in entrata, invece, non si schioda, nonostante Galliani abbia praticamente gli accordi per tre giocatori:
un terzino, un centrocampista per sostituire Pirlo, e un centravanti, tutti e tre di età compresa tra i 22 e i 26 anni.
In queste settimane maturano anche altre operazioni, bloccate dal presidente per motivi anagrafici: Cruz e Panucci.
L'opera di accerchiamento continua, ma quando sembra portare un qualche minimo frutto, Berlusconi viene contestato e invitato a spendere dai tifosi che incrocia su e giù per l'Italia.
"Se il tifoso del Milan fosse ancora un casciavit, Eto'o lo avremmo preso noi", altra frase testuale del presidente, che si sente invitato anche a vendere la società, cosa di cui non ha la minima intenzione, nonostante in tal senso spingano i figli Piersilvio, a cui del calcio non importa nulla, e Marina che avrebbe, addirittura, delle "spiccate simpatie interiste".
Negli ultimi giorni, tuttavia, qualcosa si è mosso, e il presidente, pur continuando a reagire rabbiosamente alla protesta, ha dato qualche segno di attenzione in più.
La preoccupazione, a questo punto, è per il Trofeo Berlusconi.
Se entro quella data Berlusconi dovesse cedere, Galliani chiuderebbe immediatamente i tre acquisti che ha in mano.
Altrimenti...
Tuttavia, che il motivo di tanto immobilismo nel mercato del Milan sia imputabile al comportamento della curva, e alle conseguenze che ciò ha portato nell'umore del presidente, può avere un conforto nel fatto che, in tutta questa estate di grandi contestazioni a Berlusconi, l'unica parte del tifo a rimanere in silenzio e che, anzi, ha invitato i tifosi ad abbonarsi, è proprio la curva sud:
segnale questo che, probabilmente, qualche informazione in tale senso a loro è arrivata.
Purtroppo, non ci resta che aspettare.
Guglielmo Mastroianni

10 commenti:

Brenno ha detto...

Guglielmo ho letto la tua "ricostruzione", tutto può essere ma ricordiamo sempre una cosa....l'attuale "curva sud" rispecchia in toto la politica societaria. Sarebbe troppo lunga spiegare le faide avvenute in curva in questi ultimi anni, faide che hanno costretto la gloria Fossa a sciogliersi (gruppo di cui faceco parte e per il quale, dopo il suo scioglimento, il sottoscritto non ha più messo piede a San Siro). Nessuno si è chiesto perchè dopo la contestazione di inizio raduno, il giorno successivo, i "signori" della curva hanno invitato tutti ad abbonarsi? (chissà perchè dalla società sono arrivati migliaia di abbonamenti gratis per quel settore)....ormai anche la curva sud è defunta...
Brenno

Anonimo ha detto...

Molto bello COMPLIMENTI un solo punto nn mi trova in sintonia Piersilvio tifoso onestone nei miei ricordi con Lui presente MILAN vincente se nn ricordo male ad Istanbul nn c'era anke se x quella gara ho 1 mia personale opinione Carmen da Vignola

Anonimo ha detto...

Mi chi ve le passe 'ste cose, Suma? Nel tentativo di dare "verità autorevoli" da affiancare ai retroscena? Siete i Filippo Facci della situazione. Ovviamente cercando in maniera scientifica e sottile di non far pendere la bilancia dalla parte di Kakà. Tattiche antiche, come il mestiere più antico del mondo. Gourcuff era giovane, guadagnava poco, ma andava a trans, giusto? Certo, mica andava con le minorenni, anche se, alla sua età, sarebbe normale. Non cercate di buttare acqua sul fuoco, perchè contraddizioni ne affiorano tante. Forse non siete al corrente di un superbo Confalonieri e che dice tutto il contrario di tutto. Le contraddizioni dei "Berluscones" ormai, nel calcio come in politica, non si contano più; per questo non si possono tenere le file di tutte le "uscite", facendo affiorare così e inavitebilmente balle colossali. Ma all'occorrenza ci sono sempre i cari e vecchi "sono stato frainteso" e i "non l'ho detto". Voleva far affossare il Milan? Ottimo. Meglio affondare con un briciolo di dignità, che restare nel limbo. Questo scritto, nelle vostre intenzioni, voleva affermare un Berlusconi sprezzante, sicuro, con il polso della situazione costantemente monitorato, ma ha sortito l'effetto contrario.

PS: non è la prima volta che si sente pronunciare parole di questo tipo al Presidente. La parola "coglioni" rientra nella sua gamma da esibire in pubblico.

Mel

Anonimo ha detto...

l'ennesima ricostruzione "da bene informati" inventata dal nulla.
il nano avrebbe fatto eccezione per dzeko?

ma se neanche conosce huntelaar, figurati sto carneade bosniaco.

smettiamola di inventare .
che poi qualcosa l'avrai pure azzeccata questo è un altro conto.

Rdv

gumas ha detto...

@ Brenno

E' vero, la storia della curva è un'altra. Ma non è della curva che ho parlato, al punto che ho scritto "probabilmente a loro qualche informazione in questo senso è già arrivata", ergo mia considerazione personale. Comunque, come ho già scritto nel pezzo, ognuno ha la libertà o meno di credere a quanto scritto. Grazie per avermi letto.
Guglielmo.

gumas ha detto...

@ Carmen

Io ho scritto che Marina "avrebbe spiccate simpatie interiste", non Piersilvio. Da quanto ho capito a lui il calcio interessa poco e niente.
Ciao!

gumas ha detto...

@ Mel

Ti capita spesso di interpretare il pensiero di qualcuno che non conosci e di ritenere Vangelo la tua interpretazione? Se io avessi voluto santificare Berlusconi avrei scritto tutt'altro, e non una ricostruzione dal quale si evince che lui, per un suo puro capriccio d'orgoglio è disposto a mandar tutto per aria, non trovi? Magari mi sarei inventato qualcosa del tipo: "Berlusconi non può perchè", oppure "vorrebbe tanto farci contenti, ma" e cose del genere. Poi, Mel, vedi, la più grande libertà è leggere e farsi un'idea: ma non c'è scritto da nessuna parte che la tua verità o la mia siano assolute. Quanto alla fonte, grazie a Dio o purtroppo, a seconda dei punti di vista, la vita di Berlusconi non è fatta di solo calcio...Quanto a quella certa parola, il mio riferimento era racchiuso al mondo del calcio, la politica non mi sembra l'argomento predominante in questo blog, anche se ammetto che quella sua uscita mi era passata di mente! Mi dispiace per il tuo livore, ma non mi sembra che io e te mai avuto occasione di dialogare e conoscerci, quindi non riesco a capire che cosa ti abbia fatto di tanto personale, ma se ritieni opportuno giudicarmi per preconcetti, fai pure, me ne farò una ragione. Grazie comunque per l'attenzione.
Guglielmo.

gumas ha detto...

@ Rdv

Pazienza, vorrà dire che da grande farò il cantastorie! Probabilmente avrei reagito anch'io nel tuo stesso modo, se non mi fossi fidato di chi mi ha raccontato il tutto. Magari sarò stato anche preso in giro, ma quello poi sarebbe solo un problema mio...
Grazie e alla prossima!
Guglielmo.

carmen ha detto...

Quando ho riletto Gumas mi sono accorta del distinguo tra i fratelli comunque Piersilvio fino al 2004 era molto presente ne trovo riscontro in immagini anke ad Atene a Manchester fu intervistato ed era felicissimo forse esigenze di lavoro o vita privata nn gli permettono + la vicinanza di quei tempi Carmen

Anonimo ha detto...

una ricostruzione, o "versione", bella ricca. E dire che nella rete se ne ritrovano delle altre. Si dice, ad esempio, che sia stato Galliani a fare di tutto affinchè Kakà restasse...ma che Silvio, indispettito dalle continue richieste di Bosco Leite, abbia dato un "no" risolutivo e finale. Chissà dove starà le verità. A me piacerebbe che, un giorno, i tanti "versionisti" mi facessero il piacere di portare qualche prova oggettiva. Ma so di chiedere troppo. Restano dunque le opinioni e le congetture, visto che dalla bocca di Galliani non sapremo mai nulla, credo. Tra il vendere Kakà lasciando la squadra così com'è e il tenersi il brasiliano affiancandogli tanti giovani, non saprei proprio dire quale delle due opzioni rappresenti di più un ridimensionamento. Cosa mi interessa se i giovani sono "di prospettiva" quando io ho l'incombenza di classificarmi tra i primi tre posti a partire già dalla prossima stagione? E come faccio ad andare in Champions quando non so ancora se Dinho ritornerà quello di un tempo e sono stato pure "costretto" a tenermi giocatori come Oddo? Galliani lo ha fatto capire chiaramente: Cissokho non ha passato le visite mediche (di MilanLab). Chi avesse prove del contrario, le dimostri. Ma secondo "qualcuno" questa sarebbe una spiegazione, diciamo così...errata, sulla vicenda del terzino. E perché? Perché si doveva nascondere il fatto che costava troppo e che, a causa di questo errore di mercato, era necessario porvi rimedio con una spiegazione credibile. Credibile? Adesso ditemi voi se un problema ai denti si possa classificare come "spiegazione credibile". Devo quindi supporre che a Galliani sia stato ordinato di rinegoziare col Porto solo dopo aver raggiunto un accordo. Come se Galliani non fosse capace di stabilire a priori quanto potesse spendere per un terzino. Esistono giornalisti sportivi che partecipano ai consigli di amministrazione di Mediaset? Dove sta scritto che lo sconto chiesto fosse di 9 milioni? La fonte è attendibile? Mistero. "Sembra, e ribadisco sembra, che sia stato addirittura Ancelotti a convincere Berlusconi a non cedere Pato, andando contro i suoi stessi interessi". Dunque Berlusconi, secondo questa versione, avrebbe voluto una squadra di giovani da affiancare a Kakà...partendo dalla cessione di Pato? E quanti anni ha Pato? E' giovane o vecchio? Mistero numero 2.

 
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