(clicca con il tasto sinistro sull'immagine) Domenica scorsa,
nel pre partita Messina-Milan su Milan Channel,
David Messina,
commentando il mio Milan Day,
mi rispose dicendomi
"è no, caro Massimo, il Milan è un valore di tutta l'Italia
e non è giusto che i milanisti rivendichino solo per stessi,
gli straordinari successi rossoneri".
Premetto, sono cresciuto a "pane e Gazzetta"
ed ho una grande ammirazione per questo giornalista ma...
"mi consenta"
(e la citazione non è casuale)
NON SONO D'ACCORDO.
A noi Milanisti farebbe un enorme piacere rappresentare
la terra nella quale siamo nati
e lo facciamo con il petto gonfio di orgoglio
ma l'Italia dei media, l'Italia del pallone,
delle invidie, dell'arroganza, della verità "comoda"...
quella
(ripeto)
mi consenta,
NO!
Non la rappresentiamo e
NON
vogliamo rappresentarla.
Andiamo ad Ascoli
nella speranza di consolidare un quarto posto in classifica
"regalatoci" proprio da "quell'Italia"...
perchè dovremmo rappresentarla ?
Non è chiedere un po' troppo ?
Ricordo ancora che allo scoppiare di Moggiopoli,
qualcuno su Mediaset
(ripeto Mediaset...)
si sentì in dovere di esclamare scandalizzato :
"ora tutti noi dovremmo chiedere scusa a Moratti".
Sa, signor Messina, che ancora oggi
(dopo quello che è uscito dalla procura di Napoli)
non abbiamo ancora sentito
NESSUNO
dire
"ora tutti noi dovremo chiedere scusa a Berlusconi" ?
Con rinnovata stima ed affetto
per quello che è stato uno dei miei giornalisti preferiti...
non mi chieda di far finta di nulla.
Ci hanno messo in un angolo ed additato
come il "contropotere",
ne stiamo uscendo a testa alta...
lasciateci soli...
STIAMO BENE COSI'!
I tifosi del Milan
meritano una spiegazione
Giustizia e trasparenza.
Quante volte in questi mesi abbiamo sentito il richiamo a queste parole, come punti cardine del nuovo corso del calcio italiano?
Da Guido Rossi a Pancalli, fino al neopresidente Abete, la solennità dei toni con cui venivano pronunciate queste parole era immensa.
E adesso? Silenzio.
Strali di nebbia sulle ultime notizie, spiegazioni da dare a chi le merita che vengono abilmente evitate.
Dov’è la Federazione?
Dov’è la libera stampa italiana che si indignava per le proteste di Meani e si strappava le vesti per i suoni gutturali di Galliani?
La questione è molto semplice, ma nessuno finora ha ritenuto che andasse affrontata, mancando di rispetto a milioni di tifosi rossoneri che han vissuto un’estate con l’indice inquisitorio puntato contro.
I fatti sono questi:
nel giugno del 2006 il capo dell’Ufficio Indagini della FIGC, Francesco Saverio Borrelli, presenta al procuratore Palazzi la sua relazione conclusiva su Calciopoli. A suo parere esisteva un sistema-Milan, una rete di contatti diffusi, organizzati e predeterminati a stravolgere sul campo i risultati a favore della squadra rossonera. Tale tesi fu peraltro già smentita dal procuratore Palazzi che chiese una condanna del Milan solo ed esclusivamente per la violazione del principio di lealtà sportiva, contenuto nell’articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva.
Pochi giorni or sono però, il teorema del Dott. Borrelli ha ricevuto una bocciatura solenne dall’avviso di conclusione delle indagini, emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli, nel quale la società A.C. Milan non compare tra le società coinvolte, dato che il nome di Adriano Galliani, suo legale rappresentante, non è presente nel registro degli indagati, né in quello delle persone probabilmente rinviate a giudizio. Compare solo, a titolo personale, la figura di Leonardo Meani.
Vi è di più!
Il Milan, in base alle risultanze delle indagini, risulta come la società maggiormente vittima del sistema-Moggi e le 42 telefonate sull’asse Bertini-Fabiani-Moggi ne sono solo una conferma evidente.
In un paese serio, con una Federazione che si appella alla giustizia e alla trasparenza come cardini del suo nuovo corso, la figura del Dott. Borrelli sarebbe stata già messa in discussione e le polemiche non sarebbero mancate.Qui infatti non si tratta di aver sbagliato ad inquadrare un reato nella sua tipologia specifica (p.e. il caso di una ricettazione, definita in maniera impropria come furto), bensì trattasi di vero e proprio teorema, costruito sul nulla.
Il Dott. Borrelli ha fatto ciò per incompetenza o per malafede?
Ai posteri l’ardua sentenza diceva il Manzoni.
Qui però non si tratta di capire questo. Si tratta piuttosto di avere il buon senso di andare dal Dott. Borrelli, ringraziarlo del lavoro svolto ed invitarlo ad andare a casa. Niente di eccezionale, solo l’applicazione di una semplicissima regola:
CHI SBAGLIA PAGA!
Eppure tutto tace.
FIGC, stampa, giornali, opinionisti televisivi che questa estate erano affetti dal senso della giustizia imperante. Oggi sono tutti zitti, muti, inermi.
Ma i tifosi del Milan chi li tutela?
Chi ci spiega per quale motivo Borrelli sostituì Italo Pappa e Mario Stagliano nel maggio del 2006, quando proprio Stagliano aveva espresso la sua personale convinzione che sul Milan non ci fosse nulla?
Chi ci spiega
perché fu scelto proprio Borrelli, nemico giurato del Presidente del Milan, nonché magistrato che mai si era occupato di calcio prima di allora?
Chi ci spiega
perché siamo entrati nel Guinnes dei primati, prendendo 38 punti di penalizzazione per una responsabilità oggettiva?Chi ci spiega
perché sono state ripubblicate, nel corso dell’estate, tante volte, sempre le stesse intercettazioni sul Milan dalla libera stampa italiana?Chi ci spiega
perché le sentenze sia in primo che in secondo grado, oltrechè dell’arbitrato, erano già conosciute dalla Gazzetta dello Sport come se fossero delle semplici indiscrezioni di mercato?Chi ci spiega
perché si è consentito al procuratore Palazzi di fare la sua requisitoria all’inizio del processo, cosa che in qualsiasi paese civile avrebbe fatto immediatamente scattare lo strumento della legittima suspicione?Chi ci spiega
perché dobbiamo dimenticare e guardare avanti, quando siamo stati giudicati in un processo in cui era impossibile portare prove a discarico, in quante erano vietati sia documenti che testimonianze con grave vulnus del diritto di difesa, che poteva limitarsi ad una semplice arringa difensiva?Chi ci spiega
perché l’Arbitrato ha sconvolto, immotivatamente, i gradi di colpevolezza stabiliti in due gradi di giudizio?Chi ci spiega
perché la Meandri non ha mai risposto né nei contenuti, né denunciandolo per diffamazione, al giornalista Franco Ordine, che l’ha palesemente accusata di aver influito sulle decisioni dell’Arbitrato che concernevano il Milan?Spiegateci tutte queste cose
e poi, forse, potrete continuare a riempirvi la bocca di parole come giustizia e trasparenza.
Il silenzio no però!
Quello non è accettabile.
Dateci una motivazione a tutte queste situazioni se volete essere veramente credibili!
Troppo facile fare gli onesti e gli indignati ad orologeria.
I tifosi del Milan non sono stupidi e hanno diritto ad avere delle risposte.
Restiamo in attesa
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