TRASLOCHIAMO

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Ogni contrarietà e disavventura se affrontata con il giusto spirito e con la voglia di non arrendersi, può rappresentare una grossa opportunità di crescita.
Se poi, alla voglia di non mollare, si aggiunge il commovente sostegno di migliaia di persone che in questi giorni ci hanno sostenuto con le visite a questo nostro angolino di Milan, non può che aumentare in noi la voglia e la determinazione di essere ancora a lungo con gente speciale come voi.
Dopo i noti, spiacevoli fatti, che ci hanno visto, nostro malgrado, protagonisti questa estate, ci eravamo dati una data per il "rientro", pensavamo alla vigilia dell'inizio campionato ma, voi, avete fatto il miracolo.
Con le vostre massicce presenza in questo Blog e la vostra vicinanza dimostrata portando a oltre 2000 i nostri fans page su facebook, ci avete "costretto" a darvi il meglio e subito.
Da DOMENICA 01 AGOSTO riavrete a disposizione un Sito tutto nuovo ed ancora più ricco di contenuti e, sempre in quella data avrete IN REGALO IL BLOG DI MILAN DAY!
Abbiamo deciso, infatti, di regalare questo nostro mezzo a tutti voi.
Potrete, in qualità di membri della nostra Communtiy o fans della nostra pagina facebook, comunicare a tutto il mondo web i vostri pensieri scritti sul Milan o su quello che più vi sta a cuore.
Questo fatto vuole essere una sorta di ringraziamento a tutti voi che, negli anni, non ci avete mai abbandonato e che avete apprezzato il nostro modo di parlare di Milan.
Vogliamo conoscervi meglio, vogliamo che vi conosciate meglio, vogliamo creare i presupposti per rendere sempre più magici quei momenti di indimenticabile amicizia e fratellanza che sono i nostri futuri raduni
Domani, su questa pagina, troverete tutto il necessario per seguirci nella nostra/vostra nuova casa.
Per adesso, ancora una volta GRAZIE !
...e perdonateci ma il trasloco non può più attendere

Massimo Reginali


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Le idee di Allegri

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Non esiste solo il mercato durante l'estate.
Molto di come può indirizzarsi una stagione dipende anche da come lavora un allenatore durante l'estate e da cosa pensa di chiedere e di poter avere dal suo gruppo.

Questi primi giorni di allenamenti di Allegri hanno iniziato a dare delle primissime indicazioni di massima.

Allegri ha ereditato una squadra che l'anno scorso ha vissuto molto di entusiasmi e di euforia tattica.
Il Milan di Leonardo non è stato una squadra equilibrata, quanto piuttosto una compagine garibaldina, fondata sull'estro, il brio, l'inventiva.

Tatticamente parlando siamo stati per lungo tempo una delle squadre più lunghe del campionato e questo ha portato l'asse nevralgico della squadra (Ambrosini, Seedorf, Pirlo) ad arrivare a fine stagione completamente svuotati fisicamente, sacrificati forse eccessivamente sull'altare del dio pagano 4-2-fantasia, mandati al macero atletico in molte partite in cui se la sono giocata in inferiorità numerica in mezzo al campo.

Su quest'eredità Allegri ha fatto una riflessione prima concettuale e poi tattica.

Per far rendere al meglio questa squadra è necessario trovargli una veste che sia comoda e che si adatti perfettamente.

La veste tattica di riferimento è un Milan molto alto, che giochi con la difesa alta, quasi a centrocampo, come poche volte è accaduto la passata stagione.

Una partita di riferimento per capire l'idea di Allegri è Juventus Milan dell'andata della passata stagione.
Un Milan cortissimo, quasi in trenta metri, stile anni Novanta.

Perchè questa idea?

Perchè se hai una squadra con un'età media avanzata e un chilometraggio importante in certi giocatori chiave, l'unico modo per farla rendere al meglio è quello di ridurre il campo da coprire ai centrocampisti.

Un'idea che richiede molto lavoro e una meticolosa applicazione in allenamento.

Correre meno per correre meglio.

Una squadra più compatta per sfruttare anche meglio le qualità di passatore di Ronaldinho, portato in una posizione alla Rui Costa, con meno attitudine al sacrificio del portoghese ma con tempi di calcio unici nell'indovinare i corridoi per i compagni.
Decisamente meno raddoppiabile in mezzo piuttosto che sull'esterno dove l'unico sfogo costante era il taglio di Pato a destra.

Così invece lo si porta nel vivo del gioco e lo si rende prima opzione offensiva di ogni palla giocata dalla difesa, fuori però dal radar della mattonella sinistra.

Chiaramente il problema unico di questa soluzione risponde alla stessa domanda dell'anno scorso.
Può il Milan, in fase di non possesso, permettersi comunque tre giocatori che non rientrano?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Mi permetto solo di far notare che Ronaldinho come non la fa da trequartista la fase difensiva, analogamente non la fa da esterno.
La differenza però sta nel fatto che con il 4-3-3, quando si perde palla, i centrocampisti sono più larghi, nel 4-3-1-2 i centrocampisti sono più stretti e soffrono solamente i cambi di campo repentini che solo pochi registi in serie A (Pirlo, D'agostino, Ledesma) sono capaci di fare coi tempi di calcio giusti.

Questo mese d'agosto quindi per Allegri è fondamentale per curare la difesa alta e le distanze tra i reparti, nonchè le porzioni di campo dove Dinho da trequartista dovrà ricevere la palla in relazione anche ai movimenti delle due punte e di una delle due mezz'ali che si inserisce a sostegno.

Le idee del tecnico livornese sono queste, sacchiane nei principi ispiratori, capelliane nella ricerca dell'equilibrio come base da cui partire.

La speranza è che la sintesi fra loro riesca a dare frutti ricchi e succosi.

La parola adesso passa al campo

MaxRC

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Pensieri sparsi...

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Prendo a prestito il titolo di una rubrica del nostro Paolo per mettere insieme un paio di riflessioni.
Iniziamo dalla notizia più interessante della giornata. E’ stato varato il calendario della serie A 2010/2011. Il tanto atteso debutto del Milan di Allegri sarà contro il neopromosso Lecce: diciamo che poteva andare peggio! Facendo la debita premessa che dare giudizi sul calendario lascia il tempo che trova, se gettiamo uno sguardo sul percorso completo, possiamo dire la sorte è stata abbastanza benevola? Nelle prime sette giornate affrontiamo nell’ordine Lecce, Cesena, Catania, Lazio (in trasferta), Genoa (in casa) e Parma: onestamente inizio non proibitivo! Le difficoltà aumentano tra la ottava e la nona, dove affrontiamo in sequenza il Napoli (al San Paolo) e la Juventus (in casa). Il mese più duro sarà quello di novembre, dove tra la dodicesima e la quattordicesima avremo il Derby (sulla carta in trasferta), la Fiorentina a San Siro e la Samp a Marassi. Sulla carta è questa la sequenza più ostica di tutto il calendario. Le ultime cinque giornate tornano ad essere abbastanza tranquille, con l’unica eccezione della Roma alla terz’ultima. Si chiude con l’Udinese. Tirando le somme abbiamo un calendario molto fluido, con un inizio ed un finale da sfruttare in pieno! Ben distribuite anche le sfide con le grandi, Inter, Juve e Roma (alla nona, alla dodicesima ed alla diciassettesima). Diciamo che il calendario ha deciso di dare una mano alla crescita del Milan di Allegri, non sottoponendo l’esordiente tecnico toscano a tour de force particolarmente tosti. Ribadisco che si tratta esclusivamente di valutazioni “estive”, fatte quando non è assolutamente definitivo il valore delle squadre (manca ancora un mese di mercato) e, soprattutto, che non possono tenere conto che le difficoltà delle partite dipenderanno moltissimo (o quasi esclusivamente) dal momento della stagione (stato di forma) in cui vengono affrontate le varie squadre. Vedremo.

Voglio spendere poi due parole per commentare un articolo apparso ieri sul quotidiano (?) “juventino” Tuttosport. Prendo spunto da questo articolo per fare qualche considerazione sul livello dei giornalisti sportivi italiani.
L’articolo, dedicato al mercato bianconero, parla di un possibile scambio Camoraesi-Huntelaar! Ve ne riporto qualche stralcio:

“Il colpo, qualora riuscisse, sarebbe di quelli degni di una vera ed autentica standing ovation, un botto di mercato che si merita un applauso a scena aperta. Mauro German Camoranesi, e questa è cosa ormai arcinota, non rientra più nei piani della nuova Juventus, quella insomma targata Beppe Marotta-¬Gigi Del Neri.”

…e qui ti aspetteresti di leggere chissà cosa….

“L’italo-argentino, dunque, presto o tardi lascerà i bianconeri, questo è poco ma sicuro. E tra le pretendenti all’esterno di centrocampo nato a Tandil non c’è soltanto l’Hercules, società spagnola neopromossa nella Liga. Nelle ultime ore, ed è questa la prima novità, per l’azzurro si è rifatto vivo il Milan, interessato a potenziare il proprio centrocampo con un acquisto dalle indubbie doti tecnico tattiche”


...ma la parte “interessante” arriva adesso….

“Ed ecco la seconda vera novità, la controproposta bianconera ai rossoneri: noi vi diamo Camoranesi, ma in cambio portiamo a Torino Klaas- Jan Huntelaar. La situazione del bomber olandese a Milanello, infatti, è simile a quella vissuta dall’oriundo alla Juventus: sostanzialmente separato in casa, mal sopportato, pronto a essere usato come merce di scambio. Un trentatreenne in cambio di un ventiseienne, sta proprio qui la genialità dell’idea meravigliosa nata nei cervelli dei dirigenti del club di corso Galileo Ferraris.


Confesso che inizialmente ho pensato che l’autore del pezzo (di cui non conosco il nome in quanto sulla versione on-line non viene riportato) stesse facendo dell’ironia sulle qualità intellettive dei dirigenti juventini. Poi ho invece preso in considerazione l’ipotesi che facesse sul serio, e qui ho dovuto ancora una volta prendere atto dello scarsissimo livello del giornalismo italiano. Siamo letteralmente travolti quotidianamente da “finti esperti” di calcio che passano delle ore a sparare una marea di cazzate che ne basterebbe la metà. L’orgia televisiva è riuscita addirittura ad inventarsi degli specialisti del settore (come il duo di Sky Di Marzio-Marchetti) che altrimenti non saprebbero cosa fare altro nella vita per sbarcare il lunario. Abbiamo assistito anche al clamorosissimo caso di cui è stato protagonista il giornalista del Corriere dello Sport Furio Fedele. L’indomani della conferenza stampa estiva più trasmessa al mondo (mi riferisco a quella di Berlusconi il giorno del ritiro milanista) è stato capace di fare un titolo virgolettato dove c’era scritto pressappoco “Milan, farò un grande colpo!”, frase che (ahinoi) il nostro presidente non ha mai pronunciato; nell’era della diretta integrale in tutte le salse (satellite, digitale, analogico, canali tematici, streaming sul web, dirette live sui siti etc etc) è mai possibile che un giornalista della carta stampata crede di poter riportare una frase del genere pensando di abbindolare i lettori (ammesso che il Corriere dello Sport ne abbia ancora)?
Ma torniamo al pezzo di Tuttosport sul geniale scambio “alla pari” Camoranesi-Huntelaar.
Ma io dico: va bene che siamo nel pieno dell’immobilismo e non abbiamo più un euro da spendere sul mercato neanche se ci strizzano ben bene, ma possibile che ci prendano proprio per dei “coglioni” propinandoci quest’altra “genialata meravigliosa nata nei cervelli dei dirigenti del club di corso Galileo Ferraris”. Robe da matti!
Nel periodo del marcato è lecito scrivere tutto, tanto non c’è la necessità di smentire nulla ed i tifosi credono ad ogni scoop, per cui c’è anche il caso di consultare il sito degli amici di Milan News e trovarsi di fronte a questo:
-28 luglio 2010 ore 19:08, titolo: GALLIANI: “Rinforzi? Credo di no”
-28 luglio 2010 ore 20:45, titolo: GALLIANI: “Il mercato non è chiuso”
Roba da non capirci nulla se non sapessimo che si tratta della materia (il mercato) più “artificiale” che possa esistere!
Gianpiero Sabato

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"Quando la bilancia pende l'economia balla"

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27-28 luglio

E notte fonda, guardo l’orologio, mi inc... è tardi e non riesco a dormire, questo raffreddore da “condizionatori in assetto variabile” non mi fa respirare.
Ci vuole l’aeresol ... già, ma dove è quella dannata macchinetta?
E’ legge (naturale, Divina?) che non si trovi mai quello che serve?
Cerco ... anche nel caos del ripostiglio: c’è di tutto, anche vecchi libri, anche quello di economia politica ... è ancora leggibile sul frontespizio “ Domanda/Offerta: Se la bilancia pende l’economia balla” (non scrivo il "commento..") è una sintesi del nostro amato prof.

Quanto ci fece ridere mezzo secolo fa, oggi non più.
Si riferiva al principio dell’Economia naturale, quella con la E maiuscola, ma ora mi fa pensare anche all’economia calcistica; (argomento “IN” adesso, più dell’economia mondiale.)

Penso a quanto sia sbilanciato il rapporto tra la domanda e l’offerta, a quanto caos ci sia in questo mondo.
Oggi nel calcio impera un economia artificiale dove l’offerta è ancora quella di cinquanta anni fa, ma la domanda ha avuto evoluzioni ormai fuori controllo, nelle squadre e in quello che vi orbita intorno.
Quanto iniziai a seguire il MILAN le partite si giocavano la domenica, e si vedevano solo allo stadio, la RAI trasmetteva, registrato, un tempo di una sola partita, una a caso, un tempo a caso.
La radio era il nostro legame con il campo, Carosio, Ameri.. Ciotti ….. erano i pifferai magici, ci incantavano.
“Se la vostra squadra del cuore ha vinto brindate con Stock 84, se ha perso consolatevi con Stock 84 “ (l’astemio pareggiava) e tutto finiva li
La sera c’era la Domenica sportiva, il lunedì i quotidiani raccontavano quanto era successo in campo, qualche commento polemico ma poca roba.
I presidenti di Calcio “apparivano” solo in speciali circostanze, i giocatori parlavano poco: a malapena conoscevano il tempo presente e futuro, qualche avverbio; nessun congiuntivo
Adesso?: CAOS!!
L’offerta è sempre la stessa (squadre, partite) ma la domanda? No
Oltre alla Domenica sportiva c’è il “Lunedì di rigore” il “Martedì dei campioni” il “Mercoledì di coppa” il Giovedì “gnocchi” il Venerdì nero.. il Sabato anticipo,
Da quest’anno anche le telecamere negli spogliatoi … a quando nelle docce???
Siamo sommersi da opinionisti (tifosi riciclati), cresciuti come funghi, diversi capiscono poco , altri non si capiscono (per favore, sottotitolateli) ma sanno tutto, beati loro!
depositari della verità (tra poco del verbo e della vita) ci propinano commenti deliranti a cui ormai io non faccio più caso
Di veri giornalisti ne sono rimasti pochi, il ricambio generazionale non è stato adeguato e tra questi c’è chi considera l’imparzialità un optional pur dichiarandosi ipocritamente obiettivo
Le squadre fanno a gara per avere i giocatori più bravi e più famosi e poco importa se ci rimetti il capitale di famiglia, l’importante è … entrare negli almanacchi
I tifosi contestano, sempre però con il senno del poi, < c’est plus facìle> ,quelli che vedono solo il presente litigano con quelli che ricordano come certe situazioni apparivano nel passato e capiscono (almeno ci provano) le scelte operate
Non voglio tornare indietro, sia chiaro, ma un “PIT STOP” sarebbe ben apprezzato
Bastaaa!!
il calcio sta monopolizzando anche il mio cervello
Non ho fatto l’areosol, il raffreddore continua a rompere … voglio dormire!

Fermate il mondo (calcistico)… voglio scendere!!!


Annina2 (MDF)

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Un torbido meccanismo

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Le spalmature di massa non sono una scelta tecnica.
Sono una scelta finanziaria, in quanto contribuiscono ad abbassare il monte ingaggi annuale e a ridurre al minimo possibili minusvalenze future.

Il meccanismo è incontestabile dal punto di vista finanziario perchè ci sono dei benefici oggettivi.

Ma l'errore sta nella scissione tra aspetto finanziario ed aspetto tecnico, due leve che andrebbero azionate di pari passo, perchè una squadra logora nel tempo porta a un degradamento dei conti.

I rinnovi con spalmatura hanno tutta l'aria di essere un rimedio peggiore del male.
Tra un anno avremo la stessa rosa di oggi, più vecchia e ostativa di quello che serve davvero a noi: un rinnovamento.

Il rinnovamento per noi sembra una parola abiurata.
Da troppi anni effettuiamo, dal punto di vista tecnico, scelte terribilmente conservatrici, quasi ai limiti dell'autolesionismo.

Siamo sempre gli stessi e questo è il limite più grosso, soprattutto in un reparto, il centrocampo, dove si decidono le partite.

Io mi sarei limitato a far spalmare Abbiati, Nesta, Pirlo e Ambro.
Gli altri sette contratti li avrei portati a naturale scadenza.
Troppo rischioso questo meccanismo torbido.
Il pericolo reale è che la carta d'identità ci presenti un conto salato all'improvviso.

Non si deve vivere di passato e speranze


Max RC

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Foto di gruppo

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Questa è un'istantanea sulla rosa del Milan ad oggi.
Quelli inseriti nello schema sono i venti giocatori che, se non ci fossero novità, costituirebbero l'essenza della squadra per la prossima stagione.
Lo schema proposto è quello "indicato" da Berlusconi ad Allegri, ma molto probabilmente Dinho (se rimarrà in rossonero) si posizionerà a sinistra con Pato largo a destra.
A completare l'organico vanno aggiunti il terzo portiere Roma, i difensori Onyewu, Kaladze, Oddo e Junkulovsky, e i giovani Albertazzi, Strasser, Oduamadi, Verdi e Adiyiah.

La domanda è: siamo più o meno competitivi rispetto ad un anno fa?

Naturalmente la risposta si basa essenzialmente su congetture, ipotesi e sensazioni ... si sa che poi la realtà propone sorprese (positive o negative), avvenimenti imponderabili, fatti nuovi, contrattempi e via dicendo.
Guardando quella che dovrebbe essere la formazione base, l'unica novità è la presenza del greco sulla destra, un centrale adattabile al ruolo di terzino che si spera possa fare meglio della coppia Abate/Zambrotta (e Oddo) utilizzata lo scorso anno.
I più giovani (Thiago, Antonini, Flamini, Borriello e Pato) sono coloro dai quali ci si aspetta un rendimento superiore al passato, ma Thiago sarebbe già positivo se confermasse le prestazioni di un anno fa, Antonini e Borriello non hanno grossi margini di miglioramento dato che sono giocatori di 28 anni ormai fatti e finiti, mentre il salto di qualità lo possiamo sperare da Flamini e soprattutto Pato, che potrebbe e dovrebbe diventare finalmente il trascinatore della squadra.
Abbiati dovrebbe senza tanti sforzi fare meglio di Dida.
Sui meno giovani la speranza è che tengano fisicamente (Nesta e Ambrosini), che traggano beneficio da una diversa situazione tattica (Pirlo) e che abbiano ancora stimoli e voglia di mettersi a disposizione della squadra (Dinho).
Le seconde linee possono dare un buon contributo in difesa con Bonera (a patto che ritrovi la piena efficienza fisica) e Yepes, mentre per Zambrotta si spera che inverta il trend negativo tra la sua prima e seconda stagione rossonera.
A centrocampo le alternative sono Abate (probabilmente reinserito in pianta stabile nel pacchetto centrale) che potrebbe rendere meglio rispetto agli esperimenti di un anno fa, Gattuso dal quale ci si può aspettare una mano ma non molto di più, e Strasser che si spera possa rivelarsi un prospetto da Milan, ammesso e non concesso che trovi spazio magari non solo in Coppa Italia.
Seedorf nei tre di centrocampo non lo vedo più, si potrebbe ritagliare un pò di spazio come alternativa tattica per il 4-3-1-2 qualora fosse indisponibile Ronaldinho.
In attacco, posto che secondo me torneremo a giocare con il 4-3-3, continua a mancare una seconda punta/attaccante esterno, a meno di lanciare definitivamente Verdi e Oduamadi che sarebbero, comunque, delle incognite. Per il ruolo di centravanti, oltre a Borriello, disponiamo esattamente come lo scorso anno di Huntelaar e Inzaghi ... il primo in grado di dire la sua se impiegato nel suo vero ruolo, il secondo sempre più voglioso di trovare spazio ma sempre più vicino ai 40anni.

Chissà che il valore aggiunto non possa essere Massimiliano Allegri ...

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Fair play finanziario

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...una questione di etica sportiva

Il financial fair play (ffp), ovvero il fair play finanziario fortemente voluto dal presidente della Uefa Michel Platini, è già partito.
Se qualcuno non se ne fosse accorto, farà bene ad andarsi a studiare il caso Maiorca.
Il club spagnolo è stato escluso dal quarto turno della Europa League.
Lo ha sostituito un club ritenuto idoneo sotto il profilo finanziario, il Villareal.

L’istituzione del Panel finanziario (una Covisoc all’ennesima potenza) mette al servizio della Uefa la struttura che dovrà vigilare sui conti dei club che intendono partecipare alle competizioni europee e stabilire chi ha diritto o meno alle concessione delle Licenze.
In carenza non si sarà ammessi ai tornei europei (Champions e Europa League).

Per restare in tema, si veda quanto è capitato alla malmessa Lega Pro italiana nel momento in cui lo statuto della Figc ha deciso che l’ottenimento delle Licenze Nazionali fosse propedeutico all’iscrizione nei campionati di competenza.
Sono saltati 20 club tra Prima e Seconda Divisione.
Avrebbero potuto essere molti di più, se solo la Commissione criteri infrastrutturali e la Commissione criteri organizzativi avessero calcato la mano.
Il presidente Macalli ha dichiarato che, senza correttivi, l’ecatombe si raddoppierà la prossima stagione.

La Uefa di Platini ha stabilito che a regime – cioè dalla stagione 2014/15 – i club che non chiuderanno i bilanci in pareggio ovvero saranno indebitati con altri club o con i propri dipendenti o con l’erario, non potranno iscriversi alle due competizioni europee.
“La filosofia consiste nel non spendere più di quanto si guadagni", ha sottolineato il presidente della Uefa, quando lo scorso 27 maggio a Nyon il comitato esecutivo ha approvato le norme del ffp.

Tutto cambierà.
Non basterà più vincere lo scudetto o piazzarsi nelle prime posizioni di classifica per essere certi di partecipare a Champions e Europa League.
Bisognerà avere anche e soprattutto i conti a posto.

Nel triennio 2012-2015 in cui le regole del ffp andranno a regime, le perdite non potranno superare i 45 milioni.
Nel caso in cui lo sforamento di 45 milioni di buco si concentrasse tutto nel primo anno, non si potrà più andare in rosso nel biennio successivo.
Gli sforamenti andranno sempre e comunque ripianati, ma solo con iniezioni di capitale e non con prestiti.
Il ffp è una questione di sopravvivenza per il calcio, ma anche di etica.
Perché il doping amministrativo è una forma di slealtà sportiva sovrapponibile a quello farmacologico.
Nel calcio, e nello sport in genere, le pari opportunità sono fondamentali ai fini della equità dei risultati

Annina2 (MDF)

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W la RAI!

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Ho trovato un'interessante novità nei palinsesti sportivi della prossima stagione, che mi piace leggere con tutti voi

 Rai, addio Moviola
Eliminata la rubrica
 
Svolta a sorpresa della tv di Stato: via da 90° minuto e dalla Domenica Sportiva. 
Solo i casi principali saranno giudicati da un dirigente arbitrale, senza dibattito. 
"Così stop alle liti"

 
(da la Repubblica.it di Fulvio Bianchi)
 
ROMA 26/07/2010
Dopo 43 anni la Rai spegne la moviola: dal 29 agosto, quando avrà inizio il campionato di serie A, non ci sarà più il replay delle azioni incriminate, niente discussioni, chiacchiere da bar (sport). L'uso delle immagini sarà solo didattico: "è fuorigioco", "non è rigore". Stop. Verrà spiegata solo la norma senza dilungarsi nel dibattito: i moviolisti Rai (Carlo Longhi e Daniele Tombolini) saranno sostituiti, a "Novantesimo Minuto" e alla "Domenica Sportiva", da esperti di regolamento, magari forniti dall'Associazione Italiana Arbitri. Verranno mostrate, ogni domenica, le immagini di tre o quattro casi e basta.

Non è più tempo di polemiche. Lo ha deciso il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli, in pieno accordo con i vertici Rai. Una decisione rivoluzionaria: De Paoli si è ispirato agli articoli di Beniamino Placido, di cui era amico ed estimatore. Ha voluto che le trasmissioni della tv di Stato tornassero ai temi tecnici e tattici del calcio, chiudendo le porte alle chiacchiere, ai veleni, alle polemiche, alle dietrologie. E la moviola, va così in soffitta: dal 1967, dai tempi di Enzo Tortora, ha accompagnato il cammino della Rai. Ora si cambia, con piena soddisfazione, è sicuro, dei vertici arbitrali: in passato sia Marcello Nicchi che Pierluigi Collina si erano più volte lamentati della moviola. "Non ce l'ho con lo strumento in sé ma per l'uso che se ne fa", spiegava il designatore italiano, ora passato all'Uefa. La categoria non ha mai gradito, ovviamente, i teatrini soprattutto quando ad animarli erano gli ex colleghi, da Casarin a Cesari, da Baldas a Longhi e Tombolini.

La Rai ha voluto che si parlasse solo di calcio giocato, reale, quello del campo. Non più quello virtuale, artificiale (a volte) della tv. Una scelta sicuramente controcorrente, coraggiosa, rivoluzionaria


Personalmente faccio un grosso plauso a questa scelta... non se ne poteva più!
Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di vedere una partita, farsi un'idea sui "casi da moviola" e vederseli letteralmente sconfessati nelle varie trasmissioni TV a seconda del moviolista?
Intere trasmissioni sportive dedicate ad un rigore/non rigore, ad un fuorigioco si/fuorigioco no ed il tutto commentato ed analizzato da opinionisti che, già prima che si esprimano, sappiamo cosa diranno in merito a seconda della loro "fede" o tendenza editoriale.
Il calcio non è questo!
Da tifoso milanista ho apprezzato tantissimo il Maldini che, dopo un Juventus Milan con un rigore solare (almeno per me) negato a Cafù e che di fatto consegna lo scudetto alla Juventus a discapito nostro, va a stringere la mano a Del Piero a fine partita.
Così come non dimentico i complimenti sul campo fatti al Liverpool nella "maledetta" Istanbul dopo che uno dei tre gol che ci hanno condannato era stato segnalato in fuorigioco da un guardalinee che non aveva avuto il coraggio (?) di rimanere della sua sino alla fine.
Il calcio è questo...
DEVE essere questo
Perchè il gol "mangiato" da un attaccante deve essere diverso da un rigore non dato dall'arbitro?
Certo vivo in Italia e sono milansita, quindi, per storia calcistica, so di quanto distanti siamo dal fair play inglese.
Ma so anche che se non cominciamo a parlare di calcio giocato sul campo e non sulle TV o giornali, non riusciremo più a godere di un "bravi, siete stati superiori" da un avversario sconfitto e questo, per chi dal calcio non ci guadagna nulla, anzi, ci rimette, non ha prezzo.

Brava RAI, con questa decisione hai ritrovato uno spettatore che ti aveva abbandonato da anni

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Cattivi pensieri estivi...

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Pronti via e dopo 4 giorni di ritiro eccoci alla prima amichevole stagionale. Al di là del risultato e di tutte le giustificazioni del caso (peraltro alcune fondate), ciò che cattura l’attenzione del tifoso milanista è una constatazione “ormai” ricorrente, quasi da rassegnazione. Abbiati, Oddo, Bonera, Kaladze, Jankulovski, Flamini, Ambrosini, Abate, Seedorf, Pato, Borriello. Della serie: i soliti noti. Il tifoso rossonero è stato privato anche dell’emozione della prima uscita stagionale. Una volta si aspettavano le prime amichevoli per “dare un’occhiata” ai nuovi arrivati, per vedere come gli “stava” indosso la casacca rossonera, per ritrovarsi con gli amici nei dopo cena al mare e commentare “hai visto Tizio, mi sembra che si sia inserito bene, mi sa tanto che quest’anno abbiamo trovato l’uomo giusto per quel ruolo”! Niente, privati anche di quelle futili amenità che però al tifoso piacciono tanto. Ho sentito dire spesso in questi giorni la frase “il primo giorno di ritiro è un po’ come il primo giorno di scuola!”. Sarà pure così, ma ultimamente per i milanisti è come se il gruppo di compagni che si è ritrovato il primo giorno della scuola elementare sia praticamente lo stesso che si ritrova molti anni dopo sui banchi dell’università il giorno del conferimento delle lauree! Sempre gli stessi volti, sempre gli stessi ritmi, sempre gli stessi problemi. Nessuno stacco: credo che siamo l’unica squadra in Europa che non si accorga che tra la fine della stagione scorsa e l’inizio di questa ci siano state di mezzo le ferie”calcistiche”. La telecamera deve andare ripetutamente sulla panchina per farci vedere qualcosa di nuovo: la faccia (a tratti smarrita) del nuovo allenatore Allegri. Non preoccuparti Massimiliano, noi tifosi confidiamo moltissimo nelle tue qualità, siamo certi che farai benissimo!
Non vi nascondo che ad un tratto della partita ho fatto anche un pensiero cattivo: vuoi vedere che hanno fatto giocare subito dall’inizio alcuni giocatori per metterli in cattiva luce e fargli fare una figura barbina contro degli avversari semi-sconosciuti? Vuoi vedere che l’obiettivo è quello di “crearsi” l’alibi per metterli definitivamente da parte oppure che si rendano conto da soli che forse è meglio “cambiare aria” perché qui non sono più all’altezza della situazione? Vabbè, c’ho provato, era solo un cattivo pensiero che si perde in un caldo pomeriggio estivo. Ma del resto, cosa volete che pensi un tifoso che dal primo minuto della prima amichevole estiva si vede schierata come titolare la difesa “degli spalmati”? Il problema è che a vedere certi errori viene anche il sospetto che non gli abbiano spiegato che l’unica cosa da “spalmare” era (o è) l’ingaggio e non anche tutto il resto (gambe, cervello, mentalità, determinazione etc etc). Beh, almeno ci siamo sentiti meglio e rinfrancati quando abbiamo visto in campo ad inizio di secondo tempo Mario Yepes (e non lo dico in senso ironco): uno che al primo intervento pur di fare il suo mestiere come si deve (quello del difensore), entra in modo da fermare l’avversario in ogni modo, con le buone o con le cattive, anche a rischio di aprirgli la testa con un calcione (involontario, chiaramente). Uno che oltre a difendere col fisico, è anche autore della migliore palla gol a favore del Milan. Ci sono tutti i presupposti perché questo roccioso mastino colombiano possa diventare un idolo!
Per ora ci accontentiamo veramente di poco, anche che possa essere valido un altro contorto pensiero estivo: speriamo che la dirigenza milanista prenda spunto da queste brutte figure per rendersi conto che questa squadra va rinforzata, e che non è proprio vero che SIAMO A POSTO COSI’!

Gianpiero Sabato

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il bicchiere mezzo pieno

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Faccio una premessa:
io vorrei che il Milan prendesse Dzeko domani mattina e se arrivasse anche un trequartista moderno, dinamico e tecnicamente forte, un Ozil tanto per intenderci, non ci sarebbe nessuno più contento di me.

Premetto anche che
non condivido tutte queste spalmature in massa e che almeno un altro acquisto a centrocampo, dove siamo contati, sarebbe indispensabile.

Premesse queste cose rilevo un dato che da un anno abbondante è diventato una linea di tendenza, ossia che
si vive con troppo catastrofismo tutto quello che accade attorno al Milan.

Per carità non abbiamo un organico eccelso, non siamo la squadra migliore d'Europa, ma come valore generale della rosa il Milan secondo me rientra tranquillamente tra le migliori dieci squadre europee pur peccando del tradizionale spirito da Champions.

Escluse Real, Barca, Inter, Chelsea e Manchester non vedo tutte queste squadre migliori di noi.

Dico questo ravvisando comunque i limiti della nostra rosa.

Da un anno in qua sento parlare di zona retrocessione, di fallimenti, di drammi se si perde un amichevole che non conta nulla.

I tempi delle vacche grasse son finiti è vero, ma se in un campionato di 38 partite arrivi terzo, giocandoti lo scudetto fino a un mese e mezzo dalla fine così pietà non fai evidentemente.

Che poi con certi acquisti potremmo migliorare e diventare più forti è realtà assoluta e inonfutabile.
Se però non arrivano, come non arriveranno, non mi pare il caso di gettare al mare il bambino e l'acqua sporca.
Perchè è tutto tranne che produttivo

MaxRC

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Domani e’ un altro giorno

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Ebbene si e per fortuna direi io, tolto il basco, il manganello e filo spinato, dalle acque gelide della Baia di San Francisco ritorniamo a noi dove aspetto con ansia che il nostro allenatore possa parlare, finalmente, senza strafottenza, senza il cabaret della precedente puntata.

Frank Morris Allegri, superstite dell’agonia credo si sia chiesto se sia vero tutto ciò, oggi con il biglietto della visita ci dirà dalla sua bocca, spero, la cura, la medicina che preferisce adottare per questa rosa pallida, altrochè i trionfalismi fuori luogo del giorno prima, li menzioniamo solamente per le assurdità straripate nel sangue di tanti tifosi, ma oggi è un altro giorno e si parla di calcio in maniera seria.

Un po’ timido o forse solamente la sua personalità, ma le sue idee escono dal canino incisive, senza palla si deve difendere, punto e a capo, tutti, punto e virgola, pure Dinho, chiusa parentesi, l’impiego del fintarolo può essere sia dietro le punte che esterno e per avere più qualità in campo serve il sacrificio generale, parole anche per Clarence, il calcio di oggi è così, vedendo il tram tram del gaucho, ultimo pure nella corsetta a zero allora, sarà un buon viatico?

Mi piaci caro Frank, mi piaci, con toni bassi oggi, ma ti farai sentire sul campo, rispetto dei ruoli e il trenino dell’amore, tutti per uno e il piacere finale, che Eto’o facesse il terzino è la manfrina di chi guarda il calcio ma vede Mc Enroe, bravo Allegri.

Si sente il carisma, si vede la forza, io mi fido di te, fai la tua strada e non ti curare di diktat fatti in casa, è minestra per cani, vai, ascolta se vuoi, ma voglio un domani che la street Frank Morris Allegri venga riconosciuta ed applaudita.
Sono contento, respiro un aria da grappa Bocchino, sigillo nero, credo che il problema maggiore sia far crescere l’intensità nei 90 minuti, che vuol dire più velocità, il dolore di tante sconfitte, di tante partite impastate, nate male, finite peggio.

Dovrai lavorare molto, carissimo, fidati, se non vinceremo , ma il gioco riuscirà a essere leggiadro come a Cagliari potrai sentirti vincente, se riuscirai a coinvolgere le qualità di Dinho da balletti di strada in lotta greco-romana avrai vinto lo stesso, se riuscirai a tirar fuori i coltelli che ognuno ha dimenticato negli spogliatoi, avrai la mia stima

Roby66

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chi vivrà...vedrà

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Leggiamo e, per portare un contributo alla discussione di questi giorni, pubblichiamo

Maiorca escluso dall'Europa League

E' la prima vittima del Fair Play Uefa

di Simone Eterno
(sportmediaset 24/07/2010)

 Platini l'aveva promesso e alla Uefa adesso non si scherza più. Chiedere al Maiorca per credere. Il club delle Baleari è stato ufficialmente escluso dalla prossima Europa League. Il deficit di oltre 60 milioni di euro e il recente avvio di sospensione dei pagamenti va contro le nuove norme introdotte dall'Uefa che, di anno in anno, diventeranno più severe fino al "pareggio di bilancio" previsto per il 2012. Al posto dei maiorchini il Villareal.
E' finito il tempo delle sanatorie. L'Europa non scherza più. Meno di un anno fa la Uefa approvava il Fair Play Finanziario, una norma lunga e complicata che, nella sua massima severità prevista con il 'pareggio di bilancio' che evrrà valutata dal 2012, rischia seriamente di rivoluzionare il calcio europeo. Il Maiorca è la prima vittima, ma a rischiare saranno in tante: Real Madrid, Manchester United, Liverpool, Barcellona tra le big straniere, in Italia Roma e Inter.
Cos'è il Fair Play Finanziario e cos'è il pareggio di bilancio? Cerchiamo di spiegarvelo il più semplicemente possibile.
Il concetto di 'pareggio di bilancio' - riporta il regolamento ufficiale - prevede che un club non possa spendere più denaro di quanto ne guadagni. Con l'introducione del Fair Play Finanziario le società verranno valutate attraverso una sorta di coefficiente di rischio, che terrà in considerazione il debito accumulato e il monte ingaggi, e dovranno dimostrare di rispettare le scadenze di pagamento di qualsivoglia natura. Il regolamento e i criteri in esso presenti sono stati ideati per stimolare la pianificazione a lungo termine in ambiti quali la gestione dei settori giovanili e il mantenimento/miglioramento delle infrastrutture sportive.
Da quando sarà attivo?
Le misure entreranno in vigore gradualmente nel corso dei prossimi tre anni (dalla sua approvazione del 2009) e il provvedimento centrale, quello sul 'pareggio di bilancio', diverrà pienamente operativo per le dichiarazioni finanziare legate al periodo che finirà nel 2012 e che verranno valutate durante la stagione di competizioni per club UEFA 2013/14. Da quella stagione in avanti, i club che non soddisferanno i requisiti necessari, sulla base dei bilanci delle due annate precedenti, potranno essere sanzionati.
E' dunque chiaro che la norma è solo all'inizio ma il Maiorca paga l'aggravante della sospensione dei pagamenti oltre al debito accumulato e quindi è, di fatto, la prima squadra di un grande campionato (Premier, Liga, Bundesliga e Serie A) ad essere punita dalla nuova politica della Uefa.
La società della Baleari, oltre alle tante manifestazioni dei tifosi e alle parole del suo allenatore Laudurp che ha definito la sentenza come "ingiusta e che punisce meriti ottenuti sul campo", ha già fatto sapere tramite svariati comunicati che farà ricorso ''a qualsiasi livello'', ovvero fino al Tas, il tribunale di arbitrato sportivo di Losanna. Dovesse uscirne sconfitta, sarebbe il definitivo sintomo di rottura e passaggio a una nuova era. Un'era dove difficilmente rivedremo il Real Madrid farsi beffa di tutti acquistando in una sola estate giocatori per una cifra intorno ai 200 milioni di euro (Ronaldo, Kakà, Xavi Alonso, Arbeloa) nonostante le casse societarie siano in deficit ma a garantire ci siano le banche, dove difficilmente più in generale rivedremo follie a meno che gli incassi non lo permettano.
Per usare le parole di Platini una norma che "non punisce i club, ma li protegge" da un fallimento che nell'economia "reale" forse sarebbe già arrivato per tanti. "Un primo passo verso un calcio che si riavvicinerà al senso comune comune delle cose in fatto di questioni economiche"

E così, dopo gli elicotteri all'Arena, le crostate, le rose ampie, la superlega europea ed altre "visioni" che scatenarono scetticismo, sarcasmo, sfottò, incazzature di milanisti depressi dagli anni di Farina... siamo, ai giorni, nostri davanti al "pareggio di bilancio"
...e se anche questa volta, avesse ragione LUI?
Personalmente sono anche io tra gli scettici demoralizzati per questa incomprensibile assenza/disinteresse ma, se guardo alla "SUA storia"...
chi vivrà, vedrà!

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Non dategli certe scuse....

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Leggo dal Giornale: "Leader islamici contro il Milan: "Ha la croce sulla maglia". E nello specifico: "Nessun musulmano dovrebbe indossare la casacca del Milan. «È pericolosa» perché contiene la raffigurazione di una croce, «simbolo di un’altra religione». È questo il monito che due leader islamici della Malesia hanno rivolto a calciatori e fedeli musulmani invitandoli a non vestire magliette «sataniche» o «infedeli»." E ancora: «Un musulmano non dovrebbe venerare simboli di altre religioni o il diavolo», è stato il monito dell’ulema, che ha precisato: «Un vero musulmano non dovrebbe né comprarle né accettarle in regalo».
Ora, aldilà dell'opinione che ognuno di noi può avere sull'argomento, sapete qual è stato il primo pensiero che ho avuto? "Nooooooo....gli hanno dato la scusa! Adesso non prenderanno più Dzeko perchè essendo bosniaco è anche musulmano...."

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Mister President

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Il paradosso di Berlusconi

Il Berlusconi Presidente vuole Ronaldinho al Milan a vita ...
il Berlusconi allenatore vuole Ronaldinho trequartista alle spalle di due punte, e non vuole più vedere Pato e Dinho rifilare le linee laterali del campo ...

Date le premesse si prevede, da parte di Allegri, un massiccio uso di analgesici, antidepressivi e tranquillanti ... e magari, perchè no?, qualche antistaminico ...

 

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Delusione

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"la solita canzone"
Aspettiamo, si, contiamo i minuti, c’è voglia di ripartire, ma tanto di sapere, di chiarezza, di una società nascosta che finalmente si mette a nudo non davanti all’ombrellone, ma che guarda a milioni di tifosi abituati oramai a mode un po’ datate, ricircoli e toppe da farci venire la sudarella, mentre noi compriamo al mercatino dell’usato gli spendaccioni si affacciano prepotenti al nostro davanzale con mazzi di rose per la segretaria più bella, Thiago Silva, aiuto, dopo Kakà può succedere di tutto.
Pronti, sono le 12, l’arbitro richiama le squadre dagli spogliatoi e si reca verso il centro, prima della partita si fa il segno della croce, è ufficiale, il Papa è nostro.
Dopo un sonnellino speravo di ascoltare una persona che non facesse i soliti discorsi, sfinenti, che guardasse ad una dura realtà e invece siamo andati oltre, pure uno spot politico ci ha regalato, non se ne può più, l’umiltà non abita a casa sua, rapito dall’onnipotenza, capisco questo dissenso totale al personaggio e l’allontanamento pure dei suoi figli che fanno sacrifici per seguire il Milan, cioè i tifosi.
Mi chiedo cosa servono questi ultras che ricamano pizzi alla prima di Silvio, già se lo si contesti da la colpa ai comunisti o non se ne accorge e fa finta di non sentire, figuriamoci se gli regali dei confetti, continuera’ imperterrito nelle sue uscite, la botta nei piedi è Huntelaar, gioca lontano, dice, ma se prendeva un esterno alto, nel suo ruolo, non era meglio che prendere una prima punta e relegarlo all’esterno?
Non parlo dell’angosciosa idea su Ronaldinho, non commento, insomma, una conferenza che ha fatto ridere avversari, felici di sentire che abbiamo la squadra più forte di tutti, che il somaro era Leo e anche molti milanisti, i non evoluti e non i servi della gleba.
Assicuro al sig.Berlusconi la mia non presenza allo stadio, mi ha infastidito, veramente, le parole su Ronaldinho lo mettono nel paniere dei suoi fedelissimi che reputo altamente incompetenti di calcio, i “divertaroli” sono, si divertono, poveri loro.
Allibito di tutto ciò, non riesco ad esprimermi per altro, faccio un in bocca al lupo ai ragazzi e al mister, oggi abbiamo toccato il fondo, mi sento lontano dai colori che il Sig. Berlusconi rappresenta, un disamore sconcertante, se sono solo non m’interessa, continuerò a contestare finchè non la smetterà di fare la magra e solita pubblicità di se stesso, inconsistente e conosciuta da un po’ di tempo in qua, saluti, se parlasse di meno e acquistasse giocatori seri sarebbe meglio, non ho piu’ orecchie per i suoi proclami, sconsolato e molto adirato, riesco solamente a salutare gli amici di Milan Channel e voi, amici miei
Roby66

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Spalmature

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Solo come spalmature d'ingaggio per Abbiati, Oddo e Zambrotta si sono risparmiati 8,4 milioni lordi per quest'anno, se se ne va anche Gattuso farebbero altri 6 più eventuale cartellino.
Se si piazza Huntelaar a 15 + 7 lordi di ingaggio risparmiato si arriverebbe a un totale di circa 40/45 milioni.

Che non si stia cercando di riuscire a fare un mercato decente già quest'anno? Mah, vedremo.

Sulle spalmature dei 3 citati prima sono pienamente d'accordo, perchè sarebbero delle riserve ideali per l'anno prossimo, anche se Abbiati sicuramente e forse il Zambrotta visto al mondiale potrebbero anche fare i titolari.
Lo scandalo non sono tanto la loro presenza, ma quanto ci costavano e con ingaggi più bassi si potrebbero liberare risorse per prendere qualche giovane da affiancare in modo di avere un mix di forze fresche ed esperienza.

Riuscire a eliminare Kaladze e il suo ingaggio a 4 milioni sarebbe il massimo.
Lui è l'unico attualmente veramente inutile alla nostra rosa, e anche il più scarso.
Per questo al 100% non spalmerà (non è mica scemo) e alla fine di quest'anno se ne andrà con il suo "bottino".

Ora si potrebbe "lavorare" sugli ingaggi di Pirlo e Flaminì, altri due che a mio parere dovrebbero restare anche dopo il 2011 e che spalmando sui due anni a 4/3,5 per Pirlo e a 3/2,5 Flaminì fino al 2013 avremmo sistemato il monte ingaggi.
Poi magari anche a Janku, sia perchè poi si potrebbe provare a cederlo dopo il 2011 e con un ingaggio di 1.35 rispetto a 2.7 lo si piazza con magari 1 o 2 milioni per il cartellino, o altrimenti dopo il 2011 ce lo teniamo in tribuna senza che ci costi un ero in più.

Amilcare 1911 (MDF)

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una pausa di... sano orgoglio!

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Mamma mia che musi lunghi!
Mamma mia che aria di sfascio totale con contorno di pessimismo cosmico!
Sono quasi convinto che, alla prima di campionato in casa, criticheremo anche le righe di gesso del prato di San Siro!
Personalmente credo che si vada al di là della sana critica a ciò che di sbagliato viene fatto da qualche anno a questa parte. Che poi, da qualche anno... da UN anno!
Si perchè mi dite dove era tutta questa rabbia e pessimismo fino alla ultima partita di Kakà a Firenze?
Eppure i giocatori e la società erano gli stessi... con SOLO UN ANNO in meno... bah!
Sarà che io cerco (anche nella vita) di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e che proprio nel momento in cui le mie cose non mi piacciono, mi ci avvicino di più cercando di renderle meno amare.
Che senso ha picchiare duro su una cosa che ti appartiene e ti apparterrà per il resto della vita?
Ma questo è un mio difetto (?) e non voglio convincere nessuno del contrario.
Credo che tutto questo malumore derivi in primis dal fatto che "quelli là" vincono ed allora, a tal proposito, voglio tentare di risvegliare in voi un po' di sano orgoglio verso i nostri Colori, la nostra Storia (con me c'è riuscito)... tentando di riportare le giuste proporzioni tra noi e loro.
Vi passo un articolo di giornale letto oggi :


Noi nella storia
Non basta vincere ogni 45 anni
di Marcello Zacché (il Giornale 21/07/2010)
Certo che è difficile adattarsi alla nuova era. Per un tifoso rossonero, diciamo cromosomico, da qualche anno si sono frantumate alcune certezze dello sfottò quotidiano con i cosiddetti «cugini» (il termine sarebbe un altro, ma in questa sede non si può usare). L’ultima di queste è il numero di scudetti: con l’ultimo fanno 18 a 17 per Loro, ed erano ben 18 anni che stavano dietro. Poi c’è lo stadio: una volta San Siro era pieno solo quando giocavamo Noi. Anche in Serie B, a dimostrazione che non era importante vincere scudetti e coppe: a portare il milanista allo stadio era quell’attaccamento ai colori, quella condivisione di anni duri, ingiustizie, scudetti e partite rubate che un’interista non sapeva nemmeno dove stesse di casa. Oggi San Siro, se gioca il Milan e se va bene, è mezzo vuoto. Pur tuttavia Loro non possono ancora parlare, devono continuare a starsene muti. Perché?
Intanto perché come squadra di livello europeo non esistono. Non crederanno mica che basti vincere una Champions ogni 45 anni per entrare nell’empireo del gioco del calcio? In proposito a tutti i rossoneri consiglio l’unico argomento forte e inattaccabile, sicuramente ancora a lungo: di fronte al tentativo di un qualunque bru bru nerazzurro di prendere per i fondelli, non bisogna cascare nella provocazione, tenendo il poveretto a distanza. Basta dirgli che Noi non rivolgiamo la parola a chi ha meno di 5 Champions in bacheca. Viceversa non si è accreditati a parlare di calcio con cognizione di causa.
E poi questa storia dei 5 scudetti di fila è ben strana, non regge, lo capisce anche un bambino che non valgono nulla. Soprattutto quello assegnato a tavolino da un commissario della federazione manifestamente interista: una vergogna che non ha precedenti nella storia del calcio italiano.
Ma Loro restano ridicoli anche perché, per vincere, hanno messo in piedi una squadra di mercenari. Noi ricorderemo per sempre la difesa degli Invincibili, da Baresi (la maglia numero sei è stata ritirata) a Maldini; da Costacurta a Tassotti: bandiere rossonere. E italiane. Che incarnano quel senso di appartenenza che l’Inter dei mercenari non ha. Non c’è storia in questa Inter. Solo soldi. Non a caso l’unico italiano bravo che c’è lì è Balotelli: un milanista

Converrete con me che, OGGI...
E' MEGLIO ESSERE MILANISTI INCAZZATI
CHE INTERISTI FELICI

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Piaccia o non piaccia...

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Diciamolo subito
anche noi, assistendo alla conferenza stampa di Berlusconi al raduno del Milan, siamo rimasti "scioccati" (uso di proposito un eufemismo).
Non tanto per il continuo sforamento politico (provate a mettere davanti ad un bimbo un barattolo di Nutella aperto... il "bimbo" è ovviamente Berlusconi e la "Nutella/domanda" messa lì dai giornalisti), quanto per l'assoluta mancanza (impressione errata?) di cognizione sull'argomento che stava trattando (la perla è stata su Thiago Silva che si è fatto valere al Mondiale).
Il senso di sconforto per le sorti future del Milan lo abbiamo avuto quando ha rinnegato (ricordate il nostro Arriba Ibra! ?)... la cosa ci ha fatto riflettere, ci ha posto domande.
Potevamo cavalcare la sguaiata protesta del web che permette a "santoni" e "uomini veri", protetti dall'anonimato, di offendere e diffamare senza ritegno, per avere consensi e visite ma, chi ci conosce da anni sa che noi non cavalchiamo l'onda che si presenta per dimostrare d'esser vivi.
Chi ci segue da anni sa che ci firmiamo con tanto di nome e cognome, mettendo il nostro bel (o brutto) faccione in discussione privilegiando sempre la verità sul Milan e non il nostro meschino ego personale protetto da un nick.
Abbiamo chiamato chi ci disse "lo stiamo prendendo!!!" e gli abbiamo chiesto semplicemente "Cosa sta succedendo?"
La risposta, piaccia o non piaccia, è questa :
- Berlusconi è letteralmente "innamorato" di Allegri, tanto da sentirsi con lui con la stessa frequenza con la quale si sentiva con Sacchi.
- Pare che il tecnico livornese abbia (quasi) convinto il Presidente (come anticipato dal nostro Max RC) della bontà del progetto di vedere il Milan a tre in difesa.
- Questo progetto, vista l'attuale rosa, ha fatto asserire al nuovo mister rossonero di essere soddisfatto di quello che ha a disposizione con la sola "preoccupazione" dell'età di Inzaghi (potrà fare al massimo 10-15 gare nella stagione? E se ci fosse bisogno di averlo a disposizione per un periodo più lungo, cosa potrebbe garantire vista l'età?)
- Al tempo stesso, Allegri, ha fatto sapere che per lo spogliatoio che vuole creare lui, Ibra, rischierebbe (per carattere e comportamenti) di compromettere "quel gruppo" che lui ha in mente di costruire.
- "Presidente lasci perdere Ibra e, se può, punti forte su Edin Dzeko"
Berlusconi pare che al "no Ibra" abbia storto il naso ma il feeling che è nato con Allegri, ha partorito, oggi, quella repentina inversione di marcia sulla mission Ibrahimovic.
Allora arriverà Dzeko?
- Il mazzo è in mano a Galliani che, se saprà scegliere le carte giuste (magari monetizzando con Gattuso, Huntelaar ed altre operazione minori -come fatto per prendere Ronaldinho) potrà presentarsi davanti a Brelusconi e chiedere la possibilità di avere la differenza per portare a casa il bosniaco.
D'altra parte, per stessa ammissione del presidente nella conferenza stampa, davanti ad un progetto ben presentato e strutturato, non ha mai detto di no ed anche l'ultima dichiarazione di Hoeness "Dzeko? Nei prossimi giorni accadrà qualcosa di molto importante lascia aperte le speranze di una larga fetta di noi tifosi milanisti.

Questo abbiamo saputo oggi pomeriggio e questo vi abbiamo riportato.
Perdonateci se non siamo offensivi, diffamatori e avvezzi a nasconderci dietro a nick fantasiosi.
Se volete, quando volete... noi siamo qua!

A presto e FORZA MILAN!

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Quella Sporca Dozzina (Scarsa)

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In principio erano dieci ...

La situazione contrattuale di un gran numero di componenti la rosa rossonera è uno degli argomenti più dibattuti di questa torrida estate milanista.
Galliani sostiene che questa situazione (ma chi l'ha provocata?) stà bloccando il mercato.
L'alto numero di contratti in scadenza, ed il loro peso economico, sottrae risorse finanziarie importanti, il deficit previsto per il 2010 è pesante, e la politica di austerity adottata dalla proprietà toglie qualsiasi margine di manovra alla nostra campagna acquisti.
Si guarda all'estate 2011 come la soluzione di tutti questi problemi.

Ma il numero dei giocatori in scadenza è fluttuante, ai dieci originari (Abbiati, Nesta, Kaladze, Zambrotta, Oddo, Janku, Pirlo, Ambrosini, Seedorf e Dinho), se ne aggiungono due: uno è Inzaghi, che rinnova per un anno abbassando l'ingaggio, e l'altro è Roma, che lo scorso anno aveva firmato un annuale con opzione per un secondo anno ... e siamo arrivati a dodici, ma la spalmatura del contratto di Oddo ed il rinnovo di Abbiati riporta il totale a dieci.

Di questi dieci è probabile un rinnovo con spalmatura per Nesta, Pirlo e Ambrosini; Ronaldinho è in bilico tra rinnovo e cessione, su Seedorf circolano voci di un possibile prolungamento con riduzione d'ingaggio per limare ulteriormente il disavanzo 2010, e c'è il timore che anche Zambrotta possa fare la stessa cosa.
Alla fine, di quella "sporca" dozzina ad andare a scadenza potrebbero restare solo Kaladze, Janku, Inzaghi e Roma.
Naturalmente sono solo ipotesi, e ci si augura che restino tali.
In teoria la spalmatura del contratto di Oddo (ed eventualmente di altri) dovrebbe contribuire a ridurre il deficit nell'immediato, ma anche favorirne la cessione il prossimo anno se non addirittura questa estate; ma il rischio è di non trovare acquirenti e di ritrovarseli in organico per un anno in più posticipando il rinnovamento della rosa in modo insostenibile ... vedremo gli sviluppi da qui al 31 agosto.

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Scrutini... Mondiali

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Bologna, 16 luglio 2010

E’ arrivato il giorno degli scrutini anche per Da.Ma.
Finita la scuola la notte dell’undici luglio, salutati i maestri , alcuni volentieri , altri un po’ meno, lasciato passare qualche ora rinfrescante per smaltire gli eccessi , ecco ci alle pagelle.
Un vecchio adagio fra i più toccante delle note cantate in questo paese recitava “ Mi sono visto che ridevo, mi sono visto di spalle che partivo, perché sono solo passaggi , passaggi di tempo..”
Espropriato del Mondiale 2010, mi sento un po’ come l’uomo disperato di questo passaggio musical-poetico.
In cinque punti che richiameranno gli scritti di un mese fa, proviamo a capire ed archiviare con un voto modello antico la qualità del pronostico.
Chiudiamo poi con una sintesi che rifiuta formazioni ideali e migliori per ruolo, abusata e male usata da tutti, ma “5 giocatori 5” di acquisti sicuri ed altrettanti da lasciare fuori dalla porta.

Pronti via…

1)Dicevano il 5 giugno . mondiale equilibratissimo, squadre stanche , nessuna novità tattica importante e rivoluzionaria e 4 favorite ( Spagna, Inghilterra, Argentina e Brasile) non vincenti.
L’eliminazione spettacolare ed anticipata di Inghilterra, Brasile ed Argentina è in parte evaporata con la vittoria della Spagna. Rileggendo le motivazioni cè da essere felici , ma la noiosa ed in parte fortuita “ sequenza degli 1-0 “ degli iberici ne smonta giustamente il voto finale.
VOTO SEI

2)L’ 11 giugno si andava all’analisi dei gironi. Di 16 qualificate né portavamo a casa 11. Visione felice la cacciata dei francesi al primo tuffo, deluso parecchio invece dall’eliminazione di Italia, Serbia e Sud Africa.
VOTO SETTE

3)Il 16 giugno tentativo di sentenza: il Mondiale lo vince dell’ordine la Germania , l’ Uruguay, il Portogallo o la Serbia. Che bella Germania multicolor, che Uruguay inaspettato ma tostissimo. Globalmente idee da SETTE, ma per le aspettative che c’erano su queste squadre elette , un po’ di generosità con mezzo voto in più ci può stare .

4)Il passaggio ai quarti di otto squadre (sei su otto) e dai quarti alle semifinali (3 su 4) sarebbe forse materia da archiviare con un SETTE E MEZZO, ma essendo stata la fase più eccitante del Mondiale con le 2 quaterne tedesche sulle favorite della vigilia ( Inghilterra e Argentina) , in ricordo del nulla proposto da Capello e Maratona, rubo qualcosa e VOTO OTTO

5)Dicevamo il 5 luglio: Germania merita il titolo, Olanda senza svolazzi ma rischia di morire ad un metro dal traguardo (brrrrr…) spagna lenta, talentuosa, si può colpire dietro ( mamma mia , zero gol nelle ultime 4 partite!!!) , Uruguay organizzato , niente da perdere , forse stanco. Amici, poche storie , la disamina della Spagna merita zero nel totale CINQUE e basta

Dalle mille righe sparpagliate nei quaderni di questo mese passano le mie immagini belle perché desiderate ( l’attacco tedesco il migliore, l’Argentina facile da colpire in mezzo al campo con il “pover Diego” in panca, Inghilterra sopravvalutatissima, calcio africano sempre alle caselle di partenza ) e le altre mie immagini brutte perché indesiderate ( difesa Spagna debole, Italia meglio del previsto, Serbia talentuosa e protagonista , Messi gol sicuri) .
Butto via i fogli di mala copia , non mi va che il maestro ( in questo caso non Mourinho, è già al lavoro, prepariamoci ) , passando fra i banchi li veda.
Ma non posso non completare questo “referto scolastico” con i compiti per le vacanze che sono unA umile foto di 5 giocatori da acquistare sicuri e 5 da non farsi regalare mai.

“ CINQUE GIOIELLI”
Khedira ( Germania)
Stekelemburg ( Olanda)
Cavani ( Uruguay)
De Maria ( Brasile)
Jovanovic (Serbia)

“CINQUE TAROCCATI”
Robinho ( Brasile)
Ribery ( Francia)
De Michelis ( Argentina)
Tevez ( Argentina)
Vittek ( Slovacchia)

Tenga sig. DaMa, la sua pagella
Me la porto via , gelosissimo e la metto nel cassetto delle cose che non muoiono più.
La tirerò fuori ogni tanto in questi 4 anni che verranno, quando la solita mia compagna di viaggio, la sig.ra Nostalgia,deciderà di farmi visita.
Dovrò sottomettermi a qualche esame di riparazione , ma la mia speranza è che questo mese, passato in banco insieme, lasci una striscia immortale di effetti e magari, dopo un severissimo esame per pagare il debito in lingua spagnola ( punizione meritata), ci si possa presto riabbracciare e godere insieme del regalo che ci ha fatto il Signore . un pallone che rotola.

Il mio infinito grazie a chi mi ha letto ed a tutte le persone che mi hanno consentito di esprimermi liberamente.

Buona estate a voi ed a Felipe Melo

Da.Ma

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Quando i polmoni non bastano più…

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Guerriero, trascinatore, leader, grande anima, capitano. Rino Gattuso, dal ‘99 ad oggi, è stato tutto questo e anche altro per il Milan. Ha iniziato a correre quando arrivò dalla Salernitana, e non ha praticamente mai smesso di farlo, in questi undici anni, se non quando qualche infortunio lo ancorava ad una brandina, un letto, una poltrona, quello che volete. E magari con i legamenti del ginocchio a pezzi, voleva ancora correre, perché tanto non gli faceva male granchè.

Rino Gattuso è giunto probabilmente, anzi direi quasi sicuramente, a scrivere la parola fine della sua grande storia d’amore col Milan: in Grecia o in Germania, il suo futuro sarà comunque lontano da Milanello, da San Siro. In quest’ultimo anno, a me che sono un po’ un girovago errabondo del web, è capitato spesso di imbattermi in siti, blog o forum che dileggiavano apertamente il numero otto rossonero. In particolare, questo notavo, la cosa che più veniva rinfacciata al centrocampista calabrese, aldilà di un innegabile e fisiologico calo di rendimento, era quell’infelice esternazione dello scorso dicembre, quel ”Io sono Gattuso”, che racchiudeva da una parte la frustrazione per non poter essere in mezzo alla mischia, dove a lui più piace stare, e dall’altra la ferrea volontà di ricordare al popolo rossonero chi era lui, cos’aveva fatto, quante tacche corrispondenti a stinchi avversari aveva sui propri tacchetti. Un errore, senza dubbio, e non è nemmeno importante stare qui a ricordare quanto inopportune fossero, in quel momento, quelle parole. Tuttavia ad una grossa fetta di tifo rossonero, quello sfogo non è mai andato giù, diventando da quel momento in poi motivo di profondo risentimento (eufemismo…) nei suoi confronti. Al punto di augurarsi quanto prima la sua immediata partenza, il suo istantaneo distacco dai colori rossoneri.

Mi permetto di suggerire come questa reazione abbia motivi molto più profondi, di alcune parole in libertà. Il tifoso milanista non ne più, non tanto di Rino Gattuso, quanto di una situazione societaria poco fluida, che ci regala un futuro quanto mai a tinte fosche. E in questo sconforto, finiscono tutti nello stesso calderone, con rare eccezioni. Se Rino avesse avuto la sua crisi di mezza età in altri tempi, in momenti in cui il marchio Milan era sinonimo di successi in Italia e nel mondo, probabilmente il centrocampista se la sarebbe cavata con qualche bonario scappellotto, ma nulla di più. Anzi, sono convinto che addirittura qualcuno sarebbe arrivato a dire: ecco, lui si che ci tiene ai colori, alla maglia. Soprattutto perché è proprio in questi giorni, nell’atto dell’addio, che Gattuso sta dando dimostrazione di come si debba comportare un professionista che indossi la maglia rossonera: quando ha capito che i suoi polmoni non erano più tali da garantirgli la titolarità inamovibile, Rino ha messo da parte portafoglio e avidità, dando mandato alla società e al suo procuratore di trovargli un’altra sistemazione. Sarebbe potuto rimanere a svernare amabilmente, come altri, nei corridoi di Milanello, il contratto glielo avrebbe permesso, ma ha invece preferito togliere il disturbo, sgravare almeno del peso del suo ingaggio le già provate casse milaniste. Meditate, gente, meditate: chi ha orecchie per intendere, ma ne dubito, intenda.

Dal canto mio avrò sempre nel cuore le immagini e le corse più belle di un centrocampista “conterroneo” che partito da un piccolo paese di mare, per qualche anno ha potuto dire di avere sul palmo della mano qualche milionata di cuori: per quel suo essere spontaneo, rude, genuino, ma tanto tanto generoso. Uno scudetto, due Champions League, due Supercoppe Europee, un Mondiale per club, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, recano in calce la sua firma indelebile, a caratteri cubitali. Ha corso tanto, Rino, con la nostra maglia addosso, e so per certo che per lui, tifoso milanista, ovunque andrà, rincorrere pallone e avversari non sarà più la stessa cosa. Ma il Milan, e lui lo sa, sarà sempre la sua casa. Perché lui è Gattuso… e questa volta dovremmo essere noi tifosi a dirlo!

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Spegnendo le luci sul Mondiale....

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Niente più canti,niente più suoni di questi africani che volevano urlare al mondo,noi ci siamo,l'ultimo dado è stato smontato ma non voglio lavare il profumo del lucchetto che sa di Africa,una lacrimuccia scende,continuo a girarmi per vedere la felicità di un popolo che almeno per un mese è stato sul tetto del mondo,il giusto premio ad un fenomeno che prima di morire è sopravvissuto alle angherie bianche ma è riuscito a vivere un Sudafrica che alza la coppa nel rugby e prenota gli applausi di tutti per una competizione riuscitissima che ha avuto una vincitrice super degna,la Spagna.
Dietro al mantello dei rimpianti certe squadre possono essere ascoltate e comunque applaudite,la difficoltà nei gironi ha consentito intrecci pericolosi e ladri in casa pronti a rubarti il cammino, altre sono state agevolate dalla bravura di vincere il girone e di trovare sentieri interessanti, per certe solo figuracce .
Cosa ci portiamo a casa da questo mondiale,novità tattiche meno conservative rispetto agli ultimi mondiali,Olanda,Brasile,Argentina e l'Alemania,mai così spumeggiante,il 4-2-3-1 che mettevano in campo tanti bravi,dai piedi buoni, movimenti e inserimenti non scontati,una capacità di stare in campo più severa senza palla,atteggiamenti da galli cedroni di certe squadre che un tempo facevano solo ostruzione,lo splendido Cile sparagnino dal modulo super offensivo,il Messico che non prende più lo sport Borgetti per svegliarsi e il Paraguay,capace di vincere le qualificazioni e disturbare l'essenza spagnola.
Questi sono valori nuovi,non da sottovalutare,le piccole a parte la Corea del Nord che volevano giocare con baionetta e divisa militare, non lo sono più,le lacrime del coreano all'inno,dicono,per me, la non voglia di tornare in quell'inferno,le goleade di una volta non hanno più passaporto, infatti gironi all'ultimo respiro, il sol levante ci regala due mandorle agli ottavi, lontano il Seoul 88 per farsi conoscere dal mondo e kamikaze che non hanno paura del nemico, qualificazioni all' ultimo secondo come gli U.S.A che adottano il 4-4-2 per coprire le magagne e con estrema fisicità occupare il campo per le chicche Dempsei e Donovan.La maglia nera non la do all'Italia, ma al nostro vanto, il caprone Capello, capace di fare un 4-4-2 con quei giocatori,poveraccio,in mezzo Gerrard e Lampard che prendevano il biglietto come dal macellaio per fare tre metri in più, Rooney che svariava per creare spazio e in area chi c'era?, il gol annullato è un giusto premio con beffa all'anti calcio di questo uomo che continua imperterrito a fare una cattiva pubblicità ad un qualcosa che ruzzola.
Sul podio la Francia,la stessa rosa allenata da Blanc avrebbe detto la sua,i valori ce li avevano più di noi, ma se ognuno rende al 15 % andiamo a chiedere ad un allenatore che in mezzo al campo chiedeva venia con strafottenza quando era già caduto nella rete della gogna,dell'impossibile fare peggio.
Sull'Italia che diciamo? Se penso alla fortuna e il brutto gioco di 4 anni fa me la prendo di meno in questa occasione, eravamo poco forti in Germania, la vittoria ha ingrandito i nostri meriti effettivi, lo siamo meno ora, nel megafono degli assenti che hanno ragione non ci sto, è un mestiere che vi lascio volentieri, non m'interessa,questi dovevano e potevano fare meglio, Lippi si è adeguato alle mode con il 4-2-3-1 solamente perchè non aveva esterni degni di nota altrimenti lui andava sul sicuro con il 4-4-2 o peggio, una punta sola, le sue convocazioni rispetto all'idea di campo che aveva hanno una pecca enorme, un nome su tutti, l'impiego nei tre di Marchisio, poi spostato nel marasma totale a laterale alto,ecco il motivo di Camoranesi che tutti si chiedevano il perchè,non mettere su Maggio più offensivo credo sia stato un altro errore, Quagliarella poco impiegato,tra i pochi a saltare l'uomo e dare qualità,d'altronde ci portiamo dietro un erroraccio, mandare via Donadoni e lasciare solo due anni a padre Pio Lippi. Ricordo l'86 del post campioni, c'era una differenza, nell' 82 avevamo una squadra fortissima,nel 2006 tanti sono rimasti accecati dalla vittoria,ma i valori non erano granchè.
Voglio invece fare un applauso al paradosso del mondiale,un Argentina vestita a festa con la cravatta di Maradona che non si toglie i caccheri ma prega, di solito uscivano dopo figure e botte in mezzo al campo,no,no, quest'anno no, gli applausi al rimpatrio sono un bel biglietto per questi invasori abituali, sputi e quant'altro che peraltro io adoro, alla Germania che ha dimostrato un piumaggio nuovo,più chic, meno da muratori e stradini, al Cile dal trigono in vergine,si,un idea di calcio nuova che nemmeno Nostradamus o il triangolo delle bermuda potevano preventivare in un mondiale o soffocare, grande poi Tabarez, hai girato negli anni con il sacco dell'immondizia dietro che ti faceva ombra,bravo a far rendere una formazione discreta e a valorizzare al massimo il potenziale, bravo chi ha pruriti strani, Loew,non ho gli stessi calori,ma di applausi mi brucio le mani, l'Olanda pure, sebbene i 45 minuti di full contact, è stata l'unica a mettere in difficoltà la Spagna, il primo tempo orrendo ha lasciato il passo ad una ripresa e finale pieno di occasioni ed emozioni culminate al gol di un grande, immenso Iniesta, dimenticarsi Casillas sarebbe peccato,uno schema giocato bendato,una ragnatela di passaggi aspettando il varco giusto,una grande vincente in un mondiale assolutamente non mediocre sebbene certe star abbiano steccato,sarà difficile trovare mondiali non equilibrati, tutte sanno il fatto loro e anche le grandi devono sudarsela, il calcio ora è di sacrificio per tutti, le bambole le vendono nei negozi, il Brasile che tutti infamano aveva tutto per fare la sua corsa,30 minuti di follia gli ha tolto il sorriso,basta poco,non credo che nel 94 avesse più qualità,un rigoroso 4-4-2 per raccogliere la vergine aspettando le sue mutande al vento, a posteriori sono capaci tutti,chi non c'era pure,leggiamo un po' le partite di chi c'era, c'è tanta roba da scoprire.
Salutiamo un mondiale dove tante sono tornate a casa applaudite,qualcosa hanno lasciato,tutte hanno cercato di giocare per alzare i propri colori e non aspettare solo i dolori e se le africane non hanno brillato,assicuriamo che di loro non ci dimentichiamo,nemmeno del tifo unisono dagli zulù al Re del Marocco con l'ultima rimasta, il Ghana.
Spegniamo le luci e chiudiamo gli occhi, a questo mondiale dico grazie,non lo dico a Blatter che permette gol del genere nel 2010,un augurio al nuovo ct Prandelli, nemmeno il buscopan o il buscofen,forse il synflex hanno fermato l'emorragia di un calcio italiano malato, il dolore di vedere un perdente come Abete in carrozza esiste, vai Cesare, hai quattro anni per farci sognare ancora, noi maschietti non abbiamo le nostre cose, ma dammi una lametta che mi taglio le vene non la voglio più ascoltare.....FORZA CESARE.

robi66

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Notte dell'undici Luglio

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C’è ancora troppo sporco per terra, nelle piazze, troppo odore di tutto per chiudere le tende per sempre.
Il mondiale è finito da un attimo, ma, umilmente, il vostro scriba non è in grado di chiudere con questa pagina la propria vita di calcio e sputi.
Ci rivediamo per un resoconto ed uno spietato confronto con i pronostici il giorno 14 luglio, presa della Bastiglia e di tanto altro.
Oggi, a metà della mia notte tormentata e sonnecchiante, devo tentare di motivare l’ordine di arrivo, senza doppiare i tristi commenti che vi siete portati nel letto dei commentatori sportivi di mezza Italia.
Quarto Uruguay, terza Germania, seconda Olanda, prima Spagna.
Che fatica dormire.
Non sono felice dell’ordine , non sono appagato da una finale più brutta solo di Brasile-Italia del 1994.
Avevo sognato l’inversione di questo podio, ma sarebbe mortale influenzare il giudizio con i sentimenti .
Allora provo, come esercizio di forza, a chiedermi perché è andata così.
Lo faccio in un lungo sogno notturno che parte , dolcissimo, da Montevideo.
URUGUAY QUARTO.
La migliore delle sudamericane , non è casuale.
Passa è vero da un tunnel strettissimo e fortuito del quarto di finale con il Ghana, ma durante il torneo è tenace , mai domo con un attacco ( Forlan, Suarez, Cavani) completo e fantastico. Mentre la mia mente sorvola in sogno il centro di Montevideo, i suoi colori azzurri bellissimi di una maglia bellissima, mi delizio col sorriso amaro del dopo partita della finalina proprio di Forlan.
Espressione di amara sconfitta ma consacrazione di un fuori classe assoluto che incontra un maestro con Tabarez, che lo sposta di dieci metri e lo rende fantastico.
Grazie davvero amici umili, perché arrivare quarti con un portiere così è un po’ come vincere il Mondiale, perché tutti parlano di “gruppo” ma solo il vostro, davvero, profumava di buono.
La festa per la città è stata sobria ed è finita.
Mi rigiro e mi ritrovo nella vecchia Europa.
Sembravamo destinati al massacro ma alla fine le prime tre sono nostre.
Sorpresa un po’.
GERMANI TERZA.
Arrivare con la mente sudata a Monaco è trovare sollievo a Monaco è un piacere.
Come un tracciante passano le immagini delle vittorie di questa nuova truppa.
Travolgente con Inghilterra ed Argentina, bella con l’Uruguay.
Nuova in tutto, colori di pelle e cuore, palla a terra , occupazione del “territorio” completa e mai palloni buttati in mezzo per liberarsene.
Giocatori finalmente nuovi e giovani, Ozil, Schweinsteiger, Muller , Lahma e Khedira, un talento spaventoso che Mourinho sembra volere al Real.
Sarà bellissimo vederlo il prossimo anno guidato dal "maestro”.
In difficoltà solo con la Spagna perché, a ritmi più lenti, gioca un calcio che tanto si assomiglia come distribuzione dei giocatori sul terreno.
Imparerà presto a vincere quelle partite.
Ma le piazze hanno una novità diversa , sono più allegre di una volta, finalmente anche qui qualcosa sa di diverso.
E loro sanno, e noi sappiamo, che i vincitori morali, il miglior gioco ed il miglior messaggio al mondo, questa volta è tutto tedesco.
Mi sveglio sudato, forse non mi sono mai addormentato.
La logica mi porterebbe ad Amsterdam ma un istinto infantile mi porta prima a Madrid, al Paseo de recoletos.
SPAGNA CAMPIONE DEL MONDO.
Tanto rumore ancora , fiesta senza fine.
Gli spagnoli campioni del mondo a noi italiani o piacciono o proprio non li sopportiamo.
Proviamo a scendere col sogno in mezzo a loro , senza influenza.
Ci passano davanti immagini vecchie.
La Spagna di Raul, del Buitre, di Santillana, fino a Zamora fino a…..decine di giocatori bellissimi.
A volte manca il portiere , a volte la punta, a volte la fortuna, in cento anni poca roba portata in Iberia con la nazionale.
Poi nasce una generazione di fenomeni, di “piccoli nani” inquadratissimi, fabbricati in laboratorio.
Una scuola non solo di calcio ma tennisti , motociclisti, ciclisti..tutti fenomeni.
Nascono anche dubbi sull’origine di questa stirpe.
Lasciamo stare è festa. Stanotte.
E’ cresciuta in fretta la cultura di questi invincibili.
Irritanti quando esultano poco come se gli fosse dovuto, mi immagino le migliaia di persone fa festa con sobrietà, tanto siamo i più forti.
La Spagna è un’immagine moderna di successo, calcio di una scientificità irritante.
Bravi, bravissimi.
Soprattutto in 2 fenomeni.
Uno è quel giocatore immenso di Iniesta. Mamma mia.
Due, il tecnico ha letto, fantastico, i limiti di questa squadra per tempo.
Lenta, fuori condizione fisica, con la punta di riferimenti ( Torres) al collasso, ha capito veloce la starda: non prendo gol ed aspetto il Messia.
Quattro uno a zero di fila, scialbi, senza ritmo ma senza rischi.
E’ riuscito a far senza di Torres, qualche golletto anche casuale di Villa e la capacità di far stare insieme giocatori quasi uguali come nessuno sarebbe riuscito a fare convivere ( Iniesta, Busquets, Xavi, Xabi Alonso) .
Complimenti Del Bosque.
Scendo a Madrid con il sogno, a Barcellona, a Siviglia, a Valencia.
Fatico a sorridere perché sto con gli italiani che non amano lo sport spagnolo.
Me la cavo con un sorso di sangria e con il pensiero che questa non sia l’inizio di un ciclo, ma la fine.
Nobile ma la fine.
Distrutto mi giro nel letto e scappo.
Mi rimane Amsterdamo, Rotterdam, Oiazza dei Musei.
OLANDA , VICE CAMPIONE DEL MONDO.
Mi avvicino piano, ho paura. Ancora gente , macchiati di arancione , macchiati di rabbia.
Ci sta perdere così.
Squadra realista , ha menato furiosa ma intelligente per creare le condizioni ai tre fenomeni (Robben, Sneijder, Kuyt) di fargli vincere la partita.
Ci stava riuscendo sulla più bella giocata del mondiale (palla dell’interista, Robben…punta del piede portiere, nooo) .
Un portiere immenso , Stekelemburg (il migliore per me dei mondiali) e tanta applicazione.
Non è bastato.
Mentre cammino per i navigli di Amsterdam un vecchio giornale del 1974.
Io bambino, il mondo del calcio bambino perché iniziava lì un altro modo di giocare quel gioco.
Un’ondata di fuoriclasse perdono la finale (2.1 Germania).
Calcio via il giornale come calciassi via la mia vita.
Ma sotto un altro foglio di 4 annoi dopo e contro i padroni casa, contro il mondo sporco di quel mondiale truccato, ecco Argentina Olanda 3.1.
Mi rattristo più di loro, ridono e bevono gli arancioni.
Non lo vinceranno mai, ma stanotte io, tanti di noi volevano la vendetta di allora, volevano tornare piccoli per dire a quelli di allora che erano grandi.
Mi sveglio.
Finalmente è mattina.
Tutto finito.
Mi sveglio e fra un po’ mi mancherà come sempre questo mese di Mondiale.
E nel mio cuore, fra tutte le piazze sognate stanotte, tornerò a volare su quelle più tristi.
Quelle che non vincono perché il signore del pallone, come il Signore della Vita, premia, troppo spesso i peggiori.
O forse non premia con il cuore.
Allora, per un attimo….
CIN CIN OLANDA,
CIN CIN GERMANIA,
CIN CIN URUGUAY.
Il vostro...

Da.Ma

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Rivoluzione Tattica (forse)

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Da fonti molto vicine allo staff tecnico abbiamo appreso alcune idee di Allegri in vista della prossima stagione. Il tecnico livornese infatti nel corso del colloquio con Silvio Berlusconi, constatate le poche possibilità di acquisti sul mercato, avrebbe fatto intendere che, a suo giudizio, il modo migliore per far rendere al meglio questa rosa sarebbe quello di adottare il 3-4-3.

In questa strutturazione di squadra Allegri porterebbe sia Abate che Antonini a centrocampo, con Bonera dietro a completare il pacchetto centrali e tre giocatori offensivi davanti con Ronaldinho leggermente più arretrato e senza compiti di marcatura. Un modo per allargare il campo il maniera più totale del 4-2-fantasia di Leonardo e nello stesso tempo un modo per rendere equilibrata una squadra che deve reggere due autentici anarchici dal punto di vista tattico come Pato e Ronaldinho.

Il tutto avrebbe ricevuto la benedizione presidenziale, nonostante una certa idiosincrasia del Presidente verso le difesa a tre.

L'idea di Allegri è quella di avere un sistema di gioco che valorizzi il talento e che garantisca ritmo e corsa, in grado di cambiare sfumature tattiche anche durante la stessa partita. Riveste a proposito estremo interesse la posizione di Thiago Silva, il quale diviene la variabile pazza della squadra, libero di sganciarsi in avanti in certi momenti delle gare, un pò come aveva licenza Maldini nel Milan zaccheroniano di fine anni Novanta.

Se dopo i primi allenamenti questa idea di Allegri dovesse prendere effettivamente corpo, è possibile che Jankulovsky rimanga a tutti gli effetti nella rosa di prima squadra e non si tenti di piazzarlo, essendo il ceco un elemento molto adatto per giocare da esterno di centrocampo nel 3-4-3.


                                                                                                                          Max RC

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