Sampdoria - Milan

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infortuni, arbitraggi, mala sorte...
tutto quello che si vuole
(e che E' vero) ma...
di fronte ad una prova come quella contro il Werder,

di fronte "alla certezza di una prova maiuscola",

così come dichiarava Ancelotti alla vigilia...

bhè, non se ne esce, di due l'una

o il nostro Mister, non ne capisce una mazza di calcio

(ma i fatti son lì a dimostrare che non è così)

o il nostro Mister ha,
fatalmente,
dato il suo con questa Maglia

Non mi va di vedere o sentire processi sommari

a questo punto della stagione

(bene o male, cambia molto
entrare o meno
nella prossima Champions)
e non mi va, perchè sarei un falso senza onore e pudore
,
di scagliarmi contro chi

mi ha fatto gioire in maniera pazzesca in questi anni

Detto questo...

detto questo penso che il nostro amico Reca65

abbia centrato il mio attuale pensiero :

"Grazie 1000 Carletto
per tutto quello che hai fatto per i ns.colori.
Guidaci fino al terzo posto
(...l'unico obiettivo di stagione purtroppo)
e poi ognuno per la propria strada
senza rancore a con tanti bei ricordi nel cuore.
Scusami se te lo dico
ma anche tu hai le tue colpe
per questa annata fallimentare.
In bocca al lupo
per la tua prossima panchina"
...un'ultima cosa
il Milan,

QUESTO MILAN
,
ha il dovere/diritto

di terminare

ALMENO

tra le prime quattro in Italia

RESTIAMOGLI VICINO

ne va del nostro amore per questi colori

ne va del nostro futuro prossimo

FORZA MILAN !


La partita che ci troviamo ad affrontare domani, nella settimana sicuramente più difficile e, usiamo anche questo aggettivo, buia della Nostra stagione, diventa assolutamente fondamentale.
E’ una partita nella quale, per tutto quanto è successo in questa settimana, non possiamo permetterci di commettere errori di alcun tipo.
E’ stata una settimana, o per meglio dire due giorni, quelli successivi all’eliminazione dalla Coppa Uefa per mano di un grande Werder Brema, nei quali tutto il mondo calcistico ci ha dato addosso, si è parlato, scritto, parlato e accusato a destra e a manca.
Dal canto Nostro sappiamo bene che determinate cose devono uscire ed è giusto che escano in momenti del genere, ci siamo abituati e abbiamo imparato a capire come vanno le cose.
Quel che più conta, ad ogni modo, è che la Squadra in questo stesso momento non abbia nè letto, nè risposto, nè tantomeno rimandato al mittente le chiacchiere di cui abbiamo appena parlato.
Quel che si fa, nell’ambiente Milan, nello spogliatoio di Milanello e con le persone che vivono la Squadra quotidianamente, a partire dal Nostro Amministratore Delegato per finire al magazziniere della Squadra, è analizzare, meditare, capire e, soprattutto, lavorare.
Nessuna squadra al mondo sa gestire questi momenti come Noi, nessuna squadra sa porsi, proprio in momenti del genere dove tutti ti danno addosso, obiettivi e traguardi nuovi da raggiungere, nessuna squadra al mondo sa, insomma, trovare gli stimoli e le motivazioni giuste come Noi.
Tutto ciò, ovviamente, ci conforta e ci da quella speranza e quella consapevolezza che in momenti come questo è lecito che diminuisca.
Tornando alla gara, ovvero a tutto ciò in funzione del quale la Squadra sta lavorando e si sta concentrando, ci si presenta, sicuramente, una delle trasferte più pericolose e insidiose del Campionato, anche e soprattutto per la forza dell’avversario che avremo di fronte, ovvero la Sampdoria.
La formazione blucerchiata ha attraversato praticamente la stessa settimana Nostra, passata attraverso l’eliminazione in Coppa Uefa e arrivando a questa gara con due soli giorni di preparazione, nonostante il turnover operato da Mazzarri nella trasferta europea abbia risparmiato energie e fatiche a due giocatori fondamentali nello schieramento blucerchiato, giocatori che combattono con qualche fastidio fisico ma che, crediamo, saranno assolutamente a disposizione di Mazzarri per la gara di domani.
Questi giocatori rispondono ai nomi di Antonio Cassano e Gianpaolo Pazzini, giocatori di grandissima qualità e che hanno consentito alla loro squadra di effettuare un salto di qualità molto importante.
Nella gara d’andata, il risultato finale fu in effetti un po' beffardo rispetto a quanto visto sul campo, con una Samp che ci mise in difficoltà e ci imbrigliò molto bene, specialmente nella prima frazione di gioco.
Tuttavia, la Nostra retroguardia giocò una gara splendida, con le grandissime prestazioni, su tutti, di Luca Antonini e di Daniele Bonera, che ci consentirono di tenere lì la partita, di tenerla bloccata e di sfruttare poi, grazie anche all’ingresso di Kakà nella ripresa, il rigore assegnatoci per fallo di mano di Lucchini, per poi capitalizzare una splendida azione di contropiede sull’asse Kakà-Dinho e finalizzata da quest’utlimo, per poi chiudere in bellezza con SuperPippo Nostro.
Come detto pocanzi, una delle chiavi della gara d’andata, forse la più importante, fu la Nostra fase difensiva, ovvero il tallone d’achille che ci sta tormentando in questo periodo così travagliato.
Consapevoli di questo, è compito Nostro quello di comportarci di conseguenza, perchè l’obiettivo fondamentale di questa gara è sicuramente quello di ottenere i tre punti, ma dobbiamo al tempo stesso badare al modo in cui farlo:
non dobbiamo, infatti, concentrarci sul bel gioco o su un fattore estetico, perchè la cosa più importante è ritrovare quella compattezza, quell’intensità e quell’ordine tattico che è andato perduto nelle Nostre ultime uscite.
Dobbiamo aggredire e affrontare senza paura tutte quelle palle alte che tanto ci fanno soffrire e tanto ci fanno star male, consapevoli che l’altezza non è il Nostro punto di forza, ma che con la giusta concentrazione e il giusto atteggiamento vi si può sopperire tranquillamente.
Non possiamo permetterci pause,
dobbiamo rialzarci...
Tutti

insieme
!

[...]

Milan-Werder Brema 2-2

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La delusione e l’amarezza, nel preciso momento in cui stiamo scrivendo, invade la Nostra serata, la travolge e la fa sua, senza conoscere assolutamente limiti.
Ad esse, inoltre, si aggiunge una grande rabbia perchè, se proprio vogliamo dirla tutta, ce la siamo un pò cercata.
Usciamo anche da questa competizione questa sera, una competizione nella quale credevamo molto, nella quale eravamo consapevoli e avevamo tutte le carte in regola per poter raggiungere la finale di Istanbul e andarci a riprendere quel che tanto bruscamente era stato interrotto quel maledetto 25 Maggio del 2005.
Era un’occasione incredibile per questo manipolo di Ragazzi di conquistare l’unico trofeo mancante all’interno del Nostro ricchissimo palmares, oltre che l’occasione per il Nostro Capitano, di chiudere la sua splendida carriera con un’ennesima Finale Europea.
Tutto ciò, questo sogno, queste Nostre speranze di essere protagonisti per l’ennesima volta di queste cose che, come spesso diciamo, accadono solo al Milan, è andato frantumandosi questa sera, sotto il Nostro cielo e dentro il Nostro Stadio.
La colpa, se proprio dobbiamo darla a qualcuno, la attribuiamo a quei maledetti palloni alti, quelli che sorvolano sempre la Nostra area e che, praticamente sempre, finiscono sulla testa dei nostri avversari, sempre pronti e letali a capitalizzare tali circostanze.
Certo è che, dopo i buoni propositi nati dopo il Derby, ci aspettavamo e ci saremmo aspettati un Milan molto più aggressivo, reattivo e pronto a certe circostanze, ma tutto ciò, finora, non si è verificato e diventa sempre più difficile da verificarsi.
Onore e merito al Werder Brema, che salvo un primo tempo difficile nella gara disputata al Weserstadion la settimana scorsa, è sempre puntualmente riuscita a metterci in difficoltà, a crearci pericoli, consacrando e meritando in pieno l’accesso agli Ottavi di Finale di Coppa Uefa.
La partita di questa sera è stata un pò strana, per l’andamento e per lo svolgimento. Tanto per cominciare, il Nostro Allenatore ritrova Alexandre Pato e Andriy Shevchenko per questa partita, due pedine importanti in vista degli altri rientri di Ricky e Dinho.
Scendiamo in campo con Nelson tra i pali, linea difensiva composta da Zambro e Beppe Favalli sugli esterni, con Philippe Senderos e il Capitano al centro; David Beckham, Andrea Pirlo e Ambro a formare la linea dei tre centrocampisti; Clarence alle spalle del recuperato Patinho e di SuperPippo.
L’inizio del Werder ricalca molto quello dell’andata quanto ad intensità e voglia di imporsi, ma risulta diverso nella forma:
se al Weserstadion, infatti, la misero sul piano fisico, questa sera giocano molto bene la palla, fraseggiano con tocchi veloci in spazi stretti e arrivano più volte alla conclusione.
I Nostri, dal canto loro, sembrano un po' sorpresi ed evidenziano delle difficoltà quanto a compattezza tra i reparti e aggressività, oggetto delle indicazioni dalla panchina di Mister Ancelotti.
Riescono a farci correre a vuoto per venti minuti abbondanti, cioè fin quando beneficiamo di un calcio di punizione appena poco distante dal limite dell’area:
sul pallone va David, la cui conclusione viene respinta con un braccio da Frings, del quale l’arbitro si accorge assegnandoci il rigore.
In mancanza di Ricky sul dischetto si presenta Andrea, che con un destro preciso, forte e angolato ci porta in vantaggio.
Loro non si abbattono e continuano nel loro fraseggio, salvo poi arrendersi ad un colpo d’alta scuola di un Nostro Fuoriclasse assoluto, un ragazzo dal talento purissimo e dalla classe cristallina, che lascia sul posto due avversari e trafigge il portiere tedesco con un autentico missile che si infila sotto la traversa.
Inutile dire che questo fenomeno risponde al nome di Alexandre Pato.
Al termine del primo tempo, contraddistinto anche da una grande parata di Nelson su colpo di testa di Almeida, possiamo solo pensare che, per quanto visto sul terreno di gioco, ci è andata bene, e siamo consapevoli che dobbiamo dare atto al destino del calcio che, per una volta, ci sta dicendo bene.
La ripresa, tuttavia, si preannuncia subito complessa e difficile:
tanto per cominciare si fa male Clarence, che lascia il posto a Mathieu Flamini.
Il Werderm dal canto suo, ha la grande capacità di riproporre lo stesso copione del primo tempo, rintanandoci letteralmente nella Nostra metà campo.
Ed è proprio quando loro producono il massimo sforzo per riaprire la gara che ci riescono, sugli sviluppi (tanto per cambiare) di un calcio piazzato molto tagliato di Diego, che spiove e finisce sulla testa di Pizarro, che manda alle spalle di Nelson.
La paura, di fatto, inizia a farla da padrone, data la loro pressione e il loro gioco pulito, lineare e ordinato, che li porta, al minuto 78, a raggiungere il gol che vale la qualificazione, ancora una volta su una palla alta che Pizarro, ancora una volta, deve semplicemente spingere in rete dopo l’ennesima incertezza della Nostra retroguardia.
Finisce, dunque, per quest’anno, la Nostra avventura in Europa, finisce sempre a causa dei soliti vecchi e stravecchi problemi e amnesie della Nostra Squadra, che adesso deve, ad ogni modo, compattarsi e riuscire ad apportare sul campo, non solamente con le dichiarazioni o con i buoni intenti, quei correttivi che ci possono consentire di finire questa stagione nel migliore dei modi.
Avremo, da ora in poi, una settimana intera per preparare le partite di Campionato, l’unico obiettivo ancora tra le Nostre mani.

[...]

Milan - Werder Brema

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Il designatore arbitrale è intervenuto a Radio Anch'io Sport:
«Io ero in tribuna a San Siro e nessuno
si è accorto del tocco di Adriano
- ha detto Collina -
E anche in campo era difficile vederlo in diretta.
E Platini non ha detto che
la rete del brasiliano nel derby era irregolare...
Ha detto che i giudici di porta
avrebbero potuto valutare il tocco da più vicino.
Su Bologna, invece, anche riviste le immagini
secondo me non c'è neppure da parlare.
Sul derby invece se non si coglie un piccolo movimento...».
E' francamente a dir poco imbarazzante

rivedere proposto lo stesso "film" a distanza di così pochi anni:

Una bella "riverniciata" alla pellicola

(dal bianco-nero al colore),

sotituiti gli attori

(Collina/Bergamo-Pairetto,
Adriano/Ibra... quello juventino,
Moggi/Moratti, Juventus/Inter),
spostata la copertura mediatica

(Torino/Milano)...
ma la trama

IDENTICA

il finale

SCONTATO

l'impunità

GARANTITA

Non ci rimane, alla domenica,

che andare al cinema.

Almeno lì è dichiarato che

SI TRATTA DI

FINZIONE


E’ arrivato, anche per il Nostro cammino in Coppa Uefa, il momento decisivo, il momento nel quale sbagliare diventa un peccato imperdonabile:
il momento, insomma, del dentro o fuori.
E’ una fase, quella di questa competizione, che ci fa davvero venire i brividi e ci fa salire una grande adrenalina e una grande tensione.
E’ una fase difficile e complessa, proprio perchè il margine di errore è ridottissimo.
Al tempo stesso, tuttavia, essa è stimolante come nessun’altra, e la Nostra Squadra, in circostanze del genere, sa sempre trovare le motivazioni, la concentrazione e la cattiveria giusta per dimostrare la sua forza.
La gara di domani sera è una gara certamente molto difficile, dura, data la caratura dell’avversario che ci troveremo di fronte, cosa che abbiamo già visto e, in certi tratti della gara, patito, nella partita d’andata del Weserstadion la settimana scorsa.
Le insidie principali, pertanto, non riguardano solamente tutte le incognite che un turno ad eliminazione diretta presenta, bensì dovremo anche fare i conti contro un avversario molto preparato e che sa perfettamente come metterci in difficoltà.
La settimana scorsa, in Germania, la Nostra Squadra ha mostrato due volti ben differenti:
il primo corrisponde a quello della prima frazione di gioco, nella quale i Nostri sono riusciti senza troppe difficoltà ad imporre il Nostro gioco, fatto di possesso palla, di scambi veloci, di tocchi precisi in spazi stretti che hanno messo in crisi per gran parte della gara la difesa del Werder.
E’ questa, pertanto, il volto della gara di andata che dobbiamo conservare con Noi più gelosamente possibile, al fine di riproporlo al meglio nella partita di domani.
L’altro volto evidenziatosi, invece, nella gara di andata, è stato quello corrispondente alla seconda parte della gara, nella quale non siamo stati sufficientemente bravi a gestire il vantaggio e, soprattutto, il pallone.
Squadra fisica, tosta e di grande intensità la loro che, approfittando di questa Nostra difficoltà e di tutte le Nostre piccole incertezze, anche in tocchi e scambi banali, è riuscita a venir fuori in maniera importante nella ripresa, sfiorando in diverse occasioni il gol del pareggio, arrivato puntualmente al minuto 84 con il loro giocatore di maggior talento, il brasiliano Diego.
E’ quest’altra, invece, la faccia della medaglia sulla quale la Squadra deve maggiormente lavorare, concentrarsi e studiare approfonditamente in sede di preparazione della gara di ritorno.
E’ chiaro ed evidente che, al giorno d’oggi e con il calcio moderno, è diventato impossibile, oltre che giusto e sacrosanto, trovare squadre deboli, che non riescono mai, nell’arco di un turno ad eliminazione diretta, a giocarsi le proprie armi.
Quindi, gli avversari ci sono, sono tutti forti e bravi ed è lecito anche andare in difficoltà qualche volta, per qualsiasi squadra.
Quello che, nonostante questa doverosa premessa, chiediamo alla Nostra Squadra, è di non smarrirsi mai.
Domani sera, specialmente se le cose dovessero mettersi bene per i Nostri colori, non chiediamo alla Squadra di non soffrire o di continuare ad imporre un ritmo alto.
Quello che chiediamo, e che chiede soprattutto il Nostro Presidente, è che proprio nei momenti di maggior sofferenza venga fuori la Nostra classe, la Nostra personalità, il Nostro coraggio e il Nostro grande carisma che, nel recente passato, ci ha consentito di arrivare a traguardi che qualunque squadra di calcio sogna di raggiungere.
Dobbiamo pertanto, saper soffrire e, addentrandoci un pò di più in una questione tattica, riuscire a tenere alta la palla, far girare e correre l’avversario a vuoto.
E’ la serata della concentrazione feroce e della voglia di vincere a tutti i costi, la serata della personalità e della Nostra usuale grinta in occasioni del genere...
E’,
insomma,

il Nostro

momento
!!!

[...]

Milan-Cagliari 1-0

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guardavo il "mio Milan"
con il cuore pieno d'amore e di tenerezza

Rabberciato e con gli uomini contati,

lottava, non ci stava, voleva vincere

...nonostante tutto

Mi sarei aspettato di tutto,

non mi sarei aspettato un

SAN SIRO CHE FISCHIA

una cosa indegna

NON DA MILANISTI !

Non piace Seedorf ?

Non siamo d'accordo con il mister ?

Non condividiamo le scelte societarie ?

...parliamone, ma

DOPO LA PARTITA !

Quando gioca il Milan

GIOCHIAMO ANCHE NOI TIFOSI

ed oggi a San Siro

IL MILAN HA VINTO

IL MILANISTA HA PERSO !

...peccato


Era una partita tremenda, nata con il vento avverso ai Nostro colori, sofferta, dura e uscirne con i tre punti aveva un quoziente di difficoltà elevatissimo.
Ragazzi, ce l’abbiamo fatta!!!
Non abbiamo assolutamente timore nel definire quella di oggi come la gara più difficile, sofferta e complicata della Nostra stagione, viste tutte le condizioni e tutte le circostanze negative che hanno caratterizzato sia il pre che il durante il match.
Un Cagliari, quello che ci siamo ritrovati oggi di fronte, che, come ci aspettavamo, ci ha affrontati a viso aperto, giocando bene, essendo ordinato e compatto dietro.
Il Nostro Allenatore, come annunciato ieri in sede di presentazione della gara odierna, è costretto a schierare una formazione improvvisata, condizionata anche dalle defezioni dell’ultimo minuto del calibro di Dinho e Pato.
Iniziamo, infatti, con un insolito 4-4-1-1, con Abbiati tra i pali, Zambro, Daniel, il Capitano e Beppe Favalli a comporre la Nostra linea difensiva;
centrocampo a quattro con David sulla destra e Janku sulla sinistra, in mezzo Andrea e Mathieu Flamini e Clarence Seedorf a rifinire l’unico attaccante disponibile, ovvero SuperPippo Nostro.
L’inizio della Squadra è di buona fattura, iniziamo a pressare alti e i rossoblù fanno fatica a ripartire e sviluppare il loro gioco veloce.
Tuttavia, ci manca davvero tanto l’uomo d’area di rigore, il Marco Borriello tosto e reattivo nel colpo di testa, pronto a raccogliere tutti i cross che, specialmente nei minuti iniziali, David e Marek riescono a mettere in mezzo.
Da un punto di vista tattico, essendo il 4-4-2 un modulo inedito alla Squadra, alla lunga non siamo sempre bravi ad accompagnare un’azione offensiva, che mai più di oggi doveva esserlo viste le numerose assenze di punte in grado di allargare il campo e creare pericoli, caratteristiche che rispondono ai nomi di Ricky e Patinho.
Pertanto, a partire dal ventesimo del primo tempo, la formazione di Allegri vene su pericolosamente, dopo essersi già resa pericolosa con un’isolata conclusione di Acquafresca nei minuti iniziali.
Trascinati da un grande Cossu, i sardi ci impensieriscono, ma è sempre un Abbiati strepitoso a fermare una conclusione dello stesso Cossu.
La prima frazione di gioco si conclude così, con la consapevolezza, in cuor Nostro, che non c’è altra soluzione se non quella di sfangarla a qualsiasi costo e in qualsiasi modo, mancandoci gli uomini per cambiare il Nostro ritmo e il Nostro passo.
Il
ruolo più difficile e più complesso, se dovessimo attribuirlo ad un solo Nostro giocatore, la assegniamo assolutamente al Nostro Campione in maglia 10, a Clarence Seedorf.
Questo fuoriclasse, indubbiamente, non ha giocato un primo tempo splendido, a causa anche (ci mancava solo questa) di un piccolo risentimento muscolare.
Il pubblico di San Siro, sempre giustamente esigente, specialmente nei confronti di giocatori del suo calibro, lo becca ripetutamente proprio nel corso di questa difficile fase della gara di Clarence.
E’ stata una partita nella partita che, tuttavia, trova la sua giustificazione e il suo lieto fine al minuto numero 65:
da un lancio lungo della Nostra difesa, apparentemente innocuo, Pippo va a portare pressione sul difensore cagliaritano che stava proteggendo la palla per l’uscita di Marchetti.
Da ciò la palla viene deviata e arriva proprio, segno del destino, a Clarence, che da due passi non fallisce e sigla un gol che, per lunghi tratti della partita, credevamo non dovesse mai arrivare.
Invece arriva, andiamo in vantaggio e dobbiamo dare atto al destino del calcio che finalmente ci dice bene.
Da lì in poi dobbiamo solamente gestire la gara, cosa che non siamo riusciti a fare bene nelle Nostre ultime uscite. Da questo puntodi vista, sale in cattedra uno strepitoso David Beckham:
preciso, puntuale e assolutamente perfetto in ogni suo tocco.
Non soffriamo più di tanto il finale e riusciamo, tra mille paure e mille avversità, a sentire quel liberatorio fischio finale.
Era una partita davvero troppo importante questa, dovevamo assolutamente vincerla e riprendere il Nostro cammino.
Ce l’abbiamo fatta e ringraziamo davvero i Nostri splendidi Ragazzi, che non hanno certamente giocato una partita bellissima, ma che hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo e sono riusciti a venirne a capo.
Adesso non ci resta che preparare al meglio la partita di giovedì, decisiva per la Nostra Coppa Uefa e per accedere agli ottavi di finale, sperando di recuperare qualche pedina!

[...]

Milan - Cagliari

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il derby ?
Non ancora metabolizzato !

Ma non per la sconfitta, non per la quasi

(lasciatemi ancora un'illusione)
certezza della mancata vittoria finale.

Il derby... "
QUEL" derby
mi ha riportato indietro di anni

Mi ha riportato al tempo in cui,

guardando il campionato e l'avvicinamento alla vetta

mi chiedevo quanto "ci avrebbero messo"

a farmi/ci togliere il pensiero

Insomma, ricordate quante volte ci dicevamo

"se ti avvicini troppo alla Juve...

ti accade qualche cosa che..."

Bene,

il derby di domenica scorsa mi ha riportato

quella spiacevole, amara, sgradevole sensazione/certezza

Come si può vedere due tocchi di mano identici
giudicati in maniera diametralmente opposta ?

Come può, lo stesso arbitro,
giudicare rigore il contatto Kaladze/Lavezzi
e non quello Stankovic/Ambrosini ?

Com'è che i vertici arbitrali
si affrettano a spiegarci perchè è regolare il gol di Adriano
e non degnano di spiegazione
il gol annullato a Seedorf la domenica prima ?

Com'è che Kaladze è passibile di deferimento

"l'arbitro ci ha fatto perdere la partita"
ed Ibrahimovic

"non ha vinto il Milan, ha vinto l'arbitro"
no ?

Ed allora mi sto chiedendo...

perchè spendere soldi
(SKY, Mediaset Premium, giornali, stadio, trasferte)

per un

TAROCCO
?
Se ci dicessero

"tutte le squadre italiane, tranne una,
giocano per il secondo posto come massimo traguardo"
potrei persino accettarlo

perchè, allora, sarei io il "pirla"

ma così...

MA COSI'

PERCHE' PAGARE
PER FARMI PRENDERE
PER IL C.
(oops, scusate)

PER I FONDELLI ?
Il prossimo campionato SKY

credo proprio

perderà un abbonato

Lo so, non sarà colpa loro se

è tutta una truffa

ma...

SARA' MICA

COLPA MIA
!



Il ciclo di partite ravvicinate, una dopo l’altra, senza respiro, senza pause e senza interruzioni è ufficialmente cominciato domenica scorsa con il Derby e prosegue con un ritmo assolutamente serrato.
Dopo la gara di domenica scorsa, per l’appunto, è stata la volta del ritorno dei Nostri in Coppa Uefa per la gara di andata dei sedicesimi di finale, conclusasi con un risultato comunque positivo in vista del ritorno di giovedì prossimo, e proseguirà domani alle quindici nella gara interna contro il Cagliari.
Partita di alto livello, non solo per quanto riguarda la posta in palio, ma anche dal punto di vista della classifica con la quale entrambe le squadre si presentano a questo importantissimo appuntamento.
Ma ciò che veramente ci può aiutare ad affrontare al meglio la gara di domani è l’analisi di quanto la formazione di Allegri è riuscita a fare dalla gara dello scorso 5 ottobre, la gara di andata.
Quando ci presentammo al Sant’Elia, infatti, viaggiavamo sulle ali dell’entusiasmo, reduci dalla vittoria nel Derby e da una Squadra che stava nascendo e che stava iniziando a dare i frutti sperati.
Loro, al contrario, venivano da quattro sconfitte consecutive, con voci che davano per spacciata la squadra e Allegri stesso, condannandola, oltre che alla sconfitta contro di Noi, ad una retrocessione praticamente certa.
Invece, proprio la gara del Sant’Elia fu l’inizio di una risalita strepitosa dei rossublù, che quella sera ci imbrigliarono, ci imposero il loro ritmo, la loro fase difensiva ordinata e precisa, contro la quale non riuscimmo a produrre occasioni degne di nota praticamente per tutta la partita.
Fu, di fatto, analizzando tutta la Nostra stagione fino a questo punto, una delle rarissime volte nelle quali finimmo la partita con il numero zero alla voce gol segnati. Come detto poc'anzi, da quel 5 Ottobre il Cagliari ha trovato compattezza, coesione, spirito di squadra, consapevolezza nei propri mezzi e soprattutto, visti gli obiettivi dei sardi, punti.
Punti importantissimi in chiave salvezza ma che, a questo punto della stagione, vedono i sardi nella colonna di sinistra della classifica a quota 37, ciò significa in piena lotta per la zona Uefa.
Inoltre, Allegri è riuscito, da un punto di vista tattico, a fornire alla squadra un’identità ben precisa, di una squadra che sa giocare e bene al calcio, specialmente in occasioni come quelle di domani a San Siro.
Non ci aspettiamo un Cagliari che pensa esclusivamente a difendere, o che ci aspetterà nella sua metà campo provando solamente a rubare qualche pallone quà e là e approfittare delle Nostre eventuali disattenzioni.
Ci aspettiamo, al contrario, un Cagliari combattivo, che giocherà a viso aperto, cercando di mostrare tutte le sue doti, quanto a qualità e pulizia del suo gioco.
Dal Nostro punto di vista, il periodo che stiamo attraversando non è certamente tra i più semplici, un periodo nel quale riusciamo anche a giocare piuttosto bene, con qualità, ordine e pulizia.
Purtroppo, non riusciamo a raccogliere quello che meritiamo, un pò per colpa di altri, vedi la voce arbitro Rosetti nella gara di domenica scorsa, ma anche e soprattutto per demeriti e colpe da attribuire a Noi stessi, vedi invece voce gol subiti.
E’ vero, riusciamo ad attaccare molto bene e a produrre una fase offensiva qualitativamente molto elevato, ma la Nostra fase difensiva, la Nostra attenzione e, ancora di più, gli infortuni che non consentono al Nostro Allenatore di poter contare su tutta la rosa ci impediscono, al momento, di essere in piena corsa per il Nostro obiettivo più grande.
Nella gara di domani, infatti, oltre ai soliti Nesta, Gattuso e Borriello, il Mister dovrà fare a meno di Ricky Kakà, di Andriy Shevchenko e, molto probabilmente, del Nostro fuoriclasse in maglia 80.
A ciò si aggiunge che, la Nostra settimana, è stata caratterizzata dalla trasferta di Brema per la Coppa Uefa, che ci ha portato via energie psico-fisiche importanti.
Ad ogni modo, il vento ci è un pò contrario, ma dobbiamo essere assolutamente in grado di riprendere il Nostro cammino, la Nostra marcia usuale, pensando solo ed esclusivamente a Noi stessi!

[...]

Werder Brema-Milan 1-1

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E’ una partita, quella che ci ritroviamo a commentare questa sera, che ci richiama alla mente sempre gli stessi concetti, gli stessi pensieri e le stesse interpretazioni di tantissime altre circostanze di questa stagione.
E’ finita 1-1 al Weserstadion, un risultato che, in ottica qualificazione, è sicuramente un’ottima base di partenza, avendo anche realizzato quel gol in trasferta che, nei turni ad eliminazione diretta, possono sempre risultare decisivi.
Tuttavia, non concludiamo questa gara con un grande entusiasmo, nè tantomeno felici della prestazione complessiva della Squadra, che è andata davvero vicina alla vittoria ma che, ancora una volta, non è stata in grado di chiuderla definitivamente, prestando il fianco alla sorpresa tedesca nel finale.
Come detto poc'anzi, non è la prima volta che ciò accade in questa stagione e, in virtù di questo, non siamo contenti per tutti i componenti della Nostra Squadra che, per una distrazione di troppo che avviene regolarmente in quest’ultimo periodo, vanifica tutti i tesori di energie spesi nell’arco dei novanta minuti.
Andando con ordine, la formazione schierata dal primo minuto dal Nostro Allenatore è, così come nel Derby, fortemente condizionata dalle indisponibilità, ma c’è anche spazio per un pò di turnover:
torna Nelson a difendere i Nostri pali, con davanti a se Bonera a destra, Philippe e Beppe Favalli centrali e Zambro spostato a sinistra;
a centrocampo operano Mathieu Flamini, Andrea Pirlo e Massimo Ambrosini mentre, dietro a Pippo Nostro unica punta, agiscono Clarence e Dinho.
Come preventivabile, il Werder inizia subito forte, mettendoci all’angolo e facendoci vedere di cosa è capace e, soprattutto, il modo in cui vuole giocare questa partita, ovvero imponendoci il suo ritmo, la sua fisicità abbinata ad un gioco di squadra di buona fattura.
Dopo un minuto iniziamo subito a tremare e, come non potrebbe essere diversamente, tutto ciò avviene da un calcio piazzato e una palla alta, dalla quale ne scaturisce una conclusione apparentemente semplicissima, ma che si rivela essere innoqua per Nelson.
Passano appena sessanta secondi ed è Pizarro a sfiorare di testa su un cross dalla sinistra.
Tre minuti più tardi, invece, Andrea, stretto nella morsa di tre uomini, perde palla e da involontariamente il là al contropiede dei tedeschi che, ancora una volta, non sortisce alcun effetto.
Con questi presupposti e con questo inizio, capiamo già da subito che la Nostra partita sarà tosta e difficile e che dobbiamo entrarci veramente presto.
Da lì in poi, infatti, la Squadra inizia ad entrare bene in partita, è più corta, più compatta e il possesso palla inizia ad essere efficace.
Salgono in cattedra Clarence, Pippo e uno strepitoso Flamini, che inizia a recuperare una serie infinita di palloni e che è anche il protagonista del primo vero tiro in porta dei Nostri, sul quale troviamo un Wiese strepitoso.
La Nostra intensità migliora notevolmente e alziamo anche il pressing, inducendo loro ad un errore in disimpegno che da il là al Nostro vantaggio:
è Mathieu a intuire la traiettoria di passaggio e andare a crossare per Pippo che, dopo aver sbagliato la conclusione di testa, non fallisce quella col piede sinistro. 1-0 per Noi, e il re d’Europa torna a ruggire come sempre.
Nella ripresa, tuttavia, avevamo il timore che la Nostra Squadra arretrasse troppo e si facesse schiacciare dal Werder, rischiando di subire il pari in più circostanze.
Tutto ciò, puntualmente, avviene.
Non riusciamo più a tenere il possesso della palla, perdendo palloni banali sulla linea mediana e non riuscendo più a tenere la palla alta.
Sebbene creiamo ancora qualcosa di importante e sempre, non potrebbe essere diversamente, con Pippo, che prima sbaglia da due passi e successivamente, su un’imbeccata sublime di Clarence, manda il pallone sulla traversa, il Nostro baricentro rimane molto basso, prestando il fianco ai loro lanci lunghi e alle loro spizzate sempre insidiose.
Il gol del pareggio arriva, e arriva al minuto numero 84.
Tuttavia, non è esattamente questo che ci manda in bestia, quanto più il modo in cui esso arriva, che risulta essere assolutamente identico, per concetto tattico ed esecuzione, al secondo di Stankovic domenica sera:
punizione dalla mediana, spizzata del loro centravanti, inserimento del trequartista da dietro che Noi perdiamo, e tocco facile facile per il gol.
Tutto ciò è assolutamente inconcepibile, perchè non possiamo continuare a prendere sempre gli stessi gol, sempre con la difesa schierata e commettendo sempre gli stessi errori.
Dobbiamo, pertanto, registrarci un attimo, lavorare bene e apportare i giusti correttivi perchè, da adesso in poi, le partite diventeranno sempre più decisive, così come gli eventuali errori che potremmo commettere.
Dobbiamo saperlo e dobbiamo lavorare in quest’ottica...
Forza!!!

[...]

Werder Brema - Milan

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16 febbraio 2009
Adriano-Tosel: vince il brasiliano

Ecco perché il brasiliano non verrà squalificato

Tosel vs Adriano capitolo secondo.

Dopo il pugno a Gastaldello durante Inter-Sampdoria, costato 3 turni di stop, la prova-tv piomba nuovamente sull'attaccante brasiliano.

Oggi il procuratore federale Stefano Palazzi ha segnalato al giudice sportivo il gol che ha sbloccato il derby milanese.

Quel tocco col braccio che ha beffato Abbiati rientra nel novero degli episodi che meritano una valutazione supplementare.

Non era un atto dovuto, ma davanti al minimo dubbio la procura federale si è sempre comportata così, affidando al giudice sportivo la valutazione.

Ma stavolta, siamo certi, le percentuali che arrivi una nuova squalifica sono vicine allo zero.

La volontarietà, per essere sanzionata con una squalifica, deve essere chiara e incontestabile.

Ne sa qualcosa Gilardino che fu fermato per 2 giornate per il gol di mano al Palermo.

Impossibile
che la stessa sanzione sia applicata ad Adriano.

Soprattutto se, come sembra, secondo Collina il gol di ieri sera è stato valutato correttamente da Rosetti e dal suo assistente Calcagno.

La linea del designatore è che il primo tocco di Adriano con la testa "sani" la deviazione col braccio.

Il secondo capitolo di Tosel-Adriano, dunque, ha già un vincitore scontato
.


Allora...
indovina indovinello...
Ditemi dove
può essere apparsa una difesa così accorata

così certa

così non colpevolista

così spudoratamente falsa
nel metro Gilardino/Adriano

così sbadatamente di corta memoria

(a solo una settimana dal gol annulato a Seedorf
in Milan-Reggina
)
così di parte

tic toc tic toc tic toc

Come dite ?

Sul sito dell'Inter ?

Ma nooo dai

nemmeno loro riuscirebbero a tanto !

PUBBLICATA SU

SPORT MEDIASET.IT

A FIRMA Alberto Brandi

Ricordate

SEMPRE SU

SPORT MEDIASET.IT

dopo Milan-Chievo, quel

ASSIST DELL'ARBITRO,

GOL DI KAKA'
?


ah, questo mascalzone di Berlusconi
che controlla l'informazione...



Dopo due mesi esatti dall’ultima apparizione ufficiale dei Nostri Ragazzi al di fuori dai confini nazionali, riprende la Coppa Uefa.
Si torna, dunque, dopo le amarezze e la rabbia che ha accompagnato e travolto i Nostri giorni post Derby, a riassaporare il clima della grande sfida europea, della sfida secca, del dento o fuori.
Chiaramente, per Noi tifosi RossoNeri, le sfide europee rappresentano sempre un qualcosa di importante, di suggestivo, di partite che rimangono, nel bene o nel male, indelebili nella Nostra memoria.
E’ altrettanto chiaro che, negli ultimi sei anni in particolare, ci siamo ritrovati ad affrontare sfide incredibili contro avversari strepitosi, in notti assolutamente magiche, notti che hanno caratterizzato e che continuano a condizionare fortemente la Nostra mente e i Nostri pensieri: le notti di Champions League.
La nostalgia, ad ogni modo, non è completamente il modo giusto per affrontare una partita così difficile e un turno così complesso da superare, specialmente in un momento non esattamente positivo dal punto di vista dei risultati ottenuti, in relazione alle prestazioni offerte.
Questa competizione, pur non essendo certo l’Europa che meritiamo e nella quale riusciamo ad offrire il meglio di Noi stessi, è comunque un’Europa che ha il suo fascino, la sua importanza e le sue difficoltà che, in quanto tali, vanno affrontate con l’attenzione e la concentrazione ai massimi livelli.
Questi sedicesimi di finale ci mettono di fronte un avversario molto ostico, all’esordio assoluto nella Coppa Uefa dopo essersi classificato al terzo posto nella fase a gironi della Champions League.
Un avversario che, per quanto riguarda le caratteristiche dei propri giocatori, ha tutte le armi per metterci in difficoltà, tenendo in considerazione quelli che sono i Nostri punti deboli.
Il Werder Brema, infatti, è una squadra che sa abbinare perfettamente la fisicità di molti suoi uomini, uno su tutti l’ariete Pizarro che, per altro, abbiamo incontrato già nei quarti di finale della Champions League 2006-2007, quando indossava ancora la maglia del Bayern Monaco.
A questo si aggiunge la tecnica strepitosa di un campione di livello assoluto: facciamo riferimento, naturalmente, a quel Diego che, da solo, è in grado di illuminare il gioco dei tedeschi, mettendo la sua straordinaria classe al servizio dei compagni.
Per quanto riguarda il collettivo, i nostri avversari sono una squadra molto ben organizzata, compatta, che riesce a fare molto spesso una fase offensiva prolifica e che coinvolge tutta la squadra.
Pertanto, sarà compito Nostro impedir loro di prendere tale ritmo, di imporci il loro gioco collettivo ed organizzato.
Siamo arrivati, dunque, ad analizzare il compito che la Nostra Squadra sarà chiamata a svolgere al Weserstadion, un compito difficile, complesso, nel quale sarà necessaria tanta tanta attenzione e una concentrazione di altissimo livello.
Come detto poc'anzi, per venire a delle questioni prettamente tattiche, l’ariete che si posiziona tra i Nostri due centrali (Pizarro) e un altro uomo collocato tra le Nostre due linee (Diego), pronto ad inserirsi proprio grazie agli spazi creati dal centravantone, sono quelle caratteristiche che soffriamo costantemente e alle quali non siamo ancora riusciti a trovare una soluzione.
D’altro canto, siamo stra convinti che la formazione tedesca abbia visto, in sede di analisi, il Derby di domenica sera, rendendosi conto che sono in grado di riproporre le stesse armi usate dall’Inter per metterci in difficoltà.
In considerazione di ciò, dobbiamo concentrarci al meglio sul migliorare i Nostri punti deboli, e prestare la massima attenzione ogni qualvolta loro proveranno a metterli in risalto.
Dall’altro lato, dobbiamo conoscere e mettere in pratica i Nostri punti di forza, giocare bene come abbiamo fatto nelle Nostre ultime uscite, Derby compreso.
Le assenze ci condizioneranno anche in questa trasferta in terra tedesca e con l’occasione auguriamo al Nostro Sandro Nesta che l’uscita dal tunnel che lo vede coinvolto dallo scorso Luglio, visto che oggi l’operazione atta a rimuovere la protusione discale è riuscita.
Noi siamo, come sempre, col Nostro grande Campione.
Per il resto, non saranno a disposizione nemmeno Sheva e Patinho, che ha rimediato una botta nella parte finale della gara contro l’Inter.
Spazio dunque a Pippo Nostro, ricaricato al massimo e determinatissimo a rendere la vita difficile a Raul nella graduatoria dei marcatori europei.
Arrivati a questo punto, consapevoli del Nostro momento e di tutte quelle che sono le Nostre difficoltà, dobbiamo reagire al meglio, rialzarci e spianarci il più possibile la strada in questo finale di stagione che sta entrando sempre più nel vivo...
FORZA MILAN!!!

[...]

Inter-Milan 2-1

1 commenti

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C'era una volta la Juve di Moggi con
arbitri "compiacenti"

istituzioni "dormienti"

media "conniventi"

OGGI COSA E' CAMBIATO ?

IL PADRONE !

...oggi

C'E' L'INTER !!!

e noi...

CONTINUIAMO A PAGARE

IN QUESTO MONDO DI LADRI

LO SCUDETTO

E' SUL GIUSTO PETTO !


Usciamo da questo Derby con tanta amarezza, con molta rabbia, ma anche e soprattutto a testa alta.
Testa alta perchè i Nostri hanno giocato una grande partita, avendola interpretata al massimo delle proprie possibilità e giocata altrettanto al massimo.
Purtroppo, sapevamo che la loro fisicità avrebbe potuto metterci in difficoltà in certe circostanze e che avrebbe potuto aiutarli anche con eventuali difficoltà.
Ahinoi, la gara ha detto questo.
E’ stata una partita strana, molto strana...
è stato un Derby vero, acceso, ricco di tensione con di fronte due grandissime squadre.
La Nostra, sebbene condizionata da assenza pesantissime del calibro di Ricky, Sandro, Sheva, Rino e Marco, è assolutamente di altissimo livello:
scendiamo in campo con Abbia in porta, la linea difensiva composta da Zambro, il Capitano al suo ultimo Derby in carriera, Kala Kaladze e Janku sulla sinistra;
a centrocampo operano David, Andrea Pirlo e Ambro, con Clarence e Dinho alle spalle di Patinho.
La gara inizia subito con un ritmo elevatissimo, loro cercano sin dal primo istante di scavalcare il Nostro centrocampo con palle alte verso Ibrahimovic e Adriano, i due arieti della formazione di Mourinho.
Noi, dal canto Nostro, come avevamo preparato e come è nelle Nostre corde, la mettiamo sulla tecnica, sulla classe e sul possesso palla.
Il Nostro gioco è veramente sublime e l’Inter, per lunghi tratti, va in netta difficoltà.
Tuttavia, sono proprio loro a portarsi in vantaggio, dopo un cross di Maicon, che Adriano, nettamente con il braccio destro, mette alle spalle di un incolpevole Abbia.
La Nostra rabbia non appena rivediamo il replay sale alle stelle, perchè è un fallo talmente evidente ed un tocco talmente volontario che è impossibile pensare di aver concesso un gol del genere, specialmente se pensiamo che la scorsa settimana, per molto ma molto meno, non ci è stato concesso il gol di Clarence che, probabilmente, ci avrebbe consentito di portare a casa i tre punti.
Detto questo, la Squadra reagisce bene, continua per la sua strada, rendendosi pericolosa e sfoggiando un Dinho semplicemente strepitoso, che illumina costantemente il gioco e offre, tra le altre, una palla superba a Patinho che, solo davanti a Julio Cesar ma defilato sul lato sinistro dell’area di rigore, lo supera ma poi perde l’attimo giusto per riuscire a concludere.
Sul finire del tempo, però, sono ancora loro a farci male, mettendo ancora in pratica tutto quello che hanno cercato di fare sin dall’inizio:
calcio di punizione dalla mediana battuto da Muntari, Ibrahimovic stacca su Kala che sbaglia avendo cercato l’anticipo e offre una palla bellissima a Stankovic che arriva da dietro e conclude perfettamente alle spalle di Christian, ancora una volta incolpevole.
Il primo tempo finisce così, con il Nostro gioco sublime messo in secondo piano dal loro essere cinici.
Nella ripresa, quando sul cronometro sono passati solamente due minuti, è Adriano ad avere un vero e proprio match point, sfruttando un errore di Kala, e presentandosi da solo davanti al Nostro numero 12.
La conclusione del brasiliano esce davvero di poco e possiamo ancora dire la Nostra in questa partita.
Da lì in poi, oltre che al gioco, al possesso e al comando della gara, iniziamo a renderci pericolosi per davvero, grazie sempre ad un Dinho in serata super.
Clarence non riuscire a sfruttare un pallone delizioso sul secondo palo e c’è da registrare un contatto, a Nostro avviso non regolare, tra Zanetti e Ambrosini, che secondo Noi poteva essere punito con il calcio di rigore.
Per Noi entra anche Pippo, in modo tale da aumentare la Nostra forza d’urto là davanti.
Inizialmente abbiamo qualche difficoltà a metabolizzare l’uomo in meno a centrocampo, e soffriamo quando Ibrahimovic impegna uno strepitoso Abbia.
Ma lì davanti ci siamo, Pippo inizia a muoversi sulla linea e a mettere ansia alla retroguardia nerazzurra, fin quando non è ancora il Gaucho a dettare un pallone incredibile a Janku, che ha la lucidità necessaria per vedere Patinho e servirlo a porta spalancata.
2-1, partita riaperta e ancora 20 minuti a Nostra disposizione per provare il tutto per tutto.
Qualche secondo dopo è proprio il Campione con la maglia numero 9 a ritrovarsi la palla del pareggio, ma Julio Cesar in uscita salva tutto.
Continuiamo a premere e a mettergli pressione, realizzando anche il gol del pari, seppur in netto fuorigioco nonostante Pippo effettui una conclusione da sogno.
Andiamo ancora vicini al pari, in una azione dove, francamente, non possiamo non dire che il rigore a Nostro favore era nettissimo e plateale, visto che la trattenuta di Samuel su Pippo è veramente incredibile.
La Nostra ultima palla capita ancora una volta sui piedi di Pippo, servito splendidamente da Patinho, ma Julio Cesar salva ancora il risultato deviando con la punta del piede.
Finisce così, tra l’amarezza e la consapevolezza di non essere minimamente inferiori a loro ma, anzi, di avere un qualcosa di importante da giocarci.
E’ vero, dovevamo vincere questo Derby, dovevamo andare a -5 e riaprire questo Campionato, invece ci ritroviamo a -11.
Premesso che non ci piace assolutamente parlare del direttore di gara, perchè siamo convinti che analizzare per primo i propri difetti sia la cosa iù costruttiva, non possiamo fare a meno di dire che, questa sera, siamo stati notevolmente sfavoriti dalla direzione del signor Rosetti.
Ad ogni modo, alla Nostra Squadra non possiamo rimproverare nulla, possiamo solamente incitarla ed aiutarla ad uscire da questo momento delicato, perchè
Noi, patetici o incurabili se volete...
CI CREDIAMO ANCORA!

[...]

Inter - Milan

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...è strano
...non ho parole

l'adrenalina mi blocca i pensieri

il sangue nelle vene, fa fatica a scorrere

Il Milan

il
MIO MILAN
è di fronte ad un punto di non ritorno

cerco con la mente di trovare un appiglio

una speranza, un ricordo che mi dia

LA FORZA DI CREDERE

...questo derby

lo vivo così


e non potete
neanche lontanamente immaginare

cosa darei

per un finale così


...comunque vada,
sarò ancora qui

a parlare della mia passione

perchè nessun derby di questo porco mondo

sarà mai in grado di farmi dimenticare cosa

IL MIO MILAN

MI HA DATO !

FORZA RAGAZZI

METTETECELA TUTTA

e questo...

mi basterà !


E’ trascorso esattamente un girone dalla data in cui la Nostra stagione ha preso una svolta importante.
Una svolta che ci ha consentiti e che ci consente, tutt’ora, di essere in piena e assoluta lotta per la conquista del titolo.
Fu una svolta fondamentale, non decisiva in termini di classifica, dato che si trattava solamente della quinta giornata di Campionato, ma senz’altro salutare per tutto l’ambiente, in termini di consapevolezza dei propri mezzi, autostima, e fiducia di tutto l’ambiente RossoNero.
La Nostra svolta, fino a questo momento, è stata proprio la vittoria del Derby d’andata, decisa dal Nostro Fuoriclasse in maglia 80, che siglò, proprio all’andata, il suo primo gol in Rossonero e proprio nella stracittadina.
Da quel 28 Settembre, infatti, la Nostra stagione iniziò a prendere una piega strepitosa che, salvo qualche incidente di percorso assolutamente evitabile, ci porta a giocarci questo Derby di ritorno con in palio un qualcosa di importantissimo.
La gara di andata è un qualcosa che ci portiamo dentro e che conserviamo in modo gelosissimo, ma che, soprattutto, dobbiamo tenere in considerazione per preparare e affrontare nello stesso modo anche quest’altro crocevia della Nostra Stagione, ancora una volta contro l’Inter.
Ma il Derby e il significato della sfida Rossonerazzurra va al di là di qualsiasi classifica, al di là di qualsiasi traguardo da raggiungere, specialmente per Noi Tifosi che viviamo da sempre questa rivalità in modo accesso, carico di passione e di adrenalina, mista a voglia di vincere e paura di perdere che, proprio nei Derby, si fondono fino a diventare una cosa sola.
Il Derby non si vive solo in quei novanta minuti, centottanta se consideriamo sia l’andata che il ritorno, ma è una forza inconscia che ce lo fa vivere durante tutto l’anno.
In estate con il mercato, durante la stagione negli appuntamenti cruciali e in tutte le giornate di Campionato, fino ad arrivare, poi, allo scontro diretto, dove sono le emozioni, la grande tensione e la passione del tifo più viscerale a farla da padrona.
E’ una rivalità che, naturalmente, è andata accentuandosi e aumentando dall’estate del 2006, l’estate di Moggiopoli nella quale loro sono riusciti ad affondare le radici di tutti i loro recentissimi successi in campo nazionale.
Da quell’estate ne uscì un’ Inter fortissima, che è andata consolidandosi e rafforzandosi sempre di più.
E’ una squadra fortissima in ogni songolo reparto, a partire dai pali difesi da uno strepitoso Julio Cesar, passando per una difesa solidissima, con gente del calibro di Cordoba, Samuel, Chivu, lo stesso capitano Javier Zanetti e da un giocatore straripante come Maicon.
Passando poi al centrocampo, formato da gente come Stankovic e Muntari, concludendo con l’attacco, dove è senza dubbio Ibrahimovic a fare la differenza, insieme ai vari Cruz, Crespo, Adriano e Balotelli che, tuttavia, non sarà a disposizione di Mourinho per squalifica.
Al di là delle strepitose individualità, comunque, la vera forza della formazione di Mourinho è quella di riuscire quasi sempre ad imporre lo strapotere fisico, la possenza atletica e i centimetri della squadra, che hanno fatto la differenza anche in momenti di difficoltà.
Quello che però emerge dal confronto con l’Inter di Mancini, è che se il modo di giocare di quella squadra era avvolgente, a volte addirittura spaventoso per la capacità di rintanare gli avversari nella propria metà campo e di stordirli fino ad arrivare al colpo vincente, quella del portoghese appare molto meno impressionante, lascia giocare molto di più e, spesso, va anche in difficoltà.
Ed è proprio quì che i Nostri devono inserirsi, in questa pecca che la Nostra Squadra deve cercare di sfruttare al massimo per raggiungere l’obiettivo di domani sera, che è l’unico possibile se vogliamo veramente continuare a dire la Nostra in termini di scudetto: la vittoria.
Sarà durissima, tremenda per certi versi, ma è quello che dobbiamo ripeterci costantemente nella Nostra testa.
La settimana non è stata certamente delle migliori quanto a lavoro svolto, dati gli impegni con le nazionali che hanno portato via, come a loro d’altronde, tantissimi giocatori.
Tuttavia, Noi sappiamo bene che certe partite non hanno bisogno di essere preparate ricercando degli stimoli particolari, perchè essi, in circostanze del genere, vengono da soli.
Ne, tantomeno, è necessario ricercare il giusto livello di attenzione e di concentrazione, che risulta essere sempre feroce in occasioni del genere.
Dobbiamo semplicemente cercare di opporci con le Nostre doti sopraffine alla loro fisicità estrema, dobbiamo metterli sotto con il palleggio, il possesso palla e le penetrazioni veloci di Patinho, Clarence e Dinho, e non andare sotto sugli inserimenti dei loro potenti centrocampisti.
Dobbiamo, nei momenti di difficoltà, far vedere loro che anche Noi, quando vogliamo, sappiamo portargli via la palla e andare in porta.
Dobbiamo opporre, in sostanza, il Nostro talento e la Nostra classe, unita allo spirito di sacrifico di tutti, alla loro forza d’urto e la loro potenza.
È’ durissima ragazzi, lo sappiamo e lo dobbiamo tenere in considerazione, ma certi treni non passano mai due volte e, pertanto, bisogna prenderli al volo..
NOI
CI
CREDIAMO!


[...]

sul ponte sventola bandiera bianca (???)

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"mamma mia che "bastonata" che rischiamo di prenderci domenica...
sul risultato dell'incontro nn ho dubbi (ahimè)...

almeno spero che la squadra lotti e nn faccia fare a noi tifosi una figura di mer**!
"

Quello che ho riportato
è un post apparso sul nostro forum
e che cito, solo ed esclusivamente,
per lo scopo di queste mie "tre righe"
Noto, leggendo e navigando molto
su internet tra forum e siti RossoNeri
(in alcuni casi, credetemi, PSEUDO tali)
che la fiducia in una nostra vittoria nel prossimo derby
è pressochè...
ZERO!

Non fossi un tifoso RossoNero
ed analizzassi "freddamente"
i due momenti delle due squadre,
debbo ammettere, che anche io...
ma...
MA C'E' UN MA

grande come una casa
IO SONO MILANISTA

e come tale...
NON HO PAURA DI NESSUNO

e
NON MI DO MAI BATTUTO

PRIMA DI "COMBATTERE"

...occhio,
sto leggendo nei vostri pensieri
"è, ma noi, mica giochiamo...
loro hanno Ibra, a noi manca Kakà...

come possiamo, solo, sperare di...
"
Ad ognuno il suo !
La Società, l'allenatore, i "ragazzi"
pensino a preparare bene il tutto
e a dare
TUTTO DI LORO STESSI

PER VINCERE

...e noi...
FACCIAMO O STESSO !

Sapete, io penso che
quello che faccio io (come tutti voi),
cioè navigare tra i siti/forum "amici",
lo facciano anche i "nostri"
e mi immagino che
si aspettino, dopo il pareggio di sabato,
di trovare un ambiente piuttosto abbacchiato,
dimesso, quasi rassegnato.
NOI
(tifosi)
E' PROPRIO QUI

CHE GIOCHIAMO IL DERBY !

Facciamo in modo che...
NO !

NOI NON CI RASSEGNIAMO!!!

NOI CREDIAMO DI BATTERE CHIUNQUE

PERCHE'
NOI SIAMO IL MILAN !

Chissà che questo messaggio da
FOLLI INNAMORATI DI UNA MAGLIA

...non contribuisca al "miracolo"
Che dite, non ne vale la pena ?
Personalmente non mi sentivo inferiore
a interisti, juventini e Co.
quando ero in B
volete che mi senta inferiore oggi
che sono un tifoso della
SQUADRA PIU' TITOLATA AL MONDO ?
Nel calcio si vince e si perde
l'importante è aver dato tutto
NOI
PERCHE'
NON FARLO ???


ultim'ora
2009-02-10 15:00
Sky: diretta Milan- Inter a rischio
Per lo sciopero contro l'azienda indetto per domenica
(ANSA) - MILANO, 10 FEB
Diretta tv di Milan-Inter a rischio su Sky
per lo sciopero proclamato domenica da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil di Milano. L'agitazione - spiega un comunicato sindacale - e' stata indetta per 'protestare contro la politica del personale dell'azienda, che ha deciso di non rinnovare centinaia di contratti a termine e sta surrettiziamente mettendo ai margini le lavoratrici al rientro dalla maternita''. Le parti si sono incontrate venerdi' scorso, senza trovare un accordo.

-SI FANNO PAGARE LAUTAMENTE
DA TUTTI NOI
-HANNO AUMENTATO

IL PREZZO DELL'ABBONAMENTO

DIMINUENDO
LA COPERTURA DELL'OFFERTA
-HANNO AUMENTATO L'IVA

(mediaset non lo ha fatto)
-L'AUDIO DA STADIO
NON C'E' PIU'
-L'AUDIO DI PARTE
NON C'E' PIU'
-CONTRIBUIAMO A PAGARE

IL SIGNOR GIUSEPPE BERGOMI
CHE CONTINUA A
"VOMITARE" CONTRO IL MILAN
...ED ORA?

C'E'IL RISCHIO
DI
NON VEDERE IL DERBY ???
BASTA !!!

02/7610107

QUESTO E' IL NUMERO DI SKY
PER PROTESTARE
MINACCIANDO DISDETTA
FATELO !

...io l'ho già fatto

[...]

Milan-Reggina 1-1

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francamente...
ME LO ASPETTAVO!
...per un sacco di motivi

In prims, temo sempre molto di più

gli incontri "facili" rispetto a quelli "difficili",

in soldoni

mi fa più paura incontrare una Reggina qualsiasi

che non un Manchester, Barcellona o simili

...è il nostro DNA che ci frega

Temevo anche

"il troppo ardire" nell'avvicinarci

all'incommensurabile grandezza dell'armata neroazzurra

(un po' come succedeva
ai tempi della Juve di Moggi, ricordate?)

Alla fine della gara, purtroppo, devo dire che

le mie "paure" erano più che fondate

L'approccio alla gara, si vede subito nei primi minuti,

non è quello giusto... e loro, segnano!

Se vi dico che ero contento ?

No non sono ammattito

ero contento perchè, così,

ero sicuro di vedere il Milan che piace a me

Quel Milan che non molla,
sputa sangue,
subisce la sforuna

ma...

FINALMENTE ESCE FUORI!
Non tenevo però conto che

QUELLO CHE ERA PERMESSO
AI CALCIATORI DELLA REGGINA
NON ERA PERMESSO AI NOSTRI
e lì...

ho provato lo stesso amaro sapore

di quella maledetta sera a Torino... con Bertini

NO, non voglio credere ci sia un "complotto"
ma certo che...

Possibile che gli incapaci di turno,

se debbono essere mandati ad una squadra milanese,

tocchino sempre al Milan ?

Insomma...

i campionati, ci sono tanti modi per

indirizzarli da una parte ben precisa,

Che
QUESTA sia una nuova strada ?
Non cambio di una virgola

le mie aspettative su questo campionato

LO SCUDETTO
SARA' DEL MILAN !

...almeno fino alla prossima domenica sera

continuerò a pensarla così

Son matto ?

Vedremo


Non è la serata che tutti Noi ci aspettavamo di vivere alla vigilia, non è completamente il risultato che volevamo ottenere da questa gara contro la Reggina, non è stata, insomma, la serata giusta.
Otteniamo il secondo 1-1 consecutivo a San Siro, complicandoci letteralmente la vita per quanto riguarda la corsa al titolo.
Non riusciamo, di fatto, ad arrivare al Derby di domenica prossima con un distacco invariato, vista la vittoria di quelli lì al “Via del Mare” di Lecce e il conseguente aumentare del distacco dalla vetta.
Avevamo molta paura alla viglia, paura che questa partita non potesse andare per il verso giusto, visto che, in questa stagione, sono proprio queste partite che ci stanno facendo perdere un’infinità di punti.
Il Mister schiera una formazione caratterizzata da qualche novità rispetto alla gara dell’Olimpico contro la Lazio, che vede Abbia in porta, linea difensiva composta da Zambro, Bonny, Il Capitano e Marek sulla sinistra; David, Flamini e Ambro a comporre la linea dei tre centrocampisti; Ricky e Dinho alle spalle di Patinho.
Il Nostro inizio ricalca molto tutte le Nostre gare interne a San Siro, con un ritmo non certo incalzante o elevato, ma avendo un saldo controllo della partita e del possesso della palla che, questa sera, non è comunque molto semplice dato lo schieramento dei nostri avversari, sempre costantemente rinchiusi nella loro metà campo, ad aspettarci, chiudendoci tutte le nostre fonti di gioco e aspettando un Nostro errore per ripartire veloci in contropiede.
I temi della partita, pertanto, ci fanno ritornare alla mente tutte le gare casalinghe dell’anno scorso, nelle quali tutte queste difficoltà risultavano, alla fine, sempre insormontabili.
L’atteggiamento della Squadra, tuttavia, è senz’altro positivo, si gioca con una consapevolezza e uno spirito totalmente diverso e riusciamo anche a mettere in difficoltà qualche volta la ben organizzata retroguardia amaranto.
Come però abbiamo visto molto spesso in queste circostanze, ovvero dove siamo Noi a far la partita e a comandare il gioco, l’avversario ci punisce alla sua prima vera palla gol.
Succede tutto in una sola azione:
prima una gran parata di Abbia su una conclusione violenta dal limite dell’area e poi, sugli sviluppi della stessa azione, una palla rasoterra arriva nella Nostra area, Corradi, guarda caso, sbaglia l’aggancio e serve involontariamente Di Gennaro che si inserisce da dietro e ci punisce con un sinistro imparabile per il Nostro portiere.
Vanno in vantaggio e, per Noi, tutto si complica terribilmente.
La reazione della Squadra è di quelle giuste, positive, riusciamo a creare diverse occasioni per il pari, specialmente uno strepitoso slalom di Dinho che fa letteralmente sedere 4 uomini, salvo poi non dare il giro giusto a una palla che, viceversa, sarebbe andata alle spalle di Campagnolo.
Il primo tempo termina così, e sappiamo molto bene che ci vorrà una grande prestazione nella ripresa per rimontare lo svantaggio.
La prestazione arriva, arriva anche un gol di Clarence che, tuttavia, viene annullato da Pierpaoli, non certo il migliore in campo, visto il rigore nettissimo negato ad Ambro nel primo tempo, ad una non corretta gestione delle ammonizioni e ad un gioco continuamente spezzettato.
Il tocco di mano di Clarence c’è stato, inutile negarlo, ma data la distanza e la posizione del braccio rispetto al corpo non può essere considerata volontaria tanto da essere fischiata.
Tuttavia, è ancora il Nostro numero 7 a trascinarci, andandosi a conquistare un rigore dal nulla, dopo una serpentina strepitosa.
Dal dischetto Ricky non sbaglia e da lì in poi abbiamo venti minuti in cui provare il tutto per tutto.
Va dentro anche Pippo ed è lui a rendersi pericoloso su due palle splendide di David Beckham, ma la palla esce veramente di un soffio in entrambe le occasioni.
Come se non bastasse, il Nostro 22 si fa male ed è costretto a lasciare il posto a Luca Antonini, con la probabile conseguenza che sarà quasi certamente indisponibile per il Derby di domenica prossima.
Adesso, tuttavia, pur consapevoli che questa battuta d’arresto non doveva esserci, pur consapevoli che era una partita da vincere, dobbiamo essere altrettanto consapevoli che, in prospettiva Derby, non è cambiato nulla:
dobbiamo vincere!

[...]

Milan - Reggina

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Quaresma lascia l'Inter per l'Inghilterra.
La destinazione del portoghese non è però il Tottenham, come si ipotizzava nelle ultime ore.

E' il Chelsea in realtà ad aver raggiunto in extremis l'accordo col club di via Durini.

Quaresma passa ai Blues in prestito fino a giugno.

L'Inter, su precisazione indicazione di Mourinho, aveva acquistato in estate il giocatore dal Porto
per 25 milioni di euro

"
Un'esperienza all'estero a Ricardo potrebbe solo far bene".

Così, solo poche ore fa, si era espresso il presidente Moratti.

Questa è la notizia del passaggio di Quaresma
dall'Inter al Chelsea

così come è stata riportata dal tgcom.sport di Mediaset

E QUESTI

SAREBBERO GIORNALISTI ???

E QUESTI

SAREBBERO CONTROLLATI DA BERLUSCONI ???

E QUESTI

SAREBBERO NON SCHIERATI ???

" mi faccia il piacere! "

...per dirla alla Totò

Ci hanno rotto i "maroni"

PER UN ANNO INTERO

con R.Oliveira...

"è ma quanto l'ha pagato il Milan"
"è ma che bidone"
"è ma che figura per una Società come quella rossonera"

ED ORA ?
"Quaresma lascia l'Inter per l'Inghilterra"
TUTTO QUA ???
"E' il Chelsea in realtà
ad aver raggiunto in extremis l'accordo col club di via Durini"

ADDIRITTURA !!!
"L'Inter, su precisazione indicazione di Mourinho,
aveva acquistato in estate il giocatore dal Porto per 25 milioni di euro"

E' COSTATO PIU' DI RONALDINHO !
NESSUNO DITINO SCANDALIZZATO
SU QUESTA OPERAZIONE ???

"Un'esperienza all'estero a Ricardo potrebbe solo far bene" (M.M.)
QUESTO POI
E' DA RICOVERO !

...ma come
IL TUO ALLENATORE FA LE BIZZE

TU SPENDI
CINQUANTAMILIARDIDELLEVECCHIELIRE

E TE NE ESCI CON QUELLA DICHIARAZIONE ?

Io, da bambino, quando cadevo di bicletta

davanti agli amici,

mi rialzavo dicendo

"tanto... volevo scendere"
MA IO ERO UN BAMBINO

ED ORA SON CRECIUTO

TU (M.M.)...

QUANDO CRESCI ???

...e poi si arrabbiano se li chiamano

BARZELLETTA D'ITALIA !

Pare che in via Durini,

nel cortile della sede dell'inter,

erigeranno un monumento a Berlusconi

...PER AVER CREATO

MEDIASET!



Dopo la settimana che ci ha visti impegnati in amichevole a Glasgow contro i Rangers, riprende la Nostra marcia in partite ufficiali, da secondi in classifica e inseguitori della capolista, proprio nel turno che precede lo scontro diretto di domenica 15 Febbraio nel Derby.
La giornata di domani è una giornata fondamentale anche per questo, ovvero per arrivare a quell’appuntamento nel modo migliore possibile, ma non solo.
La gara che affrontiamo domani è una gara difficile, complessa, contro una di quelle squadre che deve iniziare a fare punti importanti e che valgano la salvezza.
Affrontiamo la Reggina, ultima in classifica, ma non certo per qualità o per potenzialità.
E’ una squadra, quella di Orlandi, che sta attraversando certamente una stagione difficile, non fortunata, che l’ha portata ad occupare tale posizione in classifica.
Chiaramente, lo sappiamo bene, quando un avversario viene in casa Nostra, sotto il Nostro cielo e dentro il Nostro Stadio, non lo fa mai deponendo le armi ancor prima di cominciare, nè pensa, tantomeno, che il viaggio fino a San Siro sia stato fatto solamente per incassare qualche gol e fare la figura della comparsa al cospetto della Nostra grande Squadra.
Quello che dobbiamo aspettarci, sia domani sera parlando nell’immediato, che soprattutto per tutto il resto del Nostro Campionato, è questo, è di affrontare squadre che non si arrendono mai, che lottano, combattono e che non concedono un solo centimetro.
D’altronde, a tal proposito, dobbiamo anche ricordarci la gara dell’andata, che è ben impressa nella Nostra memoria.
Fu una partita, quella dello scorso 24 Settembre, nella quale gli amaranto misero in campo tutte queste doti di cui abbiamo parlato fin’ora, riuscendo a metterci anche in difficoltà in qualche circostanza.
Non giocammo esattamente nel modo migliore possibile, ma riuscimmo comunque ad andare in vantaggio grazie al gol di un giocatore che, quest’anno, ci sta mancando veramente tanto e che, in certe partite, sarebbe un toccasana per i Nostri, ovvero Marco Borriello.
Nella ripresa, tuttavia, non iniziammo molto bene, arretrando vistosamente e concedendo tanto campo ai Nostri avversari che, sugli sviluppi di un calcio piazzato, pareggiarono grazie a Corradi, che quest’anno sta sfoggiando una vena realizzativa davvero importante.
La reazione della Squadra a quel pari fu certamente di ottimo livello e ci portò al vantaggio decisivo, siglato dal solito Alexandre Pato.
Da ciò, pertanto, possiamo facilmente dedurre che gli amaranto non sono una squadra qualunque, ma verranno concentratissimi e molto determinati, dopo aver anche ottenuto, nell’ultimo turno, un punto molto pesante contro la Roma di Spalletti.
Squadra, dunque, alla quale dobbiamo prestare la massima attenzione e che dobbiamo prendere con le molle.
Per quanto ci riguarda, questa partita arriva dopo una settimana nella quale, come detto in apertura, siamo stati impegnati nell’amichevole contro i Rangers, terminata 2 a 2 e dalla quale sono scaturite delle ottime sensazioni e uno stato di forma psico-fisica ottimale da parte di singoli dell’importanza di Patinho, che si è distinto ancora una volta per il gol del pareggio, Ricky Kakà, autore dell’altro Nostro gol, Dinho che, nonostante le voci che lo vogliono triste e svogliato, dimostra tocchi di classe assoluta e, dulcis in fundo, anche di Pippo Nostro, che in questo periodo non è stato chiamato in causa molto spesso ma che, ne siamo sicuri, uscirà gli artigli quando le partite diventeranno decisive.
L’umore della Squadra è molto alto, considerata la vittoria di domenica scorsa all’Olimpico, il modo in cui essa è arrivata, il contemporaneo stop di quelli lì e della Juventus e l’aver ottenuto il secondo posto in classifica.
A tutto ciò si aggiunge anche che il personaggio del momento, il Nostro numero 32 David Beckham abbia espresso, proprio in occasione dell’amichevole di Glasgow, la sua volontà di restare nella Nostra Squadra, cosa che ci rende orgogliosi e vogliosi di trattenerlo il più possibile, Galaxy permettendo.
Sembrerebbe, quasi, che tutto ciò basterebbe per battere la Reggina domani sera, quando invece, lo sappiamo bene, ci vorrà una grande prestazione, di qualità, di quantità e di testa, che ci porti a conquistare questi tre punti vitali.

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